Cronaca
I Cleanuppers sospendono le proprie attività

Cinque anni di impegno, sacrifici e risultati concreti per restituire dignità al territorio. Cinque anni in cui i Cleanuppers Presicce-Acquarica hanno ripulito campagne e strade da tonnellate di rifiuti, agendo sempre in maniera volontaria, senza ricevere un euro e senza mai pesare sulle casse comunali. Ora però, con un post amaro e accorato, annunciano una pausa: “Incrociamo le braccia finché non avremo risposte chiare sulle fototrappole”.
Un segnale forte, che la nostra testata aveva da tempo previsto. Da mesi, infatti, sottolineiamo come i volontari si trovino di fatto a supplire gratuitamente a un servizio pubblico che dovrebbe essere garantito e pagato con le tasse di tutti i cittadini, loro compresi.
Il gruppo, che non è un’associazione formalmente costituita, ha sempre agito con spirito civico. Ma oggi la consapevolezza è chiara: senza strumenti di controllo e senza un vero cambio culturale, la fatica dei pochi rischia di trasformarsi in un lavoro infinito e frustrante.
La questione fototrappole: tra costi e zero risultati
Il nodo principale resta quello delle fototrappole, considerate dai Cleanuppers uno strumento imprescindibile per contrastare l’abbandono dei rifiuti. Eppure, nonostante le promesse, il loro utilizzo resta un miraggio per tanti comuni.
Il caso di Ugento, ad esempio, è emblematico. Il Comune ha speso oltre 30 mila euro in affidamento diretto a una ditta di Racale per il mantenimento e l’uso di queste apparecchiature. Secondo quanto dichiarato in consiglio comunale dal vicesindaco Massimo Lecci, le fototrappole sarebbero addirittura finite rubate. Un paradosso, se si pensa che in cinque anni di gestione i risultati sono definibili solo come “miserrimi”: zero multe elevate e nessuna notizia sulle relazioni semestrali che la ditta si era impegnata a produrre.
Non meno discutibili le parole dello stesso Lecci, che in aula ha giustificato il mancato impiego delle fototrappole ricordando che le eventuali sanzioni vengono riscosse dalla Provincia, mentre il costo del mantenimento resta in capo al Comune. Una spiegazione che lascia intendere come, in questa vicenda, la questione economica sia stata anteposta a quella ambientale, con buona pace di chi si batte ogni giorno per il decoro e la tutela del territorio.
Un arrivederci, non un addio
Il messaggio dei Cleanuppers, comunque, non è di resa definitiva. “Non è un addio. È un arrivederci”, scrivono i referenti, convinti che i semi piantati in questi anni possano germogliare in futuro grazie a nuove generazioni e nuove energie.
Il loro testimone resta prezioso: l’amore per il territorio e la volontà di custodirlo. Ma resta anche un monito per la politica: senza strumenti adeguati e senza un reale cambio di passo, la battaglia contro l’inciviltà rischia di fermarsi insieme ai volontari.
Il post completo:
INCROCIAMO LE BRACCIA
Senza foto trappole il nostro lavoro è vano.
Cari concittadini, amici e sostenitori,
dopo 5 anni di gloriose azioni, il gruppo dei Cleanuppers Presicce-Acquarica sente la necessità di fermarsi un momento.
Sono stati 5 anni di grandi gioie, amicizie e anche tanta fatica. Abbiamo liberato il territorio da tonnellate di rifiuti abbandonati, ridando dignità e bellezza a campagne e strade del territorio. È stato un lustro luminoso, in cui con orgoglio abbiamo dato “lustro” al nostro Paese.
Oggi però ci prendiamo una pausa di riflessione.
Una pausa per capire perché, nonostante i nostri sforzi, i rifiuti vengano abbandonati sempre negli stessi punti, perché strumenti come le foto-trappole siano stati usati solo per poco tempo, perché le sanzioni abbiano smesso di essere elevate, perché la cultura del permissivismo prevalga, e perché siano sempre i soliti pochi volontari a rimboccarsi le maniche per il bene comune.
Non vogliamo fare polemiche, ma una cosa è giusto sottolinearla: noi non siamo mai stati un costo per la Comunità. I fondi per il recupero dei rifiuti sono già stanziati ogni anno a bilancio comunale. Anzi, grazie al nostro gruppo – che non è un’associazione, non riceve soldi e agisce solo con spirito volontario – quella voce di bilancio è stata messa a frutto in modo concreto, moltiplicando i benefici per tutti.
Non è un addio. È un arrivederci.
Incroceremo le braccia finché non avremo risposte chiare e certe sulle FOTOTRAPPOLE.
E’ un arrivederci perché crediamo che i semi gettati in questi anni possano un giorno germogliare, magari con nuove energie, nuove generazioni e nuove collaborazioni.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno camminato al nostro fianco in questa grande avventura. A voi, e a chi verrà dopo di noi, lasciamo un testimone prezioso: l’amore per il territorio e la volontà di custodirlo.
I REFERENTI