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Ugento Calcio: ecco Rafa Navarro, il nuovo terzino!

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Comunicato Stampa Ugento Calcio: arriva Rafa Navarro dal Sanse


Grande colpo sul mercato per l’Ugento Calcio: arriva Rafa Navarro!

La dirigenza dell’ASD Ugento Calcio non smette di stupire i propri tifosi. Dopo la brillante prestazione nel girone di andata della Serie D, arrivano conferme dal mercato: è ufficiale l’arrivo di Rafa Navarro. Il terzino destro, ex UD Sanse, diventa un nuovo elemento chiave per gli schemi di mister Mimmo Oliva.

Chi è Rafa Navarro, il nuovo acquisto dell’Ugento Calcio

Nato il 24 febbraio 1994, Rafa Navarro è un talentuoso terzino destro che ha disputato stagioni importanti in squadre di spicco come il Real Betis, il Deportivo Alavés e l’ FC Sochaux. Con il suo arrivo, l’Ugento Calcio si assicura un giocatore di grande esperienza e carisma, capacità tecniche di rilievo ed una visione di gioco che siamo certi farà la differenza nel girone H di Serie D.

Un tassello importante per il futuro dell’Ugento Calcio

Con l’arrivo di Navarro, mister Oliva avrà un giocatore dinamico, capace di sostenere la squadra sia in fase difensiva che offensiva. La sua esperienza internazionale sarà certamente un valore aggiunto per il progetto del club giallorosso, che guarda con ambizione al proseguimento del campionato.

Prossime partite dell’Ugento Calcio

Dopo l’acquisto di Navarro, l’Ugento Calcio si prepara per la sfida di Domenica prossima contro il Taranto FC in casa. Una partita che si preannuncia avvincente e che potrebbe consolidare la posizione in classifica dell’Ugento. Seguici su Ozanews.it per tutte le novità e gli aggiornamenti sulla stagione dell’Ugento Calcio. E non dimenticate di condividere i nostri articoli sui vostri social network preferiti!

ForzaUgento #RafaNavarro #NewSigning

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(frase chiave: Rafa Navarro Ugento Calcio)
(meta descrizione seo: Rafa Navarro è il nuovo acquisto dell’Ugento Calcio. Scoprite con noi le caratteristiche e il percorso di questo giocatore.)

Elenco delle scuole chiuse in Salento il 4 ottobre

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Domani, diverse scuole in vari comuni del Salento rimarranno chiuse a causa dell’allerta meteo arancione diramata dalla Protezione Civile. I rispettivi sindaci hanno emanato ordinanze per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. Ecco l’elenco completo dei comuni interessati dalla chiusura:

Alliste

Taurisano

Surano

Nardò

Gagliano del Capo

Ruffano

Otranto

Andrano

Tricase

Castrignano

Spongano

Casarano

Città di Castro

Copertino

Sogliano

Giurdignano




La decisione di chiudere le scuole si è resa necessaria per evitare disagi e garantire la massima sicurezza in vista delle condizioni meteorologiche avverse previste. I cittadini sono invitati a prestare attenzione agli aggiornamenti e a limitare gli spostamenti non necessari.

Allerta meteo arancione a Ugento

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È stata diramata un’allerta meteo arancione dalla Protezione Civile per la giornata di domani, che prevede condizioni di maltempo che potrebbero colpire la città di Ugento e l’intera area circostante. Le autorità locali non hanno adottato provvedimenti straordinari, come la chiusura delle scuole e degli spazi pubblici, ma la situazione meteo potrebbe comunque rappresentare un pericolo concreto se non affrontata con la giusta prudenza.

Il maltempo previsto include forti piogge, raffiche di vento e possibili allagamenti localizzati, condizioni che possono causare disagi e mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha già attivato il Coc (Centro Operativo Comunale) e disposto la chiusura delle scuole, dei parchi e del cimitero comunale nella sua città, mentre Ugento non ha ancora annunciato misure simili. Tuttavia, la Protezione Civile ha sottolineato l’importanza di prestare la massima attenzione agli aggiornamenti meteorologici e alle possibili evoluzioni della perturbazione.

“Quando si tratta di maltempo e della salute di piccoli e grandi, la prudenza è d’obbligo”, ha dichiarato il sindaco Mellone nel suo post sui social media, ricordando come il cambiamento climatico abbia reso il tempo sempre più imprevedibile e violento. Non è da escludere che la tempesta possa essere meno grave del previsto, ma come lo stesso sindaco ha sottolineato, in questi casi è sempre meglio prevenire che trovarsi impreparati di fronte a situazioni di emergenza.

L’invito alla cittadinanza è quindi quello di restare informati attraverso i canali ufficiali della Protezione Civile e dei servizi meteorologici locali, limitando gli spostamenti non necessari e prendendo tutte le precauzioni possibili per garantire la propria sicurezza e quella degli altri.

Anche Casarano, come già fatto da Alliste, opta per la chiusura totale:

Si informa la cittadinanza che con ordinanza n.205 del 3 Ottobre, visto l’avviso di condizioni meteorologiche avverse, diramato dalla Regione; Considerato che è in previsione un ulteriore peggioramento con una stima di importante incremento delle precipitazioni piovose, accompagnate da frequente attività elettrica e forti raffiche di vento a partire dalle ore 00:00 del 04.10.2024 per le successive 14 ore; È stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nell’intero territorio di Casarano per la giornata del 04.10.2024 per salvaguardare l’incolumità pubblica.

Il post diffuso dalla pagina Fb del Comune di Casarano

Ecco invece il messaggio apparso poco fa sulla pagina politica del sindaco di Ugento:

Cosa fare in caso di allerta meteo arancione:

  1. Limitare gli spostamenti: se non strettamente necessario, evitare di uscire di casa, soprattutto nelle ore più critiche.
  2. Prestare attenzione alle strade: evitare di transitare in zone note per gli allagamenti o pericolose in caso di forti piogge.
  3. Prepararsi a eventuali blackout: tenere a portata di mano torce, batterie e altri strumenti utili in caso di interruzione della corrente elettrica.
  4. Controllare le condizioni delle proprie abitazioni: verificare che grondaie e scarichi siano liberi da ostruzioni per evitare allagamenti interni.
  5. Seguire le indicazioni ufficiali: monitorare le comunicazioni della Protezione Civile e delle autorità locali per eventuali aggiornamenti e istruzioni.

Sebbene il comune di Ugento non abbia ancora adottato misure restrittive come la chiusura delle scuole o la sospensione del mercato settimanale, come fatto a Nardò, ciò non significa che il rischio sia minore. Il meteo può cambiare rapidamente, e le condizioni potrebbero peggiorare in breve tempo come visto già alcuni giorni fa, con allagamenti e interventi della protezione civile per liberare gli scantinati colmi d’acqua.

La parola d’ordine in questi casi deve essere comunque prudenza: restate vigili e seguite le raccomandazioni delle autorità competenti. L’allerta meteo arancione è un segnale chiaro che il maltempo in arrivo non va sottovalutato.

Ugento, quando la prevenzione funziona ma gli alberi bruciano lo stesso

A distanza di un anno esatto, ci risiamo. Il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento torna ad essere teatro di un incendio devastante, che ha polverizzato ettari di verde, proprio nello stesso identico punto in cui un rogo simile divampò lo scorso anno. Anche stavolta il fuoco ha lambito abitazioni e resort, costringendo alla solita evacuazione precauzionale. Ma a leggere la risposta ufficiale del Comune di Ugento, sembra che tutto sia andato a meraviglia. “La macchina di gestione dell’emergenza ha funzionato egregiamente”, si legge. Certo, gli alberi non ci sono più, ma chi si accontenta gode.

  • Vediamo un po’ più da vicino cosa ha funzionato così bene.
    • Alle 10:20 del 30 luglio 2024, la vedetta dell’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali (ARIF) individua una colonna di fumo nella zona di Gemini, e dà subito l’allarme. In pochi minuti, le squadre di intervento ARIF sono sul posto, seguite a ruota dai Vigili del Fuoco e dalle autorità locali.
    • Il resoconto parla chiaro: intorno alle 11:20 arriva il supporto delle squadre del comando di Lecce e di altre province;
    • alle 11:45 viene richiesta la presenza dei Canadair,
    • alle 12:20 ne arrivano due che effettuano 21 lanci d’acqua ciascuno.
    • Alle 14:05, i velivoli si ritirano soddisfatti: operazione conclusa.
  • Certo, nel frattempo delle case sono state evacuate, gli alberi sono andati in fumo, ma ci viene assicurato che “è andato tutto bene”.

La risposta del Comune, oltre a elogiare la “bontà delle scelte strategiche”, ci tiene a ricordare che il piano di prevenzione degli incendi è più che mai attivo. Si parla di progetti innovativi, telecamere termiche, droni e addirittura intelligenza artificiale, con il programma FIREFOX per monitorare e prevenire i rischi nel parco naturale. Tuttavia, e qui c’è un piccolo dettaglio, le telecamere di monitoraggio citate non erano ancora operative al 30 luglio perché il progetto è “ancora in fase di implementazione”. Ma allora, perché si parla di prevenzione se il sistema non era pronto a prevenire? “Nel caso specifico, la versione dei fatti risulta coerente e documentata”, ci rassicura il Comune, sostenendo che le telecamere hanno comunque rilevato del fumo alle 11:03. Un po’ tardi, forse?

La documentazione ufficiale ci racconta poi degli ingenti investimenti per la prevenzione, dalla collaborazione con l’ARIF agli interventi selvicolturali per ridurre il carico vegetativo e arbustivo, che evidentemente però non sono bastati a fermare le fiamme. Le squadre di operatori dell’ARIF hanno lavorato senza sosta durante la stagione antincendio, si legge nel documento, intervenendo su “canneti, incolti, sterpaglia, macchie, boschi e pinete”. Ma nonostante questo, proprio nel cuore dell’estate, lo stesso disastro si è ripetuto.

Se guardiamo poi il dettaglio degli interventi, la parola chiave sembra essere tecnologia: videocamere ad alta definizione, app per segnalare i principi d’incendio, sistemi di monitoraggio satellitare e intelligenza artificiale. Progetti che su carta sembrano impeccabili, se non fosse che di fronte alla realtà del fuoco, quella che conta, restiamo sempre un passo indietro. I fondi ci sono, 47.470,31 euro per il progetto FIREFOX, 15.000 euro per il noleggio di droni, e persino la collaborazione con il 61° Stormo di Lecce per autorizzare i voli di controllo. Ma alla fine, quando l’incendio si scatena, sembra che la tecnologia non faccia in tempo a intervenire.

A questo punto, ci si chiede: dov’è il problema? Se i sistemi di prevenzione esistono, se i droni sorvolano il parco, se le telecamere sono installate, perché ogni estate gli ettari continuano a ridursi in cenere? Le risposte del Comune parlano di procedure che “hanno funzionato egregiamente” e di “scelte strategiche corrette”. Ma se i risultati sono questi, forse è il caso di riconsiderare la strategia, perché gli incendi si ripetono, e le evacuazioni continuano.

Alla fine, il vero paradosso è che tutto sembra funzionare… tranne la parte fondamentale: evitare che gli alberi vadano a fuoco.

David Ruiz a Officine Giallorosse

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La quinta puntata di Officine Giallorosse ha visto come ospite speciale David Ruiz, capitano dell’Ugento Calcio, e Giacomo, un giovane tifoso del club. Giacomo, emozionato, ha salutato il suo idolo, dimostrando l’affetto che i bambini nutrono per il capitano. “Il capitano è anche un idolo dei ragazzini”, ha commentato il conduttore Gianluca Pierri, sottolineando l’importanza di Ruiz non solo come giocatore, ma anche come punto di riferimento per i giovani tifosi. La trasmissione si è aperta così con questo momento affettuoso e spontaneo, prima di approfondire temi legati al campionato di Serie D e alla carriera di Ruiz.

Nel corso della puntata, Ruiz ha parlato delle difficoltà e delle differenze tra il campionato di Eccellenza e la Serie D, sottolineando come in quest’ultima categoria i dettagli facciano la differenza. “Il campo è uguale, il pallone è uguale, però è certo che piccoli dettagli ti puniscono prima”, ha spiegato il capitano, evidenziando come errori che in Eccellenza potevano essere tollerati, in Serie D vengano immediatamente sfruttati dagli avversari. Questa riflessione ha portato a un’analisi delle ultime partite e delle squadre più in forma del campionato.

Un altro tema centrale è stato il rapporto tra la squadra e i tifosi di Ugento. Ruiz ha espresso gratitudine per il sostegno che la squadra riceve in casa e in trasferta:

“I ragazzini ci sono vicini e la gente ovunque andiamo ci tratta benissimo. Ci fanno sentire come a casa e ci danno una grossa mano”,

ha detto Ruiz, evidenziando l’importanza di sentirsi parte di una comunità affiatata. Questo senso di appartenenza è particolarmente significativo per giocatori come lui, che provengono da lontano, e che grazie al calore dei tifosi riescono a sentirsi accolti e sostenuti.

La puntata ha visto anche la partecipazione interattiva di alcuni telespettatori, tra cui ex compagno di squadra Francesco Maggi, portiere dell’Ugento durante la promozione, che ha inviato i suoi saluti facendo un simpatico commento sui capelli del capitano.

Oltre alle riflessioni personali, c’è stato spazio per un’analisi dei risultati del campionato. Il pareggio del Casarano contro la Palmese (3-3) ha sorpreso molti, nonostante la spettacolarità della partita. Ruiz ha commentato:

“Si vede che qui partite facili non ce ne sono, anche le squadre più corazzate fanno fatica a vincere”.

Questo equilibrio rende la Serie D un campionato avvincente, dove anche le squadre sulla carta più deboli possono mettere in difficoltà le favorite.

Infine, Ruiz ha espresso il suo ottimismo riguardo il futuro dell’Ugento, nonostante alcune difficoltà iniziali.

“Dobbiamo essere capaci già da domenica di farlo dal primo minuto, e sicuramente saremo più vicini a vincere”

ha concluso il capitano, facendo riferimento alla necessità di migliorare l’approccio alle partite per ottenere risultati migliori.

La puntata si è conclusa con uno sguardo alla prossima sfida e un ringraziamento speciale ai tifosi dell’Ugento, sempre presenti, anche nelle trasferte più difficili:

“Li ringraziamo sempre, perché questa comunione tra squadra e tifosi ci fa dare il massimo e ci dà una grossa mano”

ha affermato Ruiz, ribadendo il forte legame tra il team e la sua comunità.

Ugento: il declino demografico raggiunge una nuova soglia psicologica

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Il comune di Ugento ha segnato un nuovo punto critico nella sua traiettoria demografica, scendendo sotto la soglia simbolica dei 12.000 abitanti. Con una popolazione residente che ha toccato quota 11.998, il declino della città prosegue inesorabile, un fenomeno che si è manifestato negli ultimi decenni e che ora solleva interrogativi sulle prospettive future del territorio.

Popolazione-residente-1

L’ultimo dato demografico, risalente al 1° gennaio 2024, ha confermato questa tendenza preoccupante, evidenziando come la riduzione della popolazione non sia solo legata al saldo naturale negativo (morti superiori alle nascite), ma anche alla diminuzione del numero di residenti stranieri, un indicatore importante dell’attrattiva del territorio.

Secondo i dati ufficiali, la popolazione residente al 1° gennaio 2023 ammontava a 12.007 persone, ma entro l’anno successivo si è ridotta, scendendo sotto la soglia dei 12.000. A questo trend si aggiunge la contrazione della presenza di residenti stranieri, che attualmente conta 299 persone, una leggera flessione rispetto agli anni precedenti, con lo stesso dato che nel 2009 vedeva ammontare i residenti stranieri a 329 unità.

La riduzione del numero di residenti stranieri è particolarmente significativa, poiché riflette un calo dell’attrattiva di Ugento come destinazione sia per migranti in cerca di lavoro sia per famiglie che un tempo sceglievano il comune salentino per stabilirsi. La comunità straniera, che include prevalentemente giovani e adulti in età lavorativa, ha sempre rappresentato una risorsa vitale per contrastare il calo demografico, ma oggi sembra non riuscire più a compensare il flusso migratorio in uscita.

Tra i fattori che potrebbero contribuire a questa tendenza ci sono le opportunità economiche limitate, con un mercato del lavoro che fatica a garantire stabilità, e la scarsa offerta di servizi per famiglie e giovani e la totale mancanza di case in affitto a prezzi calmierati. Questa situazione ha spinto molti, specialmente i più giovani, a cercare opportunità di studio e lavoro altrove, contribuendo così allo spopolamento. Ma non solo, sono tante, troppe, le neofamiglie che sono state costrette a spostarsi in paesi limitrofi e/o lontani chilometri a causa dei costi spropositati degli affitti a Ugento, dove un bilocale può arrivare a costare anche 500 euro al mese (in nero!)

L’Invecchiamento della Popolazione

Oltre alla diminuzione dei residenti, Ugento sta affrontando un altro problema strutturale: l’invecchiamento della popolazione. La distribuzione per età mostra una predominanza di persone anziane, con una crescente percentuale di over 65, che rappresentano una fetta considerevole della popolazione. Al contrario, le fasce più giovani, dai 0 ai 14 anni, sono sempre meno rappresentate, un segnale chiaro del declino delle nascite e della crescente emigrazione giovanile.

Statistiche-Sperimentali-Previsioni-comunali-della-popolazione-1

Cosa Riserva il Futuro?

La situazione demografica di Ugento pone interrogativi sul futuro del comune. Se il trend non sarà invertito, il rischio è quello di un progressivo svuotamento, che non solo impoverirebbe il tessuto sociale, ma potrebbe avere ripercussioni sull’economia locale, già duramente provata da anni di difficoltà e politiche pubbliche inesistenti.

Politiche di incentivo alla natalità, misure per attrarre nuovi residenti e una rivitalizzazione del mercato del lavoro locale saranno cruciali per contrastare questa tendenza. Solo attraverso un’azione concertata tra amministrazione locale, enti pubblici e privati si potrà tentare di frenare il declino e restituire a Ugento l’attrattiva che ha perso negli ultimi anni.

Il passaggio sotto la soglia psicologica dei 12.000 abitanti rappresenta un campanello d’allarme per Ugento. La combinazione di calo demografico, invecchiamento della popolazione e riduzione dei residenti stranieri richiede un’immediata attenzione da parte delle autorità locali, che dovranno adottare misure efficaci per invertire la rotta e garantire un futuro più prospero alla comunità.

Parabita: Franco Antonazzo Conquista la Scena

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Parabita, 28 settembre 2024 – Una serata di grande boxe ha infiammato Parabita, che ha ospitato uno degli eventi più attesi dell’anno, con Franco Antonazzo come protagonista assoluto. Il giovane talento di Matino, già considerato una promessa della boxe pugliese, ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza delle aspettative, dominando il match clou dell’evento organizzato dall’ASD Terra d’Otranto, guidata dal presidente Davide Margarito, con la preziosa collaborazione di Totò Carafa, veterano nell’organizzazione di eventi pugilistici a livello internazionale.

L’atmosfera al Green Center di Parabita era elettrica, con centinaia di tifosi accorsi per sostenere i pugili locali. Tra questi, Franco Antonazzo ha catalizzato l’attenzione del pubblico, che lo ha supportato calorosamente. Il giovane pugile di Matino è sceso sul ring con determinazione, seguito all’angolo dal suo coach Giuseppe Carafa, che lo ha guidato con strategia e precisione. Franco ha affrontato un avversario della Pugilistica Quero, noto per la sua esperienza e un vantaggio fisico evidente, essendo più alto di un palmo rispetto al pugile di Matino.

La sfida era impegnativa, ma Antonazzo ha saputo mantenere la calma e seguire il piano di gioco impostato dal suo angolo. “Franco ha fatto tutto ciò che gli avevamo consigliato – ha dichiarato Giuseppe Carafa – nel primo round è stato guardingo, ha studiato l’avversario, e dal secondo ha iniziato ad attaccare con decisione. Sono molto soddisfatto di come ha gestito il match, soprattutto perché ha dimostrato grande maturità sul ring.”

Il secondo round ha visto Antonazzo prendere il controllo, con una serie di attacchi precisi che hanno messo in difficoltà l’avversario. “È stato bello vedere come Franco alternava momenti di tecnica raffinata a colpi più aggressivi, riuscendo a mantenere sempre la calma”, ha continuato Carafa. “La sua capacità di ascoltare i consigli e applicarli è stata la chiave della vittoria.”

Nel terzo round, Antonazzo ha confermato la sua superiorità, alternando fasi di attacco rapido a una difesa solida, senza lasciare spazio a recuperi da parte del suo avversario. Al termine del match, il verdetto è stato chiaro: una vittoria netta per Franco Antonazzo, accolto da un boato di gioia del pubblico di Parabita, orgoglioso di veder trionfare uno dei loro.

Tuttavia, la serata non è stata solo un’occasione per celebrare il talento emergente di Antonazzo. Anche altri pugili hanno avuto l’opportunità di mettersi in mostra. Tra i protagonisti, Valerio Fiore, peso massimo di Gallipoli, ha combattuto un match intenso contro un avversario calabrese di grande esperienza. Pur uscendo sconfitto, Fiore ha dimostrato grande coraggio e abilità. “Il match di Valerio è stato molto equilibrato – ha commentato Carafa – nonostante la sconfitta, ha combattuto con il cuore e ha mostrato importanti progressi.”

Giuseppe Carafa ha espresso grande soddisfazione per l’intera serata, non solo per la prestazione di Antonazzo, ma anche per il livello generale degli atleti. “Sono davvero contento del livello che ho visto – ha spiegato Carafa – molti dei ragazzi sono alle prime armi, ma stanno crescendo bene. Questo è il tipo di evento che permette loro di fare esperienza e migliorare.”

L’evento, organizzato dall’ASD Terra d’Otranto, ha confermato ancora una volta il ruolo di Parabita come uno dei centri nevralgici per la boxe nel sud Italia. Grazie alla guida del presidente Davide Margarito e all’esperienza di Totò Carafa, la serata ha rappresentato non solo una vetrina per atleti emergenti, ma anche un’occasione per consolidare la passione per la boxe tra i giovani pugliesi.

Il 28 settembre 2024, dunque, resterà una data importante per il pugilato locale. Franco Antonazzo ha conquistato la vittoria più importante della sua giovane carriera, ma la serata ha messo in luce anche il potenziale di altri pugili in crescita, come Valerio Fiore e molti altri. Grazie all’impegno di figure come Giuseppe Carafa, il futuro della boxe pugliese appare sempre più promettente.

Franco all’angolo con Giuseppe Carafa

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