Se la Regione non interviene subito con una deroga, sarà il caos. Siamo ormai in estate e non è stato risolto il problema della mancata autorizzazione paesaggistica delle aree finora adibite a parcheggio con capienza di oltre 500 posti. Aree che – secondo quanto prevede una legge regionale approvata il 7 novembre scorso – dovranno ottenere l’autorizzazione paesaggistica della Regione per poter essere utilizzate. Ma, in mancanza di permesso, come si farà? Dove andranno a parcheggiare turisti e frequentatori che affolleranno le marine e le località del Salento? Si rischia il parcheggio selvaggio, con ben immaginabili e gravi conseguenze sul piano dell’ordine pubblico, della vivibilità e della sicurezza. Ci aspetta un’estate da incubo, con auto parcheggiate dove capita, paralisi del traffico e pericolo, senza regole e sorveglianza.
il comunicato stampa del consigliere Paolo Pagliaro
Per scongiurare questo rischio, ho presentato una mozione che impegna la giunta Emiliano a prevedere una deroga immediata all’obbligo di autorizzazione paesaggistica disposto dalla legge regionale 26/22 per i parcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500 posti auto. Una deroga necessaria quantomeno nella stagione estiva, dal 15 giugno al 15 ottobre, nelle more dell’autorizzazione paesaggistica. È un problema che rischia di paralizzare la circolazione nelle aree urbane e ancor più nelle litoranee, nelle marine, nelle pinete. Ci giungono segnalazioni e proteste dagli Alimini ad Otranto e Gallipoli, dalle località balneari più affollate della provincia di Lecce e del Salento. È un problema che riguarda la Puglia fino al Gargano, e dunque ci aspettiamo che la Regione intervenga immediatamente, attuando questa discussa in via d’urgenza e approvata già nella seduta del consiglio regionale di martedì prossimo
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Cosa pensano i turisti del nostro paese?
Oggi abbiamo provato a fare un’interessante esperimento: siamo andati a cercare in giro per la rete un po’ di feedback dei turisti che ogni anno affollano il nostro paese. Ci siamo fermati subito sulla pagina istituzionale del Comune di Ugento, dove ci si è presentato uno spettacolo sconcertante. Turisti, e non solo, che segnalano problemi nel completo disinteresse delle istituzioni, mute difronte a quelle che sono le esigenze di cittadini come tutti gli altri.
La classica lamentela (e quella più diffusa su vari portali) è sul museo ed il castello. In tanti si lamentano della loro chiusura, ma ancor di più quelli che si lamentano dell’assenza di informazioni e del fatto che questi servizi siano regolarmente sponsorizzati su tutti i portali turistici. Insomma, sono tanti a sentirsi presi in giro dal Comune di Ugento. Chi pagherà questo danno d’immagine?
Altra nota dolente è il trattamento che viene riservato “esclusivamente” ai turisti. Non sono pochi, infatti, ad aver notato una differenza di trattamento tra turisti e paesani, non solo da parte delle forze di Polizia Municipale, come evidenziato nel post pubblicato, ma anche da parte degli operatori turistici.
Altra nota dolente è il Parco regionale Litorale di Ugento.
Oltre le lamentele dei turisti, non possono mancare le segnalazioni da parte di cittadini del luogo, in questo caso da Lido Marini.
Il problema è che, nel mondo digitale, i disservizi statali possono anche influire direttamente sulla reputazione delle strutture ricettive. Non sono pochi i casi, infatti, di feedback negativi lasciati su vari portali direttamente sui profili dei vari lidi e hotel (quelli più colpiti da questo fenomeno).
Proprio per tutelare le attività commerciali abbiamo preferito pubblicare integralmente solo questi feedback, già pubblici sulla pagina Facebook di Ugento, ma possiamo assicurarvi che è facile imbattersi in recensioni imbestialite soprattutto se si parla di pulizia del mare, odori e servizi, soprattutto su Google Business.
Il problema fatale è che Google business è attualmente la piattaforma più visitata dagli utenti in cerca di una qualsiasi attività.
