Torre San Giovanni – A soli due giorni dalla denuncia sullo stato critico del canale, i tecnici del Consorzio di Bonifica sono intervenuti per rimuovere l’accumulo di detriti causato dalle mareggiate. Un intervento necessario, ma che non risolve il problema alla radice.
Escavatori e operatori specializzati sono al lavoro per liberare il flusso delle acque e prevenire un nuovo blocco del canale. La tempestività dell’intervento è un segnale positivo, ma solleva interrogativi sulla gestione a lungo termine di questa problematica.
Perché si interviene solo in situazioni di emergenza, quando le acque diventano stagnanti e maleodoranti? È davvero necessario attendere la mobilitazione di cittadini e media per un intervento che dovrebbe essere ordinaria amministrazione? Il timore è che si continui a gestire un problema strutturale con soluzioni temporanee, inefficaci di fronte a nuove mareggiate.
Dopo anni di segnalazioni e appelli, la comunità si aspetta una progettazione seria, un piano di intervento duraturo e un approccio condiviso tra Consorzio di Bonifica e Comune per garantire un ricambio idrico efficiente e continuo. Come è possibile che non si sia ancora giunti a una soluzione definitiva?
Torre San Giovanni non può permettersi cicli infiniti di emergenza-intervento-nuova emergenza. Il buon funzionamento del canale non può dipendere dalla reattività dei social o dai titoli dei giornali. La situazione impatta sulla salute pubblica, sul decoro urbano, sull’economia e sull’immagine turistica della marina.
Si spera che il nuovo governatore della Puglia affronti la questione con serietà e continuità, attraverso un progetto vero, finanziato, pianificato e condiviso. I residenti meritano risposte concrete, non semplici rattoppi. Sicurezza, pulizia e continuità sono essenziali per trasformare il canale in una risorsa, non più un problema cronico. Gli interventi in corso sono un passo avanti, ma la domanda sulla soluzione definitiva rimane aperta.





















