Lecce, 600 vignette AI in mostra al Palmieri

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Lecce, 600 vignette create con l’intelligenza artificiale in mostra all’ex Convitto Palmieri

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Lecce – Dal 10 al 13 novembre, la sala Teatrino dell’ex Convitto Palmieri ospiterà “Vita quotidiana a vignetta”, una mostra interattiva che porta nel capoluogo salentino oltre 600 vignette realizzate con il supporto dell’intelligenza artificiale. Un esperimento culturale che incrocia arte, tecnologia e riflessione sociale, presentato oggi a Palazzo Adorno con il patrocinio della Provincia di Lecce.

L’esposizione è frutto del lavoro di Ruggero Paolo Basile, informatico e fondatore dell’associazione GaeMar, organizzata in collaborazione con Silvana Pollice. Si tratta di un progetto che non si limita a mostrare immagini, ma invita il pubblico a confrontarsi direttamente con l’intelligenza artificiale come strumento creativo e di partecipazione civica.

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Le vignette raccontano la quotidianità attraverso uno sguardo ironico e critico: il bar, la famiglia, il lavoro, la strada, i gesti di ogni giorno diventano materia visiva e narrativa grazie all’IA. Un modo per riflettere sui comportamenti sociali e sugli stereotipi, usando la tecnologia non come fine, ma come mezzo di espressione e sensibilizzazione.

L’allestimento è pensato per essere interattivo: i visitatori potranno consultare le vignette esposte su tavoli dedicati, partecipare alla creazione di nuove immagini in tempo reale insieme all’artista e prendere parte a momenti di confronto sull’uso consapevole e critico dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire l’inclusione, l’accessibilità e una maggiore consapevolezza sul ruolo della tecnologia nella società contemporanea.

Resta da vedere quanto il pubblico leccese risponderà a una proposta così particolare, che mischia linguaggio grafico tradizionale e algoritmi generativi. L’iniziativa si inserisce nel panorama delle attività dell’associazione GaeMar, attiva sul territorio salentino nella promozione culturale e sociale, in collaborazione con istituzioni locali e reti civiche.

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La mostra rappresenta un tentativo interessante di democratizzare l’accesso a strumenti digitali avanzati, ma sarà importante capire se l’evento riuscirà ad andare oltre la curiosità tecnica e stimolare davvero una riflessione collettiva su come l’intelligenza artificiale possa incidere sulla produzione culturale e sulla cittadinanza attiva. Per ora, l’appuntamento è fissato: quattro giorni per scoprire se la quotidianità, vista attraverso l’occhio artificiale, può ancora sorprendere.

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