Ai Food and Travel Awards 2025 premiato il Vivosa Apulia Resort

La Puglia torna protagonista sulla scena internazionale grazie al prestigioso riconoscimento assegnato al Vivosa Apulia Resort di Ugento, proclamato “Resort dell’anno” ai Food and Travel Awards 2025, svoltisi a Masseria Li Reni, a Manduria, nell’ambito dell’ottava edizione dei Food and Travel Italia Awards – il più autorevole evento italiano dedicato a enogastronomia, ospitalità e turismo d’eccellenza, diffuso in 18 Paesi.

“Un’edizione del cuore”, ha dichiarato Pamela Raeli, editore di Food and Travel Italia, sottolineando l’alto valore simbolico dei premi di quest’anno.

Il riconoscimento al Vivosa Apulia Resort arriva con una motivazione che ne riassume perfettamente l’anima: “Immerso nella pineta del Parco Naturale Litorale di Ugento, il Vivosa Apulia Resort unisce eleganza mediterranea e tutela dell’ambiente. Ecoresort a vocazione carbon positive, integra energia rinnovabile, riduzione della plastica e filiere locali in un modello di ospitalità responsabile.”

Un premio che proietta la Puglia e il Salento tra le destinazioni più virtuose del turismo mondiale, grazie a un modello che coniuga natura, cultura e accoglienza in perfetto equilibrio. Certificato Carbon Positive da ACCREDIA, il Vivosa Apulia Resort è oggi un punto di riferimento internazionale per la sostenibilità: dal riuso dell’acqua alla totale eliminazione della plastica, ogni dettaglio racconta un impegno autentico per l’ambiente e per il benessere delle persone.

“È il risultato dell’impegno di un team unito, che ogni giorno lavora con passione per offrire esperienze autentiche – ha sottolineato Damiano Reale, Amministratore Delegato del Vivosa Apulia Resort –. Ma soprattutto, è un traguardo che appartiene a tutto il Salento. Siamo onorati di riceverlo e felici di condividerlo con tutta la grande famiglia Vivosa.”

Un concetto ribadito anche da Veronica Milo, Sales & Marketing Director del resort: “La collaborazione tra le persone rappresenta un valore fondamentale per costruire un ambiente di lavoro coeso e orientato al bene comune. Valorizzare il talento di ciascuno significa rafforzare lo spirito di squadra e la solidarietà, elementi chiave per raggiungere risultati condivisi.”

Proprio sul tema del team building si è incentrata la recente convention aziendale organizzata dal Vivosa, alla quale hanno partecipato tutti i dipendenti. Madrina dell’evento è stata la campionessa Maurizia Cacciatori, che ha condiviso la propria esperienza nel mondo del volley come esempio di leadership condivisa:

“Nel volley, per fare punto devi prima passare la palla al tuo compagno: fiducia e senso di responsabilità reciproca sono gli ingredienti indispensabili di una squadra vincente.”

Un principio che al Vivosa Apulia Resort trova piena applicazione. Qui la cultura del lavoro di squadra si traduce in pari opportunità e welfare concreto: il 65% del personale è composto da donne e, grazie a una politica aziendale lungimirante, la struttura ospita un asilo nido interno dedicato ai figli dei dipendenti, esempio virtuoso di come conciliare vita e lavoro in un contesto realmente inclusivo.

Con oltre 150 mila ospiti nel 2025 e un crescente flusso di visitatori internazionali – in particolare da Francia e Stati Uniti – il Vivosa Apulia Resort di Ugento si conferma ambasciatore del Salento e della Puglia nel mondo, simbolo di un turismo che unisce eccellenza, rispetto e sostenibilità.

Margherita Cavallo premiata con lo Young Histochemist Award

C’è un po’ di Salento tra i protagonisti della ricerca scientifica internazionale. Margherita Cavallo, giovane dottoranda in Genetica, Biologia Molecolare e Cellulare presso l’Università di Pavia, è stata premiata con lo Young Histochemist Award in occasione del 17° Congresso Internazionale di Istochimica e Citochimica, svoltosi per la prima volta in Italia.

Il Congresso, che si tiene ogni quattro anni, rappresenta il più importante appuntamento mondiale per gli studiosi e i ricercatori che si occupano di istochimica e citochimica, discipline fondamentali per lo studio delle cellule e dei tessuti attraverso tecniche di microscopia avanzata. Quest’anno, i riflettori si sono accesi sui progressi dell’imaging biomedico, dall’introduzione di nuove tecnologie fino all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di analisi. Temi di frontiera che hanno un impatto diretto su campi strategici come la medicina rigenerativa, la nutrizione e l’innovazione diagnostica.

In questo contesto di altissimo livello, il lavoro di Margherita Cavallo – svolto nel laboratorio di Biologia Cellulare e Neurobiologia diretto dal professor Marco Biggiogera – ha suscitato grande interesse. La giovane ricercatrice studia infatti gli effetti dell’ipossia sull’architettura nucleare, per comprendere se esistano meccanismi epigenetici o dinamiche sconosciute dell’RNA che permettono alle cellule di sopravvivere in condizioni di scarsità di ossigeno, una condizione tipica sia di contesti fisiologici che patologici.

Lo Young Histochemist Award, assegnato dalla Federazione Internazionale delle Società di Istochimica e Citochimica, è un riconoscimento di enorme prestigio: ogni edizione vengono candidati solo pochi giovani ricercatori under 40, selezionati dai membri della federazione in base al carattere innovativo dei loro studi e al potenziale impatto dei risultati. Vincere questo premio significa entrare di diritto tra le promesse più brillanti della ricerca mondiale.

Margherita Cavallo, cresciuta tra Ruffano e Torre San Giovanni, dove la sua famiglia gestisce lo storico Hotel Il Veliero, ha portato con sé un pezzo di Salento in un evento che guarda al futuro della scienza. Un traguardo che testimonia come passione, talento e determinazione possano trasformare le radici locali in una forza capace di farsi strada nei più importanti scenari internazionali.

Ugento, chi non si allinea, scompare

Dopo le due, anzi tre, serate di festa che hanno animato Ugento, tra il Premio Zeus e la Notte della Cultura, una riflessione sorge inevitabile e amara: in questa città chi non si allinea è destinato a scomparire. Non in senso metaforico o suggestivo, ma attraverso pratiche di marginalizzazione che ricordano logiche di potere arcaiche, fatte di silenzi imposti e di cancellazioni volute, al punto da far sembrare quasi riduttive le parabole della mafia dei pascoli di Corleone.

L’esempio più emblematico resta quello del professor Salvatore Zecca, figura che oggi non è più tra noi ma che la città dovrebbe ricordare con gratitudine e orgoglio. Non fu lui a ritrovare la celebre statua di Zeus, ma fu lui a comprenderne subito il valore, a difenderla dall’oblio e soprattutto a trasformarla in un simbolo identitario per Ugento e per l’intero Salento. A lui si deve l’idea di costruire attorno a quella scoperta un percorso culturale e scientifico, un museo che portava il suo nome e che si configurava come luogo vivo di conoscenza e memoria. Quel museo non era soltanto un contenitore di reperti, ma il frutto della sua visione e del suo impegno: fare in modo che il passato non fosse relegato alla polvere degli scantinati, ma diventasse patrimonio condiviso.

Eppure, tutto questo, con la sua morte e con l’avanzare di nuove stagioni politiche, è stato ridotto a cenere. Il suo nome, che avrebbe dovuto campeggiare in ogni manifestazione culturale della città, è stato sistematicamente espunto, cancellato, rimosso da un potere che non perdona chi non si piega, chi non appartiene alla schiera dei fedeli. E la verità è che Zecca paga scelte non sue: paga il reato di lesa maestà ascritto ai suoi discendenti, i quali, affrontando la loro professione con libertà e dignità, hanno scelto di non piegarsi al sistema e di non baciare la mano del ras locale. Ed è proprio per questo che, come spesso accade in simili contesti, la vendetta non si ferma al presente ma scende nel personale, colpendo ciò che di più caro possa esserci: la memoria di un padre. Una memoria che avrebbe dovuto essere difesa e onorata da una comunità grata, e che invece è stata piegata e sacrificata sull’altare di un potere meschino.

Lo stesso metodo lo si è potuto osservare, in maniera più sottile ma non meno eloquente, nel trattamento riservato all’assessora Chiara Congedi. Durante queste serate , tra palco e riflettori, è capitato addirittura che un gruppo musicale ringraziasse pubblicamente l’organizzazione, nominando con precisione Vincenzo Scorrano, ma “dimenticando” clamorosamente il nome di chi, per ruolo istituzionale e per impegno, ha la responsabilità diretta degli eventi: proprio l’assessora Congedi. Solo in un secondo momento, e con un evidente imbarazzo, il gruppo ha tentato di correggere l’errore, citandola di sfuggita, quasi come una nota a margine. Un episodio che, preso da solo, potrebbe sembrare una svista, ma che in realtà rientra in una dinamica più ampia. Clamoroso è il fatto che sia stata trattata per tutta l’estate come una presenza marginale, una “macchietta”, mai realmente valorizzata né come amministratrice né come donna. Eppure dietro ogni evento, ogni manifestazione, ogni momento di aggregazione cittadina c’è il suo lavoro, c’è la sua dedizione, c’è una responsabilità che non può essere negata o ridotta a comparsa. Il fatto che la sua dignità umana e politica venga sistematicamente ignorata è il segno di un clima che preferisce umiliare piuttosto che riconoscere, ridimensionare piuttosto che valorizzare.

Si tratta, ancora una volta, dello stesso filo rosso: a Ugento il potere non si fonda sul rispetto, ma sulla paura. Gli elettori, se interrogati con sincerità, non mostrano fiducia né ammirazione nei confronti dell’amministrazione, ma timore. Un timore che è stato alimentato e consolidato per oltre vent’anni e che continua a essere lo strumento con cui pochi riescono a mantenere il controllo della vita pubblica. La paura è diventata la moneta di scambio, il linguaggio sottinteso con cui si governa, e chi non accetta di parlare quella lingua viene relegato ai margini, cancellato, dimenticato.

La cosa più grave è che oggi qualcuno si illude di poter ereditare lo scettro di questo potere, immaginando di proseguire lo stesso metodo, convinto che basti perpetuare il silenzio, la cancellazione e l’esclusione per conservare il consenso. Ma si tratta di un’illusione fragile, che si regge soltanto sul servilismo di pochi, di quei discepoli pronti a inchinarsi finché conviene, salvo poi voltare le spalle e cercare un nuovo padrone non appena un’altra figura politica sarà in grado di offrire loro una scodella di riso più sostanziosa.

Ed è qui che si gioca il futuro di Ugento. Continuare a essere una città dove chi non si allinea scompare, oppure scegliere di spezzare questo circolo vizioso e restituire dignità e memoria a chi l’ha meritata. Ricordare Salvatore Zecca non come un fantasma da cancellare, ma come un uomo che ha dato a Ugento una parte della sua identità. Rispettare Chiara Congedi non come un nome da citare a margine, ma come un’amministratrice che lavora ogni giorno per la comunità. Perché una comunità non cresce sulla paura, né sull’oblio forzato, ma sul riconoscimento del merito, sull’onestà della memoria e sulla capacità di guardare in faccia la verità, anche quando è scomoda.

il post originale dell’associazione che ha organizzato la Notte della Cultura prima della modifica che ha poi visto aggiungere una menzione a Chiara Congedi

“Grandi donne tra passato e presente” per celebrare l’eccellenza femminile

Una riflessione corale sul percorso di emancipazione femminile, sui traguardi raggiunti e sulle difficoltà ancora da superare per costruire una società fondata su reale parità e integrazione. Questo è stato il cuore dell’incontro “Grandi donne tra passato e presente”, promosso dalla Provincia di Lecce in occasione della Giornata internazionale della donna e ospitato nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini.

Un appuntamento che ha visto tutte le rappresentanti della Provincia di Lecce confrontarsi, una accanto all’altra, nel segno della continuità tra passato e presente. Ad aprire i lavori è stata Loredana Tundo, consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità, che ha sottolineato:

“Questo è un progetto corale, sostenuto e incoraggiato dal presidente Stefano Minerva.”

Al fianco di Tundo, le consigliere provinciali Chiara Vantaggiato, Ines Cagnazzo e Valeria Ferraro, che hanno offerto spunti di riflessione sul ruolo delle donne nella società contemporanea, sulle discriminazioni ancora persistenti in ambito lavorativo e sociale e sulla necessità di una nuova consapevolezza femminile.

A prendere la parola è stata poi Antonella Pappadà, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, che ha dichiarato:

“Le donne hanno conquistato spazi importanti nella società, ma troppo spesso questi spazi sono ancora fragili e continuamente messi in discussione. È necessario un impegno costante, sia culturale che politico, per consolidare i progressi e garantire alle nuove generazioni una società più giusta ed equa.”

Sulla stessa linea anche Anna Toma, presidente della Commissione Pari opportunità provinciale:

“Non possiamo fermarci alla celebrazione delle eccellenze femminili. Dobbiamo lavorare ogni giorno per creare una rete di sostegno concreto per tutte le donne, a partire dalle più vulnerabili, e costruire una narrazione nuova e autentica della nostra presenza nella società.”

Uno degli interventi più significativi è stato quello di Giovanna Bino, studiosa ed esperta di Storia di genere e componente della Cpo provinciale. Bino ha ricordato due figure storiche salentine:

“Vogliamo rendere omaggio ad Anna Antonacci, fondatrice dell’Istituto per l’istruzione e il ricovero di giovani ciechi, una donna visionaria e coraggiosa, che ha dedicato la sua vita all’istruzione e all’assistenza dei più fragili.”

“Accanto a lei, vogliamo valorizzare Michela Doria Pastore, giovane dirigente dell’Archivio di Stato di Lecce e docente di Archivistica presso l’Università del Salento, esempio di competenza, passione e impegno per la tutela della memoria storica del nostro territorio.”

Entrambe sono state candidate dalla Provincia di Lecce all’Avviso pubblico “L’Italia delle donne”, promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio per far emergere a livello nazionale queste eccellenze femminili del territorio.

Bino ha poi parlato del progetto “I luoghi delle donne”, promosso dalla Cpo provinciale:

“C’è grande entusiasmo nelle comunità locali per questo progetto, che ha l’obiettivo di raccogliere le biografie di donne ‘invisibili’, donne che hanno fatto la storia del Salento e che meritano di essere raccontate e ricordate. Stiamo costruendo un museo diffuso e una mappa virtuale che darà voce e volto a queste storie dimenticate.”

Toccante e particolarmente coinvolgente la testimonianza di Maria De Giovanni, scrittrice e giornalista, presidente di Sunrise Onlus, da anni impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. Nel suo intervento ha dichiarato:

“La mia storia personale si intreccia con quelle di tante donne coraggiose che, ieri come oggi, lottano ogni giorno per affermare i propri diritti. Ma è necessario un cambio di prospettiva: dobbiamo parlare di integrazione e non più di inclusione. Integrazione significa riconoscere pienamente il valore e la dignità di ogni persona, a prescindere dalle sue condizioni.”

“Le donne con disabilità, in particolare, affrontano una doppia discriminazione: come donne e come persone con disabilità. È su questo doppio fronte che dobbiamo lavorare, unendo le forze e costruendo percorsi di reale autonomia e partecipazione.”

All’incontro sono intervenuti anche il consigliere provinciale Brizio Maggiore, il capo di Gabinetto della Provincia di Lecce Antonio Perrone, il presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus – Sezione di Lecce Salvatore Peluso e la vice sindaca del Comune di Taurisano Sonia Santoro.

A chiudere la mattinata è stata la consegna di un attestato di gratitudine a Maria De Giovanni, riconosciuta come:

“Scrittrice e giornalista di grande talento, donna poliedrica impegnata nel sociale e in favore dei diritti delle persone con disabilità.”

Una giornata densa di riflessioni e testimonianze, che ha ribadito l’importanza di proseguire con determinazione sul cammino dell’emancipazione femminile, trasformando la memoria delle grandi donne del passato in energia per affrontare le sfide del presente e del futuro.

Matematica al femminile: esplorando l’infinito potenziale

I fiori di loto sono simbolo di purezza e bellezza. Nonostante nascano da acque fangose, riescono a sbocciare e diventare splendidi. Oggi, siamo davanti a dei nuovi fiori di loto, delle ragazze che risiedono nella Provincia di Lecce, impegnate nell’esplorare l’infinito potenziale delle materie STEM e nei confronti della Matematica in particolare.

Con l’appoggio della Commissione Pari opportunità della Provincia, la Consigliera di Parità e l’Unione Matematica Italiana (UMI), la Provincia di Lecce si è immersa in un progetto i cui effetti si vedranno venerdì 24 gennaio. Scelta la bellissima location delle Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, dove cinque squadre femminili di altrettante scuole superiori salentine si confronteranno nelle fasi distrettuali a squadre delle Olimpiadi della Matematica 2025.

La gara, promossa dal Ministero dell’Istruzione e Merito e organizzata da UMI, si tradurrà in una competizione che avrà luogo simultaneamente in tutta Italia. La speranza risiede nel comprendere che c’è un universo di potenzialità da esplorare, una vastità di talenti da incoraggiare e stereotipi da sfatare.

Ma questo è solo l’inizio. L’evento è un capitolo del progetto “Matematica al Femminile: esplorando l’infinito potenziale”, una realtà tanto necessaria quanto ingiustamente sottovalutata. Proporre le materie STEM alle ragazze è un passo fondamentale per colmare il gender gap. La matematica non conosce genere e l’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere afferma che incoraggiare le donne ad accedere a questi settori potrebbe portare a un aumento del PIL del 6.1% entro il 2050.

Tuttavia, “Matematica al femminile: esplorando l’infinito potenziale” non rappresenta solo una gara. Si tratta di una celebrazione di tutte le ragazze partecipanti e di coloro che le hanno sostenute lungo il percorso. Una cerimonia di premiazione celebrerà le prime tre squadre classificate, e tutte le partecipanti verranno riconosciute con un attestato e un gadget commemorativo dell’evento.

Queste possono sembrare piccoli passi, ma ogni passo conta. Non è un’azione rivolta solo alle ragazze, ma a tutti noi. Siamo custodi di una società in continua evoluzione, e abbiamo la responsabilità di dare spazio e voce a questi talenti, per custodirli, nutrirli e permettergli di fiorire senza spingerli all’emigrazione, proprio come viene ora ad Ugento, dove una precisa volontà politica ha svuotato il paese delle sue migliori competenze.

D’altra parte, c’è la speranza che simili iniziative possano risvegliare l’interesse per gli studi STEM in tutto il territorio salentino, compreso Ugento. Saremo pronti ad accogliere i futuri fiori di loto anche nella nostra bellissima città?

Mimmo Oliva e Ugento Calcio premiati a Bari

BARI, 16 settembre 2024 — Nell’ambito dell’assemblea ordinaria della Lega Nazionale Dilettanti, tenutasi presso il Nicolaus Hotel, l’Ugento Calcio e il suo allenatore Mimmo Oliva sono stati protagonisti di una serata di celebrazioni e riconoscimenti. Durante l’evento, oltre all’elezione degli organi direttivi, sono stati premiati i vincitori dei campionati regionali della scorsa stagione. Tra i momenti più significativi, l’assegnazione del prestigioso premio “Gaetano Romanazzi” a Mimmo Oliva, vincitore del campionato di Eccellenza con l’Ugento.

Mimmo Oliva, figura storica del calcio dilettantistico pugliese, è un allenatore che ha dedicato gran parte della sua carriera alla valorizzazione dei giovani talenti e al rilancio di piccole realtà calcistiche. La sua esperienza e il suo impegno hanno permesso all’Ugento di trasformarsi, nel giro di pochi anni, da una squadra di provincia a una delle realtà più temibili del campionato di Eccellenza. La stagione 2023-2024 ha segnato il culmine di questo percorso: l’Ugento, partito senza i favori del pronostico, ha saputo stupire tutti con un gioco brillante e una determinazione che l’ha portato a vincere la finale contro il Bisceglie, una delle favorite per il titolo.

Alla cerimonia erano presenti numerose figure di spicco del mondo sportivo e istituzionale, tra cui l’ex presidente della FIGC Antonio Mattarese, ospite d’onore, insieme a deputati, senatori e l’attore Antonio Stornaiolo, ben noto per il duo comico “Toti e Tata”, molto amato a Bari e in tutta la Puglia. La serata ha rappresentato un momento di grande orgoglio per l’Ugento, rappresentato dal presidente Massimo De Nuzzo e dal vice presidente Cosimo Bellisario, che hanno ritirato i riconoscimenti per l’eccezionale lavoro svolto dalla società.

L’Ugento Calcio, sotto la guida di Oliva, è diventata una squadra rivelazione, dimostrando che con la giusta programmazione, passione e professionalità si possono raggiungere traguardi importanti anche in contesti non favoriti da grandi risorse economiche. La vittoria nel campionato di Eccellenza è un esempio tangibile di come anche piccole realtà sportive possano competere ai massimi livelli, ma è anche un monito per il futuro: senza adeguati sostegni e investimenti, tali successi rischiano di restare episodici.

Mimmo Oliva, parlando a margine della premiazione, ha sottolineato quanto sia importante un supporto maggiore da parte delle istituzioni locali:

“Ringrazio il comitato tutto, il residente Tisci a cui rinnovo gli auguri e tutti i ragazzi che mi hanno accompagnato in questa avventura. questo premio è loro come anche dei tifosi, della società e tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto. La nostra è una terra ricca di talenti, ma spesso questi ragazzi non hanno le strutture o le opportunità per esprimersi al meglio. Il nostro successo è la dimostrazione che, se supportati, anche i piccoli club possono fare grandi cose. “.

A margine della premiazione anche il presidente Massimo De Nuzzo ci ha tenuto a rilasciare una dichiarazione:

Questo premio è dei nostri tifosi, della nostra città, dei nostri sponsor e di tutti coloro che ci hanno sostenuto. Un ringraziamento va al Comitato Regionale LND e al Presidente Tisci, al quale rinnovo gli auguri di buon lavoro. Un premio frutto di una programmazione e di un lavoro costante lungo tutto l’arco della stagione da parte di ogni componente societaria. Un particolare ringraziamento va ai soci, ai dirigenti, ad ogni collaboratore e all’amministrazione comunale. Uniti abbiamo dimostrato che si posso raggiungere grandi risultati.

Due premi che dunque arrivano a coronazione di un anno perfetto da parte della società giallorossa, chiamata quest’anno a ripetersi nel difficilissimo girone H della serie D.

Il Duca il salotto dei sapori conquista un prestigioso premio

Nel cuore del Salento, terra di tradizioni culinarie millenarie e paesaggi mozzafiato, il ristorante Duca Salotto dei Sapori di Ugento ha raggiunto un traguardo straordinario: il titolo di “Ristorante Rivelazione dell’Anno” agli Awards Food and Travel Italia.

Questo prestigioso riconoscimento è stato assegnato il 3 ottobre, durante una serata di grande risonanza dedicata all’enogastronomia e al turismo italiano, tenutasi all’Oleandri Resort a Paestum.

L’evento, presentato da Pamela Raeli, editrice del magazine Food and Travel Italia, e da Giuseppe Di Tommaso, noto giornalista della “Vita in diretta”, insieme al Direttore responsabile del magazine, Fabrizio Imas, ha rappresentato un momento di celebrazione per l’intera industria enogastronomica italiana. Gli Awards Food and Travel Italia mettono in luce la connessione tra cibo, vino, turismo, imprenditoria e cultura territoriale, premiando non solo i prodotti, ma anche le aziende e le organizzazioni di eccellenza nelle diverse categorie.

Il Duca Salotto dei Sapori ha brillato come un vero e proprio gioiello gastronomico, che celebra con passione la ricca tradizione culinaria del Salento, ma con un tocco di creatività e innovazione che lo rende unico nel suo genere. La motivazione del premio sottolinea l’approccio del ristorante basato sull’identità territoriale come trampolino per un viaggio sensoriale completo, coinvolgendo il cuore, la mente e le papille gustative dei suoi ospiti. Questo approccio dimostra la capacità del Duca Salotto dei Sapori di trasformare la tradizione culinaria in un’esperienza gastronomica straordinaria, senza rimanere legato a un mondo già noto e prestabilito.

Il ristorante è noto per le sapienti mani degli chef Alessio Panarella e Giancarlo Mele, che lavorano con passione e maestria per creare piatti che sono veri e propri capolavori culinari. La loro creatività e il loro rispetto per gli ingredienti locali si fondono perfettamente, regalando ai clienti un’esperienza di rara eleganza a ogni visita. L’accoglienza in sala, garantita dal patron Andrea Congedi e dalla sommelier Sonia Rizzello, completa il quadro, rendendo il Duca Salotto dei Sapori un luogo dove l’ospitalità è altrettanto importante quanto la cucina.

L’orgoglio e la soddisfazione per questo importante riconoscimento sono palpabili nello chef Alessio Panarella, che ha commentato:

“Inutile dire che ne siamo fieri e onorati, ma più che come una responsabilità lo vediamo come una rassicurazione che tutti gli sforzi fatti finora siano stati apprezzati e che siamo sulla giusta strada. Continueremo a dare il massimo come abbiamo sempre fatto, ricordando che la nostra più grande motivazione è la soddisfazione del cliente stesso.”

Il Duca Salotto dei Sapori è diventato una tappa obbligata per gli amanti della cucina salentina e di qualità. Questo premio è un riconoscimento al duro lavoro e alla dedizione della proprietà, dello chef e dello staff, che continuano a deliziare i palati degli ospiti con piatti sorprendenti e memorabili. Oltre ad essere un’importante affermazione professionale, il premio rappresenta una motivazione per il ristorante a perseguire sempre più l’eccellenza e a continuare a regalare esperienze gastronomiche indimenticabili.

Andrea Congedi, titolare del ristorante, ha condiviso il suo entusiasmo per questo premio, dicendo:

“Quando si ama il proprio lavoro, queste occasioni possono servire per gratificare i miei sacrifici, ma soprattutto quelli del mio staff. Per me può rappresentare un punto di partenza ed uno stimolo a fare sempre meglio e questo ci può essere d’aiuto al raggiungimento dei nostri obiettivi.”

Andrea Congedi

Il Duca Salotto dei Sapori è diventato un emblema del Salento eccezionale, un luogo dove tradizione e innovazione si abbracciano per creare un’esperienza gastronomica indimenticabile. Questo premio è una testimonianza della crescita e del successo del ristorante, che auguriamo continui a brillare nel panorama culinario italiano e internazionale. Siamo certi che il Duca Salotto dei Sapori continuerà a stupirci con la sua creatività e a deliziarci con i suoi piatti straordinari, offrendoci un assaggio autentico del Salento a ogni boccone. Auguriamo al Duca Salotto dei Sapori tanti altri successi e soddisfazioni nel futuro, e non vediamo l’ora di vedere quale sorpresa culinaria ci riserveranno prossimamente.

Noi dal canto nostro abbiamo già provato la fantastica cucina del Duca e ci fa piacere condividere con i voi lettori le foto della nostra cena (ormai datata).

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