Community library: restauro e manutenzione della biblioteca.

Community library: il restauro e la manutenzione della biblioteca.

Variazione piano triennale, del quale ci siamo occupati qui, con la “DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N°. 110 DEL 19/05/2022”.

– Allegato A) variazione sul bilancio pluriennale 2021/2023 – esercizio 2022 in esercizio provvisorio;
per la previsione degli stanziamenti di bilancio di entrata e di spesa sull’esercizio 2022 per la parte del finanziamento oggetto di riprogrammazione, pari ad € 58.616,50, e relativo all’intervento denominato ”Restauro e nuovo allestimento quale Community Library di Palazzo Rovito nel centro storico di Ugento”;

estratto deliberazione.

58.616,50 Euro per il ”Restauro e nuovo allestimento quale Community Library di Palazzo Rovito.

Ennesimo lavoro per un immobile che ha avuto una vita molto breve ma nonostante questo necessita di essere restaurato.

Lo storico edificio nobiliare Palazzo Rovito, dopo un lungo intervento di restauro conservativo, viene restituito successivamente alla cittadinanza. In particolare diventa così sede della Biblioteca e dell’Archivio Storico di Ugento, nonché luogo privilegiato e aggregante della vita civica e culturale urbana.

L’edificio si sviluppa nel seguente modo: primo livello; piano ammezzato; secondo livello.

Inizialmente venne costruito, presumibilmente, da maestranze locali qualificate e realizzato in muratura di conci di tufo provenienti dalle locali cave, con finiture esterne in pietra leccese. Le caratteristiche stilistiche dell’immobile, in tal modo, sia nelle decorazioni interne che esterne, sono di notevole pregio artistico.

In altre parole il palazzo rappresenta un patrimonio storico-architettonico di elevato interesse sia per la storia locale, ma soprattutto sia per le affinità con le emergenze nobiliari urbane dell’intero Salento.

La biblioteca in questione, già sottoposta a restauro, non ha mai potuto svolgere il suo dovere a causa della sua chiusura che non ha mai avuto ragioni certe.

Vorrei ricordare che la biblioteca ha un ruolo chiave nello sviluppo e mantenimento sano di una comunità.

La BIBLIOTECA è un centro fondamentale per lo sviluppo di idee, il soddisfacimento di curiosità, la ricerca di informazioni e la raccolta delle stesse. Anche oggi, nell’era di internet, questo posto non è specificamente “il luogo dei libri” ma acquisisce un senso più ampio: il luogo dove riunire le menti attraverso i libri.

La funzione di una biblioteca moderna è quello di canalizzare coloro che hanno bisogno, o semplicemente piacere, di condividere e ampliare le proprie conoscenze.

la biblioteca pubblica, locale e territoriale, ha una fondamentale “civica” costruendo quel rapporto speciale con la città e la regione, cercando di preservarne storia e cultura attraverso i documenti del territorio. Un’offerta di servizi, in buona parte gratuiti, orientati al soddisfacimento di bisogni informativi di carattere generale di una comunità locale o regionale.

Tutto questo è utile sia nella prospettiva del progetto del “Patto per la lettura” firmato dal nostro comune e sia per essere esempi virtuosi del dilagante problema della comprensione del testo che attanaglia i nostri giovani, rendendoli inerti ad affrontare ed analizzare la realtà.

A quai stae scrittu su le petre quiddru ce aggiu capire
Su parole antiche percè l’uomu nu po cangiare
Memoria ede cultura e bede quistu ca ole
Recorda c’ha successu cussì pueti capire
Lu boia denta vittima puru dopu menz’ura
Ma la vittima denta boia se nu tene cultura

Le radici ca tieni – Sud Sound System.

Speriamo sia la volta buona che questo posto possa rinascere.

Alleghiamo deliberazione completa

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La segnalazione degli amanti della natura: liberate i canali di Torre Mozza

Arriva dalla pagina Facebook degli amanti della natura la nota inviata per PEC al consorzio di bonifica Ugento – Li Foggi per richiedere la liberazione dei due canali che permettono il deflusso delle acque dei due bacini di Torre Mozza, precisamente i bacini Spunderati nord e sud.

Abbiamo inviato una segnalazione tramite PEC al Consorzio di Bonifica di Ugento e Li Foggi per quanto riguarda l’ostruzione che si è creata ai due canali a Torre Mozza che alimentano i 2 bacini Spunderati. Abbiamo chiesto l’intervento per permettere la naturale circolazione dell’acqua. Si sono creati dei depositi di acqua maleodorante e rischiamo di vedere parecchi pesci iniziare a morire.

Il Consorzio è sempre stato un mistero : da anni non siamo mai riusciti ad ottenere una collaborazione proficua per il bene dei cittadini. Assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria da anni : il loro (nuovo) sito parla di celebrazioni, l’albo pretorio di acquisti, liquidazioni o assunzioni ma niente lavori soprattutto ad Ugento ed il Parco, mentre l’invio delle bollette ed ingiunzioni sono regolari. La Regione Puglia dovrà svegliarsi un giorno e assicurarsi che questo carrozzone diventi un effettivo ente pubblico efficace ed attivo.

la nota dell’associazione amanti della natura

Una situazione che purtroppo si ripresenta periodicamente da anni e che sta mettendo in ginocchio la biodiversità di uno dei tratti più caratteristici del parco Litorale di Ugento. Nonostante questo, come sottolineato anche nel comunicato, è sempre più difficile poter reperire informazioni dal consorzio di bonifica, al quale anche noi in passato abbiamo inviato una richiesta di intervista, per la quale non ci è mai pervenuta una risposta.

A questo punto sembra utile riflettere sul ruolo e sull’effettiva utilità di un istituzione vissuta da molti come l’ennesimo carrozzone pubblico utile agli equilibri politici piuttosto che a quelli ambientali. Una situazione che però ora mette a rischio anche il delicato equilibrio che permette alle nostre spiagge di potersi fregiare di diversi titoli, oltre all’ultimo e più discusso della bandiera blu.

Sarebbe per questo opportuno l’intervento di qualcuno che possa almeno fornire delle risposte alle tante istanze del territorio che continuano a sentirsi danneggiate dal comportamento del consorzio di bonifica Ugento – Li Foggi.

Nico Catalano presenta il suo libro a Ugento

Continuano le presentazioni della serie “Tracce identitarie di Ugento: tra storia, archeologia e natura”, ospite del secondo appuntamento sarà l’autore Nico Catalano che presenterà il suo libro-inchiesta sulla xylella “Eppur Si Muore”.

L’appuntamento è per venerdì prossimo alle 18.30 presso Palazzo Rovito.

Tommaso Sanguedolce: Intervista allo Chef.

Tommaso Sanguedolce: Intervista allo Chef:


La ringraziamo, chef Tommaso Sanguedolce, innanzitutto perché ha voluto concedere un’ intervista per i lettori di OzaNews.


-La prima domanda riguarda gli ingredienti, quali sono quelli che utilizzi più spesso?

-La mia filosofia consiste nell’ utilizzare quello che il territorio mi dà , parlo di territorialità perché mi piace molto lavorare sul territorio e su quello che offre. Attualmente lavoro in Puglia ma domani, forse, mi potrei trovare in un’altra regione e, quindi, in quel caso cercherò di studiare quel tipo di regione e capire quali sono i prodotti da utilizzare. Mi piace fare ricerca sui prodotti ‘desueti’ (in prevalenza verdure) a cui la cucina attuale non dà il giusto spazio,per esempio la paparina, le erbe selvatiche, le cicoria, i senapelli.
Io personalmente amo le verdure ma apprezzo molto carne e pesce.
Per ogni ricetta è importante sempre individuare l’ ingrediente principale e poi con il resto degli ingredienti cercare di esaltarlo il più possibile.
Quando sono tornato in Puglia quattro anni fa, dopo aver lavorato per Hotel di lusso e ristoranti stellati sia in Francia che in Europa, mi sono trovato in seria difficoltà a prepare il menù perché venivo da un’ impostazione prevalentemente francese dove il prodotto, anche se non è di stagione bisogna utilizzarlo comunque e quindi nei mesi di marzo, aprile , maggio e giugno mi trovavo a usare indistintamente tutte gli ingredienti.
Lavorando in Puglia come Chef ho subito compreso che esiste un nuovo modo di vedere le cose e mi sono omologato all’ idea che ‘ Mangi quello che c’è’ o ‘Mangi quello che la terra offre’.
Questo modo di vedere le cose ha cambiato completamente la mia filosofia. La mia esperienza lavorativa al sud mi ha cambiato in positivo perché attualmente si parla tanto di ecosostenibilità ambientale, di kilometro zero e qui in Puglia siamo costretti per una questione logistica a privilegiare la ‘ filiera corta’ e questo mi piace molto in quanto si recupera il legame con il territorio.
Credo che il sogno di tutti i cuochi sia proprio quello di lavorare i prodotti del territorio e di stagione, io infatti che lavoro al sud ne sono felicissimo di questo.
Oggi si parla molto di contaminazione come se fosse un tema attuale invece la contaminazione dei piatti c’è sempre stata, anche da noi in Puglia nel corso dei millenni si è verificata una straordinaria mescolanza di culture che ha influenzato la cucina tradizionale.

-La seconda domanda, il talento di uno Chef in che cosa consiste?

-Secondo me le tre parole chiave sono: passione (che è la forza trainante) costanza e duro lavoro.
IL talento se non lo si possiede dalla nascita lo si può costruire ma le tre parole chiave sono fondamentali per arrivare.
Importante è anche il background sensoriale cioè tutto quello che riguarda le memorie di ciascun individuo.

-Secondo te serve anche una buona dose di umiltà per essere un grande Chef, Tommaso Sanguedolce?

-L’ umiltà è importantissima perché ti focalizza su quello che stai facendo e ti fa stare con i piedi per terra soprattutto i primi anni di lavoro.
Essere umili ci permette di possedere una forza trainante insieme alla passione e senza di essa non si può andare avanti perché è fondamentale .
La persona umile non e’ ingenua anzi conserva la propria personalità a prescindere dal successo.

-L’ ultima domanda, dove apriresti un tuo ristorante?

Ho sempre immaginato che in futuro avrò un’attività per conto mio ma al luogo esatto non ci ho mai pensato. La mia fidanzata è sarda e forse in futuro la mia attività potrei aprirla in Sardegna così resterei sempre in Italia e mi occuperei di una cucina simile a quella pugliese.

Tommaso Sanguedolce

  • Diplomato all’ Alberghiero di Molfetta nel 2005
  • Data di nascita 30/01/1986

La ricetta dello Chef

SGOMBRO, SALSA AL MOSTO COTTO, INDIVIA DI GIARDINO GLASSATA ED EMULSIONE CALDA AL POMPELMO

Ingredienti per 4 persone

4 filetti di sgombri freschi

2 indivie

8 tuorli d’uovo

200 ml di burro chiarificato

150 ml di succo di pompelmo

Zucchero di canna q.b.

1 costa di sedano

1 scalogno

1 spicchio d’aglio

1 foglia di alloro

100ml di mosto cotto

20g di salsa soia

30 ml di aceto di xeres

10 gocce di Worcester

Pulire e tagliare il sedano. Centrifugare gambi e un po’ di foglie. Mettere il liquido in forno a 55° e lasciare ridurre ¼. Tagliare l’indivia in 4 metà e sbollentarla per circa 6 minuti.

Per l’olandese al pompelmo:

Montare a bagnomaria i tuorli e aggiungere il succo di pompelmo precedentemente portato a riduzione sul fuoco.

Aggiungere a filo il burro chiarificato e correggere con sale e pepe.

Per la salsa al mosto cotto:

Tagliare a brunoise lo scalogno, pulire lo spicchio d’aglio, tagliarlo a metà e togliere via l’anima qualora ci fosse.

In una casseruola, aggiungere un filo d’olio, lasciare stufare scalogno e aglio, sfumare con l’aceto di xeres, aggiungere il mosto cotto, il Worcester, la salsa soia, la foglia di alloro e lasciare ridurre un po’.

Cuocere i filetti di sgombro alla brace. Contemporaneamente spolverare l’indivia con lo zucchero di canna e caramellarla in una padella calda.

Comporre il piatto con l’indivia caramellata, lo sgombro spennellato con la salsa al mosto cotto, una quenelle di emulsione calda di pompelmo e qualche goccia di centrifugato di sedano.

A tavola con gli Chef
Lo spazio dedicato agli Chef del territorio di Ugento che vuole valorizzare l’ arte culinaria e con essa l’ intero territorio da cui possono emergere le loro pietanze. Gli Chef che vorranno partecipare potranno contattare la curatrice della rubrica Maristella Zappatore al seguente numero Whatsapp 3500473126
I lettori che hanno realizzato qualche ricetta consigliata dai nostri Chef possono inviarla a questo numero e le foto verranno pubblicate in una Rubrica speciale a fine anno.

Burgesi: una discarica dimenticata

Probabilmente sarà poco noto che all’interno dello Statuto comunale di Ugento vi sia un articolo che ne disciplina le finalità ed i principi di azione. In particolare, accanto alla determinazione, nell’ambito dei propri poteri, di una politica di programmazione urbanistica e d’assetto del territorio che, previa attenta analisi ambientale, realizzi l’ordinato sviluppo delle attività economiche, produttive e socioculturali, salvaguardando e tutelando l’ambiente naturale ( in particolare coste, pinete, mare, dune, macchia mediterranea, etc. ) e il patrimonio storico, artistico, architettonico ed archeologico, vi è la tutela, nell’ambito delle proprie competenze, del diritto alla salute con particolare riguardo alla salubrità e sicurezza dell’ambiente e dei luoghi di lavoro. In tale contesto s’incardina il valore della democrazia ambientale accennato in un precedente articolo dello scorso febbraio. 

Ugento ha vissuto e vive il dramma della discarica Burgesi che tanto ha fatto e farà discutere, creando, come atteggiamento tipicamente italiano, un conflitto socio – ambientale che registra poi sul piano politico l’emergere di fazioni avverse: i favorevoli, i contrari e soprattutto gli “indifferenti” di gramsciana memoria.

Nel dicembre 2016 l’Autorità Giudiziaria informò i cittadini dell’archiviazione del procedimento per disastro ambientale. Sulla scorta di una relazione tecnica, comunicò altresì che i risultati analitici avevano dimostrato inequivocabilmente che nella discarica erano stati a suo tempo stoccati dei fusti contenenti PCB (policlorobifenili) che nel tempo avevano riversato parte del loro contenuto nei rifiuti e conseguentemente, nel percolato. 

Al di là delle considerazioni politiche, prescindendo dal mero “pettegolezzo di paese”, che ogni ugentino è libero e legittimato a fare, l’Autorizzazione Integrata ambientale che la Regione Puglia aveva già adottato nel maggio 2016, accogliendo peraltro una specifica richiesta del Comune di Ugento, prevedeva che il Gestore presentasse annualmente nel corso di un’iniziativa pubblica, da concordarsi con l’amministrazione comunale, i dati di monitoraggio di alcune parametri inquinanti. Dal giugno 2009 l’impianto è chiuso e sottoposto al regime post – gestione.

Nel gergo tecnico tale indicazione costituisce una “prescrizione”. Confermata nella successiva autorizzazione regionale, il cui iter istruttorio è terminato a seguito di una procedura di riesame con l’adozione di un nuovo piano di monitoraggio e controllo.

Sebbene vi siano due procedimenti AIA adottati dal Servizio Autorizzazioni Ambientali della Regione Puglia, rispettivamente nel maggio 2016 e nell’aprile 2017, né il gestore, né ben che meno il Comune di Ugento, a cui, stando alle dichiarazioni dei vertici comunali, tanto a cuore starebbe la “questione Burgesi e la salute dei cittadini”, non si è tenuta alcuna «iniziativa pubblica», quanto meno presso la frazione di Gemini, per presentare i dati di monitoraggio del predetto piano di monitoraggio e controllo.

Tale inadempimento avrebbe due risvolti. Il primo di carattere giuridico in quanto attiene esclusivamente al gestore della discarica che non ha mai adempiuto ad una prescrizione contenuta in un provvedimento autorizzativo rilasciatogli dall’autorità regionale. Il secondo di carattere politico – amministrativo che vale a disvelare l’assenza di una volontà da parte dell’ente locale che sia indirizzata a perseguire quelle finalità di governance che in maniera puntuale lo Statuto comunale delinea all’interno della sua articolata struttura normativa.

Sono molti gli interrogativi che devono essere posti. Se è vero, come è vero, che la presenza di una bomba ecologica di tal portata è causa accertata, non smentibile da nessuno che non sia in cattiva fede, di gravi forme tumorali e malattie respiratorie, non vi può essere chi non veda il cristallizzarsi di procedure e modi di amministrare tendenti a rendere poco chiari e trasparenti i processi decisionali. Non è sufficiente porre attenzione su problemi di tal drammaticità. E’ irrispettoso nei confronti di tanti concittadini che hanno registrato e registrano situazioni di sofferenza. Meglio ancora non basta se non si chiariscono il come ed il modo con cui si vuole tutelare un diritto alla salute, alla salubrità e sicurezza dell’ambiente garantendo il diritto all’informazione ambientale. Un diritto che aiuti a non dimenticare. 

Piano prevenzione della corruzione e per la trasparenza.

Che cosa è il Piano Triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza (PTPCT)?

Il PTPCT è il documento di natura “programmatoria” con cui ogni amministrazione o ente individua il proprio grado di esposizione al rischio di corruzione; indica gli interventi organizzativi (cioè le misure) volti a prevenire il rischio.


L’individuazione e la conseguente programmazione di misure per la prevenzione della corruzione rappresentano la parte fondamentale del PTPCT.
A tal riguardo spetta alle amministrazioni valutare e gestire il rischio corruttivo, secondo una metodologia che comprende:

l’analisi del contesto (interno ed esterno); la valutazione del rischio (identificazione, analisi e ponderazione del rischio); il trattamento del rischio (identificazione e programmazione delle misure di prevenzione).


In assenza di un’adeguata analisi propedeutica, l’attività di identificazione e progettazione delle misure di prevenzione nel PTPCT può, infatti, rivelarsi inadeguata.
L’Autorità, attraverso la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), fornisce linee guida e indirizzi operativi alle pubbliche amministrazioni ed agli altri soggetti tenuti al rispetto della normativa in materia di prevenzione della corruzione, per coadiuvarli nella redazione dei propri PTPCT.

Questo piano deve essere pubblicato in formato aperto (ad esempio HTML o PDF/A) sul sito istituzionale di un’amministrazione o ente nella sezione “Amministrazione trasparente”. A tale sotto-sezione si può rinviare tramite link dalla sotto-sezione di primo livello “Disposizioni generali”. I PTPCT e le loro modifiche devono rimanere pubblicati sul sito unitamente a quelli degli anni precedenti.

“Il responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza rende noto che:

In questo Comune è stato avviato il procedimento di elaborazione e stesura del Piano di prevenzione della corruzione e per la trasparenza riferito al triennio 2022 – 2024.

Allo scopo di raccogliere suggerimenti ed osservazioni dalla società civile che consentano di formulare un documento condiviso con i cittadini, i gruppi, i comitati, le associazioni e le rappresentanze delle categorie produttive del territorio; tutti coloro che intendano produrre segnalazioni, osservazioni e proposte utili alla stesura del piano; potranno presentarle in forma scritta, entro il 22 aprile 2022 ai seguenti indirizzi di posta elettronica:

ufficioprotocollo@comune.ugento.le


protocollo.comune.ugento@pec.rupar.puglia.it

Le segnalazioni, le osservazioni e le proposte, da indirizzare al responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, dovranno essere motivate.

Saranno esaminate esclusivamente le segnalazioni, le osservazioni e le proposta che perverranno entro il 22 aprile 2022.”

In allegato il pdf originale

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Riapre il mercato coperto a Ugento

Con l’ordinanza n°24 il Comune di Ugento prova a far tornare alla normalità un settore duramente colpito dalla pandemia, quello cioè del commercio ambulante e non solo; riapre infatti il mercato coperto e torna il mercato di Piazza Italia come è sempre stato.

Considerata l’esigenza di superare lo stato di emergenza dettando le disposizioni necessarie alla
progressiva ripresa di tutte le attività in via ordinaria – così come si legge nell’ordinanza – torna ad essere pienamente attivo il mercato coperto di Ugento, nella sua sede usuale di via Marchesi di Ugento.

Allo stesso modo vengono riassegnati gli spazi del mercato settimanale di piazza Italia, che torna ad essere non alimentare.

Un’ordinanza che riporta tutto a com’era due anni fa. Un piccolo gesto verso la normalità che tutti ci auspichiamo.

ORDINA

A tutti i commercianti del mercato settimanale del sabato di Ugento, per il settore alimentare, con

decorrenza dal 02.04.2022, di ripristinare i propri precedenti posteggi in via Marchesi di Ugento non

alterando la metrature e il numero del posteggio assegnato, per i posteggi del settore non alimentare di

Piazza Italia, di sgombrare e rendere fruibile la pista ciclabile ricollocandosi negli appositi posteggi segnalati

dall’operatore della Polizia Locale incaricato.

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