Scontro aperto tra l’ex assessore Valeria Carolì (Minoranza) e la Maggioranza (Ciullo e De Benedictis) sulla scarsa affluenza alle urne. La seduta degenera tra richiami al regolamento e accuse politiche.
È degenerata in una vera e propria bagarre l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Taurisano, dove l’interrogazione della consigliera di minoranza Valeria Carolì – ex assessora, oggi passata all’opposizione – ha aperto il fronte a uno scontro politico duro, nervoso e ormai difficilmente ricomponibile all’interno dell’aula consiliare.
Al centro della discussione: il dato storico dell’affluenza alle ultime elezioni, che colloca Taurisano come il Comune con la percentuale più bassa di votanti dell’intera provincia di Lecce, fermo ad appena 29,99% contro il 44,50% provinciale e il 41,83% regionale. Numeri che pesano come un macigno e che certificano – senza margini di interpretazione – un distacco profondo, forse irreversibile, tra l’Amministrazione e la cittadinanza.
Procedura e nervi tesi: la miccia della discussione
La seduta si è accesa fin da subito. Mentre Carolì iniziava la sua interrogazione, i consiglieri di maggioranza Ciullo e De Benedictis sono intervenuti interrompendola più volte sui tempi regolamentari.
«Per cortesia, va bene quel che dice il regolamento… ma facciamola finire», si è levato anche dai banchi della maggioranza, per tentare di raffreddare lo scontro.
Ma la consigliera ha insistito, richiamando la Segreteria sul regolamento interno e denunciando un tentativo di limitarne la libertà di intervento:
«Vi prego di lasciarmi parlare. Ho diritto di parlare. Avete paura di qualcuno che parla.»
Da lì, è stato il caos.
Affluenza record al ribasso: un segnale politico chiarissimo
Quando finalmente ha potuto intervenire sul merito, Carolì ha evidenziato il dato più preoccupante:
«Siamo il Comune con l’affluenza più bassa della provincia. Solo il 29,99% ha votato. Nel 2020 eravamo al 40,20%.»
Dati impietosi, che diventano ancora più significativi se si considera la composizione dell’attuale Amministrazione: una maggioranza dichiaratamente a trazione PD, con al proprio interno anche un assessore del Movimento 5 Stelle, Quintino Rizzello, che alle regionali ha persino ottenuto un risultato personale di rilievo.
Eppure, nemmeno la presenza di un candidato locale in corsa verso Bari è servita a convincere i taurisanesi a recarsi alle urne. Un segnale politico potentissimo, che va oltre le appartenenze: i cittadini hanno chiarito che non credono più in questa classe dirigente, né nella capacità dell’Amministrazione di rappresentarli.
La frattura con i cittadini e il nervosismo sempre più evidente
La discussione in aula ha poi raggiunto livelli di tensione altissimi, soprattutto nello scontro tra Carolì e il consigliere Ciullo:
«Io non mi tappo la bocca. Consigliere Ciullo, brucia la verità!»
Il Sindaco ha provato a riportare ordine:
«Per favore, non facciamo considerazioni politiche. Si resti nell’ambito delle interrogazioni amministrative.»
Ma il clima in aula era ormai irrecuperabile.
Una maggioranza in affanno e un’opposizione sempre più incisiva
L’ingresso di Carolì tra i banchi della minoranza ha prodotto un effetto evidente: la sua presenza è diventata una vera e propria spina nel fianco di un’Amministrazione che, mai come ora, appare logorata, nervosa e intenzionata solo a tirare avanti fino alla fine del mandato, evitando scossoni ma senza affrontare davvero il malessere della città.
La seduta si è chiusa nel caos, con scambi tesi e un’aula che fotografa perfettamente la situazione politica attuale: una distanza abissale tra chi governa e chi dovrebbe essere governato.
Il dato dell’affluenza non è soltanto un numero: è un verdetto. E i taurisanesi, stavolta, sono stati chiarissimi.












































