Apparentemente può sembrare che la âTerra dei fuochiâ e la discarica âBurgesi non abbiano nulla in comune. Invece sono due questioni che vanno a braccetto, soprattutto alla luce della recentissima sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, con cui lâItalia è stata condannata per la mancata prevenzione dei danni causati dallo smaltimento illegale di rifiuti in Campania, sebbene le autorità fossero a conoscenza dei rischi.Â
Tutti i cittadini di Ugento, Gemini e di Acquarica â Presicce possono trarre le conclusioni che riterranno più opportune. Dettate esclusivamente dalla propria coscienza e dal proprio senso civico. Operando o meno parallelismi, oppure ritenendo che lâaccostamento sia inopportuno e al di fuori della realtà . Nulla può obiettarsi sulla violazione del âdiritto alla vitaâ. Solo chi è in cattiva fede e preferisce il puzzo del compromesso politico â elettorale, non riconosce un diritto così importante. Viviamo un momento storico in cui, ahinoi, ci sono politiche di diniego, nelle quali specifiche manifestazioni di danno sociale e ambientale vengono offuscate ed ignorate.Â
Se in passato i giudici di Strasburgo si erano orientati al diritto alla vita privata e familiare, applicando criteri molto rigidi per il âdiritto alla vitaâ, dacchè era richiesta una minaccia âreale e imminente per la vitaâ, con questa nuova sentenza si sono concentrati sul principio di precauzione. Motivo per cui il rischio per la vita derivante da un inquinamento (e nella Terra dei fuochi ed a Burgesi câè un inquinamento!) âsufficientemente grave, reale e accertabileâ, lo Stato italiano doveva (deve!) attivarsi per tutelare il âdiritto alla vitaâ.
Sotto lâaspetto pratico, questa sentenza distingue i criteri procedurali tra i contenziosi climatici e quelli ambientali.Â
Per la sua esecuzione (tutte le sentenze vanno eseguite!) la Corte ha avviato la âprocedura pilotaâ. Uno strumento più prescrittivo del solito: entro due anni, il governo italiano dovrà attuare una strategia di decontaminazione efficace e completa, istituendo un meccanismo indipendente di monitoraggio nazionale e rendere tutte le informazioni disponibili su unâunica piattaforma pubblica. Oggi per fortuna non bisogna scomodarsi molto per farsi unâidea delle battaglie che vanno combattute. Quelle che si possono vincere bisogna lasciarle ad altri!Â
A proposito di monitoraggio, sarebbe bello sapere a che punto è quello della discarica Burgesi. Interessante e utile sarebbe conoscere i risultati del âreferto epidemiologico comunaleâ, avviato e finanziato nel 2020 dal Comune di Ugento. Domande poste non per fare polemiche sterili e pretestuose, ma per chiedere rispetto di quei diritti che sono riconosciuti a tutti i cittadini.
Il ricorso alla Corte era stato presentato da 41 cittadini italiani residenti nelle province di Caserta e Napoli e da cinque associazioni con sede nella Regione Campana per avere giustizia sui danni ambientali causati da gruppi criminali che per anni hanno scaricato, interrato e incenerito rifiuti. Un territorio martoriato quindi, che registra un aumento dei tassi di cancro e dellâinquinamento delle falde acquifere. Una situazione non molto diversa dalla nostra realtà .Â
Lâabbiamo scritto sul nostro giornale che sabato prossimo a Lecce, presso il campus Ecotekne dellâUniversità del Salento verrà presentato lâAtlante dei tumori 2024. Unâoccasione per informarsi e per capire. Comprendere che per chiedere giustizia occorre realizzarla tutti i giorni, tra le proprie mura domestiche, come nel territorio in cui si vive.Â

















