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L’incuria, i prezzi, la crisi e la favola della conversione turistica

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Ferragosto è alle porte e con se ha portato il boom di presenze della stagione estiva 2022 a Ugento in una stagione che ci sta offrendo diversi spunti su cui saremo obbligatoriamente chiamati a riflettere.

La prima stagione post pandemia caratterizzata dalla normalizzazione dei flussi turistici, ma anche da un deterioramento del target nazionale, caratterizzato da presenze che non stanno spendendo sicuramente come negli anni passati. Sembra essere questo il vero nocciolo della questione, anche e più delle mere presenze, che sembrano comunque essere leggermente inferiori rispetto allo scorso anno, che ha rappresentato il record storico di tutto il Salento e di Ugento in particolare.

I flussi iniziano a riassettarsi in linea con le tendenze pre pandemia, ma nel frattempo, neanche il tempo di riprendersi, dobbiamo fare i conti con nuovi e altrettanto problematici fenomeni: Il totale abbandono dei campi colpiti dalla Xylella, i prezzi che come in tutta Italia iniziano a galoppare, e la concorrenza sempre più apprezzata dell’Albania devono mettere in guardia tutti coloro che vedevano nel turismo la chiave di riscatto delle migliaia di persone che con la xylella rischiano di perdere ogni tipo di prospettiva professionale.

Un dato che si evince plasticamente da quanto scritto pochi giorni fa da Marco Carra, titolare del noto motore di ricerca Salento.it che in un lungo post ha affrontato analiticamente la situazione attuale e futura del turismo Salentino, dal quale risulta come la qualità e la professionalità nei servizi offerti stanno continuando a fare la differenza nei casi di quelle strutture che, nonostante tutto, continuano a rimanere piene.

Chi fa questo di mestiere, investendo tempo e risorse in promozione e costante aggiornamento, continua a lavorare a gonfie vele. Chi è dunque che sta soffrendo?

Stanno soffrendo tutti coloro che si sono “convertiti”. Piccoli imprenditori agricoli che hanno visto nel settore alberghiero un opportunità per occupare i propri figli. Ex agricoltori che hanno investito i loro risparmi nell’allestimento di un piccolo b&B ricavato dalla casa della nonna morta. Ex possidenti che hanno puntato tutto sulla vecchia masseria di famiglia, come se questa esistesse in un mondo a parte dal nostro.

E allora inizia a prospettarsi quello che i vecchi contadini, all’inizio della grave crisi legata alla xylella, dicevano allor quando si parlava di conversione turistica: “ci nasci furese nu poi murire cameriere”.

Uno spaccato di saggezza popolare che racchiude in sé quella che è una grande verità: il turismo, quello di qualità, non può essere improvvisato e non basta la “veracità” per far passare come autentico quello che ormai non è.

Impressionante risulta essere poi la totale assenza delle istituzioni di fronte ad un fenomeno che sta assumendo le proporzioni di disastro ambientale, come quello dei roghi che in quest’estate stanno caratterizzando gli orizzonti delle nostre zone contribuendo alla desertificazione e alla svalutazione dell’ambiente.

Dire questo non significa sminuire il Salento o tantomeno infangarlo, così come vuole far passare l’interessato ignorante di turno, ma iniziare a pensare ad un nuovo modello di sviluppo che passi innanzitutto dalla formazione e dalla cultura. Non basta certo una scuola alberghiera per potersi dire soddisfatti del sistema che forma le migliaia di persone che, ogni giorno, lavorano lungo le coste salentine.

Dire questo significa innanzitutto mettere in guardia le persone comuni da un fenomeno odioso che si sta iniziando a prospettare in Salento, quello che qualcuno inizia a chiamare Landgrabbing (letteralmente: accaparramento di terreno) ma che in realtà si è sempre chiamato latifondismo.

Sbaglia infatti chi parla di landgrabbing, perché quest’ultimo è un fenomeno tipicamente africano e che viene caratterizzato dalla sua natura globale e transnazionale. Sbaglia e lo fa un pò per quella moda chic di usare l’inglese per addolcire vecchi vocaboli in disuso, una moda che sembra aver attecchito bene nei moderni movimenti ambientalisti, un pò per celare interessi di sempre più larghi settori dell’economia salentina.

E allora giù di green economy, di landgrabbing, di ‘flight shaming’, di ‘global warming’ che si è trasformata poi in ‘climate change’, ‘climate emergency’ o ‘climate crisis’. Tutto per non parlare di cose concrete, che in Salento e a Ugento sono sempre di più legate ad un solo fatto: i reimpianti degli ulivi.

Sempre più spesso, infatti, si assiste alla nascita di immense piantagioni intensive di nuove cultivar di ulivi, caratterizzate dalla loro resistenza alla xylella, che iniziano a mutare oltre che i paesaggi, gli equilibri economici della nostra regione. Perché se è vero come è vero che questi reimpianti s’anno da fare è vero anche che non saranno certo i piccoli proprietari terrieri a potersi permettere interventi di questa portata. Assistiamo per questo alla svalutazione quanto mai indotta delle terre salentine, arrivate a costare anche 3500€ l’ettaro.

Apriamo le porte allora ai nuovi latifondisti, che ci verranno presentati come nuovi salvatori del Salento, coloro che salveranno quest’angolo di paradiso da una desertificazione che appare ormai irreversibile, riuscendo per questo a piegare ogni residua voglia di resistenza da parte di un tessuto sociale piegato da anni di strisciante e silenziosa emigrazione.

Tutto questo non succederà in futuro, ma avviene ora davanti ai nostri occhi. Il Salento si sta trasformando ma nessuno ha il coraggio di dire in cosa. Il coraggio che una comunità chiede alla classe politica, che mai come in questo momento sembra latitare, immobile e inutile a salvare questo lembo di terra, che ci ostiniamo a chiamare paradiso.

Ma se invece la soluzione fosse, semplicemente, poter tornare ognuno a fare il proprio lavoro?

Il museo del futuro

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il museo del futuro a ugento

Con delibera di giunta 171 dell’undici agosto il Comune di Ugento ha proposto a finanziamento, nell’ambito dei fondi destinati al pnrr, 497mila euro nell’ambito della missione “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”

497mila euro che dovrebbero portare essenzialmente al raggiungimento di 7 obiettivi:

  1. turismo vacanziero. Risultato atteso: Open Air PopArt Museum (percorso dal territorio al museo) 5 oggetti museali riprodotti in grandi dimensioni piattaforma web per valorizzazione e fruizione delle collezioni museali e dei servizi connessi;
  2. studenti e famiglie. Risultato atteso: Realtà Aumentata della Tomba dell’Atleta e narrazione della città messapica, romana e medievale (percorsi dentro il museo);
  3. visitatori con difficoltà motorie nel museo. Risultato atteso: Rappresentazione immersiva delle Cappelle murate (percorsi dentro il museo);
  4. visitatori con difficoltà visive. Risultato atteso: Riproduzione tattile in 3D di 5 oggetti museali di particolare interesse (percorsi dentro il museo; App di audio guida “narrata”;
  5. visitatori con difficoltà uditive: Risultato atteso: sistemi di riproduzione visuale per scoprire gli oggetti museali e la loro rilevanza culturale in rapporto al territorio (percorsi dentro il museo);
  6. visitatori con difficoltà motorie fuori dal Museo. Risultato atteso: Il plastico “aumentato” (XR); la Cripta del Crocefisso Immersiva; il Tempio di Zeus narrato (percorso dal museo al territorio);
  7. livello di qualità dell’accessibilità e del comfort dei luoghi espositivi. Risultato atteso: implementazione di servizi per l’aumento del livello di comfort e accessibilità generale come: guardaroba; nursery e sala giochi per bambini; info point attrezzato; riallestimento delle vetrine e della cartellonistica.

La soluzione proposta è quella del Open Air PopArt Museum, con 5 oggetti museali che diventeranno installazioni di grandi dimensioni (non è specificato altro) e il lancio di una piattaforma web al servizio dei beni museali, che saranno dotati di spazi a realtà aumentata.

Particolare attenzione per tutti coloro che hanno difficoltà di natura uditiva o visiva, con particolari percorsi, app con audio guida e 5 riproduzioni utili al tatto dei visitatori.

Questo potrebbe essere il museo di Ugento nel futuro, mentre per il presente non v’è certezza.

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18 osservazioni della regione al Piano Parco di Ugento

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osservazioni regionali al piano parco del comune di ugento

Il dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana della Regione Puglia ha emesso il parere motivato di Valutazione Ambientale Strategica relativo al “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”, condizionandolo a ben 18 osservazioni che entrano nel merito del piano stesso.

Pertanto, come si legge nel documento, prima dell’approvazione del piano definitivo si dovrlà procedere a diverse modifiche tra cui:

  • A. verificare la coerenza interna fra gli obiettivi e le azioni del Piano alla luce della osservazione (O3), operando, nel caso, eventuali riallineamenti al fine di risolvere le eventuali situazioni di interferenza fra le azioni e migliorare l’efficacia del Piano alla luce degli obiettivi prefissati,
  • B. integrare l’analisi di coerenza esterna secondo i rilievi di cui alle osservazioni (O4) e (O6) e illustrare i rapporti con la pianificazione pertinente nei termini indicati al punto (O5), fornendo quanto richiesto al punto (O2);
  • C. sistematizzare l’analisi del contesto alla luce di quanto osservato ai punti (O7) e (O8), focalizzando gli aspetti più pertinenti e i relativi indicatori come indicato al punto (O9),
  • D. chiarire quanto osservato ai punti (O10) e (O11), verificare l’effettiva rispondenza fra gli obiettivi di protezione ambientale e le azioni/obiettivi di cui alla lettera A e, considerato il contesto, la capacità di carico dell’ambiente e le relative criticità di cui alla lettera C, effettuare i necessari riallineamenti delle azioni/interventi del Piano al fine di permettere effettivamente il perseguimento degli obiettivi di protezione ambientale individuati,
  • E. con riferimento agli obiettivi di cui alla suddetta lettera D e a quanto osservato ai punti (O12), aggiornare l’analisi degli impatti derivanti dalle azioni/interventi del Piano, tenendo conto dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • F. indicare le misure di mitigazione che si intendono adottare al fine di mitigare/ridurre gli impatti negativi di cui alla lettera E e di favorire un maggior perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e alla luce di quanto osservato ai punti (O13) e (O14), indicandone la cogenza, le modalità e le responsabilità della loro attuazione;
  • G. illustrare le ragioni della scelta fra le alternative possibili alla luce di quanto al punto (O15), tenendo conto del perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • H. rivedere il piano di monitoraggio VAS, alla luce degli obiettivi di cui alla lettera D e degli impatti di cui alla lettera E, integrandolo con gli elementi mancanti di cui alle osservazioni (O16), (O17) e (O18),
  • I. recepire le n. 4 prescrizioni di cui al parere favorevole di valutazione d’Incidenza.

Tutto quanto innanzi detto costituisce il parere motivato relativo alla Valutazione Ambientale Strategica comprensiva di Valutazione d’incidenza, del “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”.

Da notare come le 18 osservazioni avanzate dalla regione Puglia implicano una profonda revisione del piano ed evidenziano un approccio alquanto superficiale della stazione proponente, ripresa più volte nelle osservazioni degli uffici regionali.

Questo significa che, ad oltre 10 anni dalla sua istituzione, il parco Litorale di Ugento è ancora lontano da avere un piano definitivo da poter attuare.

Leggiamo nel dettaglio tutte le 18 osservazioni:

(O1) nell’allegato “Piano_Parco_Parere_tecnico_Controdeduzioni” non si da conto dei contributi dei seguenti SCMA:

– Sezione regionale Lavori Pubblici, che:

  • evidenziava “la presenza di due “nuove aree parcheggio attrezzate e permeabili”, di cui solo una al di fuori del perimetro del Parco Naturale, ma entrambe in prossimità di elementi del reticolo idrografico, come accertato sia sulla carta idrogeomorfologica dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale Puglia, che da quella resa disponibile dal portale SIT Puglia”
  • richiamava “il rispetto del Regio Decreto 25 luglio 1904 nr. 523, articolo 96, comma f (distanza di metri 10) che disciplina i lavori vietati, oltreché all’ordinaria applicazione delle direttive di cui alla Deliberazione Giunta Regionale 8 ottobre 2020 n. 1675 in osservanza al rispetto della area territoriale denominata “Alveo fluviale in modellamento attivo” definita da una rete idrica superficiale”,

– Capitaneria di porto di Gallipoli, che rilevava alcune questioni relativamente ai rapporti fra il Piano in oggetto e Piano Regolatore Portuale di Torre San Giovanni di Ugento – attualmente in corso di redazione da parte del Comune di Ugento,

-Asset, che rilevava alcuni aspetti pertinenti ai contenuti del Rapporto Ambientale fra cui:

  • “Per quanto concerne l’analisi di coerenza interna, nel Rapporto Ambientale non viene riportata la coerenza tra obiettivi di piano e azioni in esso previste …
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, nel Rapporto Ambientale non è presente una correlazione tra gli obiettivi ambientali che il Piano si pone e quelli riferiti alle politiche di sostenibilità ambientali riportati nella pianificazione sovraordinata. Sarebbe opportuno evidenziare le carenze o incoerenze tra gli uni e gli altri, con descrizione delle modalità di gestione delle interferenze. ….
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, a livello di pianificazione comunale, viene inserito solo il Documento Programmati co Preliminare redatto per la redazione del PUG, non inserendo l’attuale strumento vigente, ossia PRG. …
  • Per quanto concerne il Piano di Monitoraggio, non si evince quali valori degli indicatori debbano essere assunti come “anno zero”, al fine di comprendere l’evoluzione delle caratteristiche ambientali di riferimento”

(O2) non è presente “uno specifico elaborato” nel quale chiarire “se gli interventi previsti nel Piano del Parco siano conformi alle disposizioni normative del vigente PRG o al contrario, in base alla tipologia degli interventi previsti, sia necessario avviare le procedure di variante urbanistica” in recepimento al contributo del Servizio Regionale Strumentazione urbanistica

(O3) SI OSSERVA che:

  • il Piano per l’agricoltura del Parco non è presente nel RA, fra gli strumenti di attuazione del Piano del Parco,
  • non è evidenziata la correlazione fra i singoli obiettivi specifici sopra elencati e la loro attuazione con le suddette azioni/interventi e/o norme del Piano.

(O4) l’analisi non ha illustrato i rapporti fra il Piano e i suddetti piani, in termini di:

  • verifica delle interferenze fra gli interventi/azioni di questi con gli obiettivi/azioni del Piano, al fine di identificare/evidenziare le situazioni in cui eventualmente il Piano in oggetto “sostituisce, a ogni livello, i piani paesistici, i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello e ogni altro strumento di pianificazione del territorio” (art. 20 co. 7 L.R. 19/1997), in particolare con riferimento alle destinazioni del PRG, del PTCP e del PPTR.
  • armonizzazione degli elementi di valore/tutela di questi con le azioni del Piano del Parco per il raggiungimento dei propri obiettivi e/o per il potenziamento/sviluppo del turismo sostenibile (es. presenza di attrattori culturali, turistici e sociali, di reti di connessione ecologica, rete escursionistica ecc.)

(O5) l’analisi non ha considerato la coerenza con la pianificazione comunale vigente, sia urbanistica (PRG ed eventuali piani attuativi approvati) che di settore (mobilità, rumore, coste, attività produttive, ecc.), in termini di compatibilità con le destinazioni del territorio/vincoli d’uso e di interventi/progetti/azioni da questi previste al fine di verificare le eventuali interferenze/connessioni (es. parcheggi, viabilità, punti di accesso, attività, ecc.),


(O6) relativamente al PTA, l’analisi non ha tenuto conto degli obiettivi di tutela delle acque di balneazione e di quelle interne, nonché delle misure per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, anche con riferimento al proposto “Piano per l’agricoltura del Parco”.

(O7) l’analisi della descrizione del contesto:

  • è frammentata nei capitoli 3, 6 e 7,
  • non illustra l’analisi contenuta nelle tavole allegate al piano (Quadri conoscitivi), in particolare per quel che concerne la fruizione della costa (parcheggi esistenti, carico di bagnanti di cui alla tav. Allegato_P4A_e P4B_Mobilita_parcheggi), la presenza di criticità ambientali e infrastrutturali (tav. QC13_Carta delle Criticità), il contesto socio economico (tav. QC11_ Carta tessuti insediativi e QC12_Carta Sistema infrastrutturale) e quello agricolo (tipologie di aziende e sistemi di conduzione utilizzati, ulivi monumentali di cui alle tav. QC07_Carta delle risorse agrarie e QC09_Carta trend colture rilevanti), ecc.;
  • non tiene conto di quanto evidenziato nell’analisi relativa alla pianificazione pertinente (capitolo 4 del RA), ad esempio:
    • le “Criticità e questioni emergenti” e le peculiarità archeologiche e paesaggistiche, riportate nel paragrafo 4.11 relativo agli studi del DPP del PUG, riguardanti lo sfruttamento della risorsa acqua, il rischio idraulico, la frammentazione della naturalità, i detrattori dello spazio rurale, le infrastrutture,
    • i “Rischi” evidenziati nelle tavole del PTCP di Lecce: “l’area di intervento appare interessata da un rischio elevato (classe 4 su 5) di incendi (da porre in relazione all’ampia copertura boschiva e arbustiva), e dalla sovrapposizione o prossimità di aree a pericolosità idraulica”, confermate anche dal PAIB e dal Piano di protezione civile vigente del comune di Ugento;

(O8) l’analisi non ha fornito informazioni circa:

  • la tipologia dei servizi ecosistemici nell’area in oggetto, posta la minaccia evidenziata al paragrafo 7.1,
  • la connettività del parco con il contesto (ciclovie, rete escursionistica pugliese, linee autobus, stazioni ferroviarie e marittime, ecc.)
  • la capacità di carico dell’area parco, considerato il notevole afflusso di bagnanti (oltre 12.000) e dei posti letto legati all’accoglienza turistica (oltre 12.000);
  • la caratterizzazione/ubicazione degli elementi del sistema naturalistico ed ambientale e di quello paesaggistico e culturale, nonché la presenza dei “detrattori paesaggistici del territorio” e degli ulivi monumentali colpiti dalla Xylella e quelli ancora vitali,
  • la presenza di aziende agricole biologiche e i maneggi,
  • le analisi contenute nel Piano Comunale delle Coste (criticità, concessioni in essere, accessi, parcheggi, attracchi, aree concedibili, linea di costa utile, ecc.) al fine di individuare lo stato e il trend di fruibilità della costa,

(O9) infine non sono evidenziati:

  • quali aspetti di tale contesto siano correlati direttamente o indirettamente alle azioni e/o obiettivi del Piano, anche alla luce dei contributi forniti dai SCMA;
  • gli indicatori di contesto popolati/popolabili e collegati ai suddetti elementi, al fine di costruire il quadro di riferimento.

(O10) non è chiara la correlazione fra tutti i suddetti obiettivi e le azioni/norme del Piano, al fine di evidenziare il loro perseguimento con il Piano in oggetto;

(O11) non è evidente in particolare in che modo il Piano è orientato agli obiettivi di protezione ambientale connessi a:

  • l’ecoturismo, la destagionalizzazione del turismo, la decongestione delle zona costiera,
  • la promozione dell’agricoltura sostenibile e dei prodotti aziendali e/o del territorio,
  • la promozione della mobilità dolce per la fruizione del parco,
  • la valorizzazione delle aree protette con attività divulgative, culturali, sportive, ludiche e didattiche compatibili,
  • la tutela della fauna, con specifico rifermento alla regolamentazione dei disturbi antropici (rumore, luminosità, traffico, ecc.) provocati dalle diverse attività produttive/commerciali/turistiche.

(O12) SI OSSERVA che l’analisi effettuata non evidenzia gli effetti generabili da tutte le azioni del piano (interventi di recupero e di riqualificazione, di rinaturalizzazione, di risparmio energetico, interventi contenuti nel piano della fruizione e nel piano per l’agricoltura, ecc.) sulle singole componenti/tematiche
ambientali, e in particolare non esplicita:

  • l’andamento delle pressioni derivanti dal turismo conseguenti ad una maggiore/diversa attrattività/fruibilità del territorio in oggetto a seguito dell’applicazione del Piano, considerando la capacità di carico del parco e gli scenari conseguenti alle previste premialità e alle delocalizzazioni,
  • la realizzazione/dismissione dei parcheggi/accessi al mare, considerando l’introduzione dei bus navetta e i rischi connessi all’uso non autorizzato dei parcheggi nelle zone più vicine agli accessi al mare o alla rete dei sentieri o alle ciclovie,
  • i rischi connessi all’inefficacia dell’intermodalità per raggiungere il parco e i suoi punti d’attrazione naturalistici e culturali (auto/treno/barca con piedi/bici/cavallo) considerando le connessioni/percorsi esistenti e la loro polifunzionalità,
  • la conversione verso un’agricoltura più idroesigente e/o la sostituzione degli uliveti colpiti da Xylella con coltivazioni intensive.

(O13) alcune delle suddette misure appaiono generiche e degli intenti (“è opportuno…” “si suggerisce…”); inoltre non è chiaro se queste siano già norme/azioni recepite del Piano oppure siano ulteriori da proporre e quindi qual è la loro cogenza, la modalità e le responsabilità per la loro attuazione,


(O14) in ogni caso l’analisi relativa alle misure risulta non esaustiva, in quanto non ha considerato gli impatti a carico delle componenti/tematiche ambientali generabili dagli interventi previsti dal piano, come osservato al punto (O12)

(O15) SI OSSERVA che:

  • l’unico scenario “alternativo” illustrato è lo scenario 1 che si sostanzia nella parziale attuazione del Piano relativamente alla sola zonizzazione del parco,
  • pertanto non è presente propriamente una sintesi delle ragioni della scelta fra le alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate; a tal proposito si rammenta che:
    • le soluzioni alternative sono quelle “alternative ragionevoli” che si sarebbero potute adottare alla luce degli obiettivi enunciati e dell’ambito discrezionale del Piano (ad esempio possibili diverse configurazioni relativamente a: diversa zonizzazione, tipologia di azioni, modalità di attuazione e gestione, ecc.)
    • tale analisi deve evidenziare che la scelta fra le alternative è stata fatta tenendo conto anche degli effetti ambientali delle stesse confrontate tra loro e con lo scenario di riferimento al fine di individuare quella/e più coerenti agli “obiettivi di protezione ambientale” e agli obiettivi del Piano stesso e con un minore impatto ambientale

(O16) il piano di monitoraggio proposto non permette di rilevare in modo chiaro:

  • il raggiungimento degli obiettivi del Piano (indicatori prestazionali, al fine di verificare l’efficacia delle azioni del piano);
  • lo stato delle criticità del contesto ambientale legate direttamente e indirettamente all’attuazione
    degli interventi previsti dal Piano (indicatori di contesto, al fine di verificare il non aggravio) , come indicato nell’osservazione (O9),
  • il controllo degli impatti negativi rilevati, tenuto conto di quanto osservato al punto (O12
  • il raggiungimento degli “obiettivi di protezione ambientale” scelti e selezionati nel capitolo
    corrispondente,

(O17) non sono esplicitati:

  • i target di riferimento per la verifica di quanto alla precedente osservazione;
  • le responsabilità e le risorse in merito al monitoraggio;

(O18) con particolare riferimento al monitoraggio di cui alla precedente (O17), non sono esplicitate le eventuali e necessarie azioni da intraprendere (cd. misure correttive/meccanismi di riorientamento) nel caso si verifichino scostamenti rispetto ai target prefissati).

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Ancora soldi per Palazzo Rovito. Riconosciuti debiti fuori bilancio

inaugurazione palazzo rovito

Oltre il danno la beffa si suol dire in questi casi. Palazzo Rovito chiuso ormai da tempo immemore, continua a essere al centro di spese e investimenti da parte del Comune di Ugento. Nell’ambito del “Restauro e nuovo allestimento quale Community Library di Palazzo Rovito nel centro storico di Ugento” per il quale sono stati, tra le altre cose, spesi 30 mila euro nell’acquisto di nuovi volumi per la biblioteca comunale, è stato anche adeguata l’infrastruttura informatica del palazzo, con l’acquisto di un access point a garantire il collegamento internet, indispensabile anche per il lavoro di digitalizzazione dei volumi per il quale si è reso indispensabile l’ultima spesa approvata come debito fuori bilancio dal consiglio comunale del Comune di Ugento.

VIRTUAL DATA CENTER, per l’immobile Palazzo Rovito, relative ai bimestri 3, 4, 5 e 6 del 2021:

  1. fattura n° 4222421800001013 del 12/04/2021 dell’importo complessivo di € 595,51;
  2. fattura n° 4222421800001709 del 10/06/2021 dell’importo complessivo di € 595,51;
  3. fattura n° 4222421800001933 del 11/08/2021 dell’importo complessivo di € 594,40;
  4. fattura n° 4222421800002581 del 11/10/2021 dell’importo complessivo di € 596,45;

Per un totale di € 2.381,87, IVA compresa.

In questa vicenda non è importante la cifra riconosciuto, di per sé ridicola nell’ordine di un bilancio comunale, quanto il fatto che, per l’ennesima volta, il comune si trova a spendere denari pubblici per un palazzo che continua a essere chiuso, rientrando nell’ambito della gestione dei beni archeologici, per cui come è ormai ben noto il museo di Ugento continua a rimanere chiuso.

Ma Palazzo Rovito e anche qualcosa di più rispetto al museo, perché ospita la biblioteca e perché dovrebbe essere dotato di infrastrutture che possono permettere di offrire finalmente qualcosa di moderno all’offerta culturale di questo paese.

Palazzo Rovito è un bene di tutti gli ugentini che purtroppo dal suo acquisto, avvenuto ormai più di vent’anni fa, non hanno mai potuto usufruirne, nonostante l’inaugurazione in poppa magna che vide la partecipazione di alte cariche istituzionali e religiose il 16 dicembre 2011, evento che fece da prova a quello ancor più importante del 29 marzo 2012, in cui vennero presentati i beni confiscati alla mafia e restituiti alla collettività di Ugento, con un passaggio informale anche nell’appena restaurato Palazzo Rovito.

Uno scatto del 29 marzo 2012, in cui si possono vedere tra l’altro Nicola Fratoianni, Saverio Congedo e Alfredo Mantovano, Vito Angiuli insieme a Massimo Lecci e Salvatore Chiga

 Dopo un lungo intervento di restauro conservativo, lo storico edificio nobiliare viene restituito alla cittadinanza, per diventare sede della Biblioteca e dell’Archivio Storico di Ugento, nonché luogo privilegiato e aggregante della vita civica e culturale urbana. Saluti: Avv. Massimo LECCI, Sindaco di Ugento; S.E. Mons. Vito ANGIULI, Vescovo della Diocesi di Ugento-S.M.di Leuca; Dott. Antonio GABELLONE, Presidente della Provincia di Lecce; Avv. Silvia PELLEGRINI, Dirigente Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti della Regione Puglia. INTERVENTI: Arch. Giovanna CACUDI, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brindisi, Lecce e Taranto; Arch. Luigi FRANZA, Progettista e Direttore dei Lavori dell’intervento; Dott. Valentino NICOLI’, Direttore Tecnico Nicolì srl. CONCLUDE: S.E. dott.ssa Giuliana PERROTTA, Prefetto della Provincia di Lecce. MODERA: Ing. Oronzo CALABRESE, Assessore ai Lavori Pubblici della Città di Ugento. Al termine seguirà il taglio del nastro e l’apertura al pubblico di Palazzo Rovito con la benedizione di Sua Eccellenza il Vescovo di Ugento Mons. Vito Angiuli.

Il comunicato stampa del 2011

Da Allora sono passati più di 10 anni e tra problemi strutturali e burocratici la biblioteca di Ugento è stata effettivamente aperta solo per pochi mesi. Ma perché allora non pensare a un Palazzo Rovito che possa vivere di vita propria fuori da sistema museale di Ugento?

Può un bene così importante per tutta la nostra comunità continuare a rimanere chiuso e rappresentare per di più una spesa per le casse comunali? Se questo è sentito come priorità, come spero lo sia, la soluzione migliore e più semplice sarebbe quella di dividere le gestioni di Palazzo Rovito e del museo, permettendo la riapertura immediata di questo importantissimo presidio culturale.

A questo si aggiunge lo strano fatto che, nonostante la sua ufficiale chiusura, questo palazzo risulti essere sede di un importante progetto che vede il Comune di Ugento impegnato in un finanziamento di 11 mila euro, destinati ad una cooperativa con sede a Racale, che ha svolto attività destinate ai minori con orari di apertura dal lunedì al venerdì.

Ma allora Palazzo Rovito è aperto o è chiuso?

Parte la campagna abbonamenti di ASD Ugento Calcio

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campagna abbonamenti asd ugento calcio

È partita la campagna abbonamenti di ASD Ugento Calcio per la stagione sportiva 2022/23 che vedrà i giallorossi impegnati nel campionato di Eccellenza, che quest’anno vedrà il ritorno dei play off per le prime 4 squadre.

Un campionato che quest’anno si preannuncia combattutissimo con Toma Maglie e Manduria che si stanno attrezzando per poter ambire ad un posto al sole. Un posto che anche Ugento ha visto negli ultimi 2 anni, con la partecipazione ai play off e l’ottimo campionato dell’ultima stagione.

ASD Ugento sta per questo adeguando il suo staff cercando di alzare quell’asticella tecnica che può permettere alla squadra di fare quell’ulteriore salto di qualità tale da ambire a qualcosa in più. A questo si aggiungono i nuovi arrivi spagnoli che a breve verranno annunciati dalla società.

Quest’anno quindi diventa importantissimo sostenere la squadra locale e il tifo potrebbe essere davvero quell’arma in più che Ugento merita, passando innanzitutto da una campagna abbonamenti che indichi il sostegno di tutto un paese a una squadra che ha dimostrato attaccamento alla maglia e dedizione.

Gli abbonamenti sono di due tipi:

  • STANDARD 50€, che permetterà l’ingresso a tutte le partite casalinghe escluse 2;
  • SOCIO SOSTENITORE 100€, che permetterà l’ingresso a tutte le partite oltre che rappresentare un fattivo contributo alla squadra.

Gli abbonamenti possono essere acquistati telefonicamente rivolgendosi al 389 155 4838 o presso la pizzeria Pomodoro in via Cap. Ugo Giannuzzi a Ugento.

Raccolta firme per la posta da parte della Lega di Ugento

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al via la raccolta firma della lega di ugento

È attivo già da un pò il circolo di Ugento della Lega sull’argomento Poste. In particolare si chiede l’estensione dell’orario d’apertura della posta di Ugento oltre l’attivazione di sportelli nelle marine di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini.

Oltre a questo si chiede anche l’immediata riapertura del castello di Ugento: Trasmettiamo il comunicato stampa diffuso dal segretario cittadino Fulvio Viva:

Invitiamo la cittadinanza e tutti coloro che sono d’accordo nel far estendere l’apertura dell’ufficio postale di Ugento, anche per il turno pomeridiano e per la creazione di uffici postali succursali nella Frazione di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini e coloro che vorrebbero l’immediata riapertura del Castello di Ugento e del sistema museale, alla nostra raccolta firme che si terrà:

  • domani mattina, dalle ore 8 ad Ugento in Piazza Italia altezza Via Bolzano;
  • domenica dalle ore 19 su Corso Annibale altezza Via Caboto.

Vi aspettiamo

Fissata la data del prossimo consiglio comunale

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consiglio comunale ugento agosto 2022

Si terrà l’otto agosto prossimo alle nove di mattina, presso l’auditorium della scuola media “I.Silone” il prossimo consiglio comunale del Comune di Ugento:

Gli ordini del giorno saranno 9:

  • Lettura e approvazione verbali seduta precedente
  • Contenzioso #OMISSIS #c/comune di Ugento. Riconoscimento di debito fuori bilancio rinveniente dalla sentenza n. 58/2022 emessa dal Giudice di Pace di Ugento
  • Contenzioso comune di Ugento c/ #OMISSIS#. Riconoscimento di debito fuori bilancio per pagamento contributo unificato in virtu` dell’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione n. 20757/2022
  • Riconoscimento del debito fuori bilancio in favore di Progetto Ambiente provincia di Lecce Surl.
  • Servizio virtual data center nell’ambito dell’intervento di restauro e nuovo allestimento quale Community Library dell’immobile di proprietà comunale ‘Palazzo Rovito’. Riconoscimento debiti fuori bilancio.
  • Variazione al DUP 2022-2024, al bilancio di previsione 2022-2024 ed allegati, per interventi vari
  • Approvazione convenzione (GREEN COMMUNITY IONICO – ADRIATICA), ex articolo 30 del d.lgs 18 agosto 2000, n. 267, tra i comuni di Nardò (capofila), Alliste, Avetrana, Galatone, Gallipoli, Manduria, Porto Cesareo, Racale, Taviano e Ugento, per la presentazione di proposte di intervento per la realizzazione di piani di sviluppo di green communities da finanziare nell’ambito del PNRR, missione 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica), componente 1 (economia circolare e agricoltura sostenibile – M2C1), investimento 3.2 (GREEN COMMUNITIES, finanziato dall’unione europea – Next Generation EU)
  • Procedura di gara ai sensi dell’art. 60 del D. lgs. n. 50/2016, da aggiudicare secondo il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa di cui all’art. 95, comma 2 del predetto D. lgs. n. 50/2016, per l’affidamento del servizio di tesoreria – approvazione dello schema di convenzione.
  • Nomina della figura del ‘Garante della persona Disabile’ di cui alla delibera di C.C. 77/2010

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