Le prime volte a Ugento un drone individua un nido di tartaruga

Una stagione ricca di avvistamenti per i Seaturtle whatcher e il centro tartarughe marine di Calimera che insieme monitorano le coste di Ugento per tutelare la nidificazione delle tartarughe caretta caretta. Da quest’anno viene impiegato anche un drone, che sembra aver dato subito i suoi frutti, con il nido di oggi che è stato scoperto proprio grazie all’ausilio di questo fondamentale strumento.

Foto di Simone Potenza

I volontari sono infatti riusciti ad individuare la posizione di un nuovo nido nei pressi di Torre Mozza.

Le tartarughe marine sono affascinanti creature che popolano i mari italiani, svolgendo un ruolo chiave negli ecosistemi marini. Tuttavia, sono sempre più minacciate dalle attività umane, come l’inquinamento marino, la pesca indiscriminata e la distruzione degli habitat. Per proteggere e monitorare queste specie preziose, i ricercatori ei conservazionisti stanno adottando nuovi strumenti e tecnologie innovative, come l’uso dei droni. In questo articolo esploreremo come l’utilizzo dei droni stia rivoluzionando il monitoraggio delle tartarughe marine in Italia.

L’impiego dei droni offre numerosi vantaggi nell’ambito del monitoraggio delle tartarughe marine. Innanzitutto, i droni possono coprire vaste aree marine in modo più efficiente rispetto alle tradizionali ricerche di campo condotte da ricercatori o operatori di barche. Questo consente di ottenere una visione d’insieme più accurata e di identificare rapidamente le aree di maggiore concentrazione di tartarughe.

Inoltre, i droni sono in grado di catturare immagini e video ad alta risoluzione, consentendo ai ricercatori di analizzare i dati raccolti in modo più dettagliato. Le immagini aeree possono rivelare informazioni sul comportamento delle tartarughe, come i modelli di alimentazione, le rotte migratorie ei siti di nidificazione. Questi dati sono fondamentali per comprendere meglio le abitudini di vita delle tartarughe marine e per sviluppare strategie di conservazione mirate.

La tecnologia termica e le immagini ad infrarossi fornite dai droni possono essere particolarmente utili nel monitoraggio delle tartarughe marine. Le tartarughe possono essere individuate anche se sono sommerse o parzialmente nascoste dalla vegetazione marina, consentendo ai ricercatori di stimare con precisione la densità della popolazione e di monitorare le fluttuazioni nel tempo.

L’uso dei droni nel monitoraggio delle tartarughe marine richiede una stretta collaborazione tra i ricercatori e gli operatori dei droni stessi. I ricercatori sono responsabili della pianificazione delle missioni di volo, dell’interpretazione dei dati raccolti e dell’implementazione delle misure di conservazione basate sui risultati ottenuti.

I droni possono essere equipaggiati con strumenti di localizzazione GPS che consentono di registrare con precisione le coordinate delle tartarughe avvistate. Questo permette ai ricercatori di monitorare i movimenti individuali delle tartarughe, di identificare i siti di nidificazione e di individuare le rotte migratorie principali.

La conservazione delle tartarughe marine riveste un’importanza fondamentale per la salute degli ecosistemi marini. Queste creature contribuiscono alla riduzione delle popolazioni di meduse, che possono proliferare in modo incontrollato danneggiando l’ecosistema marino. Inoltre, le tartarughe marine sono spesso premurose come specie “indicatori” dello stato di salute generale degli oceani. Il loro declino può indicare la presenza di problemi ambientali più ampi, come l’inquinamento marino ei cambiamenti climatici.

L’utilizzo dei droni nel monitoraggio delle tartarughe marine in Italia rappresenta una rivoluzione nella conservazione della fauna marina. Questa tecnologia innovativa consente di ottenere dati accurati, di identificare le aree critiche per la conservazione e di sviluppare strategie mirate per proteggere queste affascinanti creature. L’importanza della conservazione delle tartarughe marine non può essere sottovalutata, poiché la loro presenza è essenziale per mantenere l’equilibrio negli ecosistemi marini. Grazie ai droni, possiamo sperare in un futuro più luminoso per le tartarughe marine italiane.

Un incontro sulla tutela delle tartarughe

L’importante tema della tutela delle tartarughe marine è stato al centro di un incontro pubblico tenutosi il 27 giugno presso Palazzo Rovito, sede della Biblioteca Comunale di Ugento. L’evento fa parte di una serie di appuntamenti organizzati dal Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” con il contributo del POR PUGLIA FESR-FSE 2014-2020.

L’incontro ha rappresentato un’opportunità unica per conoscere da vicino le fasi di deposizione delle uova e di schiusa dei nidi, nonché le problematiche legate all’antropizzazione che minacciano la sopravvivenza delle tartarughe marine. A fornire importanti informazioni è stato il centro recupero tartarughe marine di Calimera, diretto da Piero Carlino.

Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto l’occasione di comprendere l’operato dei volontari del gruppo SeaTurtle Watcher, che da ormai 4 anni effettuano il monitoraggio delle coste per garantire la protezione di queste splendide creature marine.
Nonostante l’importanza dell’incontro e la sua rilevanza per la comunità, si è notata l’assenza dei rappresentanti delle istituzioni comunali e degli operatori balneari, i quali avrebbero dovuto rappresentare il pubblico principale a cui l’evento era rivolto. Questa mancanza di partecipazione solleva interrogativi sul loro impegno nella tutela dell’ambiente marino e sulla necessità di promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alle problematiche e alle pratiche scorrette che impediscono alle tartarughe marine di trovare condizioni idonee alla loro riproduzione.

L’evento ha rappresentato un’occasione importante per sensibilizzare la comunità sull’importanza della tutela delle tartarughe marine e degli ecosistemi costieri. Nonostante le assenze dei rappresentanti istituzionali e degli operatori balneari, i volontari presenti hanno dimostrato il loro impegno nella protezione delle tartarughe e hanno ribadito l’urgenza di una collaborazione più ampia e consapevole.

È fondamentale che le istituzioni comunali e gli operatori balneari si uniscano agli sforzi dei volontari e degli operatori del centro per garantire un futuro sostenibile per le tartarughe marine e preservare l’ecosistema marino nel Litorale di Ugento.

È fondamentale che venga data maggiore visibilità a tali eventi attraverso una strategia di comunicazione efficace. La promozione e la diffusione delle informazioni relative agli appuntamenti organizzati dal Parco Naturale devono essere mirate e rivolte sia alle istituzioni che agli operatori balneari, in modo da coinvolgerli attivamente e stimolarne la partecipazione.

La preservazione delle tartarughe marine e dei loro habitat richiede un impegno collettivo. Solo attraverso la collaborazione tra enti pubblici, operatori privati e volontari appassionati sarà possibile garantire un futuro migliore per queste specie e per l’ecosistema marino nel suo complesso.

Il primo nido di tartaruga del 2023 sulle spiagge di Torre San Giovanni

LE TARTARUGHE MARINE SCELGONO NUOVAMENTE TORRE SAN GIOVANNI PER DEPORRE LE UOVA.
Questa mattina, alle prime luci dell’alba, lungo la spiaggia del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” nei pressi del Campeggio Riva di Ugento, durante il solito tragitto di monitoraggio effettuato sul versante ionico da parte dei ragazzi del gruppo SEATURTLE Watcher, sono state rinvenuta delle tracce di tartaruga marina riconducibili alla presenza di un nido. Simone Potenza e Antonio De Nuzzo hanno subito allertato il Centro Recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, che è intervenuto con il responsabile Piero Carlino.
Arrivato sul posto il direttore del Centro ha confermato la presenza del primo nido della stagione 2023 ed in collaborazione con gli operatori del campeggio e la Guardia Costiera di Torre San Giovanni ha provveduto a mettere in sicurezza il sito.
La nidificazione avvenuta quest’anno, che si spera sia solo la prima della stagione, dimostra come il tratto di litorale inserito nel Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento, interessato ormai da anni dal fenomeno della nidificazione, rappresenta un sito di fondamentale importanza per la riproduzione delle tartarughe marine nel Salento.

Il comunicato stampa del centro tartarughe marine

La tartaruga caretta caretta, conosciuta anche come tartaruga comune o tartaruga liuto, è una specie di tartaruga marina che vive principalmente nelle acque temperate e tropicali degli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico. Le tartarughe caretta caretta sono note per la loro imponente dimensione, in quanto possono raggiungere una lunghezza di oltre un metro e un peso di oltre 100 kg.

In Italia, la Puglia è una delle regioni in cui la tartaruga caretta caretta è presente durante la stagione riproduttiva. Le tartarughe nidificano lungo le coste pugliesi, soprattutto nella zona del Salento, dove si trovano spiagge sabbiose e acque calde e poco profonde adatte alla deposizione delle uova.

Durante il periodo di nidificazione, che va approssimativamente da maggio a settembre, le femmine emergono dall’acqua per raggiungere la spiaggia e scavare un nido nella sabbia, in cui depongono le uova. Una singola femmina può deporre da 80 a 120 uova in un solo nido. Dopo aver chiuso il nido, le femmine fanno ritorno in mare e le uova vengono lasciate a svilupparsi di conseguenza per un periodo di incubazione di circa 60 giorni.

Le spiagge della Puglia, soprattutto quelle della costa ionica come Punta Pizzo, Torre Lapillo e Torre San Giovanni, sono monitorate da associazioni e istituzioni locali per proteggere i nidi delle tartarughe. I volontari lavorano per identificare i siti di nidificazione, proteggere i nidi dalle minacce umane e naturali, e monitorare l’uscita dei piccoli tartarughe dal nido verso il mare.

La conservazione delle tartarughe caretta caretta in Puglia è di fondamentale importanza per la biodiversità marina. Questa specie è a rischio di estinzione a livello globale e le azioni di protezione svolte lungo le coste pugliesi contribuiscono alla sopravvivenza di questa affascinante tartaruga marina.

È importante ricordare che quando si visita una spiaggia in cui le tartarughe nidificano, è fondamentale rispettare le regole e le indicazioni delle autorità locali per garantire la protezione di queste specie. L’uso di luci forti o l’attraversamento dei nidi può disturbare le tartarughe e mettere a rischio la sopravvivenza delle uova e dei piccoli.

Liberate 2 tartarughe a Torre San Giovanni – IL VIDEO

Si è svolta venerdì scorso la liberazione di due giovani esemplari di tartaruga caretta caretta che erano ricoverati presso il CRTM di Calimera. La liberazione è avvenuta presso la spiaggia libera all’altezza della zona Fontanelle e ha visto la partecipazione entusiasta delle decine di bagnanti che si sono trovati ad assistere alla liberazione.

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Terzo nido di tartaruga censito in Salento: questa volta a Pescoluse

Terzo nido sulle coste salentine, questa volta mamma tartaruga ha scelto la spiaggia di Pescoluse per nidificare. La tartaruga è stata notata intorno a mezza notte da alcuni ragazzi che erano in spiaggia. Immediatamente sul posto è giunto Simone Potenza responsabile della costa ionica del progetto seaturtle watcher assiema a Chiara Sarcinella e Valentina Morciano, che hanno messo in sicurezza la zona nell’attesa dell’arrivo degli operatori del Centro recupero tartarughe Marine di Calimera

Un’altra caretta caretta nidifica a Torre San Giovanni – VIDEO –

Questa notte a seguito di una segnalazione di una tartaruga avvistata in spiaggia, ma tornata in acqua perché disturbata dalla presenza di bagnati i Seaturtle Watcher Simone Potenza (responsabile dell’area ionica), chiara Sarcinella e Anna Carluccio hanno iniziato a perlustrare la spiaggia consapevoli delle alte probabilità che la tartaruga potesse uscire nuovamente a tentare di nidificare, cosa che è avvenuta dopo circa un ora di ricerche nei pressi dello stabilimento balneare lido sabbioso
Subito sul posto sono intervenuti gli operatori del Centro recupero tartarughe marine di Calimera che assieme agli instancabili volontari hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area

https://ozanews.it/wp-content/uploads/2022/07/video-nidificazione-tartaruga-torre-san-giovanni.mp4
IL VIDEO PUBBLICATO SULLA PAGINA FB https://www.facebook.com/centrorecuperotartarughemarine

Caretta caretta: 9 luglio l’evento bandiera blu

Locandina evento.

Caretta caretta: 9 luglio l’evento della bandiera blu.

Siamo in pieno periodo di deposizione per le nostre amate tartarughe marine.

In collaborazione con il Comune di Ugento e con il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”; sabato, e domenica, prossima sono in programma due importanti appuntamenti di sensibilizzazione e formazione nella splendida cornice di Torre San Giovanni.

Guarda l’intervista su OzanTalk a Simone Potenza, volontario SeaTurtleWatcher CLICCA QUI

Nel corso della serata di sabato gli esperti del nostro Centro e i SEATURTLE Watcher accompagneranno i partecipanti alla scoperta della specie Caretta caretta.

Sabato 9 luglio, in Piazza del Porto a Torre San Giovanni, nell’ambito delle iniziative Bandiera Blu, gli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera terranno un incontro formativo sulla tutela e conservazione dell’ambiente marino e dei siti di nidificazione della tartaruga marina Caretta Caretta.

Con l’ausilio di specifico materiale interattivo, verrà ricostruito un campo base in modo da far comprendere in maniera precisa e con esempi pratici, il lavoro degli operatori. Questa prima parte sarà finalizzata alla conoscenza, tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione dell’ambiente marino e delle zone costiere in particolar modo nel periodo di nidificazione della specie.

Verrà poi proiettato* il documentario “Seaturtlewatcher”, girato nell’estate del 2020, proprio sulle spiagge di Torre San Giovanni. Un lavoro centrato sulla ricerca dei nidi, e di assistenza degli stessi fino alla schiusa delle uova. Dopo la proiezione i volontari del gruppo Seaturtlewatcher illustreranno ai partecipanti l’attività di ricerca, individuazione e messa in sicurezza dei siti di nidificazione.

La seconda parte, di natura pratica, si svolgerà all’alba della domenica successiva, durante la quale i partecipanti accompagneranno i Seaturtlewatcher durante il monitoraggio dell’arenile alla ricerca delle tracce di tartaruga e dei nidi.

Il documentario, prodotto da Zima Film e diretto da Andrea Fiorito. Racconta le avventure dei Seaturtle Watcher: cinque ragazzi che nell’estate 2020 hanno deciso di supportare come volontari le attività del CRTM di Calimera (Centro recupero tartarughe marine). Lo scopo è cercare e mettere in sicurezza i nidi di tartaruga marina che depongono sulle spiagge di Torre San Giovanni.

Per quasi 4 mesi, da giugno, i Seaturtle Watcher si sono impegnati nel trovare e assistere fino alla nascita oltre 450 piccole tartarughe marine.

Il documentario è stato proiettato in diversi festival in tutto il mondo ed è stato realizzato grazie al supporto di tutti i volontari impegnati nel progetto Seaturtle Watcher.

Per chi vuole continuare a scoprire lo straordinario mondo delle tartarughe marine, domenica 10 luglio alle ore 5:30 del mattino, seguiranno le attività di monitoraggio e individuazione di eventuali aree di nidificazione da mettere in protezione sul litorale ugentino

Ritrovo in Piazza del Porto a Torre San Giovanni, alle ore 05:30.

Gli incontri saranno una speciale occasione per conoscere la straordinaria ricchezza della fauna marina di Torre San Giovanni e per confrontarsi con i volontari che ogni giorno da 3 anni, monitorano le nostre spiagge per garantire la sicurezza di questi splendidi animali. Sarà inoltre l’occasione per potersi unire attivamente al progetto Seaturtle Watcher che coinvolge ragazzi e ragazze su tutto il litorale salentino.s

Tutti gli eventi sono realizzati in collaborazione con Naturalia Soc. Coop. Sociale e il Parco Regionale.

Trailer del documentario.
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