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Campetti di Gemini: orari estivi

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Orari estivi in vigore per i campetti di Gemini gestiti dalla Pro Loco Beach.

Alleghiamo il documento che stabilisce gli orari invernali per usufruire del campetto gratuito di Gemini.

L’orario estivo, entrato in vigore da Marzo, prevede la possibilità di prenotare i campetti:

  • dalle 16:00 alle ore 17:00 l’utilizzo del campo avverrà in maniera libera
  • dalle ora 17:30 alle 22:00 l’utilizzo del campo avverrà SOLO su prenotazione, attraverso il gruppo WhatsApp 3284750087 rispettando un’ora e mezzo di gioco a turnazione.

Tutti i partecipanti che vorranno prenotare il campo, dovranno aggiungersi al gruppo WhatsApp per evitare eventuali disguidi e per una maggiore efficienza del servizio.

campetti

80 mila euro per monitoraggio biodiversità del Parco Litorale, posidonia e scogliere.

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Monitoraggio biodiversità Parco Litorale, posidonia e scogliere: 80mila euro stanziati.

Con la delibera Settore 4° – Urbanistica, Ambiente e SUAP N°. 190 Registro Generale DEL 25/03/2022 N°. 18 Registro del Settore DEL 04/04/2022.

Il Comune di Ugento ha impegnato la somma complessiva di 80.000 Euro per:

  • € 60.000,00 in favore della Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN), con sede legale in Villa Comunale, 80121 Napoli, P.IVA IT 04894530635 rappresentata dal Presidente Roberto Danovaro, sul piano dei conti
    integrato 1.04.01.01.013, Miss. 9, Prog. 05 “Trasferimenti correnti a enti e istituzioni centrali di ricerca e Istituti e stazioni sperimentali per la ricerca” (ex cap. 1050, art. 49) del bilancio pluriennale 2022-2024 in corso di formazione, di cui € 36.000,00 sull’esercizio 2022 ed € 24.000,00 sull’esercizio 2023;
  • € 20.000,00 in favore del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CONISMA), con sede legale in Piazzale Flaminio 9 – 00196 Roma, P. I. 01069050993, rappresentato dal Presidente Antonio
    Mazzola, nato a Castelbuono (PA) il 10.03.1951, sul piano dei conti integrato 1.04.01.02.018, Miss. 9, Prog. 05 “Trasferimenti correnti a Consorzi di enti locali” (ex cap. 1050, art. 50) del bilancio pluriennale
    2022-2024 in corso di formazione, di cui € 12.000,00 sull’esercizio 2022 ed € 8.000,00 sull’esercizio 2023;

Si procederà, perciò, al pagamento delle somme secondo le modalità descritte all’art. 5 dello schema di accordo di programma approvato con D.G.C. n. 3 del 18/01/2022 e nello specifico:

  • 1° rata di acconto pari al 20% (venti%) alla sottoscrizione della presente Convenzione Esecutiva e comunque non prima della erogazione del I acconto da parte della Regione Puglia;
  • 2° rata di acconto pari al 40% (quaranta%) alla presentazione della rendicontazione delle attività svolte nell’anno 2022 per le di attività di monitoraggio;
  • 3° rata di saldo pari al 40% (quaranta%) alla presentazione della rendicontazione finale da presentare entro l’esercizio 2023 e comunque non prima della ricezione del saldo da parte della Regione Puglia;

In tutto saranno versati, per il Parco Litorale, 36mila euro per il 2022 e 24 mila per il 2023.

Non configurandosi quale pagamento di corrispettivo, comprensivo di un margine di guadagno, l’onere finanziario oggetto di impegno nella presente determinazione, rappresenta un contributo alle spese effettivamente sostenute e, pertanto, l’attività oggetto della presente determinazione è da considerarsi attività istituzionale

Alleghiamo deliberazione completa

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La cucina di Adriana Manco sbarca anche su Tele Rama

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adriana manco su tele rama

La fama della nostra carissima Adriana Manco non conosce più limiti e dopo aver scalato le classifiche di rilevanza degli influencer salentini a suon di like e follower, questa volta è stata ospite di Tele Rama nel programma Terre del Salento condotto da Isabel Tramacere.

Un successo meritatissimo per la nostra concittadina, che con il suo contagioso entusiasmo sta facendo riscoprire a molti il piacere della semplicità e delle tradizioni culinarie del nostro paese e non solo. Non è un caso che la sua rubrica “In cucina con Adri” rappresenti una delle più lette sul nostro giornale che da sempre ha creduto in Adriana e nella sua incontenibile spontaneità.

Il Giovedì sera del nostro sepolcro

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Il Giovedì sera del nostro sepolcro

Sono trascorsi due anni di pandemia, un limbo in cui quasi sono andate perdendosi le tradizioni, civili e religiose, che, fino al 2019 quasi sembravano routine. Le sagre di paese, ricorrenze nazionali, le feste “comandate”, quelle patronali e di parrocchia.

Ci siamo ritrovati a trascorrere giornate, che prima cerchiavamo sul calendario come evento, facendole scivolare apaticamente fino alla mezzanotte.

Domenica, lunedì, martedì…sono diventati, semplicemente e ciclicamente: domenica, lunedì, martedì, tutti, indiscriminatamente, dal 1° gennaio al 31 dicembre.

Eppure, dentro di me, dentro di te che leggi, dentro ognuno di noi cresceva il sentimento forte di una normalità, si, ma quale?

Ci siamo dimenticati, che in mezzo a mille peripezie e decreti, in fondo già da un anno la vita è sostanzialmente ripresa.

Siamo tornati a lavorare, siamo tornati negli stadi, nei palazzetti, nelle chiese; siamo tornati nei cinema, nelle pizzerie, nelle palestre.

Ma non è più come prima.

Il distanziamento fisico ha lasciato il posto a quello sociale, la resilienza allo sconforto, tanti nostri cari ci hanno lasciato, molti senza avere l’ultimo saluto che avrebbero meritato.

<<Ci mancava la guerra!>> in quanti lo abbiamo pensato? Tutti, ma in quanti lo hanno detto perché hanno visto, quanto accade, come l’ennesimo riavvolgimento di nastro e non come tragico avvenimento in quanto tale.

Così, come un fiume scorre, due anni sono trascorsi e i Riti sono tornati.

È giovedì, è quello Santo, è una metafora.

Rinchiusi nel nostro sepolcro, abbiamo aspettato ansiosi il terzo giorno, quello che questa sera ci porterà a pellegrinare per il borgo, incontrando il viso di chi ha scelto un percorso differente, ma che nel cuore ha la stessa meta. Ci lasceremo trascinare dai ricordi, dalle luci soffuse, dai canti, il profumo dei fiori che adornano l’Altare della Reposizione. Un mistico passaggio tra la notte ed il giorno. Il nostro sepolcro che si apre.

Che sia una resurrezione la nostra al termine di questo calvario, che non sia il ritorno alla normalità, ma alla vita, quella vera, quella dove ogni momento viene vissuto fino in fondo, dove ogni giorno non sia solamente un altro giorno, non solo il terzo giorno, ma sempre Pasqua!

Come verranno spesi i soldi delle nostre multe?

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Come verranno spesi i soldi delle nostre multe

Nell’agosto 2010 sono entrate in vigore le modifiche alle norme del codice della strada introdotte dalla legge n. 120/2010. In particolare, è stata introdotta una specifica e puntuale ripartizione dei proventi delle sanzioni del codice della strada con previsione di destinazione vincolata in bilancio o meglio di spesa a carattere obbligatorio oltre all’introduzione tra le varie finalità della possibilità di destinare i predetti proventi al potenziamento di servizi di Polizia Locale.

Nello specifico viene previsto che nel limite del 50 %:
1) sia, per la quota di un ¼ di questi (12,50 % del totale delle sanzioni introitate), destinato:
a) interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;
2) sia, per la quota di un ¼ di questi (12,50 % del totale delle sanzioni introitate), destinato:
a) al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione
stradale;
b) all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei corpi e dei servizi di Polizia Provinciale e di Polizia
Municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1, dell’articolo 12 …;
3) sia, per la quota di un ½ di questi (25,00 % del totale delle sanzioni introitate) destinato al
miglioramento della sicurezza stradale attraverso:
a) la manutenzione delle strade di proprietà dell’ente;
b) l’installazione, l’ammodernamento, il potenziamento, la messa a norma e la manutenzione delle
barriere e la sistemazione del manto stradale delle medesime strade;
c) la redazione dei piani di cui all’articolo 36;
d) interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e
ciclisti;
e) lo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi
didattici finalizzati all’educazione stradale;
f) le misure di assistenza e di previdenza per il personale
g) gli interventi a favore della mobilità ciclistica;
h) l’assunzione stagionale a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di
lavoro di Operatori di Polizia Municipale;
i) il finanziamento di progetti di potenziamento:

  1. dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale;
  2. dei servizi notturni;
  3. dei servizi di prevenzione delle violazioni di cui agli articoli 186, 186-bis e 187 (guida in stato
    d’ebbrezza o utilizzo di sostanze stupefacenti);
    j) l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia municipale di cui alle
    lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, destinati al potenziamento dei servizi di controllo
    finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale.

Alla luce di questo, il Comune di Ugento ha deciso di destinare i proventi delle multe in questo modo:

La restante somma di € 18.584,10 entreranno nel bilancio corrente del Comune di Ugento.

Il martin Pescatore nel parco Litorale di Ugento

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il martin pescatore

Il Parco naturale litorale di Ugento, grazie soprattutto alla presenza delle zone umide del sistema dei bacini, è uno dei siti più ricchi in Italia per quanto riguarda la presenza di specie avifaunistiche (migratorie e non). Questa massiccia presenza di specie volatili rendono il parco meta di studiosi e appassionati di
birdwatching che qui si recano per le loro osservazioni durante tutto l’anno.
In questo numero faremo la conoscenza del martin pescatore (Alcedo atthis), un piccolo volatile dai colori sgargianti che è possibile incontrare all’interno del parco.
Il Martin Pescatore nonostante sia diffuso in diversi paesi, è stanziale solo in aree dal clima mite come l’Italia meridionale, infatti gli esemplari che vivono in regioni dagli inverni rigidi, sono soliti effettuare brevi migrazioni, alla ricerca di temperature ideali.
Durante la migrazione è solito volare durante la notte e fermarsi a riposare al riparo della vegetazione durante il giorno.
Questo piccolo volatile conosciuto anche con il nome di Alcione, è caratterizzato da uno spettacolare piumaggio che va dal verde smeraldo al turchese brillante sul dorso, mentre il ventre è di colore arancione. Gli esemplari adulti raggiungono dimensioni comprese tra i 17 e i 25 cm, e un peso che va dai 26 ai 46 grammi.
Come suggerisce il nome, la dieta del Martin Pescatore si basa principalmente su piccoli pesci e crostacei, ma se necessario si nutre anche insetti e molluschi.
Si tratta di animali particolarmente silenziosi e solitari, che vivono nelle immediate vicinanze di corsi d’acqua, dove impiegano la maggior parte del tempo a pescare. Una volta individuata la propria zona di pesca, il Martin Pescatore è pronto a difenderla dall’invasione di altri esemplari, e si sposterà da essa
esclusivamente durante la stagione dell’accoppiamento alla ricerca di un partner.
La femmina depone dalle 2 alle 10 uova, in nidi posti in piccoli tunnel a ridosso dei corsi d’acqua, nei quali maschi e femmine si danno il turno per la cova. Dopo 25 giorni dalla schiusa i giovani martin pescatore sono in grado di volare e procacciarsi il cibo in autonomia e possono quindi abbandonare il nido.
A Torre San Giovanni, alcuni esemplari sono visibili anche nei pressi del lungomare, più precisamente nel canale che collega il bacino Sudenna al mare dove è facile vederli cimentarsi nel caratteristico volo a “spirito santo”, una tecnica che consiste nel rimanere sospesi immobili a pochi centimetri dal livello dell’acqua, muovendo velocemente soltanto le ali, nell’attesa di immergersi volando in picchiata per catturare la preda che mangerà dopo averla tramortita sbattendola sui rami o sugli argini utilizzando il suo lungo becco.
La sopravvivenza di questo pittoresco animale è strettamente legata alla salvaguardia del suo habitat, la cementificazione degli argini e l’inquinamento delle acque infatti rappresentano i suoi principali nemici.
Degno di nota è inoltre il primo avvistamento in Italia del ben più raro martin pescatore bianco nero, effettuato proprio nei bacini del parco di Ugento dal naturalista Roberto Gennaio. Questa specie stanziale in alcuni stati Africani, in Asia e in Cina meridionale, in Europa nidifica solo in Turchia mentre sverna in Israele, Cipro Polonia e raramente in Grecia. L’esemplare osservato a Torre San Giovanni, una femmina, ha svernato da novembre 2014 a gennaio 2015.
Quest’evento più unico che raro ha portato a Ugento studiosi e birdwatcher provenienti da tutta Europa.

La cementificazione che avanza

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La cementificazione che avanza

Ha fatto tanto discutere negli ultimi giorni, l’abbattimento del maestoso albero di pino che sorgeva rigoglioso a ridosso dalla Chiesa della Madonna della Luce a Ugento.
Purtroppo sempre più spesso si assiste nei paesi della nostra provincia all’abbattimento o l’eradicamento di alberi nelle piazze e più in generale nei centri abitati, ne sono un esempio la rimozione degli alberi che adornavano Piazza San Vincenzo o l’eradicazione di alcuni esemplari di quercia e importanti esemplari di pino albanese, che abbellivano il complesso della chiesa madre e l’adiacente piazza castello nella vicina Taurisano.
Dietro a opere di messa in sicurezza o di “riqualificazione urbana”, spesso si celano interventi di cementificazione e impoverimento del verde pubblico, che invece di essere visto e soprattutto tutelato come un patrimonio di tutti viene percepito come un fastidio, una cosa della quale cercare di occuparsi il meno possibile.
In alcuni casi come nel caso del pino della chiesa della Madonna della luce, l’albero diventa patrimonio e simbolo identitario di una cittadinanza che con il suo abbattimento vede tristemente scomparire una testimonianza vivente della storia della propria comunità La necessita di rimuovere gli alberi (specie quelli di grandi dimensioni) spesso è resa necessaria dalla precarietà degli stessi che potrebbe in caso di caduta provocare seri danni a edifici o persone.
Nel caso che gli alberi siano rimossi per motivi di pubblica sicurezza, siamo sicuri che l’abbattimento di queste piante sia sempre da attribuire all’età e soprattutto alla loro stazza?
Difficile dare una risposta precisa a questa domanda, ma una cosa è certa, la mancata cura del verde pubblico è qualcosa che accomuna molti comuni salentini.
Emblema della mancata cura e della cattiva manutenzione del verde pubblico che più o meno a tutti noi è capitato di vedere, è la pratica della “capitozzatura”, tecnica di potatura che consiste nella quasi totale rimozione della massa fogliare degli alberi attraverso tagli di grosse dimensioni.
L’albero privo di foglie e rami, per dirla in maniera breve, deve impiegare molte forze nella sua rigenerazione e finisce per indebolirsi, inoltre l’albero capitozzato è più facilmente esposto ai patogeni e quindi rischia di marcire e cedere.
Sarebbe il caso, vista la crescente consapevolezza nei cittadini del valore ambientale rappresentato dalla presenza di alberi e aree verdi, che si attivassero politiche atte a garantire una corretta e costante manutenzione del verde pubblico.
A oggi però la triste realtà è che sebbene siano noti i benefici offerti dall’albero urbano, come l’ombreggiamento, la mitigazione della temperatura e la purificazione dell’aria, raramente a un
espianto segue una nuova piantumazione .

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