La proposta dei Carafa: Un Pala Fighting dedicato a Peppino Basile

È passato più di un anno da quando questa testata si occupò del pallone tensostatico di Torre San Giovanni e del progetto di trasformarlo in un teatro tenda. Da allora nulla e cambiato, con altri 20 mila euro spesi dall’amministrazione comunale per avviare l’ennesima fase progettuale, questa volta affidata all’architetto Lecci di Ugento.

A 20 anni dal suo abbandono arriva invece la proposta shock da parte di Giuseppe Carafa, pugile professionista e campione italiano, che proprio ieri ha rilanciato la sua idea: recuperare il palazzetto dello sport di Torre San Giovanni per farne un Pala Fighting da intitolare alla memoria di Peppino Basile.

Dedicare Un Palafighting a Peppino Basile. È questo un sogno che mi è sempre sembrato irrealizzabile. Ma poi pensandoci bene ho capito che la mia infondo non era un’idea campata per area. Abbiamo un impianto sportivo che versa in uno stato di totale abbandono e degrado da 20 anni, nonostante sia stato un fiore all’occhiello per gli ugentini e tutti gli sportivi del posto. Allora perché non far rivivere i fasti di questa struttura, dedicandola alla memoria di Peppino, un uomo da sempre vicino allo sport del nostro paese e che merita di essere ricordato come quel palazzetto merita di essere recuperato e restituito all’uso che è sempre stato suo. Dedicare un palafighting a Peppino Basile non è un favore, ma un dovere per chi ci rappresenta! Un progetto che potrebbe coinvolgere associazioni e sportivi di tutta la provincia, considerando l’assenza in tutto il Salento di una struttura del genere, che per questo attirerebbe eventi e maestri da tutto il sud Italia. Non è una chimera, il palazzetto dello sport è lì abbandonato e basterebbe davvero poco per realizzare questo sogno.

La dichiarazione di Giuseppe Carafa a Ozanews.it

Una proposta che è arrivata durante l’evento “Torniamo a parlare” dedicato allo sport e il turismo. Una serata organizzata da Officine Multimediali all’interno di un programma di 4 eventi dedicati a diversi temi che riguardano Ugento e il suo territorio. L’appuntamento è per venerdì prossimo alle 19 a Palazzo Rovito per parlare di xylella e provare ad immaginare cosa sarà Ugento fra 20 anni.

Intanto per chi fosse interessato postiamo il video intero della serata di ieri, dove associazioni e imprenditori hanno avanzato alcune proposte concrete per poter sfruttare al meglio il turismo sportivo nel nostro paese, con l’assessore Chiara Congedi che si è fatta portavoce dell’amministrazione comunale.

15 anni senza Peppino Basile. 15 anni senza verità

Oggi l’omicidio di Peppino Basile ha compiuto 15 anni. Tre lustri passati senza sapere chi fu che nella notte tra il 14 e 15 giugno 2008 uccise efferatamente il consigliere comunale di Ugento, fino allora impegnato in innumerevoli battaglie che portava avanti con la sua accesa passione.

Personalmente rimane l’amarezza dell’ultimo incontro avuto con Peppino, il giorno prima della sua morte, nel quale avemmo una delle nostre solite litigate, non ricordo neanche per cosa. Discutevamo spesso e con passione, la stessa passione che tutte le estati lo costringeva a spendere quei pochi spicci che gli erano rimasti per far giocare noi ragazzini nei vari tornei calcistici della zona. Penso sia questo il ricordo più vero e autentico da tramandare ricordando la figura di Peppino. Un uomo generoso e pieno di passione, che non aveva paura di esporsi e di battersi per le sue idee; una persona a cui siamo tenuti a riconoscere, aldilà del credo politico o delle simpatie altrui, il dovuto rispetto, passando innanzitutto dal ricordo.


Per questo sono sicuro che tutti saremmo felici di leggere una targa con su scritto “Giuseppe Basile, ucciso per le sue idee” accanto ad un piccolo monumento che lo ricordi.


E se dovesse essere troppo un monumento, si potrebbe approfittare del nuovo quartiere che sta per nascere proprio vicino a casa di Peppino, magari pensando a lui per il nome di una nuova piazza.

Fa davvero male quindi, a 15 anni dalla scomparsa dell’amico Peppino Basile, constatare come la ricerca di verità sulla sua morte si sia praticamente bloccata, persa, confinata in un dimenticatoio nel quale è stata scientificamente rilegata. Neanche le interessate istanze di alcuni sciacalli politici che pur hanno provato a sensibilizzare l’opinione pubblica sono servite a far vacillare la maggioranza che governa questo paese, da sempre impegnata nel voler far dimenticare la figura di Peppino.

Oggi vediamo che anche questi sciacalli non parlano più, comprati con un piatto di lenticchie dal potere di oggi, lo stesso potere che ha goduto nel vedere Peppino morto, lo stesso potere che ha riso delle nostre coscienze trasportando il feretro del buon Peppino.

Ma io non dimentico, noi non possiamo dimenticare.

Ciao Peppino.

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