A Torre San Giovanni è ancora emergenza

Torre San Giovanni, una delle frazioni costiere più suggestive di Ugento, è nuovamente al centro di un’emergenza ambientale che si ripete con cadenza allarmante. Dopo le ultime mareggiate, il canale che attraversa il centro abitato si è ritrovato bloccato in due punti cruciali a causa dell’accumulo di alghe. Questo fenomeno ha creato un vero e proprio tappo, trasformando un lungo tratto del canale in uno specchio di acqua putrida.

I residenti di Torre San Giovanni si sono accorti della gravità della situazione attraverso l’aria irrespirabile che avvolge la marina. Le esalazioni nauseabonde che si sprigionano dall’acqua stagnante rendono impossibile vivere o lavorare serenamente in una località che dovrebbe essere un fiore all’occhiello del turismo salentino. Non si tratta solo di un disagio olfattivo: lo stagno è popolato da animali in avanzato stato di decomposizione, visibili galleggiare tra le alghe e l’acqua stagnante, una condizione che rischia di trasformarsi in un’emergenza sanitaria a tutti gli effetti.

Questa situazione, paradossalmente, non è nuova. Da oltre vent’anni, i cittadini e i turisti si ritrovano a fare i conti con lo stesso problema, senza che venga mai messa in atto una soluzione definitiva. L’amministrazione comunale, tanto sotto la guida dell’allora sindaco Massimo Lecci, quanto con quella attuale, ha ripetutamente promesso di affrontare il problema. Ad anni di distanza, però, possiamo affermare con certezza che si è trattato solo di parole.

È ancora vivo il ricordo della visita di Pinuccio, il noto inviato di Striscia la Notizia, che alcuni anni fa portò l’attenzione nazionale sul problema. In quell’occasione, Lecci accolse la troupe televisiva con la consueta promessa di un piano di interventi risolutivi, ma a oggi la realtà è ben diversa.

Quello che si sta verificando a Torre San Giovanni non è solo un problema di immagine per una località che dovrebbe essere una punta di diamante del turismo pugliese, ma un vero e proprio disastro ecologico e sanitario. Il degrado del canale non è più tollerabile, e il tempo delle promesse deve lasciare spazio ai fatti.

L’amministrazione comunale di Ugento è chiamata a intervenire immediatamente, non solo per risolvere l’emergenza attuale, ma per mettere in atto un piano strutturale che prevenga il ripetersi di questa situazione. I residenti e i turisti meritano di vivere una Torre San Giovanni pulita, sicura e degna del suo potenziale.

A Ugento arrivano le prime condanne per reati ambientali

Nell’ambito di un processo che ha avuto inizio con la prima udienza davanti al giudice monocratico Luca Scuzzarella, cinque individui sono stati accusati di diversi reati ambientali tra cui deturpazione delle bellezze naturali e di discarica abusiva lungo il litorale di Ugento. Gli imputati rispondono congiuntamente alle medesime imputazioni, relative a fatti risalenti a febbraio 2022.

Secondo l’accusa mossa dalla Procura di Lecce, i cinque imputati avrebbero creato una discarica abusiva su un’area demaniale di 25 metri quadrati nel Comune di Ugento lungo la costa. La presunta attività illecita consisterebbe nel deposito di un notevole quantitativo di posidonia mista a sabbia, pari a 80 metri cubi. Tale materiale deriverebbe dalla disostruzione periodica delle foci del canale a mare di Torre Mozza e Torre San Giovanni.

La Procura sostiene che questo comportamento costituisce una deturpazione delle bellezze naturali del litorale di Ugento, un luogo sottoposto a una particolare tutela in quanto sito di area Sic. Le aree Sic sono riconosciute come strategiche per la conservazione di habitat di importanza europea, legati a specie animali o vegetali a rischio di estinzione.

Nel corso dell’udienza, il Tribunale in composizione monocratica ha accolto la richiesta di oblazione per il solo capo d’accusa di deturpazione di bellezze naturali nei confronti di Alfredo Borzillo. L’oblazione consente l’estinzione del reato mediante il pagamento di una somma concordata con l’accusa. Tuttavia, una richiesta di messa alla prova è stata respinta dal giudice, poiché il materiale incriminato è ancora presente sul luogo e non è stato rimosso, come prescritto.

il sito interessato dalla discarica prima della sua realizzazione.

Le difese degli imputati hanno sottolineato l’assenza delle autorizzazioni necessarie per la rimozione del materiale, impedendo al momento qualsiasi azione in tal senso. La prossima udienza è fissata per il 19 dicembre, durante la quale saranno esaminati gli imputati e i testimoni delle difese.

Gli avvocati Renata Minafra, Stefano De Francesco, Silvestro Lazzari, Michele e Giulia Bonsegna, Giordano Settembre e Rocco Vincenti difendono gli imputati. È importante notare che la vicenda è stata oggetto di numerose segnalazioni da parte della nostra testata giornalistica, che ha anche denunciato la costante ostruzione dei canali di bonifica, fonte di disagi per gli abitanti e di minaccia per la fauna protetta. Nonostante gli appelli di attivisti e associazioni locali al comune di Ugento, sembra che le preoccupazioni siano rimaste inevasi fino a questo momento.

Il video dello scorso anno proprio sull’argomento.

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