Lavoro ed Economia
Ciclostazioni e biciclette nuove per Ugento. Ma le vecchie?
Un titolo roboante, si potrebbe dire anche curioso, quello letto su Lecceprima – “Mobilità green a Ugento, le vecchie postazioni di bike sharing torneranno a pedalare”, di cui si ostenta l’effetto mediatico sugli stati social di qualche amministratore. La nostra comunità tornerà a pedalare con le nuove piste ciclabili e le ciclostazioni che verranno completate grazie al protocollo d’intesa per la costituzione della “Green Community Ionico-Adriatica”. Fondi dal Pnrr per 457 mila euro di cui 340 mila da investire per sette ciclostazioni e la dotazione di 35 biciclette elettriche e tradizionali. Si legge sull’articolo che “nel territorio di Ugento si è rilevata la presenza di un certo numero di ciclostazioni risalenti ad un precedente progetto di bike sharing (chi le avrebbe utilizzate? utilissime certamente solo alla propaganda elettorale!), ma ormai dismesse da tempo (per quale motivo sono state dismesse e soprattutto dove sono andate a finire?), di cui però ha senso valutare il recupero almeno delle piazzole che sembrerebbero già avere la predisposizione degli appositi impianti elettrici e che saranno sottoposte alla relativa verifica. Grazie a questa progettualità “il nostro primo cittadino riabiliterà e rimetterà a regime almeno sette vecchie ciclostazioni presenti tra il centro cittadino, la frazione di Gemini e le marine”. La domanda nasce spontanea direbbe il buon Lubrano: ma quelle del vecchio progetto che fine hanno fatto, considerato che è amministra con ruoli diversi da più di dieci anni? Le postazioni che saranno restaurate sono quelle di piazza Pietro Colonna nel centro cittadino, quelle del lungomare Japigia e lungomare Ionio a Torre San Giovanni, quella di Corso Vittoria in località Fontanelle in area del parco naturale, quella di via D’Amato a Gemini ed ancora quella di via Giovanni Battista per Torre Mozza e di piazza Tirolo per Lido Marini.
L’obiettivo (il condizionale è d’obbligo visto i precedenti!) sarebbe quello di raccordare nuovamente il servizio per la mobilità green anche la velostazione del piazzale della stazione ferroviaria di Ugento-Taurisano, sulla quale ci si limita ad un secco “no comment”. Proprio sulla stazione occorrerebbe chiedersi come mai a fronte di un’approvazione e liquidazione di uno stato finale dei lavori, con certificato di regolare esecuzione, la velostazione si trovi in uno stato di degrado. Non serve il fumo negli occhi, perché svanisce nell’aria. Urgono chiarimenti sul perché a fronte di 230.000 euro spesi, gli ugentini e i geminiani, senza contare i turisti che vorrebbero ma non possono, hanno una struttura fatiscente, indegna per un paese a vocazione turistica come il nostro. Eppure, il vecchio stato finale ed i lavori di regolare esecuzione sono stati approvati nel 2020! Siamo nel 2024!
Tornando al nuovo progetto, si apprende ancora che sarebbe prevista la fornitura e la posa in opera del sistema di bike sharing elettrico composto da almeno sette ciclo-stazioni interattive e automatiche, da 6 attracchi comprensivi di presa per la ricarica delle auto, di 14 city bike elettriche e di 21 city bike tradizionali. Cittadini e turisti disporranno di un sistema basato su ciclostazioni intelligenti dotate di pensiline fotovoltaiche attrezzate per la mobilità sostenibile ed e-bike localizzate in posizione strategica rispetto ai principali itinerari escursionistici. Ogni ciclo-stazione avrà una pensilina, adatta ad ospitare almeno sei stalli modulari, con sovrastante un impianto fotovoltaico dotato delle funzioni previste, perfettamente funzionante (l’auspicio è che non diventino come quelle attuali, alcune delle quali inservibili ed inutilizzabili, peraltro occupate da attività commerciali!). Per alcune piazzole dovrà essere prevista anche la dotazione di un impianto di videosorveglianza, con la speranza che una volta installate le attrezzature non scompaiano pezzo per pezzo, come avvenuto in passato secondo un’equazione semplice: ruote, manubrio, sella, telaio. Non facciamo finta di non vedere e di non sapere dietreggiandoci ad atteggiamenti ipocriti!
Dovremmo evidentemente felicitarci per questo ennesimo traguardo conseguito dall’Amministrazione comunale, la cui azione politico – amministrativa sembrerebbe non avere eguali alla luce degli strabilianti successi ottenuti per quanto attiene soprattutto il numero delle presenze estive nel nostro territorio (primo comune della provincia di Lecce nel 2023!). Ma non si può pensare di lavorare solo 3 mesi l’anno! Durante i restanti 9 mesi che cosa fanno i giovani e le famiglie?
Le nuove piazzole creeranno una capillare rete di attrezzature al servizio della mobilità sostenibile, anche per valorizzare le potenzialità del nostro parco naturale? Sarebbe utile comprendere le ragioni per cui a fronte dei soldi spesi negli anni passati quel servizio di bike sharing non abbia mai funzionato? Chi dovrebbe risponderne dello stato comatoso in cui versa? Tutto il lavoro e le risorse economiche spese, anche nella mobilità sostenibile, come sostiene il nostro Assessore al turismo, sono servite e serviranno a sviluppare gli asset turistici che sono trainanti per l’economia?
Se dobbiamo rallegrarci per questo traguardo delle nuove ciclo stazioni e le nuove biciclette, dovremmo anche chiederci che fine abbiano fatto quelle vecchie. Quanto meno per non farci berteggiare dalla politica politicante, perché Ccà nisciuno è fesso!