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Ambiente e Territorio

Nucleo di Vigilanza Ambientale, la Regione approva il nuovo regolamento. Ma a Ugento nessuno si è visto

La Giunta regionale rafforza lo strumento operativo per la tutela del territorio. Mentre nel nostro comune è emergenza ambientale da mesi

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La Regione Puglia ha approvato il nuovo Regolamento del Nucleo di Vigilanza Ambientale. Via libera dalla Giunta allo schema che stabilisce nuove disposizioni per il funzionamento della struttura organizzativa preposta al controllo e alla prevenzione di illeciti in materia ambientale, mineraria, di tutela dei corpi idrici e degli scarichi, di valutazioni ambientali e in ambito ittico-venatorio.

Secondo quanto evidenziato dall’assessora regionale all’Ambiente, il nuovo Regolamento è il risultato di un lavoro congiunto svolto dal Dipartimento Ambiente, dalla Sezione Vigilanza Ambientale, dall’Avvocatura e dalla Segreteria Generale della Presidenza della Regione Puglia. L’obiettivo dichiarato è assicurare certezza normativa e piena operatività a un presidio fondamentale per la tutela del territorio, viste le importanti funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza svolte dai componenti del nucleo provenienti dalle strutture provinciali.

Il nuovo regolamento ha risposto all’esigenza di uniformare le disposizioni agli indirizzi del Ministero e della Prefettura, superando definitivamente le criticità evidenziate e chiarendo funzioni, competenze e ambiti operativi del Nucleo, in coerenza con le normative regionali e nazionali. Si definisce così un’organizzazione più chiara, ruoli meglio strutturati e un coordinamento territoriale in grado di garantire un’azione più efficace e capillare in tutta la Puglia.

L’assessora ha inoltre sottolineato che il Nucleo di Vigilanza Ambientale continuerà a svolgere il suo importante ruolo, rappresentando da anni un presidio stabile e riconosciuto sui territori, nelle more di una rivisitazione generale della disciplina riguardante entrambi i nuclei afferenti alla Sezione regionale di Vigilanza.

Bene. Ma a Ugento?

Leggere che la Regione rafforza il Nucleo di Vigilanza Ambientale, definendolo “punto di riferimento nella prevenzione e repressione degli illeciti ambientali”, fa un certo effetto quando si vive in un territorio come il nostro. Perché a Ugento, di questo presidio stabile e riconosciuto, non si è vista traccia. Nonostante da mesi il nostro comune viva un’emergenza ambientale conclamata.

Parliamoci chiaro: non stiamo parlando di piccole criticità o di episodi isolati. Parliamo di un’emergenza strutturale, visibile, documentata. L’abbandono di rifiuti è diventato pratica quotidiana in diverse zone del territorio. Discariche abusive che crescono indisturbate, sacchetti lasciati ai bordi delle strade, scarti di ogni tipo che deturpano campagne e periferie.

E poi c’è il parco. Il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento, per essere precisi. Intasato dalla moria di pesci, trasformato in uno scenario che oscilla tra il disastro ambientale e l’abbandono istituzionale. Carcasse che galleggiano, acqua stagnante, odore insopportabile. Un’immagine che grida vendetta per un’area che dovrebbe essere protetta, tutelata, presidiata proprio da quel Nucleo di Vigilanza Ambientale che oggi la Regione dice di aver rafforzato.

Dove sono le guardie ambientali?

La domanda sorge spontanea: dove sono queste guardie ambientali? Dove sono questi componenti del nucleo con funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza? Perché di fronte a situazioni palesi, evidenti, documentate anche dalla stampa locale, non si è visto alcun intervento, alcun sopralluogo, alcuna verbalizzazione?

Il nuovo regolamento parla di “coordinamento territoriale in grado di garantire un’azione più efficace e capillare in tutta la Puglia”. Capillare dove? Efficace come? Perché l’impressione è che il territorio di Ugento sia stato lasciato a sé stesso, senza presidio, senza controllo, senza quella vigilanza che pure dovrebbe essere garantita da una struttura regionale dedicata.

Non è una questione di polemica fine a sé stessa. È una questione di coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La Regione approva regolamenti, definisce organizzazioni, struttura competenze. E va bene, è necessario. Ma poi sul territorio cosa succede? Chi controlla? Chi interviene quando le situazioni degenerano?

Il paradosso del presidio assente

Il paradosso è tutto qui: mentre la Regione rafforza sulla carta uno strumento operativo essenziale per la legalità e la protezione dell’ambiente, ci sono comuni dove questo strumento sembra non esistere. O quantomeno non opera. Non si vede. Non interviene.

E non basta dire che il Nucleo rappresenta “da anni un presidio stabile e riconosciuto sui territori”. Perché se è stabile e riconosciuto, allora dovrebbe essere presente anche a Ugento. Dovrebbe controllare. Dovrebbe prevenire. Dovrebbe reprimere gli illeciti. E invece l’emergenza ambientale continua, i rifiuti si accumulano, il parco resta in quelle condizioni.

Forse il problema non è solo il regolamento. Forse il problema è che mancano le risorse, il personale, i mezzi. O forse mancano le priorità. Forse qualcuno ha deciso che ci sono territori più importanti di altri, zone da presidiare e zone da lasciare al loro destino.

Servono i fatti, non i regolamenti

Il nuovo Regolamento del Nucleo di Vigilanza Ambientale può essere perfetto sulla carta. Può chiarire tutte le competenze, definire tutti i ruoli, strutturare tutti i coordinamenti. Ma se poi sul territorio non si vede nessuno, se le emergenze restano senza risposta, se gli illeciti continuano indisturbati, allora quel regolamento vale poco.

Serve presenza fisica. Servono controlli reali. Servono interventi concreti. Non comunicati stampa che celebrano rafforzamenti e riorganizzazioni mentre il territorio continua a degradarsi.

Ugento merita la stessa attenzione degli altri comuni pugliesi. Il nostro parco merita di essere tutelato. I nostri cittadini meritano di vivere in un ambiente salubre, controllato, presidiato. E se esiste un Nucleo di Vigilanza Ambientale regionale con funzioni di polizia giudiziaria, allora quel nucleo deve operare anche qui. Deve essere visibile. Deve fare quello per cui è stato istituito.

Altrimenti, francamente, a cosa serve approvare nuovi regolamenti?

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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