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Cronaca

Via Mare, investito anziano sulle strisce: l’automobilista fugge senza prestare soccorso

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Poteva trasformarsi in tragedia quanto accaduto ieri mattina, intorno alle 10.30, su via Mare a Ugento, lungo uno dei tratti più discussi e pericolosi del centro abitato ugentino. Un anziano di 92 anni stava attraversando regolarmente sulle strisce pedonali, nei pressi del tabacchino, quando un’auto bianca – dopo essersi fermata allo stop – ha improvvisamente ripreso la marcia senza concedere la precedenza, travolgendo l’uomo e proseguendo la corsa senza fermarsi.

L’anziano ha riportato due evidenti lividi: uno al braccio, causato dallo specchietto dell’auto, e uno alla caviglia, colpita dalla ruota anteriore del veicolo. Per fortuna, le sue condizioni non destano preoccupazione, ma l’episodio ha lasciato sgomenti i familiari, colpiti soprattutto dalla gravissima omissione di soccorso.

Secondo le testimonianze, la seconda auto in transito si è allontanata senza intervenire, mentre solo la terza si è fermato per prestare aiuto. Sul posto sono stati allertati i vigili urbani, ma al momento non è stata sporta denuncia, su volontà dell’anziano stesso.

A inquietare è il luogo in cui è avvenuto il sinistro: il primo dei cosiddetti “stop inutili” installati lungo via Mare – proprio all’incrocio con via Fiume – che da tempo la nostra redazione segnala come inadeguati. Più che dissuasori di velocità, quegli stop sembrano aver creato ulteriore confusione, portando molti automobilisti a comportamenti imprudenti. In quel tratto ma non solo, gli incidenti si susseguono con regolarità, specialmente nei mesi estivi, e la velocità eccessiva è ormai la norma.

Questa vicenda, che solo per pochi centimetri non si è trasformata in una tragedia, dimostra l’urgenza di intervenire seriamente sulla sicurezza stradale di via Mare (io ci abito fin dalla mia nascita) . Occorre ripensare la viabilità, installare sistemi efficaci di rallentamento del traffico e prevedere controlli più serrati, anche con autovelox mobili o fissi, oltre a campagne di sensibilizzazione sulla guida sicura e sul rispetto dei pedoni.

Non può esserci tolleranza per chi fugge dopo un incidente, lasciando una persona ferita sull’asfalto. Non può esserci silenzio quando la vita di un cittadino – specie se anziano e vulnerabile – viene messa in pericolo da chi scambia le strade per piste da corsa.

Via Mare merita sicurezza. E i cittadini meritano rispetto.

le conseguenze del sinistro

A cosa serve un segnale di STOP secondo il Codice della Strada

Il segnale di stop (art. 146 e 145 del Codice della Strada) è un segnale di prescrizione che obbliga il conducente a fermarsi completamente prima di immettersi in una intersezione. Il suo scopo è quello di:

  • Regolare l’immissione nel flusso stradale su arterie ad alta intensità di traffico;
  • Evitare incidenti in presenza di incroci con visibilità limitata;
  • Gestire il diritto di precedenza in modo chiaro e inequivocabile.

Il segnale di stop non può e non deve essere utilizzato come dissuasore di velocità. Il suo utilizzo “creativo”, come nel caso di via Mare, è contrario alla sua funzione originaria, e può generare confusione e pericolo. Infatti, molti conducenti ignorano lo stop perché percepito come fuori contesto (ad esempio in assenza di incroci significativi o di traffico incrociato), contribuendo ad aumentare il rischio di sinistri.

Stop usati impropriamente: quando la sicurezza diventa finzione

A Ugento, su via Mare, questi “stop dissuasori” sono installati all’altezza di incroci minori o poco trafficati, spesso senza visibilità o elementi di pericolo tali da giustificarne la presenza. Non sono supportati da una segnaletica orizzontale ben visibile, né da segnalatori luminosi o impianti semaforici intelligenti.

La conseguenza è l’effetto boomerang: anziché indurre prudenza, la segnaletica abusata genera sfiducia e disorientamento nei guidatori, con molti che non rispettano l’obbligo di arresto. Questo crea situazioni di estremo pericolo per pedoni e ciclisti, come dimostra il caso dell’anziano investito ieri.

Velocità: come va regolata secondo il Codice

Per ridurre la velocità dei veicoli nei tratti urbani pericolosi o ad alta densità pedonale, il Codice della Strada prevede strumenti diversi rispetto allo stop:

1. Dossi rallentatori (art. 179)

  • Sono autorizzati in tratti dove il limite di velocità è non superiore a 30 km/h.
  • Possono essere accompagnati da segnaletica verticale e orizzontale.

2. Segnaletica elettronica con rilevatori di velocità (art. 142)

  • Dispositivi luminosi che segnalano la velocità in tempo reale al conducente.
  • Possono essere abbinati a sanzioni nei tratti controllati con autovelox.

3. Autovelox fissi o mobili (art. 142 e direttive ministeriali)

  • Autorizzati nei centri abitati e nelle strade extraurbane secondarie.
  • Sono uno strumento più efficace per scoraggiare le velocità eccessive e migliorare la sicurezza stradale.

4. Limiti di velocità ridotti (art. 142 c.d.s.)

  • Nei centri urbani con forte presenza di pedoni, scuole o attività turistiche, il limite può essere abbassato a 30 o 40 km/h, previa delibera comunale.

L’uso arbitrario dello stop come “tappabuchi” per la sicurezza stradale è una pratica pericolosa e inefficace, che va superata con strumenti previsti dal Codice della Strada, progettati per prevenire gli eccessi di velocità in modo coerente, legale e realmente dissuasivo.

L’incidente di ieri non è che l’ennesimo campanello d’allarme. A Ugento servono interventi strutturali, non pannicelli caldi. Servono dossi, autovelox, limiti chiari, ma soprattutto una cultura della sicurezza stradale che metta pedoni e ciclisti al centro del progetto urbano, soprattutto in località a forte vocazione turistica come questa

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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