La fine di una stagione storica: playoff e capocannoniere per Ugento Calcio

Finisce con una sconfitta che non fa male la stagione regolare dell’Ugento calcio nel campionato di eccellenza pugliese girone B. Gli uomini di mister Salvadore escono sconfitti per 3 a 0 dall’acquitrino di Novoli, con 3 gol in conseguenza di calci piazzati su un campo al limite della regolarità a causa della pioggia.

Partita giocata sotto l’acquazzone tutti i 90’ su un campo al limite della praticabilità: l’Ugento in forcing nella prima frazione di gioco ma subisce gol su palla inattiva da un calcio di punizione, poi colpisce due traverse e si vede annullare un gol con Nestola.

Nel secondo tempo l’Ugento subisce ancora altri due gol entrambi da calcio d’angolo, poi la partita scivola via tra rimpalli da entrambe le parte sulle pozzanghere.

Risultato che non scalfisce la classifica e proietta l’ Ugento a disputare la semifinale playoff in casa contro il Manduria.

Ma non è ancora ora di festeggiare per un società sportiva che quest’anno ha sicuramente poco da potersi rimproverare. Con il secondo posto, infatti, l’Ugento raggiunge il suo record sportivo per quanto riguarda posizione, punti e gol segnati, potendo contare anche sul capocannoniere del campionato, Daniel Munoz che con 19 reti di cui solo una su rigore si conferma croce e delizia del gruppo allenato da Andrea Salvadore, coadiuvato da mister Rocco Leone all’allenamento dei portieri. Nonostante questo la stagione non è ancora finita, con i prossimi 90 minuti che saranno decisivi per la promozione.

L’Ugento dovrà infatti vedersela ora con il Manduria, primo passo di un percorso che si potrebbe concludere il 14 maggio, giorno della finalissima per l’accesso alla serie D.

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Si tratta di un grandissimo risultato al culmine di una stagione fantastica, al di la di quello che sarà l’esito dei playoff.

Siamo partiti non certo con il favore dei pronostici, ma abbiamo dimostrato nel tempo di meritarci il posto raggiunto a fine stagione, con risultati e prestazioni che mai si erano viste in questa piazza.

Voglio per questo ringraziare tutti coloro che hanno permesso tutto questo, i ragazzi, il mister, tutto lo staff tecnico, tutta la dirigenza, gli sponsor, senza dimenticare tutti coloro che hanno collaborato e continuano a collaborare tutti i giorni al raggiungimento di questi fantastici risultati, che premiano il lavoro di una società che ha saputo lavorare bene nel tempo.

Ma non è ancora il tempo di tirare le somme, abbiamo ora una partita importantissima da affrontare, che potrebbe far continuare quello che per noi rimane un sogno

La dichiarazione del presidente Massimo De Nuzzo per Ozanews.it

A Ugento non vota più nessuno e la politica è ufficialmente morta

Ancora non si conoscono i risultati esatti e l’ordine della grandezza della vittoria delle destre qui a Ugento ma un dato è già chiaro a tutti: a Ugento non vuole votare più nessuno, in una costante riduzione dei votanti che dura da circa 20 anni.

Il civismo imperante che ha sminuito il ruolo dei partiti, un livello culturale che da anni ha ripreso a cavalcare verso il basso e il virus del relativismo che dalla chiesa ha anche attaccato la società civile sono solo alcuni dei sintomi che a livello nazionale hanno deciso un dato dell’affluenza così basso, che a livello nazionale si è comunque attestato sul 64% bel lontano dal 48,5% del dato di Ugento.

A Ugento non si vota più e non lo si fa per non disturbare il manovratore, che tra una votazione e l’altra potrebbe scivolare dimenticandosi di erogare i contributi casa, gli assegni ordinari e straordinari, i buoni spesa e tutti gli altri benefit che continuano a mantenerlo in piedi.

Cosa significa votare, dunque, nel nostro paese? Un dovere prima ancora di un diritto che si sta trasformando in un mero gesto per cui riscuotere un premio, come l’addestratore consegna lo zuccherino al cane meritevole, dopo l’esercizio riuscito bene a suon di mesi di cinghiate sul muso.

Delle elezioni davvero strane quest’ultime, con una campagna elettorale di cui in pochi si sono accorti ad Ugento, mai come questa volta completamente abbandonata da big e meno conosciuti candidati, che all’inutile richiesta del voto hanno questa volta scelto la latitanza. Nessun grande evento elettorale. Nessun comizio pubblico. Solo eventi privati organizzati massonicamente negli eleganti salotti di alcuni professionisti che continuano a non voler andare in pensione. Questa è stata la campagna elettorale di Ugento.

Non vogliono più neanche i nostri voti nelle oscure stanze di partito lì a Bari, questo perché a Ugento il dato è consolidato già da diversi anni: la politica qui è morta sotto il peso dei favori fatti ad amici e parenti.

Cosa servono allora i partiti quando si può far parte del gruppo del sindaco di questo o quell’assessore? Questo è il modo di intendere la politica nel nostro paese e lo possiamo appurare con i nostri occhi, con gente che nel giro di pochi giorni abbiamo visto passare dagli scudi alle feste elettorali degli odiati ex nemici, ora amici, diventati tali a suon di promesse e dicerie. L’appartenenza, la coerenza, la passione sono così scomparse schiacciate nella tramoggia del clientelarismo e del malaffare.

Eppure non era difficile capirlo, anche leggendo i dati delle ultime comunali, quelle di un anno fa, che hanno visto, in termini di affluenza, il peggior risultato del nostro paese in epoca repubblicana. Fino ad oggi, scesi anche sotto la soglia psicologica del 50%.

Più di un ugentino su due ha scelto di non votare. Questo è il dato che ci deve far pensare, ma che più di noi deve far pensare i sindaci di Ugento, così impegnati nel dare ai loro elettori, ma che in questo continuo dare stanno continuando a svuotare quel poco che ci è rimasto nella nostra democrazia.

Prova ne sia quello successo a Ugento dove il sito del comune non ha neanche pubblicato i dati sull’esito delle elezioni. A guardare il sito oggi si direbbe che le elezioni a Ugento non ci siano mai state, un pò come sogna qualcuno in questo paese.

la home del sito di Ugento oggi

Che senso ha dunque continuare con questa storia? Che senso ha indire consulte farsa con il solo scopo di continuare a mortificare la politica? Con quale faccia uno dei sindaci di Ugento si rivolgerà ai prossimi eletti della consulta giovanile? Come farà a spiegare loro che rappresenta una minima parte degli elettori di un paese che ormai non vuole più neanche votare?

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