Noi consiglieri comunali di opposizione del Comune di UGENTO: Musarò Fabiola, Laura De Nuzzo , Giulio Lisi, Tiziano Esposito ed Ezio Garzia, costernati ancora una volta per il disagio e l’umiliazione cui sono sottoposti i lavoratori di Ecotecnica , esprimiamo loro vicinanza e solidarietà in questa battaglia che stanno affrontando per il rispetto del Loro sacrosanto diritto alla retribuzione della Mensilità di febbraio . Sollecitiamo il Sindaco Salvatore Chiga, quale capo dell’amministrazione Del Comune Capofila dell’ARO 10, a porre in essere tutte le azioni a lui spettanti a difesa dei diritti del lavoratori, di prendere in debita considerazione l’istanza avanzata dai Sindacati dei lavoratori di dare “AVVIO DELLA PROCEDURA DI SOSTITUZIONE DI CUI ALL’ART. 30 C.6 D.LGS. 50/2016”. Noi faremo la Nostra parte .
Questo il comunicato giunto in redazione pochi minuti fa riguardo lo stato di agitazione indetto dai lavoratori Ecotecnica, ancora una volta al centro delle polemiche per il mancato pagamento di diverse mensilità.
È utile constatare come altri comuni salentini abbiano attivato per tempo la clausola di solidarietà prevista dal codice degli appalti pubblici che permetterebbe di garantire gli stipendi ai lavoratori, ancor più con il periodo pasquale alle porte e famiglie che attendono lo stipendio da ormai due mesi.
Nella lotta contro l’inquinamento ambientale e l’inefficienza amministrativa, la vicenda dell’appalto dei servizi di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani a Ugento emerge come una rappresentazione lampante delle complesse sfide che le comunità e le autorità locali devono affrontare.
L’annuncio della revoca del contratto di appalto all’Ecotecnica srl / Axa srl, con l’obbligo per l’azienda di garantire l’esecuzione del servizio in attesa del subentrante, sembra un passo avanti verso una migliore gestione delle risorse ambientali, duramente messe alla prova da anni di inerzia e disservizi che si traducono in un territorio mai come ora inondato dai rifiuti. Tuttavia, il dietro le quinte di questa vicenda racconta una storia di procedure opache e di interessi economici, che richiede una riflessione più approfondita.
La storia inizia nel 2013, con la costituzione dell’Associazione di Raccolta degli Oneri (ARO) tra i comuni di Acquarica del Capo, Presicce, Taurisano ed Ugento. L’obiettivo era quello di creare una gestione integrata dei rifiuti che tenesse conto delle specificità territoriali e socio-economiche di questi comuni. Nel 2016, venne approvato un piano industriale che avrebbe dovuto guidare l’intero processo.
Tuttavia, il percorso verso un sistema di gestione adeguato è stato segnato da ostacoli e questioni giuridiche. La gara d’appalto indetta nel 2016, che avrebbe dovuto premiare l’offerta più vantaggiosa per il “porta a porta”, ha visto l’aggiudicazione dell’ATI Ecotecnica-Axa. Ma le controversie legali si sono gettate ombre sulla regolarità di questo accordo.
La sentenza del Consiglio di Stato nel 2020 ha rilevato l’irregolarità contributiva dell’ATI aggiudicataria. Questo ha aperto la strada alla risoluzione anticipata del contratto, ma anche a una serie di ricorsi, diffide e interventi legali da parte delle parti coinvolte. Nel frattempo, l’ARO ha cercato un nuovo subentrante, ma l’ATI Gial Plast ha rifiutato le condizioni, portando al coinvolgimento dell’ATI Sangalli-Teorema.
L’ATI Sangalli ha mostrato disponibilità a subentrare, ma a condizioni che riflettessero la complessità della situazione e la quantificazione degli impegni finanziari. Questo passo avanti sembra indicare una via d’uscita dalla situazione di stallo, ma resta il fatto che tutto ciò ha richiesto tempo e risorse considerevoli, con diversi servizi già pagati dai cittadini di Ugento che non sono stati effettivamente erogati.
La vicenda di Ugento mette in evidenza le sfide della gestione dei servizi pubblici, soprattutto in ambiti delicati come l’ambiente. Le procedure di gara devono garantire trasparenza e concorrenza legale, evitando le pieghe oscure delle controversie legali. Inoltre, le autorità dovrebbero essere in grado di agire in tempi rapidi per risolvere situazioni di stallo, evitando ulteriori ritardi e inefficienze.
Una constatazione quanto mai attuale soprattutto a Ugento, dove importanti gare legate alla gestione degli impianti sporti e dei beni museali sono ormai alle porte. L’interesse pubblico dovrebbe essere la stella polare che guiderà l’amministrazione nell’assegnazione di questi importantissimi assets cittadini, dai quali dipendono direttamente le vite di diversi cittadini. Sarebbe importante riuscire ad invertire una tendenza che vede importanti fondi pubblici finire in aziende di fuori paese, riuscendo a valorizzare l’impegno cittadino.
Ma la questione deve essere approfondita soprattutto dal punto di vista politico, con l’appalto che ha portato alla gestione Ecotecnica che non è stato mai effettivamente rispettato, per colpe che continuano ad essere rimpallate tra il pubblico e il privato, evidenziando come il vulnus non può che essersi verificato in fase progettuale, con un bando scritto male e finito molto peggio.
I risultati di questa gestione sono sotto gli occhi di tutti: eco centri che funzionano a singhiozzo e ranghi ridotti, campagne invase dai rifiuti, bordi strada ridotti a cloache, marciapiedi invasi dall’erbacce, topi e scarafaggi che camminano indisturbati nel centro storico e nelle marine di Ugento. Una situazione che è troppo semplice imputare solo all’azienda che oggi è stato ufficialmente sollevata dall’incarico, nella speranza che la situazione in futuro possa migliorare.
In definitiva, la vicenda di Ugento non è solo una storia di contratti revocati e subentranti, ma è un richiamo all’importanza di una governance efficace, trasparente e responsabile.
Il consigliere di minoranza Tiziano Esposito scrive un’interpellanza urgente al sindaco, per chiedere di attivarsi al fine di scongiurare l’emergenza rifiuti in atto nelle marine di Ugento, investite in questi giorni da una montagna di rifiuti di vario genere.
Speriamo che quanto prima vengano presi provvedimenti per ripulire le zone segnalate nell’interpellanza e non solo, soprattutto che ci sia una svolta nel contrasto del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. I mezzi e le tecnologie ci sono ed è bene adoperarle. Portare all’estremo il carico antropico sul nostro territorio, continuando a deturparlo e inquinarlo, va a discapito della nostra salute e quella dei nostri figli oltre ad avere un impatto sull’immagine che vogliamo dare ai turisti che già in questo momento sono ospiti delle nostre marine. Confidando nel clima di collaborazione che da sempre si auspica, abbiamo voluto segnalare una situazione di degrado che continua a persistere sul nostro territorio.
la dichiarazione di Esposito per ozanews
Allo stesso tempo presenta anche una richiesta di accesso agli atti per accertare i fondi a disposizione del comune di Ugento per le bonifiche di tutte le aree interessate, soprattutto a Torre San Giovanni e Lido Marini- Pubblichiamo il testo dell’interpellanza:
PREMESSO CHE:
sono pervenute a questo gruppo consiliare diverse segnalazioni circa il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle frazioni di T.S. Giovanni e nelle marine di Torre Mozza e Lido Marini;
questo fenomeno che dura da mesi pare sia aumentato nelle ultime settimane probabilmente per effetto della preparazione delle case estive;
l’effetto prodotto non offre un’immagine decorosa del territorio comunale e ancor di più quest’anno con l’ottenimento del prestigioso riconoscimento della bandiera Blu;
non è responsabilità dell’ente l’abbandono dei rifiuti indiscriminato da parte dei cittadini, ma, è premura dell’amministrazione arginare questo fenomeno adottando tutte le azioni a disposizione sia nel sanzionare chi trasgredisce le regole sia favorendo un corretto conferimento presso gli ecocentri a disposizione sul territorio intervenendo con la ditta che gestisce tale servizio. CONSIDERATO CHE:
i residenti, ma anche numerosi turisti, hanno più volte sollecitato l’intervento di Ecotecnica, senza risultati soddisfacenti, nonostante numerosi ritiri fossero stati concordati con la stessa ditta;
che in molti casi è stato negato l’accesso presso gli ecocentri comunali presente sul territorio perché i cittadini si recavano con mezzi privati ma con simboli della propria attività lavorativa e\o per giunta venivano rifiutati perché i pezzi erano superiori alle 3 unità;
tale atteggiamento incentiva fortemente l’abbandono indiscriminato su tutto il territorio comunale;
le alte temperature provocano cattivi odori e con l’aumento degli incendi in molti casi, visto la tipologia dei rifiuti, sii potrebbero creare conseguenze ambientali abbastanza pericolose per i cittadini; SI CHIEDE, QUINDI, AL SIG. SINDACO • se sia a conoscenza della questione; • se si sia sollecitato/diffidato Ecotecnica per la rimozione dei rifiuti; • se intenda attivare gli accertatori ecologici per verificare la possibilità di risalire all’identità di chi ha abbandonato i rifiuti; • se necessario organizzare una giornata specifica tramite gli ecocentri per la consegna di materiale ingombrante debitamente pubblicizzata; • se intenda attivare, tramite la Polizia Locale le fototrappole, date nel 2021 in comodato d’uso, qualora non siano state utilizzate tutte quelle a disposizione; • di accertare presso le zone interessate da cumuli di rifiuti eventuale presenze di telecamere private per poter, nel caso, risalire agli autori degli abbandoni.
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