La proposta per il tribunale del Sud Salento

L’avvocato Alberto Ghezzi di Ugento si fa portavoce di una proposta ambiziosa e di grande impatto per il territorio del Sud Salento: l’istituzione di un tribunale dedicato. L’idea, frutto di una riflessione condivisa con un nutrito gruppo di operatori della giustizia della zona, punta a rispondere alla crescente domanda di servizi giudiziari e alla necessità di garantire una giustizia più vicina ai cittadini.

La proposta è stata al centro di un’intervista durante la trasmissione Open di Tele Rama, dove l’avvocato Ghezzi ha avuto modo di approfondire i dettagli della sua iniziativa, spiegandone le ragioni e i benefici.

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Nell’intervista, Ghezzi ha sottolineato come il panorama nazionale stia mostrando un’inversione di tendenza rispetto alla chiusura dei tribunali avvenuta negli anni passati. Esempi di sedi giudiziarie riaperte dimostrano che, quando le esigenze del territorio lo richiedono, è possibile riconsiderare decisioni precedenti e ristabilire presìdi di giustizia.

La chiusura di diversi tribunali in provincia di Lecce negli ultimi anni ha infatti lasciato un vuoto significativo. La mancanza di un tribunale dedicato al Sud Salento costringe cittadini, avvocati e operatori del settore a spostamenti lunghi e complessi, con un inevitabile aumento dei costi e dei disagi. Inoltre, ciò contribuisce a congestionare ulteriormente i tribunali principali, come quello di Lecce, aggravando i ritardi e complicando il già delicato funzionamento della macchina giudiziaria.

Per rendere concreta la sua proposta, sulla scorta di quanto già successo in altre realtà, l’avvocato Ghezzi ha lanciato un appello pubblico per la costituzione di un comitato che lavori attivamente verso questo obiettivo. Il comitato avrebbe il compito di raccogliere istanze, dati e adesioni da parte della comunità, degli operatori della giustizia e degli amministratori locali, puntando a dimostrare la reale necessità di un tribunale per il Sud Salento.

L’istituzione di questo tribunale rappresenterebbe una conquista significativa per il territorio, non solo in termini di accesso alla giustizia, ma anche come motore di sviluppo locale. Un presidio di questo tipo creerebbe nuove opportunità di lavoro, rafforzerebbe la rete istituzionale e garantirebbe un controllo più diretto e immediato sulle questioni giudiziarie.

In un’area che già affronta difficoltà legate alla marginalizzazione e alla carenza di servizi essenziali, un’iniziativa come questa avrebbe un impatto positivo a tutto tondo, offrendo anche un segnale di attenzione da parte delle istituzioni centrali.

Un’iniziativa lodevole quindi, che dovrà però scontrarsi con la realtà non proprio rosea in cui si trova attualmente la logistica giudiziaria italiana, che sembra non trovare aiuto nelle prossime finanziarie.

Niente da fare per il palafighting: al suo posto un teatro tenda

In edicola proprio in questi giorni il numero del nostro mensile dedicato proprio alla proposta di Giuseppe Carafa per la costruzione di un palafighting a Torre San Giovanni, al posto di quello che è stato il pallone tensostatico che a questo punto sembra proprio diventerà un teatro tenda.

In queste settimane, la comunità di Ugento è stata agitata dalla discussione riguardante il futuro dell’area che un tempo ospitava il pallone tensostatico: una proposta ambiziosa avanzata da Giuseppe Carafa per costruire un moderno palafighting a Torre San Giovanni . Tale progetto, che avrebbe potuto attirare sportivi, turisti e appassionati di arti marziali, sembra tuttavia essere stato accantonato. Al suo posto, l’amministrazione comunale ha optato per uno studio di fattibilità per un teatro tenda, decisione che ha suscitato perplessità e scetticismo in molti. Questa scelta ha già sollevato interrogativi riguardo al suo valore aggiunto e alla gestione futura dell’infrastruttura, con il rischio di un ulteriore impoverimento del tessuto sociale ed economico della città.

La proposta di costruire un palafighting a Torre San Giovanni è stata accolta con entusiasmo da numerosi sportivi, cittadini appassionati di sport di combattimento e operatori commerciali. Questa struttura moderna avrebbe avuto il potenziale di ospitare decine di eventi sportivi, attrarre turisti e garantire un flusso turistico continuo, contribuendo così a destagionalizzare il turismo nella regione. Oltre a beneficiare l’economia locale, il palafighting avrebbe rappresentato un’opportunità di sviluppo per gli appassionati di arti marziali e discipline affini, offrendo loro un luogo di incontro e pratica.

Nonostante il sostegno popolare alla proposta del palafighting, l’amministrazione comunale ha optato per uno studio di fattibilità di un teatro tenda. Questa decisione lascerà inevitabilmente perplessi molti cittadini innescando un dibattito sulla sua reale utilità. Il contesto paesaggistico di Torre San Giovanni è caratterizzato da una forte vocazione sportiva legata soprattutto agli sport acquatici ma non solo, e un teatro sembra un’aggiunta inadeguata, non in grado di sfruttare appieno il potenziale turistico e di promuovere lo sport nella regione.

Inoltre, sorgono dubbi sulla gestione futura dell’infrastruttura, con il rischio che venga affidata a una cooperativa esterna, comportando un possibile impoverimento del tessuto sociale ed economico locale.

Di fronte a questa decisione controversa, è essenziale che si avvii un dibattito pubblico aperto e trasparente sulla destinazione d’uso dell’area in questione. Le istituzioni locali devono coinvolgere la comunità, i rappresentanti degli sportivi, degli operatori commerciali e dei cittadini interessati per valutare attentamente le opzioni disponibili. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per prendere decisioni informate e garantire che i progetti futuri siano veramente rispondenti alle esigenze e agli interessi della collettività.

La scelta di non prendere in considerazione la proposta del palafighting (avanzata e formalizzata anche da un gruppo politico con mozione protocollata) a favore di uno studio di fattibilità per un teatro tenda ha lasciato molti cittadini di Ugento e dei paesi limitrofi perplessi e preoccupati riguardo al futuro della loro comunità. L’entusiasmo e l’appoggio ottenuti dalla proposta del palafighting dimostrano chiaramente che esiste un interesse reale per lo sviluppo di infrastrutture sportive innovative nella zona.

Un teatro tenda, invece, sembra una scelta poco coerente con il contesto paesaggistico e le esigenze della comunità. Sarebbe per questo auspicabile che l’amministrazione comunale riconsideri la propria decisione e apra un dialogo con i cittadini e gli stakeholder interessati per valutare altre opzioni che possano realmente contribuire allo sviluppo sostenibile della regione.

Solo attraverso un approccio partecipativo e lungimirante sarà possibile prendere decisioni che portino benefici duraturi per la comunità di Ugento e dei paesi circostanti.

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