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Salento che brucia: raddoppiati i roghi nel 2025
L’estate appena trascorsa sarà ricordata come una delle più drammatiche nella storia recente del Salento. Le fiamme, sospinte dal vento e alimentate dalla siccità, hanno devastato ettari di macchia mediterranea in tutta la provincia, lambendo in più occasioni anche le abitazioni di Ugento e delle marine, da Torre San Giovanni fino a Lido Marini.
Un’estate di paura e di emergenze continue, in cui decine di squadre dei Vigili del Fuoco, volontari di Protezione Civile e operatori A.R.I.F. sono stati impegnati senza sosta, giorno e notte, in una vera e propria guerra contro il peggiore dei fenomeni naturali.
Secondo i dati diffusi dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, nel periodo giugno-settembre si sono registrati 5.819 incendi, oltre il doppio rispetto alla stagione 2024. La maggior parte dei roghi è partita da terreni incolti, per poi propagarsi velocemente verso aree boscate, zone agricole e perfino centri abitati.
Di fronte a un quadro tanto allarmante, il Prefetto di Lecce, Natalino Manno, ha convocato una serie di incontri urgenti di debriefing con tutte le componenti del sistema regionale di Protezione Civile: Regione Puglia, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Comuni, A.R.I.F., volontari e l’Ente Parco Otranto–Santa Maria di Leuca.
Obiettivo: avviare sin da ora un piano di prevenzione efficace per la stagione 2026.
Tra le misure principali, è stata predisposta una lettera congiunta del Prefetto e dei Sindaci, indirizzata a tutti i privati proprietari di terreni, per ricordare l’obbligo di pulizia e sfalcio delle aree entro il 31 maggio di ogni anno. In caso di inadempienza, scatterà l’intervento sostitutivo del Comune, con rivalsa economica sui privati e segnalazione alla Procura nei casi di responsabilità colposa ai sensi dell’art. 423-bis del Codice Penale.
Parallelamente, la Prefettura ha chiesto alla Regione Puglia di valutare la riattivazione della convenzione con l’Aeroclub “Vega Ulm” di Lecce, per il sorvolo volontario delle aree a maggior rischio incendio, e ha sollecitato i Comuni ad aggiornare il catasto delle aree percorse dal fuoco e i piani urbanistici, che impongono vincoli decennali di inedificabilità sui terreni bruciati, come previsto dalla legge n. 353/2000.
Previsti anche nuovi incontri per potenziare i punti di approvvigionamento idrico a disposizione dei Vigili del Fuoco e per aggiornare il Protocollo operativo estivo, al fine di rendere più rapidi e coordinati gli interventi di spegnimento.
Il Prefetto Manno ha espresso il proprio ringraziamento a tutti gli operatori impegnati sul campo, sottolineando come:
“La lotta agli incendi boschivi è una battaglia che nessuna Istituzione può vincere da sola. È fondamentale la sinergia tra tutte le forze in campo – Protezione Civile, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco ed Enti Locali – ma soprattutto è cruciale il senso di responsabilità di ogni cittadino. Il rispetto delle regole e la segnalazione tempestiva sono il primo baluardo per tutelare il nostro patrimonio ambientale e garantire la sicurezza della comunità salentina.”
Un monito chiaro, che a Ugento risuona più forte che mai, dopo un’estate in cui il fuoco ha mostrato tutta la sua devastante potenza, ma anche la straordinaria capacità di reazione di una comunità unita nel difendere il proprio territorio.











