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Paola Vella non fu diffamata: arriva la sentenza definitiva

GALLIPOLI – Si chiude con un’assoluzione piena il processo a carico di Abruzzese e Antonaci, imputati per diffamazione in danno dell’ex presidente del Gallipoli Calcio, Paola Vella. La sentenza, pronunciata dalla giudice monocratica Elena Coppola, mette la parola fine a una vicenda che negli anni ha avuto grande eco mediatica, arrivando persino in Parlamento.
Secondo l’accusa, i due imputati avrebbero intonato cori offensivi nei confronti dell’allora presidente Vella durante una partita del Gallipoli Calcio. L’episodio, avvenuto sugli spalti dello stadio comunale, aveva immediatamente suscitato clamore: la notizia era stata rilanciata da numerose testate giornalistiche locali e nazionali, fino a spingersi nelle aule parlamentari, dove fu presentata un’apposita interrogazione sul caso.
Dopo anni di procedimenti, la giustizia ha ora chiarito i contorni della vicenda: nessuna diffamazione, nessuna condotta penalmente rilevante da parte di Abruzzese e Antonaci.
Gli avvocati Demitri e Vincenti, difensori degli imputati, hanno commentato con soddisfazione l’esito del processo:
“Finalmente è emersa la verità su una storia che è balzata agli onori della cronaca locale e nazionale, diffondendosi nell’etere con il tam tam della comunicazione, fino, addirittura, a confluire in una interrogazione parlamentare. Auspichiamo vivamente che la stampa possa assicurare alla sentenza di assoluzione piena la stessa risonanza mediatica che è stata riservata alla notizia dell’indagine e del processo.”
L’assoluzione arriva a distanza di anni da una stagione calcistica particolarmente turbolenta per il club gallipolino, segnato da tensioni dirigenziali e societarie. Paola Vella, figura conosciuta nel panorama sportivo salentino, oltre ad aver guidato il Gallipoli Calcio, ha ricoperto in passato anche ruoli dirigenziali nell’Ugento Calcio, consolidando così il suo legame con il territorio e con il movimento calcistico locale.
La sentenza, che sancisce la piena innocenza degli imputati, chiude dunque una pagina controversa della recente storia sportiva gallipolina, restituendo serenità ai protagonisti di una vicenda che, a suo tempo, aveva alimentato un acceso dibattito tra tifosi, società e istituzioni.