Anche Garzia e De Nuzzo chiedono le dimissioni del Sindaco

Le continue inadempienze dell’amministrazione comunale e l’evidente inadeguatezza del sindaco Salvatore Chiga stanno portando sempre più cittadini e rappresentanti politici a chiedere la sua rimozione. L’ultimo appello arriva dai consiglieri comunali Ezio Garzia e Laura De Nuzzo, che hanno pubblicamente richiesto le dimissioni del primo cittadino, sostenendo che le scelte della maggioranza stiano danneggiando irrimediabilmente il futuro di Ugento.

Il malcontento è ormai diffuso tra la popolazione e le opposizioni, convinte che l’attuale amministrazione non stia operando nell’interesse della collettività. Secondo i consiglieri Garzia e De Nuzzo, il governo locale ha dimostrato incompetenza e incapacità gestionale su più fronti, accumulando ritardi e mancanze che hanno penalizzato pesantemente lo sviluppo del territorio.

A rafforzare la richiesta di dimissioni è il recente appello della lista Costruiamo Insieme, che ha chiamato a raccolta i cittadini per protestare contro il degrado amministrativo e le scelte scellerate della maggioranza comunale. La principale critica riguarda il Piano Urbanistico Generale (PUG), giudicato disastroso per l’assetto territoriale, e la gestione di Burgesi, un’area che sta subendo l’ennesimo affronto senza che l’amministrazione intervenga per impedirlo.

L’iniziativa di protesta promossa da Costruiamo Insieme mira a coinvolgere i cittadini di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini, affinché facciano sentire la propria voce contro la gestione fallimentare dell’amministrazione Chiga-Lecci.

“Cittadini, ora basta! Non lasciamo che la maggioranza comunale distrugga il nostro futuro!”

L’appello è chiaro: fermare uno scempio che sta dissanguando economicamente e socialmente il comune.

Di fronte a un simile quadro, Garzia e De Nuzzo ribadiscono la necessità che il sindaco e la sua amministrazione traggano l’unica conseguenza possibile: dimettersi immediatamente. La popolazione di Ugento merita un’amministrazione capace, trasparente e in grado di lavorare per il bene comune, anziché per il mantenimento di equilibri politici interni.

Con l’aumento delle pressioni politiche e popolari, si fa sempre più concreta la possibilità che il malcontento sfoci in una mobilitazione, pronta a chiedere a gran voce un radicale cambio di rotta per il futuro del comune.

Il sistema PD fa un’altra vittima: Salvemini non è più sindaco di Lecce

La recente sconfitta di Carlo Salvemini nel ballottaggio del Comune di Lecce contro Adriana Poli Bortone segna un evento senza precedenti nella storia politica della città. Salvemini, sindaco uscente, ha perso una partita che sembrava potesse vincere, considerando la popolarità acquisita durante il suo mandato. Il risultato ha scosso profondamente il Partito Democratico (PD) locale, che ora si trova ad affrontare una crisi interna senza precedenti.

Per comprendere la portata di questa sconfitta, è utile ricordare che l’ultimo sindaco uscente votato a Lecce, Paolo Perrone, riuscì a ottenere una vittoria schiacciante con quasi il 70% delle preferenze al primo turno. In quell’occasione, Perrone sfidò Loredana Capone del PD, la quale aveva vinto le primarie fortemente contestate dai sostenitori di Carlo Salvemini. La situazione attuale è radicalmente diversa, con una sconfitta che ha evidenziato profonde spaccature all’interno del PD leccese.

Le Colpe del PD

Il PD è l’unico e vero colpevole di questa disfatta. La gestione delle primarie è stata fallimentare, tanto che il partito ha deciso di non schierare alcun candidato nella competizione interna. Questo atto è stato percepito come l’ennesimo boicottaggio nei confronti di Salvemini, che nonostante la sua integrità e competenza, è stato abbandonato dal suo stesso partito.

Il PD leccese ha lentamente eroso l’aura di Salvemini, rendendolo vulnerabile e isolato. Le primarie, invece di rafforzare la sua candidatura, hanno finito per indebolirlo ulteriormente, dimostrando una mancanza di coesione e strategia all’interno della coalizione.

Un Sistema Politico Viziato

Questa sconfitta non rappresenta solo la debacle di un partito, ma di un intero sistema politico che si è radicato in Puglia, prima nel barese e ora nel Salento. Si tratta di una politica che ricorda Achille Lauro, figlia dei tempi più bui della Democrazia Cristiana, dove il voto viene scambiato per favori e promesse. Un sistema basato sulle relazioni personali e sui favori, che mina il merito e promuove la mediocrità.

I settori culturali della Puglia, inclusi musei e biblioteche, sono stati trasformati in “stipendifici” al servizio della politica, parcheggiando persone dalle competenze dubbie e penalizzando coloro che hanno perseguito l’eccellenza. Tutto questo per continuare a perseguire il potere, unico e solo faro conduttore di questa classe dirigente.

L’Arroganza e la Vendetta Interna

Un altro fattore determinante nella sconfitta di Salvemini è stata l’arroganza che ha caratterizzato alcuni dei suoi compagni di viaggio. Figure come l’ex enfant prodige Alessandro Delli Noci, da ago della bilancia si è trasformato in un vero e proprio coltello nel fianco del centrosinistra leccese. Le sue parole, spesso arroganti e intrise di revanchismo, hanno contribuito a creare un clima di tensione e divisione.

Anche altri esponenti del PD leccese, come quelli che di questa amministrazione sono stati assessori, sono ora attesi al varco. La speranza è che questa sconfitta possa servire da catalizzatore per una necessaria pulizia interna, eliminando quelle pratiche e figure che hanno allontanato il partito dai suoi ideali di sinistra.

La sconfitta di Carlo Salvemini è un segnale d’allarme per il PD leccese e per l’intero sistema politico pugliese. È necessario un profondo esame di coscienza e una riforma radicale per riconquistare la fiducia dei cittadini. La politica del favore e dell’arroganza deve lasciare spazio a una nuova generazione di leader capaci di portare avanti una visione basata sul merito, la competenza e l’integrità. Solo così il centro sinistra pugliese potrà sperare di riconquistare il cuore degli elettori e tornare a essere una forza politica rilevante nella regione.

4o

Il sindaco chiude il gruppo WhatsApp delle associazioni di Ugento

Vietato parlare al conducente e così il sindaco di Ugento salvatore Chiga chiude unilateralmente il gruppo WhatsApp che coinvolgeva tutte le associazioni del paese, di cui lui era subentrato all’amministrazione a Tiziano Esposito, fondatore del gruppo ai tempi della sua presidenza della protezione civile cittadina.

Gent.li presidenti, visto i contenuti dei diversi messaggi inviati da alcuni di voi, su esortazione anche degli uffici comunali competenti, si rappresenta che ogni comunicazione ufficiale con la P.A. avverrà attraverso i canali ufficiali.
Pertanto, non essendo questo uno strumento formale e onde evitare ogni eventuale disguido, si procederà alla chiusura del gruppo.
Cordiali Saluti.
Il Sindaco
Salvatore Chiga

Il messaggio lasciato dal sindaco prima di chiudere il gruppo
l’immagine di profilo del gruppo delle associazioni

Ma quale è stato il fatto che ha scatenato la furia iconoclasta del primo cittadino?

Alcuni dei membri del gruppo sembrano essersi macchiati del reato di lesa maestà, continuando a chiedere risposte al primo cittadino, riguardanti i costanti e continui problemi di comunicazione ascrivibili all’amministrazione del comune di Ugento, dopo l’ennesimo incontro di parte delle associazioni cittadine, organizzato in poche ore e tra una cerchia ristretta di invitati.

Alla richiesta di diversi presidenti di fare qualcosa per migliorare la comunicazione del Comune di Ugento la risposta è stata dunque quella di chiudere anche l’unico canale di comunicazione e promozione rimasto alle associazioni di questo paese, che lo usavano, oltre che per coordinare le loro iniziative, per promuovere i propri eventi in assenza di un canale ufficiale del Comune. E sembra proprio che sia stato il riferimento al fatto che questo canale esista e sia abbandonato da anni, avanzata da uno dei presidenti in chat, a spingere il sindaco a chiudere il gruppo, che non ha visto comunque arrivare nessuna risposta in merito alle problematiche sollevate.

Una storia che, personalmente, mi ricorda molto quella di un sindaco leghista di un piccolo comune del nord Italia, che più di 10 anni fa per risolvere il problema delle prostitute che usavano un boschetto per esercitare, pensò bene di risolvere il problema radendo al suolo il boschetto.

Allo stesso modo, oggi, la risposta a chi chiedeva più comunicazione è stata quella di sopprimere anche il poco che c’era. Un’atteggiamento che ci riporta agl’anni bui della nostra democrazia, in un periodo dove il vento della guerra sferza sempre più forte le nostre coscienze e che dovrebbe farci riflettere a fondo su cosa sia la nostra democrazia e quanto dobbiamo lavorare per poterla preservare da chi, proprio con comportamenti schizofrenici e liberticidi viene additato dalla nostra cultura come dittatore.

Ed è subito Kim Jong Chig

uno scherzoso fotomontaggio del sindaco di Ugento

È doveroso dire che si tratta di un fotomontaggio fatto per cercare di alleggerire una situazione che di leggero ha ben poco. Nessuno si sognerebbe di dare mai del dittatore al sindaco Salvatore Chiga, perché anche questa volta, come riportato nella sua comunicazione, la responsabilità di questo gesto è da ascrivere agli uffici competenti, che non mancheremo di interpellare nei prossimi giorni per capire da cosa sia nata questa impellente esigenza.

Esigenza che sarebbe stata esaudita semplicemente con l’abbandono del gruppo da parte del sindaco, coinvolto solo ed esclusivamente in quanto ex assessore con delega ai servizi sociali, lasciando la possibilità a tutti gli altri di poter continuare a sfruttare un importante mezzo di comunicazione e confronto.

La lettera dei turisti al sindaco di Ugento, che purtroppo non risponde

Una coppia di turisti che passa due settimane da sogno nelle nostre marine e che, per amor della nostra terra, scrive una mail a sindaco e ufficio dei lavori pubblici per chiedere di rendere Torre Mozza almeno ai minimi degli standard turistici che dovrebbero competere a questa marina, resa impraticabile da strade colabrodo e marciapiedi fatiscenti.

Buongiorno,

Siamo stati 15 giorni in vacanza a Torre Mozza, fino a 10 giorni fa.

Abbiamo trascorso un bellissimo periodo tra la splendida spiaggia e il meraviglioso mare, ed il bel tempo, e la gentilezza e la cortesia e la disponibilità dei gestori di strutture, ristoranti e negozi.

Mi permetto però di suggerirvi di intervenire per sistemare le strade; in un piccolo agglomerato come Torre Mozza non esiste una strada o stradina o strada di collegamento alla provinciale che sia a posto:
buche anche enormi, segnali stradali collocati male, marciapiedi cadenti….

Eravamo quasi tutti turisti, penso che con le nostre vacanze contribuiamo all’economia del borgo e non solo, se le cose funzionassero meglio torneremmo tutti molto volentieri gli anni prossimi.

Grazie per l’attenzione sicura che coglierete il buon fine di quanto segnalato

Il testo della mail inviata dai turisti al sindaco di Ugento

Purtroppo il sindaco di Ugento Salvatore Chiga non ha ancora risposto a questa coppia che pur con le loro idee, ha trovato un modo civile e pacato per segnalare dei disservizi al primo cittadino, che almeno un ringraziamento poteva riservaglielo.

Presentate le liste per le elezioni 2021. Chi sarà il nuovo sindaco?

Si accende la corsa elettorale ad Ugento, dove sono state presentate le 4 liste che concorreranno alla elezione del nuovo sindaco. Si tratta di 4 civiche, di cui balza all’occhio, per la prima volta nella storia del paese messapico, l’assenza del principale partito di centro sinistra, in questo caso il Partito Democratico, di cui si è sancita ufficialmente l’ininfluenza cittadina.

  1. Nella lista “Costruiamo insieme” con Ezio Garzia Sindaco sono stati candidati Laura De Nuzzo, Luca Bleve, Manolo Perruccio, Vincenzo De Salvo, Donato Rattazzi, Serena Capone, Salvatore Congedi, Roberta Zanetti, Vincenzo Giannuzzi, Claudio Pizzolante, Laura Pacella, Antonio Labbate, Anastasia Carratta, Mauro Nutricati, Andrea Congedi e Maria Rita Chirivi.
  2. Giulio Lisi con “Uniti verso il futuro” mette in campo Francesco Daniele Giannuzzi, Fernando Alessandrelli, Sandro Fabio D’Amato, Tiziano Esposito, Maurizio Corsano, Silvia Rizzello, Martino Schirinzi, Melissa Carratta, Laura Petrachi, Fabiola Musarò, Irene Colitti, Sergio Conte, Luca Trenta, Fausto Settimo, Anna Nera Ferocino e Alessandro Pierri.
  3. La lista “Cittadini protagonisti” con Salvatore Chiga propone  Massimo Lecci (Sindaco in carica già per due mandati consecutivi), Alessio Meli, Maria Venere Grasso; la presidente del Consiglio comunale Anna Chiara Congedi e il consigliere Vincenzo Ozza, oltre ad Antonio Bitonti, Francesco Carangelo, Antonio Cino, Igino Normanno, Simone Ferruccio Preite, Cleopatria Ricchello, Federica Rizzello, Maria Rosaria Scarcella, Vincenzo Scorrano, Gabriella Soglia, Daniela Venneri.
  4. Carlo Frisotti nella lista “Ugento che decolla” candida Antonella Ciullo, Raimondo Colopi, Francesco Monsellato, Cosimo Licchelli, Marcello Ponzetta, Salvatore Epifani, Vladimiro Cosimo Guida, Dalia Macagnino, Lomida Damiani, Veronica Frisotti, Pietro Pispero, Patrizia Passaro, Anna Maria Mangia e Salvatore Riso.

4 civiche che guardano a destra dunque, con la presenza di poche voci fuori dal coro, come da tradizione Ugentina, di cui non fa parte sicuramente l’outsider della competizione, l’ugentino di Importazione Carlo Frisotti, imprenditore sanmarinese che si ripropone di attirare nuovi investimenti partendo da quello dell’Aeroporto Internazionale.

In molti si aspettano la vittoria di Chiga che, forte dell’appoggio del sindaco uscente Massimo Lecci, conta di capitalizzare la sua esperienza nei passati 5 anni di governo, non potendo però negare le evidenti criticità legate alla gestione Lecci: l’intero sistema museale chiuso e mai veramente entrato in funzione, il castello ristrutturato con 5 milioni di euro pubblici che è, di fatto, una dimora per super ricchi, l’innumerevoli opere pubbliche abbandonate, una discutibile gestione del parco e delle marine, il nuovo pug promesso e mai arrivato, rappresenteranno sicuramente argomenti di scontro.

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