Home Lavoro ed Economia Sicolo: “Patrimonio Unesco merito degli agricoltori”

Sicolo: “Patrimonio Unesco merito degli agricoltori”

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L’Italia deve ripartire dagli agricoltori, veri custodi delle eccellenze che hanno portato la Cucina Italiana a diventare Patrimonio Unesco. Ne è convinto Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, che vede nel prestigioso riconoscimento un punto di svolta per la valorizzazione dell’intero settore agroalimentare.

“Il merito principale – sottolinea Sicolo – è degli agricoltori italiani che, con enormi sacrifici e mille incognite, continuano a coltivare eccellenze assolute e custodiscono una biodiversità unica al mondo. Basti pensare alle 500 cultivar di olive da olio che rendono l’olivicoltura italiana un unicum internazionale”.


Un riconoscimento, quello dell’Unesco, che affianca quello già assegnato alla dieta mediterranea, e che secondo Sicolo deve diventare la leva per ridare centralità alle imprese agricole.

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Costi di produzione alle stelle, prezzi troppo bassi

Nonostante la qualità riconosciuta a livello globale, molte aziende agricole – soprattutto medio-piccole – continuano a dover fare i conti con margini insufficienti.

“Troppe imprese – denuncia Sicolo – sono costrette a produrre e vendere a prezzi che non coprono nemmeno i costi. Serve intervenire con nuove regole che garantiscano la giusta redditività al primo e più importante anello della filiera”.

Dalla pasta al grano, dall’ortofrutta al latte e alla carne, fino agli oli extravergini e ai vini certificati, il presidente di Italia Olivicola richiama l’importanza delle produzioni DOP, IGP, STG, DOC, IGT e DOCG come garanzia di qualità, salubrità e identità del made in Italy.

La Puglia protagonista: “Leader del gusto in tutte le province”

Tra i territori che hanno contribuito maggiormente al riconoscimento Unesco c’è la Puglia, definita da Sicolo

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“una regione straordinariamente vocata all’agricoltura, con province che rappresentano veri universi del gusto e della tradizione agroalimentare”.

Un patrimonio fatto di produzioni uniche, innovazione e storia, che ha saputo imporsi come modello di eccellenza nazionale.

L’appello: “Consumare prodotti certificati e sostenere le nostre filiere”

Sicolo chiude con un doppio invito.
Da un lato ai consumatori: “Scegliete prodotti italiani, certificati DOP e IGP”.
Dall’altro al Governo: “Serve una fase nuova, che valorizzi davvero le nostre produzioni. Il made in Italy esiste solo se basato su produzioni italiane: vino, formaggi, olio, pasta di grano italiano, ortofrutta. E riconoscimento anche agli chef che utilizzano materie prime a km zero”.

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