Editoriali
Comprate e già abbandonate: il destino delle casette natalizie
È ormai passato quasi un mese dal periodo natalizio, che ha visto Piazza San Vincenzo a Ugento protagonista di una serie di eventi legati alla presenza della pista di pattinaggio ecocompatibile (sebbene su questa definizione siano sorte alcune polemiche). A contorno di questa iniziativa, sono state installate undici casette in legno, concesse in affitto alle attività commerciali che ne hanno fatto richiesta, versando una somma variabile a seconda dell’uso e del tipo di attività.
Le casette sono state acquistate dal Comune di Ugento per una spesa complessiva di 52 mila euro e affidate in concessione diretta alla ditta che ne ha curato il montaggio in Piazza San Vincenzo. Tuttavia, ora emergono i problemi: le casette sono ancora lì, chiuse da diversi giorni, creando un evidente disagio.
Questa situazione ha avuto ripercussioni anche sulla recente celebrazione del Santo Patrono, San Vincenzo. Molti cittadini hanno lamentato che la presenza della pista di pattinaggio e delle casette ha ostacolato lo svolgimento ottimale della tradizionale rievocazione, che prevede l’arrivo del santo a cavallo. C’è poi chi, addirittura, lo ha sottolineato pubblicamente al microfono a margine della rievocazione, scatenando, a quanto pare, la disapprovazione di un consigliere comunale.
Nel frattempo, l’erba sta crescendo intorno alle casette, dando l’impressione di un’area abbandonata e trascurata. Un altro angolo del paese che rischia di cadere nel degrado, con buona pace degli operatori economici e dei residenti, che avrebbero dovuto beneficiare di questa iniziativa pubblica.
Ci troviamo, invece, di fronte all’ennesimo caso di spreco di risorse pubbliche. La speranza è che le casette vengano presto smontate e stoccate correttamente, con la prospettiva di rivederle riutilizzate in futuro. Perché, a Ugento, anche questo non è affatto scontato. C’è, infatti, la seria possibilità di vedere denaro pubblico speso in opere abbandonate subito dopo il loro primo utilizzo, così come successo con il bike sharing, con la velostazione, con l’impianto di riciclaggio delle bottiglie di plastica a Torre San Giovanni o l’impianto di compostaggio domestico sempre nella marina, e una lunga serie di opere pubbliche, di cui ho voluto citare solo le ultime e più clamorose.