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Al via l’iter per spostare il mercato di Ugento

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La delibera n°25 del 28.05.2018 del Consiglio Comunale ha approvato il Documento Strategico del
Commercio il quale, tra l’altro, nel prendere atto della circostanza che il mercato settimanale di Ugento
risulta distribuito su due siti distinti, ne raccomandava l’unificazione presso un’unica area.

L’area individuata dallo stesso documento è quella dell’attuale 167, nello spiazzo antistante dell’immobile comunale concesso in uso all’associazione Mare Blu, tra via Pasteur e via Sabin. Proprio per questo, per avviare l’articolata procedura, si rende doveroso predisporre una progettualità funzionale allo scopo sulla quale dovranno essere chiamati ad esprimersi i portatori d’interesse.

Quindi parte l’iter per progettare in pratica lo spostamento del mercato settimanale di Ugento, avviando il momento in cui vengono si ascolteranno i portatori d’interesse coinvolti in questa scelta che porterà entrambi i mercati di Ugento a spostarsi da Piazza Italia e Via Marchesi di Ugento.

Per far questo l’amministrazione conferisce l’incarico di 15 mila euro al Dott. Gabriele Onorato da Nardò.

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Il mare dei messapi, risorsa per il Salento.

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Il mare dei messapi, risorsa per il Salento

La strategia marina per un buono stato ecologico ambientale interessa anche i mari del Salento. Anche il nostro mare. Una Terra, la nostra, che con la ricchezza dei suoi ecosistemi riesce a coniugare storia, tradizione e paesaggio in un “valore sistemico” tale da renderla uno dei luoghi più incantevoli del mondo. I valori culturali, antropologici e sociali che le sue genti esprimono si sintetizzano in peculiarità che consentono di guardare al futuro con ottimismo e speranza. Senza tralasciare quelle pulsioni morali ed etiche che l’ecologia integrale pure favorisce e non solo attraverso l’Enciclica “Laudato si” di papa Francesco. 

Illuminanti appaiono le riflessioni di Benedetto XVI nella sua “Ecologia dell’uomo”, nella quale sottolinea, tra l’altro, quanto il tema dello sviluppo sia fortemente collegato ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente: «La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve farla valere anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso». E’ in questo quadro che occorre inscrivere, a tutti i livelli, un nuovo impegno etico – sociale prim’ancora che politico – istituzionale. Del resto, è una verità incontrovertibile che, come sosteneva Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”: “«Lo stato siamo noi. Sono i paesi che fanno il Paese: la vera ricchezza è il luogo in cui si vive. La malattia della politica è la lontananza dalla nostra comunità e dalla operosità delle nostre donne e dei nostri uomini». 

Il nostro mare deve incontrare una nuova logica, un diverso approccio culturale e sistemico, perché ormai da tempo registra sofferenze potenzialmente idonee da renderlo “un vuoto a perdere”. Le questioni legate all’approvvigionamento energetico si sommano ai problemi di erosione costiera e di inquinamento delle acque causato da sistemi di depurazione non all’altezza degli impatti antropici, soprattutto quello estivo. La Strategia europea per l’Ambiente Marino (Direttiva 2008/56/CE del 17 giugno 2008, recepita in Italia con il d.lgs. n. 190/2010), basata su un approccio integrato, pilastro ambientale della politica marittima UE, perseguiva l’obiettivo di raggiungere entro il 2020, un “buono stato ambientale”. Tale obiettivo non prescinde dalla preservazione della diversità ecologica e della vitalità dei mari affinché siano puliti, sani e produttivi, per mantenere l’utilizzo dell’ambiente marino a un livello sostenibile, salvaguardandone il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. La Strategia si struttura nella definizione di programmi di monitoraggio ideati per valutare il grado di salute del mare: il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha infatti affidato alle Regioni il compito di avviare le esperienze di monitoraggio. Le Agenzie regionali ambientali operano oggi in un Sistema che è in grado di svolgere in modo incisivo, coerente e coordinato le indagini ed i controlli necessari alla tutela del mare. All’interno della Direttiva quadro sono stati individuati una serie di indicatori, dacché sono molteplici i campi di indagine cui i tecnici lavorano ed investigano ormai da alcuni anni, che consentono di definire problemi e di inquadrare le possibili azioni di contenimento/risoluzione. Si pensi, ad esempio, al “trend nella quantità, nella distribuzione e nella composizione di microparticelle”, in particolare microplastiche (indicatore 10.1.3). Il microlitter marino comprende tutto il materiale solido con dimensioni inferiori ai 5 mm disperso nell’ambiente, la cui parte preponderante, di origine prettamente antropica, è costituita dalla componente microplastica, derivante dal processo di frammentazione di materiale di dimensione maggiore (macrolitter) dopo periodi più o meno lunghi di permanenza nell’ambiente. Da considerarsi ubiquitario anche in assenza di sorgenti puntuali di inquinamento. Le analisi di laboratorio hanno consentito di acclarare che i tipi di plastica rinvenuti sono prevalentemente polietilene, polistirene e polipropilene. Ciò detto è tuttavia una minima digressione rispetto a quanto sarebbe invece necessario discettare, considerata la rilevanza e l’interesse verso una risorsa fondamentale, non solo economica, come il mare. L’opinione pubblica dovrà responsabilmente prestare attenzione alle presentazioni dei dati dei prossimi mesi, essendo necessario garantire a tutti la possibilità di usufruire delle informazioni che derivano dalle attività di studio e di controllo. Esiste peraltro una specifica disciplina che riconosce ad ogni cittadino il diritto di accedere alle informazioni ambientali (Decreto legislativo 195/’05). Al diritto ad un mare sano e pulito corrisponde il dovere di informarsi/conoscere prim’ancora di tutelarlo e preservarlo per le future generazioni perché il nostro mare è una nostra risorsa.

Il riconoscimento della bandiera blu al Comune di Ugento deve pertanto costituire il percorso da seguire per eliminare tutti quei problemi che l’onestà intellettuale di tutti deve farci vedere. Certamente non facile, ma che può senz’altro costituire un valido collante per ricostruire un’identità territoriale smarrita da molti anni. Un elemento per tornare a farci sentire “popolo”, nel senso più nobile del termine. Ed è’ questa a mio avviso l’infrastruttura culturale che occorre costruire per guardare con ottimismo e fiducia al futuro. Ritornando comunità e abbandonando ogni personalismo e individualismo politico – elettorale, di cui piaccia o no, paghiamo le conseguenze essendo venuto meno il senso di appartenenza ed il dovere civico di essere ugentino e poi cittadino.

Il sindaco chiude il gruppo WhatsApp delle associazioni di Ugento

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il sindaco chiude il gruppo whatsapp delle associazioni di ugento

Vietato parlare al conducente e così il sindaco di Ugento salvatore Chiga chiude unilateralmente il gruppo WhatsApp che coinvolgeva tutte le associazioni del paese, di cui lui era subentrato all’amministrazione a Tiziano Esposito, fondatore del gruppo ai tempi della sua presidenza della protezione civile cittadina.

Gent.li presidenti, visto i contenuti dei diversi messaggi inviati da alcuni di voi, su esortazione anche degli uffici comunali competenti, si rappresenta che ogni comunicazione ufficiale con la P.A. avverrà attraverso i canali ufficiali.
Pertanto, non essendo questo uno strumento formale e onde evitare ogni eventuale disguido, si procederà alla chiusura del gruppo.
Cordiali Saluti.
Il Sindaco
Salvatore Chiga

Il messaggio lasciato dal sindaco prima di chiudere il gruppo
l’immagine di profilo del gruppo delle associazioni

Ma quale è stato il fatto che ha scatenato la furia iconoclasta del primo cittadino?

Alcuni dei membri del gruppo sembrano essersi macchiati del reato di lesa maestà, continuando a chiedere risposte al primo cittadino, riguardanti i costanti e continui problemi di comunicazione ascrivibili all’amministrazione del comune di Ugento, dopo l’ennesimo incontro di parte delle associazioni cittadine, organizzato in poche ore e tra una cerchia ristretta di invitati.

Alla richiesta di diversi presidenti di fare qualcosa per migliorare la comunicazione del Comune di Ugento la risposta è stata dunque quella di chiudere anche l’unico canale di comunicazione e promozione rimasto alle associazioni di questo paese, che lo usavano, oltre che per coordinare le loro iniziative, per promuovere i propri eventi in assenza di un canale ufficiale del Comune. E sembra proprio che sia stato il riferimento al fatto che questo canale esista e sia abbandonato da anni, avanzata da uno dei presidenti in chat, a spingere il sindaco a chiudere il gruppo, che non ha visto comunque arrivare nessuna risposta in merito alle problematiche sollevate.

Una storia che, personalmente, mi ricorda molto quella di un sindaco leghista di un piccolo comune del nord Italia, che più di 10 anni fa per risolvere il problema delle prostitute che usavano un boschetto per esercitare, pensò bene di risolvere il problema radendo al suolo il boschetto.

Allo stesso modo, oggi, la risposta a chi chiedeva più comunicazione è stata quella di sopprimere anche il poco che c’era. Un’atteggiamento che ci riporta agl’anni bui della nostra democrazia, in un periodo dove il vento della guerra sferza sempre più forte le nostre coscienze e che dovrebbe farci riflettere a fondo su cosa sia la nostra democrazia e quanto dobbiamo lavorare per poterla preservare da chi, proprio con comportamenti schizofrenici e liberticidi viene additato dalla nostra cultura come dittatore.

Ed è subito Kim Jong Chig

uno scherzoso fotomontaggio del sindaco di Ugento

È doveroso dire che si tratta di un fotomontaggio fatto per cercare di alleggerire una situazione che di leggero ha ben poco. Nessuno si sognerebbe di dare mai del dittatore al sindaco Salvatore Chiga, perché anche questa volta, come riportato nella sua comunicazione, la responsabilità di questo gesto è da ascrivere agli uffici competenti, che non mancheremo di interpellare nei prossimi giorni per capire da cosa sia nata questa impellente esigenza.

Esigenza che sarebbe stata esaudita semplicemente con l’abbandono del gruppo da parte del sindaco, coinvolto solo ed esclusivamente in quanto ex assessore con delega ai servizi sociali, lasciando la possibilità a tutti gli altri di poter continuare a sfruttare un importante mezzo di comunicazione e confronto.

Arrivano i vigili in scooter a Ugento

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33mila euro per pulire ugento

Arriva a compimento il progetto estate sicura che ha visto il Comune di Ugento impegnato nello spendere 40 mila extra ricevuti dal ministero dell’interno per poter rafforzare i mezzi a disposizione delle forze pubbliche.

Dopo l’estate, quindi, arriva l’ordine dei due scooter Piaggio Liberty che verranno messi a disposizione dei vigili urbani di Ugento al costo di 4900 euro. Anche la sicurezza dei vigili è stata tutelata, con l’acquisto di due giubbotti da motociclista alla modica cifra di 1400€ l’uno, per la spesa totale di altri 2800 euro.

A queste somme c’è da aggiungere la spesa di oltre 8mila euro per l’acquisto di tablet, software e stampanti che sarebbero dovuti servire all’espletamento del progetto.

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Altri soldi per pulire il nostro paese

Se qualcuno avesse ancora dubbi sul caro conto da pagare per il mantenimento del decoro del nostro vasto territorio, è stata da poco pubblicata l’ennesima determina che stanzia ulteriori fondi pubblici per la pulizia straordinaria di un paese martoriato dallo scarico incontrollato di rifiuti.

Questa volta sono 32mila euro i soldi stanziati per il recupero e lo smaltimento di rifiuti ed ingombranti che si vedono lungo le strade periferiche del nostro paese, con il servizio assegnato alla ditta Spurgo Canal Jet, già impegnata quest’estate nella pulizia e la bonifica del molo foraneo del porto di Torre San Giovanni.

Si tratta di una spesa che va ad aggiungersi al calderone dei costi legati alla gestione della raccolta rifiuti nel nostro paese, una gestione nei fatti emergenziale ma che continua ad andare avanti senza modifiche nell’indifferenza generale.

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44mila euro per allontanare i piccioni da Ugento

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La presenza di piccioni anche di grandi dimensioni è diventato, soprattutto negli ultimi anni, un vero problema. Per questo il Comune di Ugento corre ai ripari, con una determina che stanzia 44 mila euro da destinare alla ditta FALCON FARM di Aradeo. Nello specifico, citando la determina:

che la presenza di piccioni e colombi in città ha assunto negli ultimi anni dimensioni considerevoli;
-che il loro sviluppo indiscriminato ha comportato numerosi problemi come la corrosione di monumenti,
l’imbrattamento di edifici, il fastidio nei confronti dei passanti;
-che occorre non sottovalutare un ben più grave problema di ordine igienico-sanitario dovuto alla
disseminazione di escrementi all’interno dei quali sono stati trovati agenti patogeni macro e
microbiologici, vettori di pericolose malattie anche letali per l’uomo;
-che non è necessario il contatto diretto col guano perché il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono
trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, nelle
strutture sanitarie, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria
innescando i processi infettivi;
CONSIDERATO
che sul territorio di Ugento e precisamente in Piazza San Vincenzo, Piazza Colosso, sugli edifici della
Torre dell’orologio, ex Chiesa di Santa Filomena, ivi compreso l’ala della sede comunale, Palazzo Rovito,
la presenza di detti volatili imbratta le facciate di chiese e monumenti nonché la sede stradale circostante;
che i dissuasori a spilli utilizzati su alcuni monumenti hanno dato scarsi risultati;
che esistono vari mezzi e metodi di dissuasione contro tutti i volatili molesti che danno ampie garanzie di
durata, affidabilità ed efficacia;
RITENUTO che per tutelare le specie ornitiche, ma nel contempo garantire la bellezza di Chiese e
monumenti del territorio nonché l’igiene e la salute pubblica si ritiene opportuno affidare il servizio di
allontanamento dei volatili di allontanamento dei volatili a mezzo di falconeria ed utilizzo sistemi di
dissuasione per l’importo di 43.920,00 iva inclusa;

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Ugento nel mondo: il prof. Marcello Caleffi.

Ugento nel mondo: il prof. Marcello Caleffi.

Marcello Caleffi è originario di Ugento e si laurea a Lecce nel 2005, 110 e Lode in “Computer science engineering”. Nel 2009 ottiene un dottorato di ricerca in “Electronic and telecommunications engineering” all’università Federico II di Napoli.

Insieme alla compagna, la prof. Angela Sara Cacciapuoti, il prof. Caleffi è docente federiciano, Università Federico II di Napoli;

Entrambi esperti di Quantum Communications e Quantum Networks, hanno ricevuto dalla IEEE Communications Society il prestigioso premio internazionale “Best Tutorial Paper Award”. CLICCA QUI per l’articolo scientifico.


La IEEE Communications Society raggruppa oltre 26 mila scienziati, professionisti ed esperti nel campo delle comunicazioni e delle reti di computer, provenienti da oltre 149 nazioni. Ogni anno conferisce il premio “Best Tutorial Paper” all’articolo, tra gli oltre 20.000 pubblicati nelle riviste edite dalla IEEE.

L’articolo premiato, scritto insieme a Rod Van Meter della Keio University e Prof. Lajos Hanzo, docenti della University of Southampton ed intitolato “When Entanglement Meets Classical Communications: Quantum Teleportation for the Quantum Internet”, analizza le sfide e gli ostacoli tecnologici per il design e lo sviluppo di una Quantum Internet.

“Siamo felici del riconoscimento ricevuto, che conferma il ruolo di assoluto primo piano della Federico II nella ricerca mondiale su quantum communications e quantum networks.” spiega Caleffi. “Realizzare la Quantum Internet — attraverso cui interconnettere ed integrare tecnologie, sistemi e computers quantistici su scala globale — è l’obiettivo del programma decennale da 1 miliardo di euro “Quantum Flagship” lanciato dalla Commissione Europea. Sono però necessari standard condivisi, che garantiscano interoperabilità tra reti e sistemi eterogenei, ed il nostro gruppo di ricerca è tra i promotori della proposta di definizione di uno standard IETF (Internet Engineering Task Force): “Architectural Principles for a Quantum Internet.” spiega la Cacciapuoti.

Per farla “molto semplice” il Quantum Internet si propone di completare il classico mondo della rete. L’idea del prof. Marcello Caleffi.

Attraverso l’utilizzo del Qubit, contrazione di quantum bit, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico ovvero l’unità di informazione quantistica, si cercherà di affiancare l’attuale schema a bit e completare le falle presenti nel sistema.

Il prof. Marcello Caleffi che descrive il Quantum Internet

Il Qantum intenet permetterebbe applicazioni enormi nella sempre più crescente e necessaria economia della cyber security;

Descritto nell’articolo The Quantum Switch: enabling Noiseless Quantum communications for CyberSecurity Appliations”, presentato, e premiato, da un team dell’Università di Napoli “Federico II” – Electrical Engineering and Information Technology Department and “E. Pancini” Physics Department made up of Marcello Caleffi, Angela Sara Cacciapuoti, Vincenzo D’Ambrosio and Carlo Forestiere.

L’articolo intende dimostrare i vantaggi di un innovativo device quantico nei sistemi di comunicazione terrestri e satellitari: il Quantum Switch. Questo dispositivo sembra promettente per applicazioni di Cybersecurity. Risolve problemi di vulnerabilità che caratterizzano le attuali infrastrutture terrestri di comunicazione quantica e problematiche relative alle odierne tecniche di distribuzione di chiavi Quantiche.

Il mondo digitale evolve in fretta e la rete con esso. La sicurezza è un problema che caratterizzerà e sfide industriali e istituzionali del futuro. L’europa, l’Italia e anche Ugento fanno parte della nascita di queste.

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