Politica
Burgesi, Raone (Forza Italia): “Una bomba ecologica. Emiliano ritiri subito la delibera”

“Atto di forza, una violenza mascherata da burocrazia”: parole dure quelle pronunciate dal consigliere regionale di Forza Italia Antonio Raone, che scende in campo contro il provvedimento della Giunta Emiliano e dell’AGER che ha disposto la riapertura e il sopraelevamento della discarica di Burgesi, nel territorio di Ugento.«Conosco palmo a palmo quelle zone», afferma Raone in una nota stampa, «e posso dire con assoluta certezza che Burgesi è oggi una bomba ecologica.
Riaprirla e addirittura sopraelevarla significa riaccendere un focolaio di rischio ambientale e sanitario per l’intero basso Salento».Il provvedimento, reso noto ufficialmente con una comunicazione dell’AGER indirizzata a 17 comuni salentini coinvolti nel conferimento del rifiuto indifferenziato, ha scatenato una valanga di polemiche e reazioni politiche trasversali.
Dopo gli interventi di Cristian Casili (M5S) e Paolo Pagliaro (FdI), è ora la volta di Forza Italia, che chiede a gran voce il ritiro immediato della delibera regionale.«Pensare che il Salento possa essere trattato come un immondezzaio è inaccettabile», incalza Raone, «ed è la conferma di una visione miope da parte di una Giunta che dimostra, ancora una volta, di non avere a cuore la salute dei cittadini né il rispetto dei territori. Siamo davanti a una decisione calata dall’alto, nel silenzio e nel disprezzo delle comunità locali, già pesantemente provate da anni di inquinamento e patologie ambientali».
Raone annuncia battaglia nelle sedi istituzionali: «Farò la mia parte accanto agli amministratori locali, a chi vuole scongiurare questo scempio. Non si possono affrontare emergenze con scorciatoie burocratiche. Ci sono soluzioni alternative, più giuste, più efficaci. Serve solo la volontà politica di attuarle».Il consigliere azzurro si unisce così a un coro sempre più ampio di opposizioni regionali che chiede la revoca della delibera, e lo fa evidenziando non solo la questione ambientale, ma anche l’ingiustizia sociale e territoriale: «Il Salento merita rispetto, non imposizioni. Siamo stanchi di pagare per colpe non nostre.
Basta con i piani improvvisati e le decisioni d’ufficio: serve una programmazione seria, trasparente, condivisa. Per Burgesi, per Ugento, per l’intero Salento».In attesa di un segnale dalla Regione, la mobilitazione politica e civile non accenna a diminuire. E anche le prossime settimane si preannunciano cariche di tensione e proteste. La bomba Burgesi, oggi più che mai, è pronta a riesplodere.