Promuovere la rieducazione e il reinserimento socio-lavorativo dei minori: è questo l’obiettivo dei nuovi progetti presentati oggi presso i saloni di rappresentanza della Prefettura di Lecce. L’incontro ha segnato l’avvio di un percorso di inclusione sociale dedicato ai giovani che saranno ospitati nell’Istituto Penale Minorile di Lecce, inaugurato lo scorso 20 novembre e operativo dal 18 dicembre.
La conferenza stampa ha visto la partecipazione di numerosi enti del Terzo Settore, coordinati dalle istituzioni carcerarie e dall’Università del Salento, con l’obiettivo di sviluppare percorsi di formazione professionale, attività socio-culturali, supporto psicologico e accompagnamento al lavoro. Le strategie si ispirano ai risultati concreti ottenuti dal Progetto Lavoro F.U.O.R.I., avviato da Arpal Puglia insieme alla Casa Circondariale di Lecce e Confindustria, che ha già permesso l’inserimento lavorativo di 14 detenuti su 25 presso aziende del territorio, con nuovi inserimenti previsti nel 2026.
L’esperienza positiva della Casa Circondariale Borgo San Nicola ha spinto a replicare e adattare le best practices anche per i minori dell’IPM di Lecce, che inizialmente ospiterà una prima sezione con 12 giovani, all’interno di una struttura che può accogliere fino a 27 detenuti maschi. I progetti saranno calibrati in base alle esigenze di sviluppo psico-fisico dei ragazzi, con particolare attenzione alla tutela delle fragilità e alla promozione dell’integrazione sociale.
Il Prefetto Natalino Manno ha espresso un sentito ringraziamento a tutti gli enti coinvolti e ha illustrato alcune delle nuove iniziative: il laboratorio comunicativo di Antenna Sud, il laboratorio di danza della Fondazione Notte della Taranta e le attività sportive proposte dall’ex calciatore Pasquale Bruno. Particolare rilievo è stato dato anche alla creazione di una biblioteca interna, grazie alla donazione di un consistente numero di volumi da parte della Presidenza della Repubblica.
“Questi progetti rappresentano un segnale concreto della proattività del tessuto socio-culturale ed economico salentino – ha dichiarato il Prefetto Manno – che non lascia indietro nessuno e tende la mano a chiunque si trovi in difficoltà”.
L’iniziativa del Salento conferma così l’impegno territoriale verso percorsi di inclusione e reinserimento, dimostrando come formazione, cultura e lavoro possano diventare strumenti fondamentali per accompagnare i giovani oltre la pena.