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Oltre il danno la beffa: Ugento fuori dalla rete dei comuni ciclabili

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ugento fuori dalla rete dei comuni ciclabili

La rete dei Comuni Ciclabili promossa dalla FIAB Italia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) raggruppa quei Comuni adatti ad essere vissuti e visitati in bicicletta, grazie alle infrastrutture e alle politiche messe in pratica dalle Amministrazioni Locali per facilitare la mobilità sostenibile. Per il 2022, i Comuni pugliesi riconosciuti come amici della bicicletta sono: Bari, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Gioia del Colle, Giovinazzo, Lecce, Locorotondo, Mola di Bari, Ostuni, Polignano a Mare. A questi si aggiungono i Comuni che compongono l’Unione Comuni Terre di Mezzo: Botrugno, Giuggianello, Nociglia, San Cassiano, Sanarica, Surano.

Rimane dunque fuori Ugento, dopo aver speso oltre un milione di euro in più progetti per la costruzione della velostazione di Ugento (mai entrata in funzione e già abbandonata come denunciato in un precedente articolo) e delle piste ciclabili, vero e proprio argomento caldo che dalla scorsa campagna elettorale non ha mancato di alimentare polemiche.

A nulla è valso dunque il sacrificio dei cittadini di Ugento che hanno visto le loro abitudini stravolte dalla costruzione di un’opera di cui nessuno sentiva veramente l’esigenza. Piazza Italia diventata un’enorme rotatoria quadrata, i costanti ingorghi di via Edison, gli incidenti che dovranno essere risarciti dal Comune di Ugento e i prossimi disagi in via Ripamonti non sono valsi al paese la possibilità di essere inseriti in questa lista, che avrebbe minimamente giustificato l’oneroso investimento pensato e realizzato dalla precedente amministrazione di Ugento.

Questione TARI, il consiglio si aggiorna

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questione tari ugento

Si è svolto lo scorso 18 maggio, ancora una volta nell’insolita sede dell’istituto alberghiero di Ugento, il consiglio comunale di Ugento che doveva discutere del bilancio del nostro paese.

Non sono mancati gli spunti di riflessione scaturiti dai lavori dell’assise cittadina, soprattutto in merito alla tassa di soggiorno e alla TARI.

Per quanto riguarda la tassa di soggiorno è interessante segnalare la proposta del consigliere Lisi che analizzando le tabelle del bilancio notava come ci fossero i margini per rimodulare la tassa che grava sui visitatori del nostro paese, raddoppiandone addirittura il gettito. Soldi extra che sarebbero potuti essere allocati in settori strategici della nostra economia, come l’agricoltura e la pesca, per le quali non sono state previste alcune somme. La proposta è però rimasta lettera morta.

La seduta è poi continuata, prima di un’interruzione di mezz’ora, dopo la quale si è passati a discutere della TARI e precisamente sui criteri di spartizione della tassa tra utenze domestiche e non domestiche. Una discussione che ha fatto emergere una verità a dir poco curiosa: una parte dei rifiuti prodotti dai turisti sono stati pagati da noi residenti, almeno fino ad ora, considerando che la ripartizione di 67.5 e 32.5 è sembrata a tutti quantomeno inesatta, costringendo il consiglio ad aggiornarsi su questo punto, istituendo un tavolo coordinato dal dott. Zecca, che ha partecipato alla discussione come tecnico comunale.

Una questione notata anche dalla consigliera De Nuzzo che ha osservato come gli albergatori dovrebbero pagare di più in quanto il numero di turisti che ospitano supera di gran lunga il numero dei residenti, prendendo ad esempio la sola località di Fontanelle.

Il problema maggiore è sembrato essere l’importo dovuto soprattutto per certe categorie di professionisti, costretti a pagare una somma che non corrisponde neanche lontanamente alla reale produzione di rifiuti. Gli esempi degli studi professionali portati in consiglio dal Consigliere Lisi sono sembrati quanto mai calzanti, costringendo l’assessore Lecci a prendere la parola e a riconoscere delle criticità che nascono, a suo modo di vedere, dall’esigenza di mettere a punto delle tariffe che tengano conto delle esigenze di tutti senza scontentare alcuna fascia d’utenza, soprattutto le famiglie mononucleari, le prime a lamentarsi in passato delle tariffe.

Il consiglio si è poi apprestato ad avviarsi alla conclusione, non prima però di poter assistere all’ormai consueto teatrino tra la Consigliera De Nuzzo e il Consigliere Esposito: l’oggetto del contendere questa volta è stato un emendamento al nuovo regolamento del P.I.P. proposto dal Dott. Esposito, preventivamente approvato dalla terza commissione di cui fa parte anche la consigliera De Nuzzo.

L’emendamento in questione puntava ad inserire nel regolamento un punto che potesse scoraggiare eventuali mire speculazionistiche sui terreni ricadenti nell’area PIP di Ugento. Un’intuizione quanto mai arguta, come riconosciuto anche dal Consigliere Lisi, che ha però visto la ferma opposizione del Consigliera De Nuzzo, che non ha perso modo di sottolineare come l’emendamento proposto da Esposito, seppur approvato in commissione, sia risultato essere privo di alcun fondamento legale.

Una posizione apparsa a tutti pretestuosa e che comunque ha stupito nei tempi e nei modi, essendo l’argomento già stato discusso in commissione. Un’aspetto espresso anche dal Consigliere Esposito, che ha sottolineato come l’emendamento nasca da concreti timori sollevati da più parti coinvolte nell’area PIP e come questo non doveva essere vissuto come un “Contentino da dare al Consigliere Esposito” come fatto capire dall’intervento della consigliera di minoranza.

L’emendamento è stato messo ai voti e bocciato con soli voti favorevoli dei consiglieri Lisi, Musarò ed Esposito.

La segnalazione degli amanti della natura: liberate i canali di Torre Mozza

liberate i canali di Torre Mozza

Arriva dalla pagina Facebook degli amanti della natura la nota inviata per PEC al consorzio di bonifica Ugento – Li Foggi per richiedere la liberazione dei due canali che permettono il deflusso delle acque dei due bacini di Torre Mozza, precisamente i bacini Spunderati nord e sud.

Abbiamo inviato una segnalazione tramite PEC al Consorzio di Bonifica di Ugento e Li Foggi per quanto riguarda l’ostruzione che si è creata ai due canali a Torre Mozza che alimentano i 2 bacini Spunderati. Abbiamo chiesto l’intervento per permettere la naturale circolazione dell’acqua. Si sono creati dei depositi di acqua maleodorante e rischiamo di vedere parecchi pesci iniziare a morire.

Il Consorzio è sempre stato un mistero : da anni non siamo mai riusciti ad ottenere una collaborazione proficua per il bene dei cittadini. Assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria da anni : il loro (nuovo) sito parla di celebrazioni, l’albo pretorio di acquisti, liquidazioni o assunzioni ma niente lavori soprattutto ad Ugento ed il Parco, mentre l’invio delle bollette ed ingiunzioni sono regolari. La Regione Puglia dovrà svegliarsi un giorno e assicurarsi che questo carrozzone diventi un effettivo ente pubblico efficace ed attivo.

la nota dell’associazione amanti della natura

Una situazione che purtroppo si ripresenta periodicamente da anni e che sta mettendo in ginocchio la biodiversità di uno dei tratti più caratteristici del parco Litorale di Ugento. Nonostante questo, come sottolineato anche nel comunicato, è sempre più difficile poter reperire informazioni dal consorzio di bonifica, al quale anche noi in passato abbiamo inviato una richiesta di intervista, per la quale non ci è mai pervenuta una risposta.

A questo punto sembra utile riflettere sul ruolo e sull’effettiva utilità di un istituzione vissuta da molti come l’ennesimo carrozzone pubblico utile agli equilibri politici piuttosto che a quelli ambientali. Una situazione che però ora mette a rischio anche il delicato equilibrio che permette alle nostre spiagge di potersi fregiare di diversi titoli, oltre all’ultimo e più discusso della bandiera blu.

Sarebbe per questo opportuno l’intervento di qualcuno che possa almeno fornire delle risposte alle tante istanze del territorio che continuano a sentirsi danneggiate dal comportamento del consorzio di bonifica Ugento – Li Foggi.

Giornata internazionale dei musei (degli altri)

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Giornata internazionale dei musei

Oggi, 18 maggio, è la Giornata internazionale dei musei. Organizzata ogni anno dall’International Council of Museum dal 1977, di volta in volta viene selezionato un tema specifico per stimolare gli addetti al settore e i professionisti ad aprire le porte al grande pubblico. L’obiettivo della Giornata è portare la consapevolezza che i musei sono un importante mezzo di scambio culturale, arricchimento e sviluppo. Ma è anche un’occasione per scoprire e riscoprire l’arte e la memoria collettiva. In tutto il mondo, i musei che partecipano all’iniziativa programmano eventi innovativi e attività inerenti al tema prescelto. Tutti gli altri musei, perché purtroppo quello di Ugento risulta essere ancora chiuso.

Il “potere dei musei”

In occasione della ricorrenza di quest’anno, il tema scelto è il “potere dei musei”: vuole esplorare il potenziale di queste istituzioni nell’apportare un cambiamento positivo nelle loro comunità. Si sono scelti tre ambiti: il potere di essere sostenibili, di innovare e di educare. Come sottolinea il sito dedicato all’evento, i musei sono “partner strategici nell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite. Punti chiave delle loro comunità locali, contribuiscono a promuovere l’economia circolare, l’economia sociale e la diffusione di informazioni scientifiche sui cambiamenti ambientali. Inoltre da tempo i musei sono diventati “terreni di gioco innovativi”, dove le nuove tecnologie vengono sviluppate per rendere più piacevole la visita. È proprio l’innovazione digitale che può rendere i musei accessibili a tutti e più coinvolgenti. Infine, grazie alle loro collezioni e ai loro programmi, i musei creano un tessuto sociale essenziale per l’educazione delle loro comunità, dai più piccini agli adulti, contribuendo a formare una società civile informata.

Per l’occasione il Museo della Preistoria di Nardò, ad esempio, ha organizzato Portoselvaggio – Il paesaggio nel tempo, un evento in programma alle ore 17. Lungo la baia di Uluzzo la direttrice del museo, Filomena Ranaldo, accompagnerà i presenti in un percorso tra le tracce lasciate dalle attività dei gruppi preistorici. Una riflessione sulla sostenibilità ambientale e sociale delle azioni umane. Il Museo invita i partecipanti a documentare con smartphone o fotocamera i dettagli o gli scorci di questo percorso speciale e postarlo a commento dei post dedicati all’iniziativa sui profili social del Museo (Fb: @museopreistorianardo – Instagram: Museo della Preistoria di Nardò). Un contributo per condividere il punto di vista dei singoli con la comunità. La partecipazione è gratuita. L’iniziativa è organizzata dal Museo della Preistoria di Nardò e dal Laboratorio dell’Ecomuseo dell’Archeologia Costiera di Nardò, in collaborazione con il Comune di Nardò con gli assessorati a Cultura, Istruzione e Musei guidati da Giulia Puglia e ad Urbanistica, Verde pubblico, Parchi e Aree Protette, guidati da Andrea Giuranna.

Un altra occasione persa per il sistema museale di Ugento, costato milioni di euro pubblici e che a oggi rimane ancora un oggetto misterioso.

Svanisce il sogno B2 per i Falchi Ugento Beach

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falchi serie c

Finisce male l’avventura dei Falchi Ugento Beach nel torneo dei Playoff di serie c del campionato maschile di pallavolo, nonostante sia rimasta ancora una partita da giocare.
I Falchi infatti hanno perso le prime tre partite, la prima con un secco 3-0 la seconda al tie break contro la Seconsulting Matino e la terza per 3-1 con il Toma Carburanti Ruffano, che andrà a giocarsi la finale con il Modugno.

Dei risultati che però non nascondono l’ottimo lavoro svolto quest’anno dal gruppo allenato da Alessandro Medico, protagonista di un buon campionato, al di sopra di quelle che erano le aspettative di inizio stagione.

RIVEDI LA PARTITA

https://youtu.be/-iBfiL_4p-A

La bandiera è blu ma il porto è nero: il caso Torre San Giovanni

pulizia porto torre san giovanni

Sono iniziate da poco e continuano in questi giorni le operazioni di disostruzione della bocca del Porto di Torre San Giovanni, interessata dal fenomeno dell’insabbiamento, che aveva reso il porto praticamente inutilizzabile. Si tratta di un’iniziativa tampone che, per il secondo anno consecutivo, permetterà almeno la fruizione minima del porto peschereccio di Torre San Giovanni, al costo di 35mila euro.

Questi lavori infatti non risolveranno il problema di un porto che è biologicamente morto già da tempo. Le foto dall’alto testimoniano una realtà che i residenti hanno già ben chiara, dato gli insopportabili miasmi che, soprattutto nei giorni di scirocco, sono costretti a subire.

Una situazione causata da un errore progettuale dell’attuale porto che con lo spostamento del molo di sottoflutto, ha causato l’insabbiamento dell’insenatura. Il problema principale sembra essere l’altezza del nuovo molo, a cui mancherebbero almeno 2 metri per poter svolgere al meglio il suo compito.

Un errore progettuale che, oltre all’insabbiamento del porto, sta causando la sparizione delle spiagge di Fontanelle, ridotte ormai a una sottilissima fascia di sabbia a ridosso dei pini marittimi, nonostante le costosissime operazioni di ripascimento che hanno coinvolto queste zone negli anni passati. Una questione che avevamo già trattato alcuni mesi fa con un articolo che descriveva la critica situazione che si sta verificando in località Fontanelle.

Eppure prima dei lavori qualcuno aveva già paventato questa situazione, prevedendo nel dettaglio i fenomeni al quale stiamo assistendo. Lo dicevano gli esposti presentati da Italia Nostra, ma lo dicevano anche diverse osservazioni presentate da privati cittadini. Osservazioni completamente ignorate dall’amministrazione di allora, che aveva la priorità di spendere i milioni di euro serviti al rifacimento totale dell’attuale porto, che in più fasi è costato oltre 7 milioni di euro.

Una soluzione che si è tradotta nel tempo in un tragicomico paradosso: mentre prima il porto veniva dragato annualmente per permetterne la corretta fruizione, dopo gli ultimi lavori non sono stati più previsti questi tipi di interventi. Questo ha fatto sì che nel porto oltre che alla sabbia e alla posidonia, si posassero anche tutti gli inquinanti prodotti dalla normale attività del porto.

Una foto satellitare del porto nel 2004
Una foto satellitare del porto nel 2009

Questo combinato disposto di fattori determina che il materiale prelevato all’interno del porto sia di difficile smaltimento, essendo classificato come rifiuto speciale anche in base alle analisi svolte dall’arpa all’interno del porto.

Non è quindi più possibile utilizzare questo materiale per il ripascimento delle spiagge come fu per le migliaia di tonnellate asportane nell’ultimo pesante restyling del porto di Torre San Giovanni. Un problema non da poco che sta causando l’enorme ritardo nella progettazione dell’intervento di bonifica del porto, già finanziato per un importo di quasi 5 milioni di euro, che in questo momento non si riesce a spendere, con il serio rischio di vedere buttate in discarica tonnellate di pregiata sabbia di cui la pineta di Fontanelle ha un disperato bisogno.

Tutti problemi che erano già ben chiari 10 anni fa, quando ci occupammo del problema con il mini reportage ” a chi importa il porto”, che vi riproponiamo.

https://www.youtube.com/watch?v=d8ILsuPDDnI&t=828s

Giuseppe Carafa e Asia Cucci: medaglia al valore atletico e riconoscimenti sportivi.

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Giuseppe Carafa: Medaglia al Valore Atletico. Riconoscimento anche per la giovane Asia Cucci.

Per il mondo della boxe pugliese il 2020 è stato l’annus horribilis. La pandemia ha obbligato i pugili ad allenarsi in casa privandoli del ring e dell’odore della palestra, ma gli amanti della nobile arte hanno ancora negli occhi i successi ottenuti da Giuseppe Carafa nel 2019.

Prima il titolo italiano nei superpiuma conquistato contro Francesco Invernizio, poi il titolo internazionale del Mediterraneo dei pesi leggeri conseguito a scapito di Nicola Cipolletta. Due prestigiose cinture messe in bacheca in un’annata trionfale, che non è passata inosservata ai vertici del Coni.

Giuseppe e tutti i titoli conquistati da lui sino ad ora.

Le imprese sul quadrato del pugile Giuseppe Carafa sono valse la Medaglia di Bronzo al Valore Atletico per i risultati agonistici conseguiti nel 2019.

Un riconoscimento importante conferito al boxeur della scuderia Conti Cavini tramite una missiva firmata dal presidente Giovanni Malagò: “Ti esprimo i più foto complimenti per il meritato riconoscimento e l’augurio di ulteriori successi nella tua carriera”.

A causa della situazione pandemica l’onoreficenza non è stata consegnata.

Medaglia al Valore Atletico

La premiazione avverrà domani, domenica 15 maggio nell’ex Chiesa di Santa Filomen, sala conferenza, ore 11:00.

Il CONI con la figura presente di Gigi Renis, insieme alla collaborazione dell’assessorato allo sport di Ugento, premierà Giuseppe con la prestigiosa medaglia di brozo al valore atletico.

L’Onorificenza della “Medaglia al Valore Atletico” ha tre distinti gradi: oro, argento e bronzo; e può essere conferita agli atleti italiani che abbiano conseguito risultati sportivi “assoluti”, titoli o primati a livello mondiale ed europeo, nazionale ed internazionale e che si siano distinti ai Giochi Olimpici.

Il comune coglierà l’occasione per premiare la giovanissima atleta Asia Cucci che si è distinta con un ottimo terzo posto ai campionati italiani junior svoltosi a Roseto degli Abruzzi lo scorso 7 maggio.

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Vecchie e giovani eccellenze a Ugento

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