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Fiorella Mannoia e polemiche a Ugento. E Scorrano colpisce ancora

mannoia e polemiche a ugento

15mila euro pubblici andati anche alla Vurro Eventi (ricordiamo che il consigliere si è presentato in campagna elettorale come organizzatore di eventi prima di cambiare mestiere) per l’organizzazione del concerto di Fiorella Mannoia, che non pagherà occupazione di suolo pubblico e potrà incassare totalmente tutti gli introiti dei biglietti. Un’affare d’oro per l’organizzazione, un pò meno per gli ugentini comuni, mal disposti a pagare 80 euro di biglietto per partecipare all’evento che il consigliere Vincenzo Scorrano ha definito come il più bello di tutti i tempi.

Da qui le polemiche, con i social che sono impazziti e due gruppi politici che hanno preso ufficialmente posizione:

C’è un consigliere di maggioranza che forse in questi anni non ha abitato ad Ugento, c’è un consigliere di maggioranza che per pubblicizzare il suo evento, o per auto-elogiarsi denigra e ignora il lavoro fatto negli anni precedenti o il lavoro fatto da chi è il vero assessore al pubblico spettacolo.

Forse questo consigliere di maggioranza non sa o non ha vissuto ad Ugento o forse era nella pancia della mamma, quando ad Ugento si facevano gli spettacoli teatrali, musicali e artistici, con nomi noti della storia del teatro e della musica.

Ad Ugento non si sono solo fatte sagre, ad Ugento si sono fatte ANCHE le sagre, e le sagre sono storia culturale del nostro paese, del nostro territorio.

Scrive il consigliere “Ugento può cambiare” in che senso?

”Ugento può crescere”, ma tu consigliere dove sei cresciuto? In quale paese? Forse non di certo ad Ugento!

Veniamo poi al concerto della Mannoia, scrive il nostro caro consigliere: “Sarà la notte più bella, di quelle che Ugento non ha mai vissuto!”

Ma come? La notte più bella, che esagerazione, lo sarà forse per gli appassionati della Mannoia, per chi si è potuto permettere di acquistare un biglietto salatissimo, non per UGENTO TUTTA.

Ugento ahinoi ne paga invece le conseguenze senza godersi lo spettacolo, e sì cittadini per questo concerto fantastico, vengono spesi ben 15.000 euro dei nostri soldi, si avete capito bene dei soldi di tutti, per permettere a pochi di godersi “la notte più bella che Ugento abbia mai visto”!

Ci si chiede se quei soldi non sarebbero potuti essere impegnati per spettacoli o eventi a cui tutti i cittadini possano partecipare!

Ci teniamo a precisare che non si ha nulla contro la grande Fiorella Mannoia, e che saremmo stati ben lieti dell’evento se a rimetterci non fossero le tasche degli Ugentini!

Quando si scrive “LA NOTTE PIU’ BELLA”, in questo assolutismo di mancanza di rispetto e ignoranza, dovremmo ricordare al consigliere che Ugento ha visto grandi eventi, ricchi di ospiti internazionali e famosi, uno fra tutti il premio Zeus, in diretta televisiva su rai 1.

Ma poi, se proprio vogliamo dirla tutta e la diciamo, una notte non può essere classificata “la più bella” per la presenza di un nome noto, la notte più bella per Ugento è quella in cui Ugento stesso ne è il protagonista, con i suoi cittadini e la sua storia.

Aspettiamo il prossimo post del consigliere, con le foto del concerto, in cui si autocommisererà e autoesalterà per ottenere visibilità e like.

Il povero consigliere attaccato dirà che non si può fare nulla a Ugento senza essere attaccati, razza di invidiosi.

Eh caro consigliere, cerca invece di pubblicizzare i tuoi eventi senza denigrare i paesani ed il paese, che ti ha cresciuto e pasciuto, e che ti ha votato e così vedrai che nessuno avrà nulla da ridire.

E RICORDATI ANCHE CHE UGENTO E’ COMPOSTA DAL 98% DI CITTADINI CHE NON SARANNO LI SEDUTI A VEDERE LA NOTTE PIU’ BELLA, PUR PAGANDO!

Buon concerto Ugento, la notte più bella vi aspetta

il post del gruppo uniti verso il futuro

Questo invece il post del movimento regione Salento di Ugento:

Unbero Tozzi, PFM, Masini, Amedeo Minghi, Zarrillo, Le Vibrazioni solo per citarne alcuni degli artisti che sono passati da Ugento ( gratis) e che forse il consigliere di maggioranza non ricorda, senza andare tanto a ritroso altrimenti la lista sarebbe lunga, uno su tutti Domenico Modugno per esempio. Oggi si sventola ai quattro venti la magia della serata, si decanta che Ugento questa sera vivrà un un’evento che lo renderà unico, al centro dell’attenzione di tutti, si sottolinea spesso e volentieri l’ “IO” come se, chi scrive è l’unico amministratore di questa maggioranza. Ribadiamo che sarà un concerto a PAGAMENTO e che non ne usufruiranno i cittadini di Ugento, non riusciamo a capire tutta questa pubblicità gratuita. Chiunque potrebbe organizzare un tale evento con le giuste garanzie ovviamente, specialmente se lo si fa a pagamento.

“QUELLO CHE L’AMMINISTRAZIONE NON DICE” (giusto per tirare in ballo un titolo della Mannoia, artista stimata)) ma che oggi sarà li in prima fila a gustarsi lo spettacolo. 🔴 15.000 euro per questa serata, soldi pubblici dati ad un’ agenzia che ha venduto lo spettacolo, che incassa i soldi dei biglietti, che non paga occupazione del suolo pubblico, le utenze ma che “PRENDE E PORTA A CASA” . Noi ci chiediamo, come mai? Perché? Ma questo ve lo dimostreremo strada facendo ( ops questo è baglioni) . Un consiglio caro consigliere, un po’ di umiltà non guasta mai e l’arroganza non è sicuramente l’arma migliore per renderti visibile, prendi esempio da qualche collega che da anni si spende per il suo paese.

Buon San Lorenzo a tutti con l’augurio che di “magico” ci possa essere una stella cadente che esaudisca ogni vostro desiderio

il post del MRS

Quando lo stato è carogna: la storia di un esproprio bastardo

quando lo stato è carogna esproprio a torre san giovanni

La storia dei coniugi Greco è una testimonianza di come i sogni di una vita possano essere distrutti dall’ingiustizia e dall’ottusità di una burocrazia ormai impazzita. Una coppia di emigranti, con una vita di sacrificio e duro lavoro, ha visto il loro investimento nella villetta a Torre San Giovanni minato da una serie di problemi e un’infinita sequenza di problemi, dispetti, boicottaggi e minacce.

Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando i coniugi Greco acquistarono una villetta nella zona di Poseidone, lungo il canale. Decisero di effettuare dei lavori di ammodernamento e recinzione, ma anche di acquisire un altro terreno per avere un’entrata su via Contrada Muccuso. Sembrava una decisione innocua, ma ben presto scatenò una serie di controversie e vicende legali che avrebbero messo a dura prova la famiglia.

l’entrata di via Contrada Muccuso

I conflitti con i vicini li costrinsero a ingenti spese per garantire la propria sicurezza. Dovettero affidarsi a un servizio di pattugliamento privato e installare numerose telecamere per proteggere la loro tenuta. Nel 2018, la situazione peggiorò quando si accorsero che qualcuno era entrato nella loro proprietà per effettuare dei lavori di carotaggio senza alcuna comunicazione o autorizzazione.

Decisi a proteggere i loro interessi, i coniugi Greco presentarono diverse denunce contro ignoti. Ma il vero colpo basso è arrivato nel 2020, al ricevimento dell’avviso di esproprio da parte dell’AQP (Acquedotto Pugliese) per la futura rete fognaria di Torre San Giovanni. Il giardino della loro villetta, dove avevano finalmente costruito il muro di cinta e il portone in ferro, sembrava essere destinato ad ospitare una stazione di pompaggio delle acque reflue, mettendo in pericolo il loro investimento e sacrificio.

In cerca di una soluzione, si rivolsero al consorzio di bonifica di Ugento e si consultarono con un ingegnere per individuare alternative ed altri terreni più idonei per la costruzione della stazione di spinta. Nonostante le loro richieste e la documentazione presentata, AQP e il Comune di Ugento ignorarono le loro osservazioni e avviarono l’iter per l’esproprio di una porzione di terreno di circa 159 metri quadri, più ulteriori 345metri per tre anni, senza mai fornire una risposta alle osservazioni presentate.

I coniugi Greco non si arresero e presentarono ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), ma purtroppo non ottennero giustizia. Anche il ricorso successivo al Consiglio di Stato è stato recentemente respinto, rendendo l’esproprio effettivo e lasciando loro poco tempo per abbandonare l’area.

La disperazione li porta così a contattare il sindaco Salvatore Chiga e il comandante Chiara Verter, che si recarono sul posto e scoprirono con sorpresa che non erano a conoscenza della situazione. Consegnato il carteggio che dimostrava l’iter della pratica, il sindaco e il comandante non hanno potuto far altro che prendere atto della situazione, esprimendo la loro solidarietà nei confronti di una famiglia che sta per subire un danno economico quantificabile nell’ordine dei 500mila euro, tra danni diretti e perdita di valore dell’immobile. A fronte di questo danno AQP propone un risarcimento di 1082 euro. Avete capito bene, non c’è nessun errore, 1082 euro a fronte di 500mila euro di danni.

Questa incredibile vicenda mette in luce l’importanza di avere rappresentati politici che difendono gli interessi dei propri cittadini, soprattutto quando si tratta di minare il sogno di una vita di persone oneste e lavoratrici. La solidarietà espressa dal sindaco dimostra che ci sono ancora persone disposte a lottare per la giustizia e il rispetto dei diritti dei cittadini, ma questo non basta se alle parole non conseguono i fatti. Ora, più che mai, è necessario vigilare sul corretto funzionamento delle istituzioni e garantire che situazioni come questa non si ripetano. I coniugi Greco, con il loro coraggio e determinazione, ci ricordano che l’unità e la lotta per i propri diritti sono fondamentali per costruire una società migliore.

Abbiamo per questo chiesto una dichiarazione su quanto avvenuto ai consiglieri di Minoranza Giulio Lisi e Ezio Garzia che, preannunciando la loro presenza venerdì al momento dello sgombero dell’area, hanno voluto far sapere il proprio punto di vista sulla faccenda:

giulio lisi

Qualche mese fa sono stato contattato dalla signora Geltrude Greco, residente in Svizzera, proprietaria di una villetta a Torre San Giovanni. La signora mi prospettava una situazione riguardante la sua proprietà che mi è subito apparsa come il classico caso “del sopruso da iper-burocrazia “. In breve, la signora riferiva che dopo aver realizzato la villetta in seguito ad importanti sacrifici e dopo aver provveduto a realizzare una dispendiosa recinzione si è vista destinataria di un avviso di esproprio all’interno della sua proprietà dove si dovrà realizzare un impianto di spinta a servizio della rete fognaria. Ovviamente la signora si è immediatamente rivolta al Comune che, tuttavia, si è dichiarato incompetente ricadendo il provvedimento nella competenza dell’AQP. Dopo vani e disperati tentativi per salvaguardare la sua proprietà in via giudiziaria, soprattutto perché esistono alternative più indolori, la signora, di ritorno dalla Svizzera, trovava lavori già eseguiti nella sua proprietà debitamente chiusa e recintata con evidente violazione della legge. Ovviamente ho richiesto della documentazione a supporto dei fatti narrati ma dall’esame della stessa ho capito subito che la vicenda doveva essere approfondita da un legale esperto ed è questo che ho consigliato alla signora. Ora, mi chiedo e vi chiedo se è possibile che un’amministrazione sia completamente refrattaria a risolvere i problemi dei propri cittadini vittime di superficiali progetti che non tengono conto di possibili alternative. E le procedure farraginose e per niente trasparenti a chi giovano? Servono forse per fare la parte dell’ azzeccagarbugli per non dare la possibilità ai cittadini di mettere in campo efficaci difese? E comunque al di là del caso trattato che evidenzia una prevaricazione su soggetti deboli (perché in buona fede) una certezza ce l’ho…la trasparenza, la correttezza, la parità di trattamento e la disponibilità all’ascolto non appartengono a questa maggioranza!

l’opinione di Giulio Lisi

Dal punto di vista politico, aldilà della questione legale che mi vede coinvolto come avvocato di una delle parti e per cui non voglio entrare in merito, l’ente comunale per quanto di sua competenza avrebbe dovuto valutare meglio questa situazione, tutelando gli interessi di questi cittadini a cui si sta andando ad arrecare un grave danno quando poteva essere, a mio avviso, ampiamente evitato. Effettivamente non c’è l’esigenza di andare a costruire proprio in quel punto, distruggendo e deprezzando un bene privato che con tanti sacrifici e anni di lavoro all’estero è stato costruito. Le soluzioni sarebbero state tantissime, con la presenza di svariati terreni incolti proprio nelle vicinanze dell’area prescelta. Bisogna anche chiedersi come mai sia accaduto tutto questo e perché il comune non sia intervenuto nei confronti di AQP che risulta essere l’effettivo espropriante, ed anzi con deliberazione del consiglio comunale n 35 del 30.07.2021 è stato approvato il progetto definitivo dell’intervento denominato “P1489” implicante la localizzazione nell’area nell’area in questione dell’impianto di sollevamento . Praticamente si sta entrando in una casa fatta con tanti sacrifici invece di andare ad intaccare terreni agricoli .

Il punto di vista di Ezio Garzia
ezio garzia ugento

Una situazione grottesca, che non può che provocare un profondo senso di rabbia, che potrebbe anche sfociare nella cieca violenza. Perché è questa la strada che si costringe a intraprendere agli onesti cittadini che hanno solo la colpa di non avere un santo in paradiso. Ancora una volta la dimostrazione di quanto il potere a Ugento sia cieco di fronte alle esigenze dei cittadini comuni.

Noi dal canto nostro abbiamo deciso di sposare la causa dei coniugi Greco, delle brave persone a cui l’amministrazione pubblica ha rovinato la vita, con 3 anni di peripezie e mancato sonno fino ad oggi, giorno in cui potrebbe davvero finire tutto in malora. Ma non facciamo passi indietro e annunciamo anche la nostra presenza il prossimo venerdì a Torre San Giovanni in via Contrada Muccuso, alle 9.30 di mattina, per documentare tutto quello che avverrà, compreso l’atteggiamento delle forze dell’ordine che saranno chiamate ad intervenire. Un invito alla presenza che rivolgiamo a tutti, associazioni, partiti politici e privati cittadini, perchè quello che sta succedendo oggi a questi onesti cittadini potrebbe succedere domani ad ognuno di noi.

Gemini come il terzo mondo. Case popolari fatiscenti ed enormi disagi

Gemini Frazione di Ugento: La disperata lotta contro il degrado delle case popolari.

La frazione di di Gemini a Ugento, più precisamente la zona delle case popolari, è stata avvolta da un manto di degrado e trascuratezza che sembra non avere fine. Le promesse di ristrutturazione da parte di Arca Sud, datate più di un anno fa, sembrano essere evaporate nel nulla, lasciando i residenti costretti a vivere in condizioni inumane e prive di dignità. La situazione delle case popolari è diventata ormai insostenibile, e il dolore e la rabbia dei cittadini crescono con il passare dei giorni.

Una palazzina di edilizia popolare sita a Gemini è diventata il simbolo di questo triste scenario. Si tratta di un luogo fatiscente, dove il riscaldamento non funziona e le infiltrazioni d’acqua rendono le scale una trappola mortale. I topi hanno preso il sopravvento, dimostrando una sorprendente capacità di adattamento all’ambiente degradato in cui si trovano. Ancor più allarmante è l’utilizzo delle cantine, trasformate in magazzini di refurtiva, simbolo della perdita di controllo dell’ordine pubblico e della sicurezza della zona.

Il sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, sembra aver voltato le spalle ai cittadini di Gemini, almeno a giudicare dalle esperienze che abbiamo potuto raccogliere sentendo alcuni abitanti del posto. Nonostante le continue richieste di intervento, non si è mai recato sul posto per un sopralluogo e ha ignorato le grida di aiuto provenienti dalla comunità. Questo atteggiamento di indifferenza ha amplificato la disperazione dei residenti, lasciandoli con un senso di abbandono e di impotenza di fronte a una realtà sempre più difficile da sopportare.

Le infrastrutture di base rappresentano uno degli aspetti più critici di questa situazione. La caldaia condominiale è fuori uso da anni, lasciando i residenti senza un adeguato sistema di riscaldamento, soprattutto nelle gelide giornate invernali. I citofoni guasti da tempo immemore rendono difficile la comunicazione tra i residenti e gli ospiti, contribuendo ad aumentare la sensazione di isolamento. La cupola bucata che sovrasta le scale è diventata un simbolo del degrado che colpisce l’intero complesso abitativo, permettendo alla pioggia di penetrare impunemente nelle abitazioni.

La situazione peggiore di tutte è forse rappresentata da una casa murata e abbandonata. Questa immagine drammatica è la prova tangibile di quanto questa comunità sia stata dimenticata e trascurata dalle istituzioni. Mentre la domanda di abitazioni cresce a livello nazionale, vedere un edificio vuoto e inutilizzato è un colpo al cuore per i residenti di Gemini, che lottano per avere un tetto sopra la testa.

Il quartiere di Gemini merita rispetto e attenzione. Non possono essere ignorate le condizioni disumane in cui si trovano i cittadini di questa frazione di Ugento. È necessario un intervento immediato e concreto da parte delle autorità competenti per porre fine a questa emergenza sociale e restituire dignità agli abitanti di Gemini. Ristrutturazioni a lungo termine, manutenzione delle infrastrutture, e un maggiore coinvolgimento della comunità sono tutti passi fondamentali per ripristinare un ambiente abitativo sicuro, sano e dignitoso. Solo attraverso uno sforzo collettivo e un’impegno reale delle istituzioni sarà possibile cambiare il destino di Gemini e garantire un futuro migliore per chi vi abita.

Problemi di parcheggio a TS Giovanni: una questione estiva da risolvere

Problemi di parcheggio a TS Giovanni una questione estiva da risolvere

Con l’arrivo della stagione estiva, Ugento si prepara ad accogliere con gioia un afflusso di turisti e visitatori, ma, come ogni anno, la situazione dei parcheggi diventa un annoso problema che attanaglia le località balneari del comune. Il Consigliere Comunale di minoranza, Tiziano Esposito, ha sollevato la questione riguardante l’unico parcheggio pubblico e gratuito di Torre San Giovanni, che sembra essere stato delimitato nuovamente.

Da una prospettiva positiva, il grande numero di visitatori è una testimonianza dell’amore per il territorio e della sua attrattiva turistica. Tuttavia, questo inevitabilmente aumenta considerevolmente la richiesta di spazi per il parcheggio. Questa problematica non è nuova, ma richiede una soluzione oculata e collaborativa per soddisfare sia i bisogni dei turisti che dei residenti.

Il gruppo “Uniti Verso il Futuro” ha espresso le sue preoccupazioni e ha richiesto maggiori informazioni agli uffici preposti riguardo alla decisione di delimitare nuovamente l’area del parcheggio gratuito a TS Giovanni. Inizialmente, è stata data l’informazione che l’area ricadeva nel cantiere per la realizzazione di una strada prevista dal Piano Regolatore Generale (PRG). Tuttavia, sembra essere stata una variazione nelle condizioni, poiché nel mese di giugno l’area risultava completamente accessibile e priva di recinzione metallica, mentre ora è nuovamente chiusa.

tiziano esposito

La richiesta del gruppo “Uniti Verso il Futuro” è di riportare l’intera zona a disposizione degli automobilisti, con il presupposto che sia compatibile con le tempistiche del cantiere. Tale azione consentirebbe di garantire un ulteriore spazio di parcheggio per i tanti turisti e residenti che desiderano accedere alla zona centrale di Torre San Giovanni senza dover affrontare costi aggiuntivi. Oltre a preservare la tradizione di offrire un parcheggio gratuito, ciò contribuirebbe a migliorare l’esperienza dei visitatori, rendendo l’accesso alla zona più agevole e pratico.

È importante sottolineare che la gestione del problema dei parcheggi non è una responsabilità semplice. Oltre a soddisfare le esigenze di coloro che visitano la zona, bisogna anche considerare le necessità dei residenti e delle attività commerciali locali. Un approccio integrato potrebbe includere l’identificazione di nuove aree destinate al parcheggio, la promozione dei mezzi di trasporto sostenibili e la creazione di un dialogo tra le istituzioni e la comunità locale per trovare una soluzione condivisa.

Inoltre, incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici e delle biciclette potrebbe contribuire a ridurre la pressione sui parcheggi e promuovere uno stile di vita più sostenibile, favorendo così il turismo responsabile. Campagne di sensibilizzazione e misure di gestione del traffico potrebbero anche essere implementate per indirizzare i visitatori verso parcheggi alternativi e soluzioni di trasporto più ecologiche.

In conclusione, il problema dei parcheggi a Torre San Giovanni richiede una riflessione attenta e una gestione oculata. Il Consigliere Comunale Tiziano Esposito ha sollevato una questione rilevante, e sarebbe auspicabile che le istituzioni locali, insieme alla comunità, collaborino per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti gli interessati. Un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata a preservare l’unico parcheggio pubblico e gratuito disponibile, garantendo a turisti e cittadini un’esperienza positiva e agevole nella splendida località di Torre San Giovanni. Allo stesso tempo, incoraggiare l’utilizzo di alternative sostenibili aiuterebbe a preservare il territorio e a promuovere un turismo rispettoso dell’ambiente.

Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi

Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi

I devastanti incendi di questi giorni che hanno distrutto quasi 200 ettari di un patrimonio arboreo e naturalistico di inestimabile valore ecologico, ambientale e paesaggistico, portano a fare qualche riflessione “critica” (nel senso nobile!) sulla gestione politica e amministrativa del nostro territorio. Urge una riflessione seria su eventi che si ripetono ogni anno. E pongono domande alle quali la politica ha il dovere di rispondere per ciò che attiene alla prevenzione, programmazione e controllo costante del territorio. Compiti espressamente assegnati al Comune di Ugento dalla legge istitutiva del parco regionale “Litorale di Ugento”, emanata dalla Regione Puglia nel 2007. 

Tutti sanno delle migliaia e migliaia di euro di finanziamenti acquisiti per il nostro parco che ad oggi non ha ancora un Ente gestore. Motivo di per sé sufficiente ad un commissariamento da parte della Regione Puglia. Dei tanti soldi distribuiti “a pioggia” a questo o quel professionista (financo gruppi di pseudo – professionisti!), per progetti mastodontici, talvolta di singolare utilità in termini di tutela ambientale e di ritorno economico (tranne per pochi miracolati dall’eletto per eccellenza!). Gli effetti dovrebbero aver contribuito a garantire la tutela di quel patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri nonni (chissà cosa staranno dicendo!). Nell’indifferenza di tutti e con il silenzio compiacente di chi preferisce rimanere affacciato al balcone dei social, percorriamo la strada verso la distruzione totale di ciò che più ci contraddistingue rispetto ad altre realtà turistiche. Eppure i soldi non sono mai mancati. E continuano a non mancare.

Rileggendo le tante dissertazioni elettorali, gli impegni istituzionali formalizzati in tanti atti ufficiali, senza contare le “filippiche” di Demostene e Cicerone, al limite delle manifestazioni isterico – pazzoidi come se la democrazia valesse solo quando fa piacere, mi colpisce emblematicamente, perché si sussume in un fallimento, l’intento di quel famoso e tanto decantato “Progetto Mo.S.Te.L.S.” per il quale l’amministrazione comunale espresse grande soddisfazione per l’ammissione ad un finanziamento per un importo complessivo di 133.086,88). Ma vi è di più! 

Un progetto con il quale, per il Comune di Ugento sarebbe stato possibile disporre di un efficace sistema di monitoraggio satellitare finalizzato al contrasto dell’illegalità e al potenziamento della salvaguardia ambientale, attraverso il perseguimento, tra l’altro, dei seguenti obiettivi: controllo dell’abusivismo edilizio; individuazione delle discariche abusive di rifiuti; monitoraggio dell’espianto illegale degli uliveti secolari e monumentali; valutazione dei danni da incendio; variazione della linea di costa; monitoraggio delle concessioni demaniali e danni al patrimonio ecologico e archeologico.

Gli eventi non solo di quest’anno, ma quelli delle passate stagioni estive, sono in realtà gli effetti di un sistema che disvelerebbe una chiara incapacità, tecnica da un lato, e soprattutto politico – amministrativa dall’altra (ancora più grave perché segno di dileggio di cittadini!), di riuscire a perseguire un ben che minimo obiettivo. Sarebbe come dire che con i soldi dei contribuenti, e ricordo che tutti i finanziamenti disponibili derivano dalle tasche di ogni cittadino (non cadono dal cielo per opera dello Spirito Santo!), stabilisco di realizzare una strada per garantire la fluidità della circolazione, investendo “soldi pubblici”, ma dopo averla fatta, constato che questa strada non è attraversata nemmeno da un cane randagio. Altro che disciplina ed onore! Men che meno onestà e competenze.

Se c’è una responsabilità politica, incancrenitasi monoliticamente da quasi trent’anni, occorre che venga messa in evidenza. Non la vede solo chi non vuole vederla. Purtroppo l’ugentino è ormai abituato a non voler vedere nulla perché gli viene impedito di pensare, di riflettere, di esprimersi. Si chiude in quel ruolo di “indifferente”, salvo poi sproloquiare e sciorinare sui social, per cui gli va bene tutto e non gli va bene mai niente, demandando agli altri l’esercizio di quei doveri e di quei diritti che gli sono propri in quanto figlio di questa comunità. Potrebbe essere utile un Consiglio comunale monotematico sull’argomento “incendi”, in cui magari si dia voce ai cittadini? Chiedere per capire quali azioni sono state intraprese dal Comune di Ugento, quale gestore provvisorio del parco per la gestione, sorveglianza e vigilanza? 

Svegliatevi Ugento, Gemini e marine, perché le nostre campagne non sono “regni del fuoco” ma bellezze che dobbiamo recuperare, curare e valorizzare. Un tesoro inestimabile che dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi. Non è più tempo dei Soloni che cambiano faccia politicamente, ma il cui viso rimane sempre uguale. La politica deve dare conto a chi conta. E tutti, ugentini e geminiani devono chiederlo e pretenderlo. Sono i fatti ad eliminare ogni dubbio. A confermare talune verità: senza prevenzione e controllo del territorio il fuoco rende inutile ogni progetto e finanziamento.

Rottacapozza brucia. Inferno a Torre Mozza

torre mozza brucia incendio a ugento

TORRE MOZZA -Un violento incendio ha devastato la zona, provocando danni irreparabili alle proprietà e mettendo a rischio la vita dei residenti e dei turisti presenti. Questo drammatico evento ha lasciato un segno indelebile nel delicato ecosistema del Parco Litorale di Ugento, suscitando la solidarietà e la mobilitazione di soccorritori, volontari e autorità locali.

Tutto ha avuto inizio in modo improvviso e spaventoso. Le fiamme si sono sprigionate da una zona boschiva nei pressi di Torre Mozza, alimentate da forti venti estivi che hanno reso difficile il controllo della situazione. Le alte temperature e l’aridità della zona hanno reso il terreno un calderone ardente e l’incendio si è rapidamente diffuso verso le zone abitate, minacciando la sicurezza delle persone e delle proprietà.

La rapida espansione dell’incendio ha costretto le autorità locali a ordinare l’evacuazione di residenti e turisti nelle zone più colpite. L’evacuazione è stata una sfida logistica, ma grazie all’impegno di polizia, vigili del fuoco e volontari, molte persone sono state messe in salvo in tempi brevi e sicuri. Nonostante gli sforzi, alcune persone sono rimaste intrappolate nelle proprie case o stabilimenti balneari, aumentando ulteriormente il senso di disperazione e preoccupazione.

Le squadre dei vigili del fuoco, supportate da mezzi aerei specializzati nel combattimento degli incendi, hanno lottato strenuamente per contenere l’avanzata delle fiamme. Le operazioni di spegnimento sono state complicate dalle condizioni meteorologiche avverse e dalla morfologia del territorio, con molte aree difficilmente raggiungibili a causa delle fiamme e della densa vegetazione circostante. L’impegno dei soccorritori, spesso mettendo a rischio la propria incolumità, è stato fondamentale per circoscrivere l’incendio e proteggere le aree circostanti.

L’incendio ha causato danni significativi alle proprietà private, ai terreni agricoli e ad una nota struttura ricettiva della zona. L’ambiente naturale ha subito un grave colpo, con l’habitat naturale distrutto e la flora e la fauna locali gravemente minacciate. La fauna selvatica ha cercato rifugio nelle zone meno colpite, mettendo a repentaglio la propria sopravvivenza. Gli ecosistemi delicati della zona richiederanno anni, se non decenni, per riprendersi da questa devastante tragedia..

La fase di ricostruzione sarà impegnativa, ma il Salento dimostrerà ancora una volta la sua forza e determinazione. L’amministrazione comunale, insieme alle istituzioni statali e internazionali, dovrà collaborare per ripristinare l’area colpita per quello che è possibile fare.

L’incendio che ha colpito Torre Mozza di Ugento ha scosso il Salento e oltrepassato i confini geografici della regione, attirando l’attenzione su questioni cruciali come la prevenzione degli incendi, la tutela dell’ambiente e l’istituzione dell’ente parco Litorale di Ugento. Questa tragedia ci ricorda che la protezione del nostro patrimonio naturale e il sostegno alle comunità colpite dalle catastrofi sono sfide che tutti dobbiamo affrontare insieme. Solo unendo le nostre forze possiamo sperare di creare un futuro migliore, in cui le tragedie come questa possano essere evitate e le ferite del passato possano essere lenite.

Niente da fare per il palafighting: al suo posto un teatro tenda

In edicola proprio in questi giorni il numero del nostro mensile dedicato proprio alla proposta di Giuseppe Carafa per la costruzione di un palafighting a Torre San Giovanni, al posto di quello che è stato il pallone tensostatico che a questo punto sembra proprio diventerà un teatro tenda.

In queste settimane, la comunità di Ugento è stata agitata dalla discussione riguardante il futuro dell’area che un tempo ospitava il pallone tensostatico: una proposta ambiziosa avanzata da Giuseppe Carafa per costruire un moderno palafighting a Torre San Giovanni . Tale progetto, che avrebbe potuto attirare sportivi, turisti e appassionati di arti marziali, sembra tuttavia essere stato accantonato. Al suo posto, l’amministrazione comunale ha optato per uno studio di fattibilità per un teatro tenda, decisione che ha suscitato perplessità e scetticismo in molti. Questa scelta ha già sollevato interrogativi riguardo al suo valore aggiunto e alla gestione futura dell’infrastruttura, con il rischio di un ulteriore impoverimento del tessuto sociale ed economico della città.

La proposta di costruire un palafighting a Torre San Giovanni è stata accolta con entusiasmo da numerosi sportivi, cittadini appassionati di sport di combattimento e operatori commerciali. Questa struttura moderna avrebbe avuto il potenziale di ospitare decine di eventi sportivi, attrarre turisti e garantire un flusso turistico continuo, contribuendo così a destagionalizzare il turismo nella regione. Oltre a beneficiare l’economia locale, il palafighting avrebbe rappresentato un’opportunità di sviluppo per gli appassionati di arti marziali e discipline affini, offrendo loro un luogo di incontro e pratica.

Nonostante il sostegno popolare alla proposta del palafighting, l’amministrazione comunale ha optato per uno studio di fattibilità di un teatro tenda. Questa decisione lascerà inevitabilmente perplessi molti cittadini innescando un dibattito sulla sua reale utilità. Il contesto paesaggistico di Torre San Giovanni è caratterizzato da una forte vocazione sportiva legata soprattutto agli sport acquatici ma non solo, e un teatro sembra un’aggiunta inadeguata, non in grado di sfruttare appieno il potenziale turistico e di promuovere lo sport nella regione.

Inoltre, sorgono dubbi sulla gestione futura dell’infrastruttura, con il rischio che venga affidata a una cooperativa esterna, comportando un possibile impoverimento del tessuto sociale ed economico locale.

Di fronte a questa decisione controversa, è essenziale che si avvii un dibattito pubblico aperto e trasparente sulla destinazione d’uso dell’area in questione. Le istituzioni locali devono coinvolgere la comunità, i rappresentanti degli sportivi, degli operatori commerciali e dei cittadini interessati per valutare attentamente le opzioni disponibili. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per prendere decisioni informate e garantire che i progetti futuri siano veramente rispondenti alle esigenze e agli interessi della collettività.

La scelta di non prendere in considerazione la proposta del palafighting (avanzata e formalizzata anche da un gruppo politico con mozione protocollata) a favore di uno studio di fattibilità per un teatro tenda ha lasciato molti cittadini di Ugento e dei paesi limitrofi perplessi e preoccupati riguardo al futuro della loro comunità. L’entusiasmo e l’appoggio ottenuti dalla proposta del palafighting dimostrano chiaramente che esiste un interesse reale per lo sviluppo di infrastrutture sportive innovative nella zona.

Un teatro tenda, invece, sembra una scelta poco coerente con il contesto paesaggistico e le esigenze della comunità. Sarebbe per questo auspicabile che l’amministrazione comunale riconsideri la propria decisione e apra un dialogo con i cittadini e gli stakeholder interessati per valutare altre opzioni che possano realmente contribuire allo sviluppo sostenibile della regione.

Solo attraverso un approccio partecipativo e lungimirante sarà possibile prendere decisioni che portino benefici duraturi per la comunità di Ugento e dei paesi circostanti.

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