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Ugento non è a misura di bimbi: a certificarlo c’è la bandiera verde

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Anche quest’anno 107 pediatri non hanno premiato le marine di Ugento tenendo conto della presenza di spiaggia con sabbia, dello spazio fra gli ombrelloni per giocare, dell’acqua che non diventa subito alta, della presenza degli assistenti di spiaggia, delle attrezzature dedicate ai bambini, e delle opportunità di divertimento per i genitori (negozi, ristoranti, bar, strutture sportive). Hanno giocato un ruolo importante anche la qualità ambientale e le acque.

In Puglia sono spiagge a misura di bambino, anche quelle di Fasano, Gallipoli, Marina di Ginosa, Marina di Lizzano, Margherita di Savoia, Melendugno, Ostuni, Otranto, Polignano a Mare, Cala Fetente-Cala Ripagnola-Cala San Giovanni, Porto Cesareo e Salve-Marina di Pescoluse.

Niente da fare dunque per Ugento, che però si consola con la recente conquista della bandiera blu, anche se non sono mancate le polemiche soprattutto da parte degli stabilimenti balneari, costretti ad un oneroso sforzo economico per garantire dei servizi pubblici che spetterebbero ad altri, oltre che degli operatori commerciali, che lamentano la mancanza dei più basilari servizi, proprio quelli che poi vengono presi in considerazione nell’assegnazione della bandiera blu.

A pesare su questa decisione sembra essere soprattutto la totale mancanza di parchi giochi e servizi pensati per i più piccoli, una delle lamentele più presenti sotto i nostri articoli sui social, ma non solo, anche i servizi a tutela della salute dei più piccoli sembrano non essere all’altezza.

Ma allora come si fa ad accogliere quel turismo famigliare di cui tanto si parla a Ugento? Non sono ancora passate le polemiche dopo l’infelice uscita del sindaco di Ugento circa le discoteche, sacrificate insieme ad un’intera economia sull’altare della tranquillità. Ma la tranquillità non basta per dirsi adatti alle famiglie e a certificarlo ufficialmente è l’assenza di Ugento da questa classifica. Piuttosto serve a tenere buona quella larga fascia elettorale di una certa età, vero zoccolo duro dell’elettorato dell’attuale maggioranza ugentina.

Un estratto dell’intervista realizzata per Antenna Sud dal direttore del sito Ugento.online

In tal senso mi sembra utile ricordare cosa è successo nell’ultimo concerto di una certa importanza svoltosi a Torre San Giovanni: sono passati ormai quasi 10 anni quando il concerto di Dj Gruff, famoso artista caro all’ambiente salentino protagonista della scena rap nazionale, fu interrotto dall’invasione sul palco di un anziano residente del posto che, proferendo parole e bestemmie incomprensibili, tentò di usare violenza e di vandalizzare gli strumenti musicali degli artisti colpevoli di “non farlo dormire”. Un fatto talmente tanto “insolito e incredibile” che l’artista stesso pensò si trattasse di uno scherzo prima di capire che il vecchio infoiato ce l’avesse proprio con lui. Da quel momento in poi Torre San Giovanni non ha visto ospitare nessun evento di calibro.

Il problema maggiore sembra comunque essere economico: a Ugento, infatti, manca un intero comparto, quello che si occupa di eventi e divertentismo, un settore in cui operano centinaia di profili professionali ad altissimo valore aggiunto, ma che a Ugento non trovano cittadinanza.

Solo una cosa sembra ormai certa, per lavorare a Ugento si potrà essere solo camerieri (sarebbe meglio scrivere servi, ma non vogliamo urtare la sensibilità di qualcuno), contadini o (ancora per poco) manovali edili. Chi vuole decidere di studiare per poter avere un posto di lavoro qualificato è pregato di emigrare, perché qui ci piace stare tranquilli.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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