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Un parco eolico nel nostro mare

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Un parco eolico nel nostro mare

Nei giorni scorsi, sull’albo pretorio on – line stati pubblicati due avvisi della Capitaneria di porto di Gallipoli con cui si rendeva edotta la collettività delle richieste avanzate rispettivamente dalla AEI WINDPROJECT VI S.r.l. e dalla SCS 27 S.r.l. volte ad ottenere una concessione demaniale marittima per la realizzazione del “PROGETTO PUGLIA” e del progetto “ULISSE 2“. Si tratta sostanzialmente della realizzazione e dell’esercizio di due impianti eolici offshore flottanti di fronte alla costa ionico-salentina per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Si prevede l’installazione di 36 aerogeneratori per il primo progetto e 115 per il secondo (distanza di circa 30 km dalla costa, quest’ultimo spostato più verso Capo S. Maria di Leuca). Sommando le potenze nominali dei due impianti, si disporrà di una taglia totale di 2265 MW (per fare un paragone, la centrale termoelettrica di Cerano ha una taglia di 2640 MW).

Indipendentemente dal pensiero che ogni cittadino di ogni comune interessato potrà legittimamente avere, ciò che emerge è l’assoluto silenzio con cui le Amministrazioni stanno affrontando questa questione che non è solo ambientale, ma soprattutto di carattere politico per i risvolti sulle problematiche energetiche e di assicurazione dei principi della democrazia partecipativa di cui tanto ci si riempie la bocca, ma poco poi si concretizza nei fatti sebbene si adottino i regolamenti più svariati e si promette ciò che poi si dimentica il giorno dopo le elezioni. Emblematica è la recente esperienza del forno crematorio.

Sotto la lente dei politologi e dei sociologi ambientali si tratterebbe della forma tipica con causativa di un conflitto socio – ambientale. Motivo per cui sarebbe auspicabile che tanto i consiglieri di maggioranza, perché anche su costoro ricadono i diritti/doveri attinenti al sindacato politico-ispettivo, quanto quelli di minoranza, mettessero in campo ogni utile iniziativa volta ad informare la cittadinanza sui pro e contro di tali progetti. È comprensibile, ma non giustificabile che ci si debba mantenere nei ranghi delle direttive politiche dell’immortale deus ex machina, ma la dignità viene prima di tutto. I cittadini hanno il diritto di essere adeguatamente informati su quanto accade e accadrà sul proprio territorio, entro e fuori il proprio mare territoriale. Nel 2006 (Governo Berlusconi II) venne approvata una legge per l’istituzione di zone di protezione ecologica oltre il limite esterno del mare territoriale.

Si è scritto del valore della democrazia ambientale in un precedente articolo pubblicato sulla nostra testata: Il valore della Democrazia Ambientale. Attraverso un sereno dibattito ci sarebbe l’opportunità di discettare questioni di assoluta importanza che devono emergere per consentire ad ognuno di farsi la propria idea, di esprimere le proprie considerazioni, il proprio libero convincimento. Nella letteratura sociologica si parla degli studi sulla desiderabilità sociale per evidenziare quanto sia fondamentale favorire la collettività nella comprensione dei tanti aspetti legati alla realizzazione di un’infrastruttura che produca comunque impatti ambientali e paesaggistici perché come ha confermato recentemente il Giudice amministrativo paesaggio e ambiente non sono asserviti alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Occorrerebbe porsi delle domande in merito agli eventuali vantaggi o svantaggi sia economici, sia dal punto di vista paesaggistico – ambientale sebbene gli impianti distino all’interno di quell’area marittima che la Convenzione sul diritto mare classifica come “acque internazionali”, in quanto oltre le 12 NM (miglia nautiche – circa 24 km) dalle acque territoriali. In particolare, l’energia elettrica prodotta verrà fornita all’intero territorio salentino, i cui residenti trarranno benefici in bolletta o attraverso, se ci saranno, le cc.dd. “misure di compensazione”? oppure verrà smistata sull’intero sistema elettrico nazionale gestito dal GSE? Le nostre bollette elettriche saranno o no più basse? Ci saranno occasioni di crescita in termini lavorativi per tecnici e manodopera locale? Parlare “criticamente” (nel senso nobile!) di queste questioni che interessano la vita di tutti non è come qualcuno in mala fede potrebbe sostenere sincerarsi nel ruolo del solito bastian contrario. Sarebbe sufficiente ricordarsi di quanto, tra l’altro, è scritto nel nostro Statuto comunale: «Il Comune di Ugento fonda la propria azione al fine di conseguire il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica, sociale e culturale del paese» operando per determinare, nell’ambito dei propri poteri, una politica di programmazione urbanistica e d’assetto del territorio che, previa attenta analisi ambientale, realizzi l’ordinato sviluppo delle attività economiche, produttive e socio- culturali, salvaguardando e tutelando l’ambiente naturale (in particolare coste, pinete, mare, dune, macchia mediterranea, etc.) e il patrimonio storico, artistico, architettonico ed archeologico. Occorre che come salentini ci si formi nell’etica, aver un amor proprio, non stare alla finestra a guardare, perché come sostiene Edgar Morin: “L’etica deve formarsi nelle menti a partire dalla coscienza che l’umano è allo stesso tempo individuo, parte di una società, parte di una specie” perché prima o poi saremo chiamati a dar conto di ciò che non abbiamo fatto.

Il nuovo spot Maserati girato a Ugento

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il nuovo spot maserati girato a Ugento

Nel cuore della splendida regione del Salento, precisamente a Ugento, si sta preparando il terreno per un evento di risonanza internazionale che farà brillare i riflettori sulla bellezza di questa città pugliese. Il prossimo 29 febbraio, la rinomata casa di produzione cinematografica Movie Magic International farà tappa qui per girare lo spot del nuovo modello della prestigiosa vettura “Maserati Sport Coupé”.

Perché Ugento? È la domanda che molti si staranno ponendo. La risposta risiede nel mix unico di fascino storico, bellezze naturali e atmosfera incantata che questa cittadina offre. In particolare, la suggestiva Via Castello è stata individuata come location ideale per lo svolgimento delle riprese. Per l’occasione, la strada verrà liberata da ogni ostacolo, consentendo al set di dare il meglio di sé e catturare tutta l’eleganza e lo stile della Maserati Sport Coupé.

Questa scelta non è solo un tributo alla bellezza di Ugento, ma rappresenta anche un’opportunità unica per la promozione turistica della città e del territorio circostante. Lo spot, destinato a raggiungere un vasto pubblico internazionale, sarà distribuito in tutto il mondo, con particolare enfasi sul mercato statunitense, che rappresenta uno dei principali target di Maserati. L’immagine di Ugento e del Salento come sfondo di uno spot automobilistico di lusso avrà un impatto significativo sull’immaginario globale, attirando l’attenzione di potenziali visitatori e appassionati di viaggi esclusivi.

L’assessorato alla promozione turistica insieme a tutta l’amministrazione comunale, alla quale va riconosciuto il merito di aver saputo cogliere questa opportunità può già festeggiare questo successo, che rappresenta un importante passo avanti nella strategia di promozione del territorio. Ci auguriamo che questa iniziativa sia solo l’inizio di un percorso di crescita e visibilità che possa portare ulteriori opportunità di sviluppo e valorizzazione per Ugento e per tutto il Salento.

“Quando sono stata contattata telefonicamente, ne sono stata entusiasta perché per Ugento rappresenta un’ulteriore occasione di promozione del territorio. È motivo di orgoglio, tra l’altro, il fatto che tra tanti posti in Italia, si sia scelta la nostra città, il nostro angolo del centro storico, che accoglie uno dei beni culturali più belli, il Castello.

Questa opportunità non solo metterà in risalto le bellezze naturali e storiche di Ugento, ma contribuirà anche a rafforzare l’immagine della nostra comunità a livello internazionale. Sono convinta che lo spot della Maserati Sport Coupé contribuirà a promuovere il nostro territorio in modo straordinario, suscitando l’interesse di un pubblico vasto e diversificato.

Ringrazio la casa di produzione e l’Apulia Film Commission per averci dato questa possibilità, e mi impegno personalmente affinché questa collaborazione porti benefici duraturi alla nostra città e alla sua economia locale. Non vedo l’ora di vedere Ugento splendere sullo schermo e di accogliere visitatori provenienti da tutto il mondo, attratti dalla magia del nostro angolo di paradiso nel Salento.”

L’arrivo di Movie Magic International a Ugento per girare lo spot della Maserati Sport Coupé è più di una semplice produzione cinematografica: è un evento che mette in luce le potenzialità di questa incantevole cittadina e la sua capacità di attrarre l’attenzione a livello globale. Un risultato di cui Ugento può essere orgogliosa e che speriamo possa aprire nuove porte per il suo futuro turistico e culturale.

Andrea Salvadore squalificato dopo Ugento Manduria

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tre settimane di squalifica per andrea salvadore

Nella scorsa giornata del campionato di Eccellenza Girone B Puglia, l’attenzione non è stata solo sul campo, ma anche fuori dagli spogliatoi. Il Manduria, reduce dal pareggio contro l’Ugento Calcio, ha dovuto fare i conti con una notizia che era nell’aria: la squalifica di tre settimane inflitta al proprio allenatore, Andrea Salvadore.

La decisione è scaturita dal comportamento del tesserato poco dopo la conclusione della partita, segnalato dal commissario di gara citato nel comunicato diramato dal giudice sportivo. Secondo quanto riportato nel referto proveniente dal commissario di gara presente sul terreno di gioco, infatti, l’allenatore del Manduria è stato ritenuto responsabile di comportamenti contrari al regolamento.

Il match si è concluso con un vibrante 2-2, regalando agli spettatori un’emozionante competizione sul campo. L’Ugento Calcio, confermandosi al primo posto con un vantaggio di quattro punti, ha dimostrato ancora una volta la sua solidità e determinazione. Dall’altra parte, il Manduria si è trovato a dover affrontare non solo la lotta per la vittoria sul terreno di gioco, ma anche le conseguenze di questa decisione disciplinare.

Il pareggio ha mantenuto il Manduria agganciato al secondo posto in classifica, ma ora la squadra dovrà fare i conti con l’assenza del proprio allenatore per le prossime tre settimane. Una squalifica che non solo mette in discussione il futuro tattico della squadra, ma che solleva anche interrogativi sul comportamento da tenere in campo e fuori.

Andrea Salvadore, figura di spicco nell’ambito calcistico locale, dovrà quindi affrontare questa difficile situazione, trovando il modo di gestire la squadra nonostante la sua assenza. La sua leadership e la sua esperienza saranno indubbiamente rimpiante in panchina durante questo periodo di squalifica.

Resta ora da vedere come il Manduria affronterà le prossime sfide senza il proprio allenatore e come questa squalifica influenzerà il resto della stagione. Una cosa è certa: la decisione del giudice sportivo ha acceso il dibattito nel mondo del calcio locale, alimentando le discussioni sui comportamenti etici e disciplinari da mantenere sia in campo che fuori.

La migliore Ugento per una grande giornata di sport

la migliore ugento

In un’epoca in cui il calcio spesso si intreccia con episodi di violenza e scandali, Ugento emerge come un’oasi di positività e speranza. Il movimento calcistico locale non è solo un’occasione per celebrare le gesta sportive, ma anche un catalizzatore per il riscatto sociale di una comunità desiderosa di esprimersi e di progredire. I giovani, in particolare, trovano negli Ultras di Ugento non solo un modo per sostenere la propria squadra, ma anche per sfidare e superare gli stereotipi che li circondano. L’immagine dei ragazzi che tifano con passione e rispetto dimostra che il calcio può essere un’opportunità per promuovere l’inclusione e la diversità, abbattendo barriere di ogni genere.

Mai come quest’anno infatti, Ugento Calcio incarna l’essenza dell’amore collettivo, un sentimento che va oltre le differenze e unisce le persone indipendentemente da sfondi politici, etnici, religiosi o di genere. Nell’ambito dello stadio, siamo tutti uguali, guidati dalla stessa passione per il gioco e il senso di appartenenza alla nostra comunità.

Per questo la stagione sportiva dell’Ugento Calcio non è solo una competizione sul campo, ma può diventare un’espressione di una nuova visione per il futuro di Ugento, una sorta di onda anomala che montando nella passione dei ragazzi può diventare un vero e proprio tsunami sociale, proprio quello che potrebbe permettere a questo paese di lasciarsi alle spalle i problemi che da anni lo tormentano. Le giovani generazioni che si dedicano con fervore al progetto calcistico locale potrebbero essere per questo la chiave per sbloccare un nuovo capitolo di sviluppo sociale ed economico per il paese e la migliore Ugento si inizia già a intravedere.

Lo scatto di Sara Urso della formazione scesa in campo nel big match di ieri

In un momento in cui Ugento si trova ad affrontare sfide e incertezze, il calcio emerge come un faro di speranza e un’opportunità per il cambiamento. Sostenere la propria squadra non è solo un atto di passione sportiva, ma anche un impegno per il progresso e la solidarietà della comunità. Che questo spirito di unità e inclusione continui a guidare il cammino di Ugento, illuminando il percorso verso un futuro migliore per tutti i suoi abitanti. E così, con questo spirito di collaborazione e amore per il gioco, auguriamo a tutti una buona fine di campionato e buon calcio!

Adeguamento liturgico della Cattedrale di Ugento – concorso di idee – due fasi – professioneArchitetto

Titolo: Lancia le tue idee per il rinnovamento liturgico della Cattedrale di Ugento: un concorso in due fasi ti attende!

È stato proclamato un entusiasmante concorso di idee per l’adeguamento liturgico della storica Cattedrale di Ugento, posto come una grande opportunità per gli architetti del nostro territorio.

Desideroso di modernizzare e perfezionare il design liturgico dell’edificio secolare, l’organizzazione del concorso invita tutti coloro che lavorano nel campo dell’architettura a presentare le proprie soluzioni creative e innovative.

Il concorso sarà svolto in due fasi: fondamentale per garantire un ampio spettro di proposte e per consentire agli organizzatori di selezionare le proposte più promettenti con grande rigore.

Locali, gareggiamo per il privilegio di lasciare il nostro segno nella storia della nostra Cattedrale di Ugento. È un’opportunità straordinaria per esprimere il propri talento architettonico, contribuendo nel contempo alla conservazione e modernizzazione del nostro patrimonio culturale locale.

Non perdere la possibilità di far risplendere il tuo talento in uno sfondo così significativo come la Cattedrale di Ugento. Iscriviti ora, offrendo la tua visione unica per l’adeguamento liturgico di questo splendore storico!

(parola chiave: Concorso Adeguamento Liturgico Cattedrale di Ugento)

[Un concorso di idee è stato aperto per l’adeguamento liturgico della Cattedrale di Ugento. L’opportunità apre le porte agli architetti per mostrare le loro abilità e contribuire alla modernizzazione del prezioso patrimonio locale. Iscriviti ora e risplendi con il tuo talento! – massimo 130 parole]

Ciclostazioni e biciclette nuove per Ugento. Ma le vecchie?

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Ciclostazioni e biciclette nuove per Ugento. Ma le vecchie?

Un titolo roboante, si potrebbe dire anche curioso, quello letto su Lecceprima – “Mobilità green a Ugento, le vecchie postazioni di bike sharing torneranno a pedalare”, di cui si ostenta l’effetto mediatico sugli stati social di qualche amministratore. La nostra comunità tornerà a pedalare con le nuove piste ciclabili e le ciclostazioni che verranno completate grazie al protocollo d’intesa per la costituzione della “Green Community Ionico-Adriatica”. Fondi dal Pnrr per 457 mila euro di cui 340 mila da investire per sette ciclostazioni e la dotazione di 35 biciclette elettriche e tradizionali. Si legge sull’articolo che “nel territorio di Ugento si è rilevata la presenza di un certo numero di ciclostazioni risalenti ad un precedente progetto di bike sharing (chi le avrebbe utilizzate? utilissime certamente solo alla propaganda elettorale!), ma ormai dismesse da tempo (per quale motivo sono state dismesse e soprattutto dove sono andate a finire?), di cui però ha senso valutare il recupero almeno delle piazzole che sembrerebbero già avere la predisposizione degli appositi impianti elettrici e che saranno sottoposte alla relativa verifica. Grazie a questa progettualità “il nostro primo cittadino riabiliterà e rimetterà a regime almeno sette vecchie ciclostazioni presenti tra il centro cittadino, la frazione di Gemini e le marine”. La domanda nasce spontanea direbbe il buon Lubrano: ma quelle del vecchio progetto che fine hanno fatto, considerato che è amministra con ruoli diversi da più di dieci anni? Le postazioni che saranno restaurate sono quelle di piazza Pietro Colonna nel centro cittadino, quelle del lungomare Japigia e lungomare Ionio a Torre San Giovanni, quella di Corso Vittoria in località Fontanelle in area del parco naturale, quella di via D’Amato a Gemini ed ancora quella di via Giovanni Battista per Torre Mozza e di piazza Tirolo per Lido Marini.

L’obiettivo (il condizionale è d’obbligo visto i precedenti!) sarebbe quello di raccordare nuovamente il servizio per la mobilità green anche la velostazione del piazzale della stazione ferroviaria di Ugento-Taurisano, sulla quale ci si limita ad un secco “no comment”. Proprio sulla stazione occorrerebbe chiedersi come mai a fronte di un’approvazione e liquidazione di uno stato finale dei lavori, con certificato di regolare esecuzione, la velostazione si trovi in uno stato di degrado. Non serve il fumo negli occhi, perché svanisce nell’aria. Urgono chiarimenti sul perché a fronte di 230.000 euro spesi, gli ugentini e i geminiani, senza contare i turisti che vorrebbero ma non possono, hanno una struttura fatiscente, indegna per un paese a vocazione turistica come il nostro. Eppure, il vecchio stato finale ed i lavori di regolare esecuzione sono stati approvati nel 2020! Siamo nel 2024!

Tornando al nuovo progetto, si apprende ancora che sarebbe prevista la fornitura e la posa in opera del sistema di bike sharing elettrico composto da almeno sette ciclo-stazioni interattive e automatiche, da 6 attracchi comprensivi di presa per la ricarica delle auto, di 14 city bike elettriche e di 21 city bike tradizionali. Cittadini e turisti disporranno di un sistema basato su ciclostazioni intelligenti dotate di pensiline fotovoltaiche attrezzate per la mobilità sostenibile ed e-bike localizzate in posizione strategica rispetto ai principali itinerari escursionistici. Ogni ciclo-stazione avrà una pensilina, adatta ad ospitare almeno sei stalli modulari, con sovrastante un impianto fotovoltaico dotato delle funzioni previste, perfettamente funzionante (l’auspicio è che non diventino come quelle attuali, alcune delle quali inservibili ed inutilizzabili, peraltro occupate da attività commerciali!). Per alcune piazzole dovrà essere prevista anche la dotazione di un impianto di videosorveglianza, con la speranza che una volta installate le attrezzature non scompaiano pezzo per pezzo, come avvenuto in passato secondo un’equazione semplice: ruote, manubrio, sella, telaio. Non facciamo finta di non vedere e di non sapere dietreggiandoci ad atteggiamenti ipocriti!

Dovremmo evidentemente felicitarci per questo ennesimo traguardo conseguito dall’Amministrazione comunale, la cui azione politico – amministrativa sembrerebbe non avere eguali alla luce degli strabilianti successi ottenuti per quanto attiene soprattutto il numero delle presenze estive nel nostro territorio (primo comune della provincia di Lecce nel 2023!). Ma non si può pensare di lavorare solo 3 mesi l’anno! Durante i restanti 9 mesi che cosa fanno i giovani e le famiglie?

Le nuove piazzole creeranno una capillare rete di attrezzature al servizio della mobilità sostenibile, anche per valorizzare le potenzialità del nostro parco naturale? Sarebbe utile comprendere le ragioni per cui a fronte dei soldi spesi negli anni passati quel servizio di bike sharing non abbia mai funzionato? Chi dovrebbe risponderne dello stato comatoso in cui versa? Tutto il lavoro e le risorse economiche spese, anche nella mobilità sostenibile, come sostiene il nostro Assessore al turismo, sono servite e serviranno a sviluppare gli asset turistici che sono trainanti per l’economia? 

Se dobbiamo rallegrarci per questo traguardo delle nuove ciclo stazioni e le nuove biciclette, dovremmo anche chiederci che fine abbiano fatto quelle vecchie. Quanto meno per non farci berteggiare dalla politica politicante, perché Ccà nisciuno è fesso!

Provaci ancora MAX. A Ugento ancora fondi pubblici per il bike sharing

ancora soldi pubblici per il bike sharing a Ugento
un simpatico fotomontggio che ritrae il sindaco di Ugento assieme all'assessore Alessio Meli

Un’altra vittoria, un altro bando pubblico conquistato dal Comune di Ugento, questa volta destinato a promuovere la mobilità sostenibile attraverso l’implementazione di un sistema di bike-sharing elettrico e che noi abbiamo scelto di celebrare con un simpatico fotomontaggio ad hoc (in copertina). L’iniziativa prevede la realizzazione di sette ciclo-stazioni interattive automatiche, fornite di sei attracchi ciascuna, completate da una presa per la ricarica auto, e la fornitura di un totale di 35 biciclette, di cui 14 elettriche e 21 tradizionali, per un costo di 323mila euro da spendere tra Ugento e Gallipoli.

Questo progetto, inserito nell’ambito della green community ionico-adriatica, di cui Nardò è capofila, si propone di incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo e sostenibile. Tuttavia, riflettendo sulle esperienze passate, sorgono legittime preoccupazioni riguardo alla reale efficacia e utilità di queste nuove infrastrutture.

Infatti, scrutando nel recente passato, emerge un quadro poco confortante: oltre 600 mila euro di fondi europei già spesi per la realizzazione di piste ciclabili contestate e poco utilizzate, una velostazione costruita ma abbandonata costata 230mila euro, stazionata come un monumento al fallimento amministrativo, e quasi mezzo milione di euro investiti in stalli mai entrati in funzione. Si aggiungono poi ulteriori 100 mila euro per un percorso cicloturistico, anch’esso apparentemente caduto nel dimenticatoio, per un totale di un milione e mezzo di soldi pubblici spesi per opere mai effettivamente entrate in funzione, riconducibili tutte all’azione di un’unica amministrazione comunale, condotta dall'(ex) sindaco Massimo Lecci.

La velostazione di Ugento giace abbandonata fin dalla sua costruzione.

Il totale di questa spesa sconsiderata è sconcertante, soprattutto se si considera che tutte queste infrastrutture non hanno mai contribuito in modo significativo alla promozione della mobilità sostenibile nel territorio di Ugento. È evidente che l’implementazione di nuove iniziative, come il sistema di bike-sharing elettrico, non può prescindere da un’analisi critica delle esperienze passate e dalla messa in atto di azioni concrete per garantirne l’effettiva utilità e sostenibilità nel lungo periodo.

In questo contesto, diventa cruciale un approccio olistico e responsabile alla gestione delle risorse pubbliche, mirato non solo alla realizzazione di nuove infrastrutture, ma anche alla manutenzione e all’effettivo utilizzo delle stesse. È necessario che il Comune di Ugento adotti strategie efficaci di monitoraggio e gestione delle infrastrutture esistenti, al fine di evitare sprechi e garantire un impatto positivo sul territorio e sulla comunità locale.

Ancora una volta, quindi, sembra essere un finanziamento mirato a spendere soldi e fatturare, piuttosto che rispondere ad un vero e serio bisogno di un territorio che da anni sta gridando aiuto.

L’auspicio è che questa nuova iniziativa possa segnare una svolta, aprendo la strada a una gestione più responsabile e attenta delle risorse pubbliche, e che finalmente si possa assistere a un utilizzo concreto e diffuso delle infrastrutture destinate alla promozione della mobilità sostenibile nel territorio di Ugento. Solo così potremo davvero aspirare a un futuro più verde e sostenibile per le generazioni a venire.

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