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L’erosione avanza e la pineta di Ugento ora è a rischio

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Le foto lasciano poche speranze, il mare è ormai a ridosso della pineta e ha già cominciato ad abbattere i primi alberi. E’ questo il desolante scenario che ci si trova davanti percorrendo una delle parti più belle del litorale di Ugento, tra torre San Giovanni e Torre Mozza, all’altezza del bacino Rottacapozza Sud.

Una tendenza naturale che purtroppo è già in atto da tempo, nonostante in molti puntino il dito contro il porto di Torre San Giovanni e in particolar modo sulle conseguenze derivanti dal suo ultimo restyling. Un’osservazione che troverebbe giustificazione nello storico delle foto satellitari di cui vi forniamo un’animazione che ben rappresenta il fenomeno dal 2004 ad oggi.

Come si evince dalle foto il fenomeno dell’erosione è in costante aumento, con una netta accelerazione negli ultimi 3 anni. Una tendenza che se dovrebbe confermarsi porrebbe a grave rischio anche la tenuta idrogeologica dei bacini di Ugento, con il mare che rischia di sfondare all’interno del bacino Rottacapozza Sud

Un fenomeno a cui sembra impossibile mettere un freno, nonostante i tanti progetti sviluppati negli anni e gli interventi di ripascimento finanziati dal comune, protagonista anche come caso pilota del progetto TRITON.

Molti soldi spesi, risultati discutibili e l’ambiente che lentamente continua a riprendersi i suoi spazi. Gli stessi spazi che sembrano essere stati alterati dall’intervento sul molo secondario del porto di Torre San Giovanni, con osservazioni in tal merito che arrivarono da Italia Nostra e altre associazioni ambientaliste, che paventavano la possibilità di investire in nuova area portuale distante circa 1 km a nord da quella attuale. Un tema che questo sito affrontò già 9 anni fa nel reportage video dal titolo “a chi importa il porto”

https://www.youtube.com/watch?v=d8ILsuPDDnI&t=826s

Uno dei tanti progetti che gravitavano intorno al porto di Torre San Giovanni arrivò anche a Bruxelles, tramite l’eurodeputato Gianni Pittella, che il 28 agosto 2003 presentò un’interrogazione presso la commissione Europea:

Oggetto: Progetto contro erosione litorale Marine di Ugento
Risposta(e)
Il POR della regione Puglia ha previsto stanziamenti di fondi comunitari per un progetto diretto a fronteggiare l’emergenza dell’erosione del litorale sabbioso delle Marine di Ugento (Misura 1.3 “Interventi per la difesa del suolo”-Azione 2 “Realizzazione di interventi di difesa delle coste”). Il progetto ammesso a finanziamento, realizzato dalla società ETACONS s.r.l. prevede: a) la ricostruzione di tre pannelli siti lungo la spiaggia da realizzarsi con il salpamento dei relitti di altri 4 pannelli presenti nella medesima zona; b) il dragaggio della sabbia dall’attuale insenatura compresa tra i due moli preesistenti, nonché il suo trasporto, ai fini dell’azione di ripascimento, nella zona costiera adiacente; c) la rimozione dell’insenatura esistente, mediante “salpamento” di parte del molo foraneo ed eliminazione del molo di sottoflutto, poiché considerata causa principale dell’erosione; d) la realizzazione nella predetta insenatura di un altro nuovo molo lungo circa 220 metri e largo circa 24 metri.

In merito al progetto occorre evidenziare quanto segue:

  1. la costruzione di un molo dalle dimensioni di oltre 220 m di lunghezza in un’area sottoposta a numerosi vincoli naturalistici è in contrasto con l’obiettivo di risanamento ambientale indicato nel POR;
  2. il nuovo molo è inutile ai fini del contenimento dell’erosione costiera, dato che una delle concause del fenomeno erosivo è costituita proprio dalla presenza nella zona di altri due moli;
  3. il progetto non è stato sottoposto alla procedura di VIA, requisito essenziale per l’ammissione dell’opera al finanziamento comunitario.

Sulla base di tali considerazioni, non ritiene la Commissione europea che tale progetto costituisca un utilizzo improprio dei fondi comunitari destinati alla tutela ambientale?

Non ritiene la Commissione europea che le autorità preposte debbano verificare la legittimità dell’opera e la liceità, dato l’improprio uso dei fondi strutturali?

Molti interessi, pochi risultati, con il tempo che sembra passare sempre più velocemente rinfacciandoci ogni giorno le nostre colpe.

Comunicazione istituzionale o campagna elettorale permanente? Il clamoroso caso dei cittadini protagonisti

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Ugento, a quanto pare, non è più degli ugentini, bensì solo dei cittadini protagonisti e della loro cerchia. Questo è quello che si evince dopo solo pochi giorni dalle elezioni. Il nostro paese infatti, risulta essere l’unico a non utilizzare un canale “istituzionale” per le comunicazioni ufficiale, bensì un canale politico. Oggi, in questo momento, si sta consumando il fatto più clamoroso: il consiglio comunale trasmesso in diretta sulla pagina politica della maggioranza.

Il concetto è chiaro: se vuoi vedere i consigli comunali, devi essere “fan” dei Cittadini Protagonisti, in una campagna elettorale permanente che offende ogni iniziativa dei cittadini che, pur essendo in disaccordo con la linea di governo, intendono investire o intraprendere iniziative di carattere sociale nel nostro territorio.

uno screenshot dalla pagina Facebook “Cittadini Protagonisti.

Eppure Ugento una pagina ufficiale per la comunicazione istituzionale ce l’ha già, ma risulta inattiva da aprile 2019.

Allora come mai non viene utilizzato il giusto canale per la comunicazione istituzionale del nostro comune? I casi sono due: o sono state smarrite le credenziali per amministrare questa pagina e quindi siamo davanti a persone di estrema incompetenza, oppure si fa finta di non sapere e in questo caso staremo parlando di individui incredibilmente furbi.

Per verificare la veridicità di quanto scritto basta fare un giro su facebook e cercare qualsiasi comune d’Italia e potrete verificare con i vostri occhi come gli altri comuni si comportano: esiste una pagina ufficiale dove vengono diffuse tutte le notizie inerenti il territorio, perchè questo sia di tutti e non solo di chi vota il sindaco. Anche i post su manifestazioni o altro non dovrebbero essere diffuse da pagine a carattere politico, denotando lo stile di chi evidenzia questi comportamenti.

la pagina del comune di Taurisano

Ma non è tutto. Esiste anche una questione di carattere normativo. Le riprese dei consigli comunali sono infatti espressamente vietate dalla legge in assenza di un regolamento che le normi (e non ci risulta che il comune di Ugento abbia mai adottato un regolamento in tal senso), cosi come sottolineato anche dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, con un parere che tutti possono leggere utilizzando questo link https://dait.interno.gov.it/pareri/97948.

Come si legge chiaramente : “La giurisprudenza (in particolare, la sentenza n.826 del 16.3.2010 del T.A.R. per il Veneto) afferma che in assenza di un’apposita disciplina regolamentare adottata dall’ente, non possono essere garantiti i diritti previsti dal codice sul trattamento dei dati personali di cui al d.lgs.196 del 2003 e successive modifiche, non essendo consentito al sindaco-presidente estemporanei assensi, alla videoregistrazione.
È stato ritenuto, invece, immediatamente concedibile da parte del Presidente del Consiglio Comunale, nei confronti di emittenti televisive nazionali e locali l’autorizzazione a riprendere, in via non sistematica, gratuitamente e senza diritti di esclusiva, talune brevi fasi delle sedute del Consiglio Comunale in quanto da tale autorizzazione non conseguono obblighi di sorta per l’Amministrazione Comunale quale ‘titolare’ o ‘responsabile’ del trattamento dei personali.
Non sussiste, quindi, un autonomo e indiscriminato diritto a procedere alla registrazione che consenta di superare gli eventuali divieti posti dall’amministrazione.
Sulla materia, anche il Garante per la protezione dei dati personali con nota del 23 aprile 2003 ha ritenuto che l’Amministrazione comunale possa, con apposita norma regolamentare, porre delle condizioni e dei limiti alle riprese ed alla diffusione televisiva delle riunioni del Consiglio Comunale, prevedendo, in quella sede, l’onere di informare preventivamente i presenti nell’aula consiliare dell’esistenza delle telecamere e della successiva diffusione delle immagini, ovvero il divieto di divulgare informazioni sullo stato di salute, nonché le ipotesi in cui eventualmente limitare le riprese per assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito.”

Quindi a questo punto le domande sono tante: i consiglieri sono stati informati delle riprese in anticipo? Chi è il responsabile del trattamento dati? A chi è stato affidato questo servizio e perchè? E’ stato pubblicato un avviso pubblico per poterlo selezionare o è stato affidato in assegnazione diretta? Esiste un documento che possa affermarlo? Il soggetto che effettua le riprese viene retribuito?

Non pensiate che questi siano argomenti nuovi per questa maggioranza, che già dieci anni fa provò a bloccare le riprese video dei consigli, con il sottoscritto che fu costretto ad essere scortato dai carabinieri durante il primo consiglio comunale dell’amministrazione Lecci. In quel caso il presidente d’allora Biagio Marchese fu costretto dai fatti a rilasciare un permesso alle riprese a me e altri due soggetti che, in seguito, avrebbero svolto questo servizio.

Uno spregio delle regole fondamentali che governano la democrazia che dimostra ancora una volta il modo di fare di questa maggioranza, che, come espresso anche da diversi suoi esponenti in campagna elettorale, interpreta l’opposizione come un’orpello fastidioso di cui fare a meno. Una minoranza che, speriamo, questa volta vorrà muoversi nelle sede opportune per denunciare questo perdurante malcostume.

Treni Storici: un’altra occasione persa dal comune di Ugento

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“Quello dei cammini e dei treni storici è un patrimonio enorme che dobbiamo mettere a frutto, svilupparlo senza consumarlo”. Lo ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che sta percorrendo, a bordo di un treno storico della fondazione Fs, accompagnato dall’assessore al turismo della Regione Puglia Massimo Bray ,l’ultima tappa della Marcia europea della via Francigena ‘Road to Rome 2021’, da Otranto a Gagliano del Capo, che però non ha previsto alcuna fermata ad Ugento

L’importanza dell’occasione persa da Ugento viene sottolineata dalle parole dello stesso ministro:

I cammini sono uno strumento importantissimo ma dobbiamo creare un sistema in modo che non siano sono eventi spot, così come per i treni storici”. “Questa miscela straordinaria di arte, storia, cultura e paesaggio che abbiamo – ha concluso – è la nostra migliore materia prima sulla quale bisogna investire”.

Ugento, quindi, sembra essere coinvolto in questo progetto solo marginalmente, pur essendo storicamente una delle fermate più importanti della via Francigena in Salento. Eppure la nuova amministrazione ha approfittato subito per promuoversi attraverso la sua pagina Facebook. Ecco il post intero:

Un post che suona come una presa in giro per un territorio che così tanto sta investendo nel settore turistico. La verità rimane comunque scolpita nella realtà dei fatti: il treno ad Ugento non si è fermato. Questo potrebbe essere dovuto anche dalle condizioni in cui versa la sua stazione?


    A bordo del convoglio storico erano presenti anche il presidente dell’associazione europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi, i rappresentanti istituzionali di Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia, e delle regioni che compongono la via Francigena, e il direttore generale della Fondazione FS italiane Luigi Cantamessa. (ANSA)

Mons. Vito Angiuli Presente alla benedizioni di due braccia simulatori per la Scuola di Infermieristica

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In occasione del Giubileo degli operatori sanitari, l’associazione “Cuore e mani aperte” ha donato alla Scuola di Infermieristica dell’Asl di Lecce due braccia simulatori per iniezioni. La manifestazione si inserisce nell’ambito del Giubileo oronziano, celebrato dalla Chiesa di Lecce a duemila anni dalla nascita di Sant’Oronzo, primo infermiere e medico cristiano del Salento. La cerimonia di benedizione e consegna dei due bracci simulatori è avvenuta a conclusione di una Messa celebrata da mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, e da mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce. Presenti il Direttore Generale Asl Lecce, Rodolfo Rollo, e il Coordinatore della Scuola di infermieristica, Cosimo Caldararo. Con questo dono l’associazione “Cuore e mani aperte”, presieduta dal cappellano dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, don Gianni Mattia, ha voluto dotare i futuri operatori sanitari della possibilità di migliorare l’apprendimento, attraverso l’esercitazione, delle tecniche di iniezioni endovenose, intramuscolari e sottocutanee, infusioni e prelievo di sangue. Per don Mattia è importante “rendere possibile una formazione sempre più vicina alle persone, a quelle da curare, ma anche a quelle che ci cureranno”.

(fonte S.I.R.)

A Ugento 100mila Euro che sanno di presa in giro

Ancora una volta i 13 pozzi spia sparsi sul nostro territorio mostrano dati molto preoccupanti: i valori risultano essere sopra il limite consentito per metalli pesanti, ferro, nichel, cromo nonché per il boro, i solfati, dicloetilene e IPA (parenti stretti dei policlorobifenili, noti spesso con la sigla PCB, una classe di composti organici la cui struttura è assimilabile a quella del bifenile i cui atomi di idrogeno sono sostituiti da uno fino a dieci atomi di cloro. La formula bruta generica dei PCB è C12H10-xClx. Sono considerati inquinanti persistenti dalla tossicità in alcuni casi avvicinantesi a quella della diossina.) Per questo la provincia ha deciso di stanziare 500mila Euro (di cui 100 spettanti ad azioni su Ugento) per avviare monitoraggi propedeutici a future azioni di bonifica.

Questo avviene in maniera sistematica da quando esistono i rilevamenti su questi pozzi, ma nonostante questo le azioni intraprese fino ad oggi risultano essere nulle. Ecco perchè i centomila Euro stanziati risultano essere una presa in giro per tutta la popolazione, non solo di Ugento, Ma anche di Acquarica Presicce, che stanno pagando a caro prezzo l’inquinamento di una falda che sta determinando disfunzioni ghiandolari e incidenza tumorali al di sopra di qualsiasi altro territorio in Italia.

Eppure si tratta di fatti e situazioni certe, appurate anche per via giudiziaria, nelle diverse inchieste che hanno visto al centro l’ex discarica Monteco di Ugento. Come anche le conseguenze di questo tipo di inquinamento, che non è sicuramente un un unicum nel territorio nazionale: il caso più famoso è sicuramente quello della Caffaro di Brescia, un’azienda che con i suoi sversamenti ha provocato danni enormi, con quasi tutti i parchi di Brescia che ad oggi, dopo oltre 20 anni, risultano ancora contaminati e inagibili.

La domanda che sorge spontanea è: che senso ha continuare a spendere soldi pubblici per monitoraggi che dovrebbero appurare una situazione nota? Forse per tenere buona una popolazione che si accontenta di “incamerare” pochi spiccioli per tenere gli occhi chiusi? In questo caso l’esempio più significativo fu la protesta di “un gruppo organizzato di cittadini di Ugento” che, imbeccati da qualcuno, arrivarono fin sotto la sede della regione per reclamare lo stanziamento di 1 milione di euro. Peccato che per la bonifica di Burgesi non esista una stima affidabile sui costi di bonifica, tantomeno esiste la certezza che tale bonifica sia possibile. Ad oggi l’unica tecnologia disponibile sarebbe quella dell’incapsulamento (simile a quanto realizzato a Pripyat per l’incapsulamento della centrale nucleare di Chernobyl), con costi nell’ordine delle centinaia di milioni di Euro.

Ma nonostante tutto ciò, ecco cosa ha dichiarato la Provincia:

«I cinque interventi  oggetto di finanziamento, da un punto di vista tecnico, dovranno essere gestiti singolarmente, poiché differiscono sia per la localizzazione, sia per la tipologia di superamenti riscontrati. Per cui, i tecnici incaricati dellattività di indagine saranno individuati singolarmente per ciascun sito, previo avviso pubblico, al fine di garantire la massima partecipazione di tutti i soggetti con specifiche competenze professionali in materia».

«Con questo nuovo intervento in campo ambientale l’Ente dimostra sempre più la capacità di conoscere nel dettaglio la qualità del territorio: mettiamo in campo un grande progetto per individuare chi si rende responsabile di inquinamento e far sì che le parole difesa e tutela acquistino concretezza», afferma il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva.

«Con questo progetto puntiamo ad analizzare, valutare e rigenerare i siti individuati e ben distribuiti in tutta la provincia. “Chi inquina paga” è la sintesi di una linea di indirizzo che la Provincia, insieme ai suoi organi di controllo, sta perseguendo per ridare slancio alla propria azione deterrente sul territorio provinciale», dichiara il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Fabio Tarantino.

Aspettiamo dunque, come abbiamo fatto da 20 anni a questa parte, con bonifiche totalmente a carico dei contribuenti.

Annunciati disagi per i cittadini delle marine di Ugento

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Con un post su facebook, il primo cittadino di Ugento ha avvisato tutti i cittadini residenti nelle marine, coinvolte nei lavori di manutenzione della rete idrica annunciati per giovedì 21 ottobre da parte di AQP. I lavori andranno avanti presumibilmente dalle 9 alle 15 e causeranno l’interruzione della fornitura d’acqua. Potranno verificarsi altri disagi che il comune invita a segnalare.

Annunciata la nuova giunta che governerà Ugento.

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Insieme a Salvatore Chiga lavoreranno:

  • Massimo Lecci sarà vicesindaco con deleghe a istruzione e formazione professionale, urbanistica, energia e diversificazione delle fonti energetiche, ambiente, pesca, trasporto e diritto alla mobilità.
  • Chiara Congedi sarà assessore con delega ai beni culturali, promozione turistica, pari opportunità e tempo libero. chiara_congedi
  • Alessio Meli mantiene la delega ai lavori pubblici
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  • Vincenzo Ozza assessore con deleghe allo sviluppo economico, artigianato, commercio, suap, attività produttive e sport.
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  • Daniela Venneri sarà la nuova assessore al bilancio

Il sindaco ha deciso di riservarsi le deleghe in materia di polizia locale, ordine pubblico e sicurezza, politiche per il lavoro, politiche sociali, soccorso civile, tutela della salute, servizi cimiteriali, giustizia, contenzioso, rapporti con il volontariato.

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