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Politica

Pagliaro interroga l’assessore Pentassuglia sullo stato dei Bacini di Ugento

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L’interrogazione del consigliere regionale Paolo Pagliaro all’assessore Pentassuglia squarcia il velo di indifferenza che da vent’anni avvolge Ugento, denunciando un degrado ambientale che ha trasformato un territorio di straordinaria bellezza in un paesaggio di abbandono e incuria.

Il focus principale riguarda il sistema dei canali e dei bacini idrici, da due decenni completamente trascurati. Il canale di Torre San Giovanni è ormai ridotto a una cloaca a cielo aperto, mentre l’area di Torre Mozza sta subendo un’erosione che mette a rischio l’integrità idrogeologica dell’intera zona.

L’istituzione del Parco Regionale di Ugento, lungi dal rappresentare uno strumento di tutela, è diventata un meccanismo perverso di distribuzione di risorse. L’unica attività concreta sembra essere l'”intercettazione di finanziamenti”, con tanto di stipendi garantiti per alcuni privilegiati, mentre il territorio continua a degradarsi.

I punti nodali sollevati dall’interrogazione sono molteplici: il totale abbandono dei canali, il progressivo interramento dei bacini, i rischi ambientali conseguenti e l’inefficacia di un sistema che dovrebbe invece proteggere e valorizzare il patrimonio naturalistico.

L’erosione costiera accelera inesorabilmente, compromettendo gli ecosistemi locali e minacciando l’assetto idrogeologico di un’area di straordinaria importanza paesaggistica. I cittadini di Ugento sono costretti a convivere con questo progressivo disfacimento, mentre le istituzioni sembrano totalmente sorde alle loro istanze.

Pagliaro denuncia un fallimento sistemico che va ben oltre la mera questione amministrativa: si tratta di un vero e proprio tradimento del territorio, dove gli interessi burocratici hanno completamente sopraffatto la necessità di tutela ambientale.

L’interrogazione si configura quindi come un documento di accusa che solleva domande cruciali: fino a quando un territorio potrà sopportare questo stato di abbandono? Come è stato possibile permettere un degrado così prolungato? Quali sono le reali intenzioni dell’amministrazione regionale considerando il mutismo selettivo che sembra aver colpito il sindaco di Ugento Salvatore Chiga.

La risposta dell’assessore Pentassuglia diventa un passaggio cruciale: sarà l’occasione per dimostrare che la politica può ancora essere strumento di rigenerazione, o l’ennesima conferma di un sistema autoreferenziale e sordo alle reali esigenze dei cittadini.

Un territorio tradito, dove l’incuria di oggi compromette irrimediabilmente le prospettive di domani, dove i canali dimenticati raccontano più delle parole la disfatta di un sistema amministrativo che ha smarrito il senso della propria missione.

“Sporchi, ostruiti e, in alcuni tratti, sfondati. Sono i canali e i bacini dell’agro di Ugento: dal mio sopralluogo di oggi emerge una situazione di abbandono e perfino di pericolo, dovuta alle mancate manutenzioni di anni. La situazione è peggiorata drasticamente nell’ultimo anno, da quando il consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi è stato soppresso e assorbito nel consorzio unico Centro Sud Puglia, che non ha né gli uomini né i mezzi per provvedere alle necessarie opere di bonifica. Una situazione di grave criticità gestionale che, insieme ai colleghi di Fratelli d’Italia, ho denunciato in Consiglio regionale attraverso due audizioni, una conferenza stampa e la richiesta di una seduta monotematica. Il nodo è quello dei mancati o carenti interventi di manutenzione dei canali irrigui, a causa di cattiva programmazione, spese fuori controllo e una grave situazione debitoria.    

Il mio sopralluogo di oggi in agro di Ugento conferma un quadro preoccupante, che metterò subito nero su bianco in una interrogazione urgente all’assessore all’agricoltura Pentassuglia, per chiedere di provvedere urgentemente alle opere di bonifica e al risanamento del territorio agricolo di Ugento solcato dai canali, che in caso di piogge intense, esondano mettendo a rischio non solo le coltivazioni ma la stessa sicurezza degli agricoltori. L’acqua stagnante per il mancato deflusso, dovuto all’intralcio di cumuli di residui, causa vere e proprie paludi che emanano cattivi odori e sono infestate di zanzare e altri insetti, con il rischio di infezioni.

Ma c’è un altro aspetto importante: quello naturalistico. Questo grandioso reticolo di canali e bacini – vero gioiello di ingegneria idraulica creato per bonificare la zona a partire dal lontano 1934 – offre panorami di assoluta bellezza e una ricchissima biodiversità, e dunque potrebbe essere sfruttato a fini turistici. Inoltre, se ripuliti e dragati opportunamente, canali e bacini sarebbero navigabili in canoa e, per giunta, sono collegati alle tre marine di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini dove vanno a sfociare. Quindi, un potenziale immenso da mettere a frutto, anche a disposizione dei turisti che affollano la zona e che arrivano da tutto il mondo, trattandosi di località di caratura internazionale.

Mi auguro che dall’assessore giungano risposte rapide e concrete, e si possa procedere con un piano di risanamento e messa in sicurezza di questo grande patrimonio, a beneficio dell’agricoltura e del turismo nell’area di Ugento”.

La nota del consigliere Paolo Pagliaro

Int.-Urg.-Mancata-Manutenzione-Canali-e-Bacini-Ugento
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