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Ambiente e Territorio

Burgesi riapre “solo per il trattamento” ma l’impatto ambientale è pesantissimo

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Dopo l’anticipazione di Ozanews, che per prima ha anticipato le reali intenzioni della Regione Puglia sulla riattivazione della discarica Burgesi, arriva la conferma: il sito riapre ufficialmente. Lo ha annunciato il sindaco di Ugento, dopo giorni di attesa e polemiche, con una nota diffusa pubblicamente (sulla sua pagina politica su Facebook, ma con il vessillo comunale esposto), confermando quanto già denunciato da questa testata nella giornata di ieri: Burgesi non sarà riaperta per il conferimento diretto dei rifiuti, ma per il trattamento dei rifiuti indifferenziati provenienti da 17 comuni salentini, prima della loro destinazione finale.

Una distinzione che, se da un punto di vista tecnico può sembrare rassicurante, non lo è affatto dal punto di vista ambientale, logistico e sanitario. Perché, in realtà, il vero problema non è tanto dove finiranno i rifiuti, ma il traffico pesante che transiterà ogni giorno lungo le strade che collegano la zona industriale e Burgesi al resto del Salento.

L’impatto ambientale stimato: oltre 240 tonnellate di CO₂ l’anno

Abbiamo provato a schizzare un dato tangibile sull’inquinamento prodotto sulla base di dati medi del settore trasporti:

  • Si prevede il transito quotidiano di almeno 30 TIR al giorno, per le operazioni di carico, scarico e trasporto dei rifiuti da trattare (TMB Ugento:28.000 ton -EER 19.12.12- 25.000 ton -EER 19.05.01-)
  • Ogni camion produce in media 1,1 kg di CO₂ per km.,
  • Con una tratta media di 20 km intorno al centro abitato fino alla discarica, ciascun TIR produce circa 22 kg di CO₂ a viaggio nei pressi di Ugento.

Totale stimato:

  • 660 kg di CO₂ al giorno (0,66 tonnellate)
  • 19.800 kg di CO₂ al mese (19,8 tonnellate)
  • 240.900 kg di CO₂ all’anno (240,9 tonnellate)

Una quantità impressionante, alla quale vanno aggiunti l’inquinamento acustico, le polveri sottili, l’usura delle strade e il rischio incidenti nelle zone urbane e rurali attraversate, come la frazione di Gemini, che sarà direttamente investita dal flusso veicolare.

Le proteste di via Firenze: il passato che ritorna

Non si può dimenticare che già oltre dieci anni fa, furono proprio i residenti della zona di via Firenze, per un periodo lungo la strada della discarica Burgesi, a denunciare pubblicamente i rischi legati al passaggio continuo di autoarticolati che trasportano rifiuti, che compromettevano la vivibilità del quartiere e alimentavano serie preoccupazioni sanitarie. Il comitato cittadino nato allora segnalava i casi di patologie respiratorie e oncologiche, documentava l’inquinamento atmosferico e l’aumento del rumore nelle ore notturne. Quelle battaglie, purtroppo, sembrano non essere mai servite: oggi lo spettro di quel passato torna più minaccioso che mai.

Le date non tornano.

Il comunicato del sindaco parla di un ulteriore ricorso depositato in data odierna. Ma i documenti ufficiali hanno date già vecchie: la nota AGER che conferma la gara è datata 27 giugno, e già il primo di luglio si parlava ufficialmente della riattivazione del sito. Un elemento che mette in dubbio la narrazione “tranquillizzante” fornita dalla giunta, e che conferma invece la gravità e la tempestività con cui è stato attivato l’intero iter.

Infatti la determina dirigenziale n.166 del 27/06/2025 che approva il nuovo capitolato tecnico, definiva con chiarezza che i rifiuti saranno conferiti nel sito per le operazioni di selezione, triturazione, deferrizzazione, vagliatura e trasporto presso impianti terzi. Un via vai di mezzi che, per i cittadini, equivale esattamente a ciò che tutti temevano, e non si capisce che senso abbia presentare oggi ricorso contro un’altra determina AGER, datata 9 maggio 2025 e che non cambia comunque la realtà: Burgesi riapre nei fatti fino alla prossima battaglia legale.

La beffa ambientale è servita

Si è voluto giocare con le parole, ma la realtà è semplice: la discarica torna attiva e i cittadini del basso Salento, e in particolare di Ugento, pagheranno un prezzo altissimo, in termini di qualità della vita, traffico, inquinamento e rischio sanitario.

E mentre l’amministrazione cerca di sminuire la portata del problema, i numeri parlano chiaro.

ecco il testo intero del comunicato del sindaco:

Carissimi concittadini,

nelle scorse ore molte testate giornalistiche rendevano nota la circostanza di come il Direttore dell’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti (AGER) avesse disposto, con decorrenza dal 2 e sino al 31 luglio 2025, il conferimento nell’impianto di biostabilizzazione di Ugento, sito in località Burgesi, dei rifiuti indifferenziati e di quelli raccolti durante la pulizia dei cigli stradali nei diciassette comuni all’uopo individuati.

Non si trattava, quindi, di riaprire la discarica di servizio – soccorso annessa all’impianto medesimo ma di trattare e trasferire altrove le predette tipologie di rifiuti.

Come ricorderete, infatti, il 2 aprile 2025 il Comune di Ugento depositava un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale chiedendo a quest’ultimo di annullare la delibera n°130 dell’11.02.2025 attraverso la quale la Giunta Regionale aveva disposto la delocalizzazione di 190.000,00 mc di rifiuti proprio presso la predetta discarica di servizio – soccorso.

La data di discussione dell’udienza non risulta essere stata fissata ma, ad ogni buon conto, occorre sempre rammentare come nessun conferimento potrà mai avvenire in predetto sito se non sarà emesso il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR) il cui sotteso iter non risulta, alla data odierna, essere stato ancora attivato.

Nel tardo pomeriggio di oggi, 7 luglio, l’amministrazione comunale, in conformità a quanto statuito dalla Giunta con delibera n°151 del 20.06.2025, ha depositato un ulteriore ricorso al TAR avverso la determinazione n. 122 del 09 maggio 2025, attraverso la quale AGER aveva accertato una diversa durata del rapporto concessorio dell’impianto in parola estendendola, di fatto, dal 30.10.2024 al 2.05.2026.

In calce allo stesso ricorso è stata formalizzata istanza cautelare di sospensiva adducendo un danno grave ed irreparabile per l’ente non solo legato a ragioni interpretative del contratto ma, ovviamente, alle conseguenze di carattere ambientale che potrebbe comportare la riattivazione e prosecuzione dell’esercizio della piattaforma impiantistica per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.

Proprio per quest’ultima motivazione, il Comune di Ugento ha chiesto al Tribunale che venisse disposta la sospensione dell’attività impartita da AGER il primo luglio scorso, anche in considerazione del fatto che l’impianto di Ugento non risulta essere indicato tra quelli indispensabili per la gestione del fabbisogno dei volumi di raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani destinati al trattamento meccanico biologico.

Questa la verità documentata!!!

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.