Delli Noci si dimette. Raone prende il suo posto

BARI – 11 giugno 2025 Con un lungo post pubblicato questa mattina, Alessandro Delli Noci ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili sia da assessore allo sviluppo economico sia da consigliere regionale della Puglia, poco prima di affrontare il primo interrogatorio di garanzia, a seguito della richiesta di misure cautelari avanzata dalla Procura nei suoi confronti.

Una decisione forte, accompagnata da parole cariche di emozione e dolore:

“Lo devo alla serenità della mia famiglia, ai miei figli, alla mia comunità politica e al Presidente Emiliano. Aspetto che la giustizia faccia il suo corso con fiducia, certo della correttezza del mio operato”, ha scritto.

Delli Noci ha motivato la sua scelta come un atto di responsabilità e di rispetto nei confronti delle istituzioni e dei cittadini che lo hanno sostenuto. “Ruoli che ho svolto quotidianamente con passione, impegno, serietà”, ha ricordato nel suo commiato, esprimendo rammarico per non poter completare progetti strategici come le comunità energetiche, le misure per i giovani e la legge sui talenti. Tutti tasselli fondamentali di quella “strategia di controesodo” che aveva fatto della sua azione politica un punto di riferimento per il mondo produttivo pugliese.

Il Presidente Michele Emiliano, nel commentare la scelta, ha parlato di un “atto di dignità e lealtà” e ha rinnovato la sua fiducia personale verso Delli Noci.

Un terremoto politico: entra Antonio Raone

Le dimissioni di Delli Noci, però, non hanno solo un impatto personale e amministrativo. Hanno aperto un vero e proprio cratere politico in seno alla maggioranza che sostiene Emiliano. A subentrare in Consiglio Regionale sarà Antonio Raone, ex esponente civico, oggi passato ufficialmente in Forza Italia, e quindi all’opposizione della giunta.

Con questo cambio, il centrosinistra perde numericamente un altro tassello, assottigliando ulteriormente una maggioranza già fragile, e costretta ora a contare ogni voto in aula con una precisione millimetrica.

Verso una fine legislatura ad alta tensione

La maggioranza guidata da Emiliano si ritrova così a pochi mesi dalle elezioni regionali d’autunno in un equilibrio instabile, dove ogni provvedimento – anche il più ordinario – potrebbe essere messo in discussione dalla mancanza di numeri sicuri. La sostituzione di un assessore politico con un consigliere d’opposizione segna un punto di svolta nella legislatura, che arriva però quasi alla sua fine naturale.

L’ingresso di Raone in Consiglio non sarà solo simbolico: potrebbe diventare un fattore di freno politico, soprattutto se decidesse di giocare un ruolo attivo nel dialogo (o scontro) con le forze civiche e progressiste dell’attuale governo regionale, preparando al meglio la sua candidatura al prossimo consiglio regionale.

Centro di competenza regionale per l’IA, il presidente Emiliano e l’assessore Delli Noci al primo incontro del Comitato Tecnico

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 9 gennaio, si è tenuto a Bari, nella Sala Di Jeso della Presidenza della Regione, il primo incontro del Comitato Tecnico del Centro di Competenza regionale per l’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione., un’iniziativa strategica promossa dalla Regione Puglia per favorire lo sviluppo tecnologico e l’innovazione nel territorio pugliese. Il presidente Emiliano e l’assessore Delli Noci hanno presieduto il primo incontro del Comitato Tecnico, segnando l’inizio di un percorso che mira a potenziare le competenze locali nell’ambito dell’IA.

Durante l’incontro, tenutosi presso la sede regionale, sono stati presentati gli obiettivi principali del centro, che includono la formazione di professionisti qualificati, la promozione di progetti di ricerca avanzata e la collaborazione con istituzioni accademiche e imprese del territorio. Emiliano ha sottolineato l’importanza strategica dell’IA per il futuro economico e sociale della Puglia, evidenziando come il centro potrà fungere da catalizzatore per l’innovazione e la competitività regionale.

Il Comitato Tecnico, composto da esperti del settore, rappresenta il punto di riferimento operativo per la gestione e lo sviluppo del centro. Tra i membri si annoverano accademici, rappresentanti delle imprese locali e professionisti dell’IA, che lavoreranno sinergicamente per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati.

Loredana Capone risponde a Emiliano: “Basita, più che altro”

Continua la tensione istituzionale in Regione Puglia dopo la decisione del presidente Michele Emiliano di presentare un esposto in procura per denunciare un presunto “falso” nella legge di bilancio approvata il 18 dicembre. Il governatore ha messo sotto accusa un emendamento sulla trasparenza delle nomine, originariamente bocciato in aula ma successivamente reinserito nel testo finale a seguito di una correzione effettuata dall’Ufficio di Presidenza.

La presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, non ha nascosto il suo disappunto per la scelta di Emiliano. A margine della conferenza stampa di presentazione della Focara di Novoli, Capone ha dichiarato ai cronisti: “Sono basita, più che altro”, spiegando di aver seguito l’intero iter di votazione del bilancio in aula.

Secondo Capone, l’Ufficio di Presidenza ha semplicemente corretto un errore formale che aveva determinato l’esclusione dell’emendamento. La procedura, a suo dire, è stata regolare e trasparente, e la questione non giustifica il clamore mediatico né l’intervento della magistratura.

Per affrontare la vicenda e ripristinare un clima di collaborazione istituzionale, Loredana Capone ha annunciato la convocazione della conferenza dei capigruppo per martedì prossimo. “Il Consiglio regionale deve riprendere i suoi lavori alacremente”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di evitare ulteriori contrasti interni che possano rallentare l’attività legislativa.

La controversia riguarda l’emendamento sulla trasparenza delle nomine, una misura che introduce criteri più rigidi e pubblici per le nomine negli enti e nelle aziende controllate dalla Regione. Questo emendamento era stato bocciato in aula, ma successivamente reinserito nella versione finale del bilancio attraverso una correzione tecnica.

Michele Emiliano ha denunciato un possibile “falso” nell’intervento dell’Ufficio di Presidenza, mettendo in dubbio la legittimità del procedimento. La sua decisione di rivolgersi alla procura ha sollevato un nuovo polverone politico, aggravando i rapporti già tesi tra l’esecutivo e il Consiglio regionale.

La vicenda continua a tenere banco nel dibattito regionale, con i riflettori puntati sul prossimo incontro della conferenza dei capigruppo, che potrebbe chiarire i dettagli dell’accaduto e aprire la strada a una soluzione condivisa.

La querelle tra Capone ed Emiliano si inserisce in un contesto di crescente tensione politica in Puglia, dove i rapporti tra il Consiglio regionale e il governatore sono sempre più difficili. La vicenda dell’emendamento sulla trasparenza, lungi dall’essere un episodio isolato, potrebbe rappresentare l’ennesimo capitolo di uno scontro più ampio sulle dinamiche decisionali e sulle prerogative istituzionali in seno alla Regione.

Resta ora da vedere se il confronto istituzionale riuscirà a riportare il dibattito sui binari del dialogo o se le divisioni continueranno a frenare l’azione amministrativa regionale.

18 osservazioni della regione al Piano Parco di Ugento

Il dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana della Regione Puglia ha emesso il parere motivato di Valutazione Ambientale Strategica relativo al “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”, condizionandolo a ben 18 osservazioni che entrano nel merito del piano stesso.

Pertanto, come si legge nel documento, prima dell’approvazione del piano definitivo si dovrlà procedere a diverse modifiche tra cui:

  • A. verificare la coerenza interna fra gli obiettivi e le azioni del Piano alla luce della osservazione (O3), operando, nel caso, eventuali riallineamenti al fine di risolvere le eventuali situazioni di interferenza fra le azioni e migliorare l’efficacia del Piano alla luce degli obiettivi prefissati,
  • B. integrare l’analisi di coerenza esterna secondo i rilievi di cui alle osservazioni (O4) e (O6) e illustrare i rapporti con la pianificazione pertinente nei termini indicati al punto (O5), fornendo quanto richiesto al punto (O2);
  • C. sistematizzare l’analisi del contesto alla luce di quanto osservato ai punti (O7) e (O8), focalizzando gli aspetti più pertinenti e i relativi indicatori come indicato al punto (O9),
  • D. chiarire quanto osservato ai punti (O10) e (O11), verificare l’effettiva rispondenza fra gli obiettivi di protezione ambientale e le azioni/obiettivi di cui alla lettera A e, considerato il contesto, la capacità di carico dell’ambiente e le relative criticità di cui alla lettera C, effettuare i necessari riallineamenti delle azioni/interventi del Piano al fine di permettere effettivamente il perseguimento degli obiettivi di protezione ambientale individuati,
  • E. con riferimento agli obiettivi di cui alla suddetta lettera D e a quanto osservato ai punti (O12), aggiornare l’analisi degli impatti derivanti dalle azioni/interventi del Piano, tenendo conto dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • F. indicare le misure di mitigazione che si intendono adottare al fine di mitigare/ridurre gli impatti negativi di cui alla lettera E e di favorire un maggior perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e alla luce di quanto osservato ai punti (O13) e (O14), indicandone la cogenza, le modalità e le responsabilità della loro attuazione;
  • G. illustrare le ragioni della scelta fra le alternative possibili alla luce di quanto al punto (O15), tenendo conto del perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • H. rivedere il piano di monitoraggio VAS, alla luce degli obiettivi di cui alla lettera D e degli impatti di cui alla lettera E, integrandolo con gli elementi mancanti di cui alle osservazioni (O16), (O17) e (O18),
  • I. recepire le n. 4 prescrizioni di cui al parere favorevole di valutazione d’Incidenza.

Tutto quanto innanzi detto costituisce il parere motivato relativo alla Valutazione Ambientale Strategica comprensiva di Valutazione d’incidenza, del “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”.

Da notare come le 18 osservazioni avanzate dalla regione Puglia implicano una profonda revisione del piano ed evidenziano un approccio alquanto superficiale della stazione proponente, ripresa più volte nelle osservazioni degli uffici regionali.

Questo significa che, ad oltre 10 anni dalla sua istituzione, il parco Litorale di Ugento è ancora lontano da avere un piano definitivo da poter attuare.

Leggiamo nel dettaglio tutte le 18 osservazioni:

(O1) nell’allegato “Piano_Parco_Parere_tecnico_Controdeduzioni” non si da conto dei contributi dei seguenti SCMA:

– Sezione regionale Lavori Pubblici, che:

  • evidenziava “la presenza di due “nuove aree parcheggio attrezzate e permeabili”, di cui solo una al di fuori del perimetro del Parco Naturale, ma entrambe in prossimità di elementi del reticolo idrografico, come accertato sia sulla carta idrogeomorfologica dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale Puglia, che da quella resa disponibile dal portale SIT Puglia”
  • richiamava “il rispetto del Regio Decreto 25 luglio 1904 nr. 523, articolo 96, comma f (distanza di metri 10) che disciplina i lavori vietati, oltreché all’ordinaria applicazione delle direttive di cui alla Deliberazione Giunta Regionale 8 ottobre 2020 n. 1675 in osservanza al rispetto della area territoriale denominata “Alveo fluviale in modellamento attivo” definita da una rete idrica superficiale”,

– Capitaneria di porto di Gallipoli, che rilevava alcune questioni relativamente ai rapporti fra il Piano in oggetto e Piano Regolatore Portuale di Torre San Giovanni di Ugento – attualmente in corso di redazione da parte del Comune di Ugento,

-Asset, che rilevava alcuni aspetti pertinenti ai contenuti del Rapporto Ambientale fra cui:

  • “Per quanto concerne l’analisi di coerenza interna, nel Rapporto Ambientale non viene riportata la coerenza tra obiettivi di piano e azioni in esso previste …
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, nel Rapporto Ambientale non è presente una correlazione tra gli obiettivi ambientali che il Piano si pone e quelli riferiti alle politiche di sostenibilità ambientali riportati nella pianificazione sovraordinata. Sarebbe opportuno evidenziare le carenze o incoerenze tra gli uni e gli altri, con descrizione delle modalità di gestione delle interferenze. ….
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, a livello di pianificazione comunale, viene inserito solo il Documento Programmati co Preliminare redatto per la redazione del PUG, non inserendo l’attuale strumento vigente, ossia PRG. …
  • Per quanto concerne il Piano di Monitoraggio, non si evince quali valori degli indicatori debbano essere assunti come “anno zero”, al fine di comprendere l’evoluzione delle caratteristiche ambientali di riferimento”

(O2) non è presente “uno specifico elaborato” nel quale chiarire “se gli interventi previsti nel Piano del Parco siano conformi alle disposizioni normative del vigente PRG o al contrario, in base alla tipologia degli interventi previsti, sia necessario avviare le procedure di variante urbanistica” in recepimento al contributo del Servizio Regionale Strumentazione urbanistica

(O3) SI OSSERVA che:

  • il Piano per l’agricoltura del Parco non è presente nel RA, fra gli strumenti di attuazione del Piano del Parco,
  • non è evidenziata la correlazione fra i singoli obiettivi specifici sopra elencati e la loro attuazione con le suddette azioni/interventi e/o norme del Piano.

(O4) l’analisi non ha illustrato i rapporti fra il Piano e i suddetti piani, in termini di:

  • verifica delle interferenze fra gli interventi/azioni di questi con gli obiettivi/azioni del Piano, al fine di identificare/evidenziare le situazioni in cui eventualmente il Piano in oggetto “sostituisce, a ogni livello, i piani paesistici, i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello e ogni altro strumento di pianificazione del territorio” (art. 20 co. 7 L.R. 19/1997), in particolare con riferimento alle destinazioni del PRG, del PTCP e del PPTR.
  • armonizzazione degli elementi di valore/tutela di questi con le azioni del Piano del Parco per il raggiungimento dei propri obiettivi e/o per il potenziamento/sviluppo del turismo sostenibile (es. presenza di attrattori culturali, turistici e sociali, di reti di connessione ecologica, rete escursionistica ecc.)

(O5) l’analisi non ha considerato la coerenza con la pianificazione comunale vigente, sia urbanistica (PRG ed eventuali piani attuativi approvati) che di settore (mobilità, rumore, coste, attività produttive, ecc.), in termini di compatibilità con le destinazioni del territorio/vincoli d’uso e di interventi/progetti/azioni da questi previste al fine di verificare le eventuali interferenze/connessioni (es. parcheggi, viabilità, punti di accesso, attività, ecc.),


(O6) relativamente al PTA, l’analisi non ha tenuto conto degli obiettivi di tutela delle acque di balneazione e di quelle interne, nonché delle misure per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, anche con riferimento al proposto “Piano per l’agricoltura del Parco”.

(O7) l’analisi della descrizione del contesto:

  • è frammentata nei capitoli 3, 6 e 7,
  • non illustra l’analisi contenuta nelle tavole allegate al piano (Quadri conoscitivi), in particolare per quel che concerne la fruizione della costa (parcheggi esistenti, carico di bagnanti di cui alla tav. Allegato_P4A_e P4B_Mobilita_parcheggi), la presenza di criticità ambientali e infrastrutturali (tav. QC13_Carta delle Criticità), il contesto socio economico (tav. QC11_ Carta tessuti insediativi e QC12_Carta Sistema infrastrutturale) e quello agricolo (tipologie di aziende e sistemi di conduzione utilizzati, ulivi monumentali di cui alle tav. QC07_Carta delle risorse agrarie e QC09_Carta trend colture rilevanti), ecc.;
  • non tiene conto di quanto evidenziato nell’analisi relativa alla pianificazione pertinente (capitolo 4 del RA), ad esempio:
    • le “Criticità e questioni emergenti” e le peculiarità archeologiche e paesaggistiche, riportate nel paragrafo 4.11 relativo agli studi del DPP del PUG, riguardanti lo sfruttamento della risorsa acqua, il rischio idraulico, la frammentazione della naturalità, i detrattori dello spazio rurale, le infrastrutture,
    • i “Rischi” evidenziati nelle tavole del PTCP di Lecce: “l’area di intervento appare interessata da un rischio elevato (classe 4 su 5) di incendi (da porre in relazione all’ampia copertura boschiva e arbustiva), e dalla sovrapposizione o prossimità di aree a pericolosità idraulica”, confermate anche dal PAIB e dal Piano di protezione civile vigente del comune di Ugento;

(O8) l’analisi non ha fornito informazioni circa:

  • la tipologia dei servizi ecosistemici nell’area in oggetto, posta la minaccia evidenziata al paragrafo 7.1,
  • la connettività del parco con il contesto (ciclovie, rete escursionistica pugliese, linee autobus, stazioni ferroviarie e marittime, ecc.)
  • la capacità di carico dell’area parco, considerato il notevole afflusso di bagnanti (oltre 12.000) e dei posti letto legati all’accoglienza turistica (oltre 12.000);
  • la caratterizzazione/ubicazione degli elementi del sistema naturalistico ed ambientale e di quello paesaggistico e culturale, nonché la presenza dei “detrattori paesaggistici del territorio” e degli ulivi monumentali colpiti dalla Xylella e quelli ancora vitali,
  • la presenza di aziende agricole biologiche e i maneggi,
  • le analisi contenute nel Piano Comunale delle Coste (criticità, concessioni in essere, accessi, parcheggi, attracchi, aree concedibili, linea di costa utile, ecc.) al fine di individuare lo stato e il trend di fruibilità della costa,

(O9) infine non sono evidenziati:

  • quali aspetti di tale contesto siano correlati direttamente o indirettamente alle azioni e/o obiettivi del Piano, anche alla luce dei contributi forniti dai SCMA;
  • gli indicatori di contesto popolati/popolabili e collegati ai suddetti elementi, al fine di costruire il quadro di riferimento.

(O10) non è chiara la correlazione fra tutti i suddetti obiettivi e le azioni/norme del Piano, al fine di evidenziare il loro perseguimento con il Piano in oggetto;

(O11) non è evidente in particolare in che modo il Piano è orientato agli obiettivi di protezione ambientale connessi a:

  • l’ecoturismo, la destagionalizzazione del turismo, la decongestione delle zona costiera,
  • la promozione dell’agricoltura sostenibile e dei prodotti aziendali e/o del territorio,
  • la promozione della mobilità dolce per la fruizione del parco,
  • la valorizzazione delle aree protette con attività divulgative, culturali, sportive, ludiche e didattiche compatibili,
  • la tutela della fauna, con specifico rifermento alla regolamentazione dei disturbi antropici (rumore, luminosità, traffico, ecc.) provocati dalle diverse attività produttive/commerciali/turistiche.

(O12) SI OSSERVA che l’analisi effettuata non evidenzia gli effetti generabili da tutte le azioni del piano (interventi di recupero e di riqualificazione, di rinaturalizzazione, di risparmio energetico, interventi contenuti nel piano della fruizione e nel piano per l’agricoltura, ecc.) sulle singole componenti/tematiche
ambientali, e in particolare non esplicita:

  • l’andamento delle pressioni derivanti dal turismo conseguenti ad una maggiore/diversa attrattività/fruibilità del territorio in oggetto a seguito dell’applicazione del Piano, considerando la capacità di carico del parco e gli scenari conseguenti alle previste premialità e alle delocalizzazioni,
  • la realizzazione/dismissione dei parcheggi/accessi al mare, considerando l’introduzione dei bus navetta e i rischi connessi all’uso non autorizzato dei parcheggi nelle zone più vicine agli accessi al mare o alla rete dei sentieri o alle ciclovie,
  • i rischi connessi all’inefficacia dell’intermodalità per raggiungere il parco e i suoi punti d’attrazione naturalistici e culturali (auto/treno/barca con piedi/bici/cavallo) considerando le connessioni/percorsi esistenti e la loro polifunzionalità,
  • la conversione verso un’agricoltura più idroesigente e/o la sostituzione degli uliveti colpiti da Xylella con coltivazioni intensive.

(O13) alcune delle suddette misure appaiono generiche e degli intenti (“è opportuno…” “si suggerisce…”); inoltre non è chiaro se queste siano già norme/azioni recepite del Piano oppure siano ulteriori da proporre e quindi qual è la loro cogenza, la modalità e le responsabilità per la loro attuazione,


(O14) in ogni caso l’analisi relativa alle misure risulta non esaustiva, in quanto non ha considerato gli impatti a carico delle componenti/tematiche ambientali generabili dagli interventi previsti dal piano, come osservato al punto (O12)

(O15) SI OSSERVA che:

  • l’unico scenario “alternativo” illustrato è lo scenario 1 che si sostanzia nella parziale attuazione del Piano relativamente alla sola zonizzazione del parco,
  • pertanto non è presente propriamente una sintesi delle ragioni della scelta fra le alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate; a tal proposito si rammenta che:
    • le soluzioni alternative sono quelle “alternative ragionevoli” che si sarebbero potute adottare alla luce degli obiettivi enunciati e dell’ambito discrezionale del Piano (ad esempio possibili diverse configurazioni relativamente a: diversa zonizzazione, tipologia di azioni, modalità di attuazione e gestione, ecc.)
    • tale analisi deve evidenziare che la scelta fra le alternative è stata fatta tenendo conto anche degli effetti ambientali delle stesse confrontate tra loro e con lo scenario di riferimento al fine di individuare quella/e più coerenti agli “obiettivi di protezione ambientale” e agli obiettivi del Piano stesso e con un minore impatto ambientale

(O16) il piano di monitoraggio proposto non permette di rilevare in modo chiaro:

  • il raggiungimento degli obiettivi del Piano (indicatori prestazionali, al fine di verificare l’efficacia delle azioni del piano);
  • lo stato delle criticità del contesto ambientale legate direttamente e indirettamente all’attuazione
    degli interventi previsti dal Piano (indicatori di contesto, al fine di verificare il non aggravio) , come indicato nell’osservazione (O9),
  • il controllo degli impatti negativi rilevati, tenuto conto di quanto osservato al punto (O12
  • il raggiungimento degli “obiettivi di protezione ambientale” scelti e selezionati nel capitolo
    corrispondente,

(O17) non sono esplicitati:

  • i target di riferimento per la verifica di quanto alla precedente osservazione;
  • le responsabilità e le risorse in merito al monitoraggio;

(O18) con particolare riferimento al monitoraggio di cui alla precedente (O17), non sono esplicitate le eventuali e necessarie azioni da intraprendere (cd. misure correttive/meccanismi di riorientamento) nel caso si verifichino scostamenti rispetto ai target prefissati).

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Casili e Barone in un incontro pubblico a Ugento

Si terrà venerdì prossimo, 11 marzo 2022 nella ex chiesa S.Filomena di Ugento, l’incontro pubblico per discutere delle politiche sociali e del terzo settore nel PNRR unitamente al bando Puglia capitale sociale 3.0, a cui parteciperanno l’assessore regionale al walfare Rosa Barone e il vicepresidente del consiglio regionale pugliese Cristian Casili.

L’incontro a cui parteciperanno i due rappresentanti delle istituzioni, esponenti di spicco del movimento 5 stelle pugliese, è organizzato dall’assessorato alla Politiche Sociali e al Walfare del Comune di Ugento

Nata il 2 dicembre 1976 a Foggia dove risiede, è laureata in Farmacia presso l’Università di Bologna ed è farmacista specializzata in alimentazione e omeopatia etologa alimentare.
Eletta consigliere regionale nella circoscrizione di Foggia per la lista Movimento 5 Stelle, è alla sua prima esperienza in Consiglio regionale. È componente delle Commissioni consiliari allo sviluppo economico e riforme istituzionali.
Da maggio 2012 è consigliera provinciale della Protezione Civile farmacisti volontari della regione Puglia e presidente della sezione di Foggia della Protezione Civile farmacisti volontari. Nel febbraio 2006 è stata eletta presidente dei Giovani Farmacisti della Provincia di Foggia, carica riconfermata nel 2009 e 2012. Da maggio 2011 è consigliera della Federazione Nazionale Italiana Giovani Farmacisti. Nel luglio 2009 ha svolto l’attività di farmacista volontaria presso L’Aquila. Da aprile 2009 è proboviro della Federazione Nazionale Giovani Farmacisti. Da Maggio 2008 è segretaria della Federazione titolari Farmacisti della Provincia di Foggia.

fonte: www.puglia5stelle.it

Nato il 29 aprile 1976, è residente a Nardò (LE). Conseguito il diploma di maturità classica, si è laureato con il massimo dei voti in Scienze e tecnologie agrarie presso l’Università degli Studi del Molise ed è iscritto all’Albo dei dottori agronomi e forestali della provincia di Lecce. E’ esperto di gestione della qualità dei processi agro-industriali nel comparto biologico, di chimica del suolo e di inquinamento delle terre rosse mediterranee.
Dal 2003 svolge attività professionale agro-eco-paesaggistica con studio in Nardò.
Fino a giugno 2015, per quattro anni consecutivi, è stato componente della “Commissione locale per il paesaggio” del Comune di Nardò. Ha svolto l’attività di docente presso i corsi di formazione professionale. Ha ottenuto incarichi professionali svolgendo l’attività di assistenza tecnica alle aziende olivicole e frantoi. Dal 2003 è impegnato nell’associazionismo e nel volontariato. Dal 2010 è attivista del M5S con il meetup locale. È stato eletto consigliere regionale alle elezioni di maggio 2015 nella circoscrizione di Lecce per la lista Movimento 5 Stelle. È vice presidente della Commissione consiliare all’ambiente e componente della Commissione alle attività produttive.

fonte: www.puglia5stelle.it

Pagliaro vuole far tornare lo Zeus ad Ugento, in un museo chiuso da anni.

Pubblichiamo interamente la nota del consigliere regionale.

«C’è un’intera comunità, quella di Ugento, che attende di poter riavere “a casa”, nel suo Museo archeologico, la “sua” statua bronzea di Zeus. Sono passati 60 anni esatti dal rinvenimento di questo reperto straordinario, simbolo della civiltà messapica, e Ugento chiede di poterlo esporre con tutta la cura del caso, facendone la punta di diamante delle sue collezioni archeologiche. È un’istanza che condivido, perché credo che la valorizzazione di un monumento tanto importante e identitario debba avvenire laddove fu ritrovato, in accordo con il Museo archeologico di Taranto dove ora è conservato. Perciò ho proposto una esposizione condivisa, e già a maggio scorso ho presentato una richiesta di audizione per discutere di questa ipotesi, mettendo intorno al tavolo della Regione il Comune di Ugento e il MarTa, le due parti in causa, che trarrebbero solo giovamento dalla condivisione di questo tesoro.
In attesa di quest’audizione, ho presentato un’interrogazione urgente all’attenzione dell’assessore alla Cultura Bray, affinché si faccia promotore di questa iniziativa, con la sensibilità che gli è propria.
Lo Zeus saettante, scolpito nel 530 a.C., dopo un complesso restauro entrò a far parte della collezione del Museo archeologico di Taranto, dove soltanto nel 2016, dopo un lungo oblio, ha trovato collocazione degna ma non centrale fra le numerose collezioni di eccezionale valore del museo. La mia idea è che la statua, come già avvenuto tra il 2002 e il 2004, possa tornare in mostra nel museo di Ugento, al posto della copia in materiale plastico esposta al pubblico. Così la città messapica, orfana del suo tesoro archeologico, potrebbe avere l’opportunità di esporre l’originale almeno per alcuni mesi all’anno, per farne il principale attrattore del suo ingente patrimonio archeologico.
È una proposta che mira alla massima promozione di un bene tanto prezioso, e sono certo che potrà trovare d’accordo tutti gli interessati, restituendo ad Ugento l’orgoglio della maternità del suo Zeus saettante».

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