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Ugento perde i Campionati Italiani di Danze Latino Americane

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Una figuraccia nazionale che rischia di avere strascichi pesanti sul piano dell’immagine e delle relazioni istituzionali. I Campionati Italiani di Danze Latino Americane 2025, già assegnati ufficialmente ad Ugento, con tanto di patrocinio comunale e delibera di Giunta, sono stati clamorosamente spostati a Lecce a meno di venti giorni dall’evento.

A comunicarlo, con toni di evidente amarezza e disappunto, è stata direttamente l’Associazione Nazionale Maestri di Ballo (ANMB), che ha denunciato pubblicamente la causa dello spostamento: un incredibile errore organizzativo degli uffici comunali di Ugento che, nonostante gli accordi formali, avevano già dato via libera ad un’altra manifestazione nelle stesse giornate.

Uno scivolone che ha costretto l’ANMB a ripiegare rapidamente su una nuova location, trovata nel prestigioso Grand Hotel Tiziano e dei Congressi di Lecce, struttura già collaudata per eventi internazionali di alto livello. Le date, l’1 e 2 giugno, rimangono invariate, ma a cambiare è la città ospitante, con Ugento che perde così una delle più importanti manifestazioni sportive e culturali del 2025, sia in termini di prestigio che di ricaduta economica sul territorio.

Nel mirino ancora una volta l’assessorato allo Sport, guidato da Enzo Ozza, già da mesi al centro di critiche e contestazioni da parte di numerose realtà sportive locali, che lamentano una gestione approssimativa e poco attenta alle esigenze delle associazioni. A queste voci, da oggi, si aggiunge anche la ferma presa di posizione di una federazione nazionale come l’ANMB e di tanti amministratori di comuni limitrofi e della Provincia, che si sono subito attivati per risolvere l’ennesimo pasticcio ugentino.

Oltre al danno organizzativo, resta la beffa di vedere una manifestazione di caratura nazionale sfilare via dalla città per colpa, come dichiarato dalla stessa ANMB, di una “negligenza grave e inaccettabile”.

Ugento, che avrebbe potuto ospitare centinaia di atleti e famiglie da tutta Italia, mostrando le proprie bellezze e promuovendo l’accoglienza turistica, perde così una vetrina preziosa e si ritrova isolata anche nel rapporto con le istituzioni sportive regionali e provinciali.

La domanda che molti ora si pongono è semplice: chi pagherà per questo scivolone?

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