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Siamo i campioni. Vincono Carafa e l’Ugento calcio

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siamo i campioni. vincono carafa e l'ugento calcio

La città di Ugento è diventata l’epicentro di un weekend indimenticabile, carico di emozioni e vittorie indiscusse. Una tale esplosione di successi sportivi è stata catalizzata da due eventi senza precedenti: la difesa del titolo italiano dei pesi leggeri da parte del formidabile “Bullet” Carafa e la trionfale conquista del campionato di eccellenza pugliese girone B da parte dell’Ugento Calcio.

La notte di venerdì è stata illuminata dal bagliore della vittoria di Giuseppe “Bullet” Carafa, che ha mantenuto saldamente la sua cintura contro il temibile Francesco Acatullo. In un duello che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso, Carafa ha dimostrato ancora una volta la sua supremazia nel ring, tracciando un nuovo capitolo nella sua leggenda personale e portando onore e gloria alla sua amata città di Ugento. Ma è anche un successo che restituisce il giusto lustro alla Boxe Terra D’Otranto, la palestra di Matino fondata da Totò Carafa in cui Giuseppe ha tirato i primi pugni e in cui centinaia di ragazzi hanno trovato la loro dimensione fuori dalla strada.

i portieri dell’Ugento Calcio protagonisti di una fantastica stagione, con 16 clean sheet

Ma non è stata solo la boxe a scaldare i cuori degli ugentini. Sul campo di calcio, l’Ugento Calcio ha dominato con una serie di prestazioni straordinarie, culminate nella vittoria finale contro il Novoli con un netto 3-0. Questo trionfo non solo ha garantito il primo posto nel girone B del campionato di eccellenza pugliese, ma ha anche catapultato la squadra verso la finalissima regionale (attendendo lo scontro del girone a tra Molfetta e Bisceglie), un traguardo impensabile all’inizio della stagione.

Le donne dell’Ugento Calcio che ieri hanno abbellito lo stadio con bandiere e palloncini

Guidati dall’instancabile Mimmo Oliva, l’Ugento Calcio ha superato ogni aspettativa, trasformando una squadra considerata semplicemente “promettente” in un vero e proprio fenomeno sportivo. La passione e l’attaccamento alla maglia dimostrati dai giocatori hanno incantato i tifosi e hanno segnato la differenza in un campionato caratterizzato da avversari ben più quotati.

Ma il destino della squadra ugentina non si ferma qui. Con la Serie D che si afferma come un campionato semiprofessionistico di prestigio, Ugento potrebbe misurarsi con squadre di blasone come Casarano, Nardò, Gallipoli e Barletta solo per citarne alcune. Questi scontri promettono di essere epici, portando non solo lustro alla città, ma anche un rientro economico significativo grazie ai ritiri delle squadre e all’afflusso di tifosi provenienti da tutto il Sud Italia.

la società e lo staff tecnico a fine partita

Così come il fulgido successo di Giuseppe Carafa ha proiettato il nome di Ugento nelle luci dell’arena internazionale, anche l’Ugento Calcio si prepara a solcare nuovi orizzonti, portando con sé il coraggio, la determinazione e la passione che hanno caratterizzato ogni passo del loro incredibile viaggio sportivo.

Ma ancora è troppo presto per parlare, ora tocca a tutti noi; facciamo sentire il nostro affetto a questi ragazzi e prepariamoci tutti #insieme ad affrontare la trasferta più importante della storia recente dello sport di Ugento!

La destra di Ugento verso il futuro

La destra di Ugento verso il futuro

È un’occasione di riflessione critica e di confronto democratico, assolutamente necessaria per la “destra ugentina”, la presentazione di alcuni scritti inediti di Pinuccio Tatarella, raccolti nel volume “La destra verso il futuro. Itinerario di una svolta”, edito da Historica Giubilei Regnani. Un’occasione che va ben al di là delle idee e convinzioni politiche di ogni cittadino. Perché la questione è di mera cultura politica.

La presentazione avverrà sabato prossimo, alle ore 18:00 presso Palazzo Rovito. 

Il libro che verrà presentato è un lavoro mai dato alle stampe. Ritrovato durante i lavori di ordinamento e digitalizzazione dell’archivio del noto esponente del Movimento Sociale Italiano, a cui aderì non per sentimenti nostalgici ma piuttosto per convincimento realistico: «Ero figlio di un calzolaio, e mi iscrissi al MSI perché era il partito più anticomunista di tutti. E io non ero per il fascismo, ma per l’anticomunismo». 

La sua esperienza politica, giornalistica, ma anche di avvocato, tradotta ed espressa in questo progetto editoriale costituisce un prezioso contributo per raccontare l’evoluzione della destra italiana, il passaggio da una destra di protesta ad una di proposta. E soprattutto di governo. Passaggi storico – politici che sintetizzano la cornice culturale entro la quale sono collocabili, a mo’ di analisi diacronica, anche e soprattutto i cambiamenti e l’evoluzione della “destra ugentina”. Chiamata inevitabilmente ad interrogarsi sui propri errori,  a riflettere sul presente e a programmare il proprio futuro. 

Tatarella è considerato il principale artefice dello “sdoganamento politico” del Movimento Sociale Italiano avvenuto con la svolta di Fiuggi, per anni ritenuto fuori dall’arco costituzionale. L’azione e la lungimiranza strategica del politico di Cerignola rappresentano dei momenti fondamentali per far poi divenire il MSI forza di governo con la costituzione, insieme a Forza Italia, del polo del buon governo al sud alle elezioni del 1994. Vinte da Silvio Berlusconi contro la macchina da guerra allora capeggiata dal PDS e dal segretario Achille Occhetto. Il libro raccoglie una serie di interviste e articoli di Pinuccio Tatarella, pubblicati su diverse testate tra il dicembre del 1986 e il novembre del 1993.  Le elezioni del marzo del 1994, le conseguenti responsabilità di governo assunte da Tatarella, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle poste e telecomunicazioni, e la prematura scomparsa, devono averne impedito la pubblicazione. La destra moderna, europea e di governo è nata a Fiuggi con la creazione di Alleanza Nazionale, una destra non più emarginabile dal gioco della democrazia, grazie alla lungimiranza di Pinuccio Tatarella. Fratelli d’Italia e soprattutto l’avvento di Giorgia Meloni quale prima donna a rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio traggono origine proprio da quei momenti. La partecipazione e poi la lettura di questo libro sarà occasione di “critica costruttiva” anche per il futuro della nostra Ugento. In particolare, di ricostruzione di una cultura politica fondamentale per portarsi ad affrontare nuove sfide sociali e politiche. Pensando a come egli si definiva “numero uno-bis di AN”, al ruolo di mediazione che ha svolto con grande ed eccelsa acutezza istituzionale come Vicepresidente del Consiglio, e soprattutto di «ministro dell’Armonia», non può non essere considerato elemento fondamentale del Pantheon valoriale che deve ispirare e guidare la destra ugentina e geminiana. Ed è proprio ciò che serve per ripartire con nuova linfa, nuovo ed altro coraggio, un nuovo slancio e soprattutto con la consapevolezza che il futuro chiede cultura e capacità politiche, responsabilità, partecipazione e lealtà per realizzare un nuovo rinascimento.   

Il Grande Galà Pugilistico della Città di Ugento: Carafa vs. Acatullo

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Nella calda cornice del Palaozan T Manni di Ugento, venerdì prossimo, si svolgerà un evento di boxe destinato a entrare nella storia locale e nazionale. La sfida tanto attesa tra due pugili di talento, Giuseppe Carafa e Francesco Acatullo, promette emozioni e spettacolo ad altissimo livello.

L’organizzazione ha annunciato che l’evento avrà inizio alle ore 20, ma il main event, ovvero l’epico incontro tra Carafa e Acatullo, è previsto per le 22 circa. Un momento di grande tensione e adrenalina che appassionerà gli spettatori presenti e coloro che seguiranno l’evento tramite la diretta video esclusiva sui canali social di Ozanews.

Ma non sarà solo boxe quella sera al Palaozan. Lo spettacolo sarà arricchito da una performance di danza che vedrà protagonisti i talentuosi Benedetta Antonazzo (sorella del campioncino di boxe Franco) e Micheal Costantino, entrambi provenienti da Matino.

E non possiamo dimenticare le affascinanti Round Girl, Giada Preite e Serena Cortese, che aggiungeranno un tocco di glamour e fascino alla serata, accompagnando gli atleti sul ring con eleganza e stile.

L’organizzazione ha sottolineato l’importanza di questo evento per la città di Ugento, un appuntamento consolidato nel panorama pugilistico italiano che nel corso degli anni ha visto protagonisti illustri del ring da Angelo Moncelli ad Andrea Manco, campione dei pesi medi nel 2015 e 2017, passando per Habachy, Castellano, Napoli e il recente Diego Lenzi, destinato a combattere alle prossime Olimpiadi.

In totale, saranno 10 gli incontri che animeranno la serata, tra cui spicca quello del giovane salentino Nicolas Santoro, figlio del pugile ancora in attività Antonio Santoro. Una peculiarità che rende ancora più affascinante questo evento, che continua a confermare il proprio prestigio nel mondo della boxe professionistica.

Ma ciò che rende questa serata davvero speciale è il coinvolgimento emotivo di tutti gli abitanti di Ugento. Fin dal principio della sua carriera, Giuseppe “Bullet” Carafa ha catturato il cuore della comunità locale con le sue gesta sul ring e le sue doti umane fuori dal comune. È diventato nel tempo un vero e proprio idolo locale, amato e sostenuto con enfasi da tutti coloro che hanno seguito con passione la sua crescita e il suo successo.

Per Giuseppe Carafa, campione d’Italia dopo aver battuto nell’ultimo incontro il romano Pasquale di Silvio, questa potrebbe essere l’opportunità di confermare il suo status di protagonista e di ambire alla conquista di un prestigioso titolo internazionale. Il pubblico sarà al suo fianco, pronto a incitarlo verso la gloria e a celebrare un’altra pagina indimenticabile nella sua già illustre carriera.

Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di sport e di boxe, un evento che non solo intratterrà ma che contribuirà anche a valorizzare l’intera comunità di Ugento e i suoi talentuosi atleti. Preparatevi a vivere una serata indimenticabile di emozioni e combattimento al Palaozan T Manni, venerdì alle 20.

Ugento e il calcio che sa unire il suo popolo

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Ugento e il calcio che sa unire il suo popolo

Ci sono dei momenti storici del tutto particolari che in piccole realtà sportive fanno emergere il senso identitario e l’appartenenza. Avviene soprattutto con lo sport e con il calcio in particolare. Questo, grazie alle sue simbologie ed agli effetti sulla comunità, come hanno dimostrato eminenti teorici sociali. Da Norbert Elias a Pierre Bourdieu, da Eric Dunning, Christopher Lasch fino ad Allen Guttmann, giusto per citarne alcuni. Le loro ricerche rappresentano pietre miliari nella letteratura specializzata. Lo sport in generale ed il calcio per quanto possiamo constatare, è essenzialmente un’attività sociale, capace di intrecciare la vita quotidiana. Riveste un ruolo importante nel determinare la natura delle relazioni sociali, di cui siamo inevitabilmente i principali protagonisti. Il calcio, frutto di mutamento sociale, è stile di vita, identità sociale e culturale, espressione di vita quotidiana. La sua attribuzione al tempo del divertimento e dello svago, l’ha reso sempre più appetibile ai mezzi di comunicazione che, al fine di una maggiore fruizione mediatica, ne hanno sfruttato la funzione sociale ed aggregante. La realtà calcistica che nella nostra Ugento stiamo vivendo in questo tempo di indiscutibili soddisfazioni che non sono o non dovrebbero essere solo sportive, se osservata sul piano sociologico, ci consente di evidenziare alcuni aspetti sulla capacità, non del tutto assopita, della nostra messapicità di riscoprire il senso del divertimento, dello stare insieme, dell’importanza di stare uniti e soprattutto del piacere di manifestare sentimenti di identità e di passione civile. Al di là della prestazione tecnica (di alto livello!), ogni appassionato, ogni tifoso, piccolo o grande che sia, con l’ennesima vittoria dei ragazzi di mister Oliva sul difficile campo del Racale di domenica scorsa, ritengo sia stato in grado di uscire da un certo torpore sociale. Si è verificata una sorta di “invasione epocale” da parte degli ugentini che si sono portati nello stadio dedicato al Generale Luigi Basurto. Un risultato sportivo che nasce certamente da impegni, sforzi e responsabilità diverse. Tutte accomunate da un unico fattore aggregante: la forza dell’impegno! 

Un gruppo straordinario che riesce a convergersi in un’unica forza identitaria di un piccolo comune che ha bisogno, come spesso sottolineo, di riscoprire in tutti i sensi il “sentirsi finalmente popolo”. Il calcio è configurabile come uno dei più imponenti fenomeni culturali perché riesce ad associare l’idea dello sforzo, della competizione e del record, del sacrificio dell’allenamento, del risultato, alla svolta sociale che ha determinato sotto forma di piacere per i tanti amanti della pratica sportiva. Direi per tutti gli ugentini!

La fedeltà d’intenti, la passione, l’impegno, l’essersi inseriti nella nostra comunità, dimostrati dalla squadra, magistralmente accompagnata dallo staff tecnico, manageriale e dirigenziale, hanno confermato che si possono raggiungere obiettivi importanti attraverso il coinvolgimento di un’intera città, chiamata a continuare a dare di più. In tutti i sensi! Per la crescita del territorio!

Nella gara di domenica è sembrato che in campo ci fossero non undici, ma dodici gladiatori. Il gioco sviluppato in campo è stato la traduzione dell’unione di tutti per un unico obiettivo: vincere per sé stessi, per il proprio compagno, per la propria famiglia (c’erano alcuni familiari dei giocatori sulle gradinate!), per chi li segue ogni giorno. Vincere per una città che ha bisogno di sognare! 

Avendo la fortuna ed il privilegio di osservarli spesso durante gli allenamenti, talvolta anche in giro per la città, colgo un elemento importante, che aiuta a spiegare meglio l’effetto che un fenomeno calcistico può avere su una collettività. Un’ambiente in cui si cristallizzano valori come amicizia, disponibilità a mettersi lealmente in gioco, aiutarsi l’un l’atro. Mettersi responsabilmente a disposizione degli altri ti consente di raggiungere grandi traguardi. Vince la squadra, mai il singolo! Indipendentemente da tutto quello che da ugentino, quello che gli ugentini stanno vivendo ritengo sia e rimanga un grande traguardo non solo calcistico, ma di riscoperta identitaria attraverso il calcio. E di questo non si può che ringraziare tutta la società sportiva “Ugento calcio”: dal magazziniere al presidente, dal direttore all’allenatore fino al parroco Don Benji, la cui vicinanza umana e spirituale costituisce una componente essenziale di ogni progetto sociale e sportivo. Dovremmo ritornare a curare lo spirito per essere sportivi, tifosi e cittadini migliori. Direi anche buoni cristiani!

Un ringraziamento insomma ad ogni singola persona che supporta questo gruppo fantastico che riesce a far provare piacere e soprattutto a far sognare. Come insegnava George Simmel, il giuoco del calcio esprime il bisogno di appartenenza ad un gruppo sociale e l’identificazione con esso. Identifichiamoci con questi ragazzi. Loro si identificheranno con noi. Già questo ci aiuta a consapevolizzarci su chi siamo, da dove veniamo e perché no, per riuscire ad avere una nuova direzione, non solo sportiva, verso cui andare. Grazie per le emozioni e le passioni che ci consentono di sentirci, anche se per novanta minuti, ugentini!

Grazie ragazzi e forza Ugento!

Ugento sbanca anche Racale! Ora si può sognare.

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il cielo di racale è giallorosso. ugento vince ancora

Nella penultima giornata del campionato del Girone B dell’Eccellenza calcistica pugliese, l’Ugento ha letteralmente incantato gli spettatori con una performance magistrale che ha visto lo sbancamento del campo di Racale con un netto 3-1. È stata una partita caratterizzata da momenti epici, di cui il popolo calcistico ricorderà a lungo.

La protagonista indiscussa di questa straordinaria vittoria è stata la stella emergente Francesco Ancora, il cui nome sarà ricordato per le sue giocate magistrali. Ancora ha rubato la scena con una doppietta che ha lasciato a bocca aperta gli spettatori, segnando due gol di incredibile bellezza che sono stati la perfetta sintesi di azioni impeccabili. La sua abilità e il suo istinto da goleador hanno portato l’Ugento verso la vittoria con una determinazione implacabile.

Ma l’eroismo non si è fermato qui. Il difensore Paco Iborra ha aggiunto il suo nome alla lista degli eroi di giornata con un gol cruciale, un colpo di testa preciso su calcio d’angolo di Bernaola. È stato un momento che ha fatto tremare le fondamenta dello stadio e ha scatenato l’euforia tra i tifosi dell’Ugento.

Ciò che ha reso questa vittoria ancora più epica è stata la maturità mostrata dai ragazzi guidati dal carismatico mister Mimmo Oliva. Entrati in campo con una concentrazione ferrea, non hanno mai perso di vista l’obiettivo, mantenendo il controllo del gioco nonostante le continue provocazioni provenienti dall’avversari. Il numero 9 del Racale ha cercato di destabilizzare gli avversari con provocazioni e giocate scorrette, ma la squadra dell’Ugento ha dimostrato una calma e una determinazione che ha lasciato senza parole anche i più scettici.

La partita ha conosciuto anche momenti di tensione, con l’espulsione di A. Romano del Racale a metà secondo tempo dopo un’entrata scomposta su Martinez. Tuttavia, l’Ugento non ha ceduto alla provocazione, mantenendo la compostezza e continuando a imporre il proprio gioco con autorità.

Nonostante una sola sbavatura difensiva che ha permesso al Racale di segnare un gol, i ragazzi giallorossi hanno dimostrato una solidità difensiva e un’organizzazione impeccabile che ha reso quasi impossibile per l’avversario trovare spazi per creare pericoli.

La vittoria dell’Ugento contro il Racale è stata molto più di una semplice partita di calcio. È stata un’epica dimostrazione di talento, determinazione e carattere, che rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistere a questa straordinaria impresa sportiva.

Il “sistema” del PD in Puglia sta crollando

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il sistema del pd pugliese sta crollando

I segnali erano già nell’aria da tempo, ma il cambio di governo e il conseguente “nuovo vento” che sferza anche la Puglia non ha fatto altro che accelerare la detonazione di un “sistema” che da tempo, anche questa testata, continua a denunciare.

Parliamo del Partito Democratico e tutte le sue infinite declinazioni pugliesi, con gruppi di fuoco e signori delle tessere che da anni hanno occupato militarmente le sedi decisionali di un partito mai nato e tenuto in ostaggio da vecchi naufraghi della scomparsa Democrazia Cristiana.

Le dimissioni immediate di “Miss Preferenze”, l’assessora Anita Maurodinoia arriva un mese dopo lo scandalo di Bari, che ha visto Michele Emiliano diventare suo malgrado protagonista di una faccenda grottesca e che dimostra plasticamente il modo di fare politica di questa classe dirigente: all’onestà si preferisce la furbizia, alla trasparenze l’omertà, in un giro di giostra su cui solo gli amici fidati possono salire.

Un sistema che anche noi denunciamo da tempo e che si può pragmaticamente rivedere in alcuni atti amministrativi del Comune di Ugento, che soprattutto negli ultimi anni, non ha mancato di assegnare centinaia di migliaia di euro pubblici ad associazioni e coop vicine al PD e ai i suoi big locali.

L’assegnazione diretta della gestione dei beni museali, con la forzatura legale consistente nella trovata finanziaria messa in opera per non superare la soglia di 150 mila euro (soglia oltre la quale non è possibile procedere con l’affidamento diretto), l’assegnazione con lo stesso metodo del servizio di trasporto estivo ad una ditta già fallita, ma domiciliata nello stesso feudo politico della prima, non fanno altro che confermare i nostri sospetti. E ancora gli innumerevoli incarichi pubblici assegnati sempre alla stessa coop di spettacolo e alla stessa associazione per eventi di dubbia riuscita e campi estivi mai veramente partecipati. Fino ad arrivare al contestatissimo concerto di Fiorella Mannoia lo scorso agosto, un evento che più che pubblicità ha portato una sassaiola di polemiche e sospetti soprattutto nei confronti di un esponente locale proprio del PD.

Ma non è solo questo, polemiche striscianti sono sempre più percepibili intorno alla questione legata alla Cooperativa di Comunità di Ugento, presieduta dall’ex segretario cittadino del PD in quota Renzi nella corrente di Loredana Capone. Questo in conseguenza del progetto “Comunità in movimento”, costato alla collettività 25mila euro, parte dei quali finiti in spese di promozione fatturate sempre alla stessa azienda, riconducibile sempre allo stesso consigliere comunale.

Un sistema collaudato, nel quale difficilmente si scorgerà un reato, dove la colpa non è solo del politico di turno ma anche di noi cittadini, detto che dell’opportunità politica ed etica non importa più un fico secco a nessuno. Perché se per un associazione cittadina non c’è niente di strano nel ricevere un finanziamento tramite l’intermediazione dell’amico politico, non vedrà poi, allo stesso modo, niente di strano nel rivolgersi all’azienda proprio di quel politico per alcune prestazioni professionali nello stesso ambito. Continuando ad ungere la stessa catena, dello stesso sistema, qui al sud del sud dei santi.

Buona prestazione delle ragazze ugentine al trofeo Caroli Hotel

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under 14 falchi ugento femminile a trofeo caroli hotel

Falchi Ugento: Un Successo di Condivisione e Crescita nel Volleyball Giovanile

Si conclude una delle esperienze più significative nel panorama sportivo giovanile del Salento: la II Caroli Hotels Volleyball Cup Maschile e Femminile.

Questo torneo ha rappresentato non solo un momento di competizione, ma soprattutto di condivisione e crescita per i giovani atleti coinvolti. Tra le squadre che hanno dato vita a questo evento, spicca l’A.S.D. Falchi Ugento, che ha portato avanti con orgoglio la propria rappresentanza femminile under 14, conquistando un onorevole 5° posto.

L’evento, articolatosi in tre giorni e con ben 38 gare disputate in vari palazzetti del Salento, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi con diverse realtà sportive, arricchendo il loro bagaglio di esperienze e emozioni sul campo di gioco. Per i giovani talenti dei Falchi Ugento, questa competizione è stata un’occasione preziosa per mettersi alla prova e mostrare le proprie abilità, dimostrando un’impeccabile determinazione e spirito di squadra.

Il risultato sportivo è importante, ma ancor più significativo è il percorso che porta a esso. Le ragazze dei Falchi Ugento hanno dimostrato di sapersi confrontare con avversari di livello, giocando con passione e dedizione in ogni singolo incontro. Nonostante la sconfitta contro il Brindisi, che si è classificato al secondo posto, le giovani atlete hanno mantenuto alta la testa e hanno continuato a lottare con fierezza e orgoglio.

Oltre alla vetrina sportiva, i settori giovanili come quello della pallavolo rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i ragazzi. Attraverso la pratica sportiva, essi non solo sviluppano le proprie capacità tecniche e fisiche, ma imparano anche valori essenziali come il rispetto, la disciplina, e il lavoro di squadra. Inoltre, il coinvolgimento in attività sportive può offrire loro importanti opportunità per il futuro, sia come atleti professionisti che come cittadini attivi e responsabili nella società.

Le ragazze dei Falchi Ugento hanno dimostrato con questo torneo di essere non solo atlete di talento, ma anche giovani promesse pronte a cogliere le sfide che il mondo dello sport e della vita presenta loro. L’intera comunità dovrebbe essere orgogliosa di tali successi, poiché essi rappresentano non solo un trionfo sportivo, ma anche un investimento nel futuro delle nuove generazioni.

La premiazione che si è tenuta al PalaCesari di Cutrofiano è stato un momento di celebrazione e riconoscimento per il duro lavoro e l’impegno profuso dalle ragazze dei Falchi Ugento. Che questo sia solo l’inizio di un percorso ricco di successi e soddisfazioni per loro e per tutti coloro che credono nell’importanza dello sport giovanile come strumento di crescita e inclusione sociale.

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