Tartarughe, inaugurate le nuove sale del Museo di Calimera

Il 28 dicembre scorso presso il Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera, sede del Centro Recupero Tartarughe Marine, si è tenuta l’inaugurazione di due nuove sale, una destinata alla riabilitazione delle tartarughe ed una espositiva contenente riproduzioni in scala 1:1 del ciclo di vita delle tartarughe.


La sala di riabilitazione è già operativa da circa un anno, ma la sua inaugurazione è stata rimandata a causa della pandemia che ha costretto il centro alla chiusura forzata per un lungo periodo, spiega il Direttore del Centro Piero Carlino, ed ha permesso di migliorare qualità e quantità dell’azione nel recupero e nella tutela delle tartarughe marine, specie sempre più minacciata a causa di diversi fattori come ad esempio la pesca accidentale, l’impatto con natanti o l’ingestione di plastica che ormai viene riscontrata in oltre l’80% degli esemplari ospitati.


Durante l’evento sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Calimera Gianluca Tommasi, l’europarlamentare On. le Andrea Caroppo e l’assessore regionale con delega all’ambiente Anna Grazia Maraschio e il Direttore del Museo, Antonio Durante, che ha illustrato come l’importante lavoro portato avanti in questi anni abbia permesso al CRTM di diventare un vero e proprio punto di riferimento per le attività di tutela e recupero non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo.

Tantissimi sono stati in questi anni gli esemplari di tartaruga marina, principalmente della specie Caretta Caretta, la più comune del mar Mediterraneo, salvati dal Centro di recupero in quasi quarant’anni di attività, grazie anche a prestigiose collaborazioni con Università, organizzazioni ed all’aiuto fondamentale dei volontari come i Seaturtlewatcher, ragazzi e ragazze che con grande impegno affiancano gli operatori del centro durante lo svolgimento delle attività ed in particolare nelle operazioni di monitoraggio della costa salentina.

Liberate 60 tartarughe a largo di Torre San Giovanni

Salgono a sessanta le tartarughe nate da un nido trovato a Pescoluse. Merito dei volontari dell’associazione SEATURTLE Watcher in collaborazione con dei tirocinanti dell’Università del Salento.

Lavoro minuzioso e paziente il loro, scaturito da un’operazione durata 80 giorni. È, infatti, di quasi tre mesi fa il ritrovamento di un nido a Posto vecchio, Salve. Monitorate e tenute sotto controllo hanno fatto finalmente capolino lo scorso 26 ottobre e tutta l’operazione è durata ben 72 ore sino all’emersione dell’ultima tartaruga. Necessario l’intervento dei volontari che, consci delle possibili difficoltà delle neonate di raggiungere la libertà, hanno supervisionato l’evento per poterle aiutare nel caso fosse andato storto qualcosa e per massimizzare l’immersione di più tartarughe possibili.

Profondi conoscitori degli ambienti marini e in particolare delle testuggini, il centro di recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera, rappresenta ad oggi una realtà di riferimento per lo studio, la conservazione, ed il monitoraggio delle tartarughe marine dei mari Salentini.

La decisione presa è stata quella di liberare le piccole al largo, poiché le condizioni meteo non risultavano ottimali per una schiusa naturale. La buona riuscita è stata coadiuvata dalla Lega navale di Torre San Giovanni, fornitrice di un gommone che ha permesso ai volontari di raggiungere un luogo consono alla liberazione.

Senza esitazione alcuna le piccole tartarughine hanno preso il largo in cerca della loro strada.

Oltre alla buona notizia bisogna segnalare la presenza di altre uova, l’ultimo nido in attesa, nella zona di Torre San Giovanni. Embrioni vitali ma forse un po’ pigri, dato che ancora non vogliono saperne di schiudersi, ma si sa, le tartarughe sono animali longevi e la sanno lunga su come si passa il tempo.

Eventi come questi sono tutt’altro che rari sulle nostre spiagge e sono importantissimi per la fauna mediterranea.

La tartaruga marina comune è la specie maggiormente presente nella nostra zona ma può capitare che qualche altra faccia un giro in queste acque miti. Da considerarsi il fatto che tutte e sette le specie esistenti nel mondo sono considerate a rischio estinzione, minacciate dalla cattura accidentale e dalla distruzione dei siti riproduttivi.

Per questo motivo il lavoro di questi volontari è lodevole e prezioso allo stesso tempo.

https://youtu.be/tV0VoorbQ-I

Il centro di recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera è raggiungibile su Facebook cliccando sul seguente link: https://www.facebook.com/centrorecuperotartarughemarine.

L’equilibrio marino è a rischio a causa della mano dell’uomo, tuttavia è magnifico sapere che esistono giovani che hanno a cuore il futuro del mondo e di tutti i suoi abitanti, nessuno escluso.

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