Lavoro ed Economia
Una bandiera blu a doppio taglio

Il riconoscimento che non convince più nessuno: la città si ribella alla propaganda e chiede risposte vere
Sembrava la solita passerella social, con il solito rituale, gli stessi slogan e le stesse foto patinate: l’amministrazione comunale di Ugento, anche quest’anno, ha annunciato il riconoscimento della Bandiera Blu per il 2025. Un traguardo che dovrebbe certificare l’eccellenza del mare ugentino, ma che invece, a sorpresa, ha scatenato una vera e propria bufera mediatica.
Per la prima volta, infatti, sotto il post celebrativo, non è arrivato il solito plauso di circostanza, ma una valanga di commenti durissimi, indignati, sarcastici, in un coro unanime che sa tanto di sfiducia definitiva verso chi governa la città. Un clima mai visto, tanto da impedire persino agli “influncer” amici, spesso pronti a recitare la parte dei pacificatori, di metterci una pezza. Commenti negativi con parole pesanti si sono infatti letti anche sui profili del consigliere Scorrano e sulla pagina Facebook di propaganda dell’amministrazione comunale, che avevano subito rilanciato la notizia.
Una sorte toccata anche a taluni operatori economici che hanno rilanciato la grafica con i profili delle proprie attività turistiche, ricevendo però insulti e commenti negativi. Una situazione che più di ogni altra fa da cartina al tornasole di una tensione che a Ugento si è fatta davvero massima e che rischia di coinvolgere anche la nostra economia.
L’annuncio della Bandiera Blu – che dovrebbe rappresentare un vessillo di orgoglio e promozione turistica – è così diventato il simbolo di una narrazione stanca, autoreferenziale, che si scontra ormai frontalmente con la realtà quotidiana vissuta da cittadini e operatori economici.
E la realtà, sotto gli occhi di tutti, racconta di marine trascurate, di degrado crescente, di verde pubblico ridotto a giungla, di un sistema di raccolta rifiuti sempre più inefficiente e costosissimo per i contribuenti. Il tutto condito da una gestione dei servizi turistici spesso improvvisata e vissuta più come occasione per fatturare che per offrire qualità ai visitatori.
Il sindaco Salvatore Chiga, protagonista di quella che ormai molti definiscono una stucchevole propaganda, continua a voler ignorare la realtà che ogni giorno i suoi cittadini sono costretti a vivere, evitando accuratamente ogni confronto vero con abitanti e imprenditori, mentre sui social cresce il senso di esasperazione e frustrazione.
Il messaggio che arriva forte e chiaro, questa volta, è inequivocabile: “Smettetela di prenderci in giro”. Un grido che non sembra più limitato agli oppositori di professione, ma che arriva anche da semplici cittadini, famiglie, operatori turistici stanchi di vedere svilito il patrimonio naturale e culturale della città dietro il paravento di una comunicazione che punta tutto sull’apparenza e nulla sulla sostanza.
Quella Bandiera Blu, che pure dovrebbe essere motivo di orgoglio, rischia di diventare così il simbolo di un cortocircuito amministrativo e politico profondo, che apre scenari tutti da decifrare in vista della prossima stagione turistica e, soprattutto, delle prossime elezioni comunali.
Perché la pazienza, a giudicare dai commenti degli stessi cittadini, sembra essere finita. E la Bandiera Blu, questa volta, sventola sì sul litorale ugentino, ma sotto un cielo di crescente malcontento.