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Editoriali

Ugento è emozione

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In occasione della Via Crucis del 2023 ebbi modo di scrivere sul nostro giornale che “Ugento sa essere grande”.

Per motivi di lavoro che mi vedono impegnato all’estero, quest’anno non ho potuto essere presente alla sua preparazione come “attore dilettante”, quindi di viverla in prima persona insieme a tanti amici e concittadini che da sempre offrono il proprio impegno e la propria disponibilità per un evento divenuto storico, di cui non si riesce ormai a fare a meno. Mi sono mancati tutti i momenti che animano i preparativi delle scene, il loro montaggio fino alle prove definitive, con le indicazioni e i suggerimenti del regista che devono collimare con le esigenze degli organizzatori. Non è facile progettare un momento così importante! Mi sono mancate tutte le fasi dell’allestimento dei palcoscenici e del successivo smontaggio, tra sguardi di viva partecipazione, di felicità, di sorrisi e di goliardia. Finanche il panino finale, con salsiccia piccante, patatine, funghi e formaggio! Sono attimi che scrivono lo spartito di una musica bellissima, che è quella di riuscire ad emozionare, emozionandosi. 

Sono riuscito solo ieri sera a vedere questo ennesimo, magnifico spettacolo popolare, magnificamente ripreso dal lavoro di Riccardo Primiceri e Ozanews. Mentre lo guardavo con grande piacere, pur lontano da mia moglie, dalla mia famiglia, non sono riuscito a trattenere qualche lacrima, spinta dalla nostalgia della mia casa, della mia terra, della mia Ugento, della mia Patria. Mi è piaciuto il tema sul quale con la solita e riconosciuta maestria, Alberto Dambrosio è riuscito a innestare la realtà quotidiana, con i suoi problemi e le sue sfide, alla verità, non solo teologica, della passione e crocifissione di Cristo. 

La partecipazione cittadina è stata evidentemente ed ancora una volta al di sopra di ogni aspettativa. A riprova che l’evento, oltre ad essere particolarmente sentito sul piano religioso, costituisce un’occasione di riflessione e direi di “unione” per tutti, credenti e non credenti. Aspetto peraltro ben sottolineato dal regista nella dissertazione iniziale dell’evento. 

Mi sono emozionato! Mi sono commosso! Mi ha fatto enormemente piacere la voglia di mettersi in discussione, dei più grandi come dei più giovani e dei bambini. La disponibilità di donare un po’ del proprio tempo alla propria comunità, alla nostra amata Ugento. 

Un ringraziamento va ad ogni volontario che ha avuto una parte nella rappresentazione, a tutti coloro che hanno collaborato e lavorato per la splendida riuscita. Al Presidente, al Vice – Presidente ed al Consiglio direttivo dell’Associazione “Via Crucis”; all’Amministrazione comunale e a sua eccellenza Mons. Vito Angiuli, sempre attento a cogliere i momenti di profonda spiritualità e necessaria socialità, essenziali per la guida del gregge affidatogli; a tutti quelli che hanno dato il proprio sostegno ed alla Protezione civile. 

La distanza non mi ha impedito di cogliere ancora una volta i tanti aspetti positivi che caratterizzano la nostra comunità, che sa di sapere e di voler essere “popolo”. 

Il tema affrontato in questa edizione mi tocca particolarmente e deve costituire per tutti un impulso a riflettere sul nostro essere, su ciò che siamo e su cosa dovrebbe essere improntata la famiglia. Un pezzo di legno da curare ogni giorno con l’impegno ed il sacrificio. Con l’amore ed il rispetto verso il prossimo. Essere famiglia è anche essere comunità. Sentirsi parte attiva all’interno di un territorio che non è secondo a nessuno per tradizione, per storia, per bellezza, per cultura, per valori insiti nell’essere ugentini, immersi in una bellezza travolgente e illuminante. Per il presente come per il futuro. 

Un gioco di squadra. Un gioco di unione e di fedeltà di intenti che può essere leva di sollevamento dall’inquietudine e dalla turbolenza della quotidianità che può aiutare ad essere altro rispetto alla monotonia del nostro tempo. Una monotonia che chiudendoci ci impedisce talvolta di essere quella vita da vivere fatta di coesione sociale, di leale amicizia, di partecipazione, magari anche di scontro politico, di interesse per il bene pubblico, di spirito di fratellanza. Ugento può e deve essere anche questo! 

Un grazie a tutti. Un grazie alla mia amata Ugento, con l’augurio di Buona Pasqua è possibile convincersi che Ugento è emozione. 

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