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La “rivoluzione” della Pro Loco di Gemini

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Ci sono gesti che in una comunità assumono un significato che va ben oltre la loro natura amministrativa. È il caso della Pro Loco di Gemini che, rompendo una consuetudine radicata e spesso data per scontata, ha deciso di rendere pubblico sui propri canali social il rendiconto economico dettagliato della festa di Sant’Oronzo 2025. Un atto che possiamo definire senza timore “rivoluzionario”, perché apre un nuovo capitolo nel rapporto tra associazioni, cittadini e istituzioni nel nostro paese.

In un territorio dove la gestione delle risorse associative è di solito riservata a pochi addetti ai lavori, la scelta di mostrare nei minimi particolari entrate e uscite segna una svolta culturale e pone un precedente che difficilmente potrà essere ignorato.

Il bilancio della festa

Il documento diffuso dalla Pro Loco non lascia spazio a dubbi. Le entrate complessive ammontano a 39.935,90 euro. La voce più significativa è quella degli sponsor, meno il contributo pubblico, che da soli hanno garantito oltre 20.000 euro, più della metà del totale, confermando il peso decisivo del sostegno economico esterno. A questi si aggiungono 5.774 euro derivanti dalle somme proprie della Pro Loco e dal 5×1000, e circa 2.717 euro raccolti direttamente dai cittadini tramite le offerte porta a porta e quelle in piazza durante i giorni di festa. Non trascurabile anche la voce “casse e bevande”, che ha fruttato 3.103,40 euro, a testimonianza della partecipazione popolare all’evento. Più modesta, ma comunque significativa, la raccolta della pesca di beneficenza (765,50 euro) e delle bancarelle (750 euro).

Sul fronte delle spese, il totale è di 39.328,01 euro. La prima serata, quella del 24 agosto intitolata “Aspettando la notte di Sant’Oronzo”, ha comportato un esborso di 17.022,38 euro, a cui si aggiungono ancora 900 euro da saldare. Le due giornate principali del 25 e 26 agosto hanno inciso invece per 23.205,63 euro, con ulteriori 600 euro ancora da pagare. Le uscite coprono tutte le voci legate all’organizzazione di un evento di questa portata: dagli artisti alle band, dai service audio e luci alla sicurezza, dai gadget alle affissioni, fino ai servizi sanitari, antincendio e alle luminarie.

Il bilancio si chiude con un avanzo di 607,89 euro, che la Pro Loco ha già annunciato sarà destinato al restauro della statua di Sant’Oronzo, un simbolo per la comunità di Gemini. Non si tratta di una cifra enorme, ma del segnale concreto che la gestione oculata e trasparente delle risorse può produrre ricadute dirette e tangibili sul territorio.

Un gesto importante e che rafforza la fiducia dei cittadini.

Al di là dei numeri, ciò che colpisce è la scelta di metterli nero su bianco e renderli pubblici. In un contesto in cui spesso la parola “rendiconto” è vissuta con sospetto o addirittura con imbarazzo, la Pro Loco di Gemini ha ribaltato la prospettiva: non c’è nulla di male nel raccontare come vengono spesi i soldi, anzi. È proprio questa la strada per rafforzare la fiducia, coinvolgere i cittadini, rendere visibile l’enorme sforzo organizzativo che richiede la realizzazione di una festa patronale.

E non si può non sottolineare un aspetto cruciale: dopo un gesto del genere, le altre associazioni del territorio non potranno più far finta di niente. Il precedente è ormai fissato e chiunque gestisca fondi pubblici o raccolga risorse dai cittadini è, moralmente, chiamato a garantire lo stesso livello di trasparenza. Non farlo significherebbe esporsi a legittimi interrogativi e alimentare la sfiducia che continua a serpeggiare.

Questo risultato, va detto chiaramente, non nasce dal nulla. È anche il frutto di una campagna di sensibilizzazione che tanti assieme alla nostra testata portano avanti da anni, insistendo sul valore della chiarezza e sulla necessità di aprire i bilanci al giudizio pubblico. Abbiamo spesso sottolineato che la trasparenza non deve essere vissuta come un obbligo burocratico, ma come un atto di rispetto nei confronti della comunità.

Il gesto della Pro Loco di Gemini sembra ora dimostrare che qualcosa si sta muovendo. E, come spesso accade, il cambiamento vero inizia da un passo semplice ma coraggioso.

Il successo della festa di Sant’Oronzo, testimoniato dall’affluenza e dalla partecipazione, è stato la prova che la comunità risponde quando è coinvolta. Adesso il passo successivo è trasformare questa buona pratica in un’abitudine consolidata. Perché raccontare come vengono spese le risorse non solo non diminuisce l’autorevolezza di chi organizza, ma al contrario ne amplifica il valore e la credibilità.

La Pro Loco di Gemini ha aperto una strada. Sta ora alle altre realtà associative dimostrare di volerla percorrere, per costruire una comunità più consapevole, più unita e soprattutto più forte.

A Palazzo dei Celestini una cerimonia per rinnovare la memoria

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A Palazzo dei Celestini una cerimonia per rinnovare la memoria

Ottanta anni dopo i tragici fatti del 25 settembre 1945, la città di Lecce si è fermata ancora una volta per ricordare il sacrificio di tre lavoratori leccesi: Nicola Fatano, Francesco Schifa e Oronzo Zingarelli. Furono loro a perdere la vita, uccisi durante una grande manifestazione, in una delle pagine più cruente della storia del dopoguerra salentino.

Questa mattina, all’ingresso di Palazzo dei Celestini, è stato deposto un mazzo di fiori ai piedi dell’iscrizione che ricorda i nomi delle vittime ed il senso di quella giornata. Alla breve e sentita cerimonia, promossa dalla Cgil di Lecce, ha preso parte il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva.

Il gesto della deposizione dei fiori rinnova la memoria collettiva sui valori della partecipazione democratica e della difesa dei diritti sul lavoro, testimoniando la volontà istituzionale di non disperdere il significato del sacrificio dei tre lavoratori. Come riportato nella nota dell’Ente provinciale, i nomi di Fatano, Schifa e Zingarelli restano incisi nella storia civile della comunità e rappresentano un monito ancora attuale per le nuove generazioni

Elezioni regionali in Puglia: finalmente la data ufficiale

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Il presidente della Regione Puglia ha firmato oggi i decreti che ufficializzano le consultazioni per l’elezione diretta del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale. Dopo mesi di attesa e di indiscrezioni, finalmente conosciamo le date precise: si terranno domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025.

Le operazioni di voto si svolgeranno nella giornata di domenica dalle ore 7 alle 23, e nella giornata di lunedì dalle ore 7 alle 15. Appena completate le operazioni di votazione e quelle di riscontro dei votanti, inizieranno senza interruzioni le operazioni di scrutinio. La scheda elettorale sarà di colore verde.

Il Consiglio regionale sarà composto da 50 consiglieri. Dei 23 seggi assegnati direttamente in base alla popolazione residente (dati censimento 2021, totale 3.922.941), 7 andranno a Bari, 2 alla BAT, 2 a Brindisi, 4 a Foggia, 5 a Lecce e 3 a Taranto. Gli altri seggi saranno attribuiti mediante il cosiddetto “premio di maggioranza”, che garantirà la stabilità della futura maggioranza di governo. Le liste dovranno rispettare i criteri della differenza di genere.

Ora che la data ufficiale è nota, si apre una fase cruciale per la politica pugliese. Partiti e coalizioni hanno tempi chiari per la formazione delle liste e per la presentazione dei candidati. In particolare, il centrodestra si trova a dover ufficializzare il nome del proprio candidato governatore, un passaggio atteso e destinato a condizionare gli equilibri della campagna elettorale nelle prossime settimane.

Con le urne fissate tra meno di due mesi, la Puglia entra ufficialmente nel vivo della corsa elettorale, con strategie, alleanze e candidati che iniziano a prendere forma.

Ugento festeggia San Pio, Protettore della Protezione Civile

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Il 23 settembre 2025 la comunità di Ugento si è riunita presso la sede della Protezione Civile per i solenni festeggiamenti in onore di San Pio da Pietrelcina, il Santo che dal 2004 è stato proclamato dalla CEI Protettore dei Volontari di Protezione Civile.

La scelta di San Pio come patrono di questo corpo di volontariato non è casuale: la sua vita, spesa nella preghiera, nella sofferenza e soprattutto nell’aiuto verso i più deboli, riflette gli stessi valori di dedizione, sacrificio e spirito di servizio che animano quotidianamente i volontari. Padre Pio, uomo di fede profonda e instancabile confessore, è diventato così simbolo e guida spirituale per quanti scelgono di mettersi al servizio della comunità, soprattutto nei momenti di emergenza.

La serata, organizzata dalla Protezione Civile di Ugento, ha visto la partecipazione compatta di tutti i volontari, che dopo un’estate intensa, segnata da incendi e numerosi eventi che li hanno visti impegnati in prima linea, hanno voluto affidarsi al proprio Santo Protettore.

Il programma ha avuto inizio con il Santo Rosario, seguito dalla Santa Messa presieduta da Don Flavio Ferraro, insieme a Don Alessandro e Don Davide, in un clima di raccoglimento e devozione. A concludere la serata è stata la commedia teatrale “Don Raffaele ’o Trombone” di Peppino De Filippo, portata in scena dal gruppo AmiciInScena di Melissano, che ha regalato momenti di leggerezza e allegria.

La celebrazione di San Pio ha rappresentato non solo un momento di fede e comunità, ma anche un’occasione per rinsaldare il legame tra i volontari e la cittadinanza, riconoscendo l’importanza di un servizio che, silenziosamente e con grande dedizione, tutela la sicurezza e il benessere di tutti.

“Yeast Photo Festival” dal 25 settembre al 9 novembre: in Provincia la presentazione della rassegna

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Nel cuore del Salento, la quarta edizione di “Yeast Photo Festival” risveglia l’analisi sociale, prendendo vita dal ventre della fotografia. Da giovedì 25 settembre fino a lunedì 9 novembre, lrenota rassegna, promossa dalle associazioni Besafe e On the Move, e patrocinata dalla Provincia di Lecce, girerà in diversi centri salentini, ispirando riflessioni poignant e necessarie.

Palazzo Adorno, a Lecce, aprirà le sue porte per la conferenza stampa d’apertura alla rassegna, alle 11 del 25 settembre. Il tema principale dell’edizione, “(N)ever Enough”, mette in discussione la retorica del benessere nella nostra società, esaminando le dicotomie tra l’opulenza alimentare e la scarsità che affligge numerose popolazioni, indagando le conseguenze dell’eccesso in questa era moderna.

Per dibattere il tema, interverranno Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce; Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia; Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare Regione Puglia; Johnny Toma, sindaco della Città di Matino; Edda Fahrenhorst, direttrice artistica del Festival, tra gli altri.

Le città che ospiteranno il festival sono Lecce, Matino, Castrignano dei Greci, Gallipoli, Galatina e Le Stanzìe a Supersano, arricchendo il Salento con una visione artistica e culturale profonda e riflessiva.

Tuttavia, il tocco d’eccezione sarà il fotografo britannico Martin Parr, che sarà presente all’inaugurazione ufficiale della rassegna, prevista per le 18 dello stesso giorno a Palazzo Scarciglia a Lecce.

Falso allarme a Ugento: scena da film in centro

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Una scena da film, di quelle che di solito si vedono solo sul grande schermo, ha animato il pomeriggio di oggi a Ugento. Erano circa le 17 quando, all’improvviso, il silenzio di via Messapica è stato rotto dal suono delle sirene delle forze dell’ordine che, a tutta velocità, si sono precipitate lungo la strada.

Le auto si sono fermate di colpo, i militari sono scesi con decisione, armi in pugno e sguardi determinati. Un intervento che ha catturato l’attenzione di chi in quel momento si trovava nei paraggi: automobilisti, pedoni e residenti che, incuriositi e al tempo stesso intimoriti, hanno assistito a una scena che sembrava preludere a un evento drammatico.

Secondo le prime informazioni, a far scattare l’intervento sarebbe stato un allarme antirapina giunto direttamente in caserma. Da qui la necessità di un’azione rapida e coordinata, con tutte le cautele del caso. Per qualche minuto la tensione è stata alta: qualcuno ha ipotizzato una rapina in corso, altri si sono affrettati a mettersi al riparo, mentre i più coraggiosi hanno osservato da lontano, tra stupore e preoccupazione.

Pochi istanti dopo, però, la verità è emersa: nessun esercizio commerciale della zona era stato preso di mira e nessun colpo era stato messo a segno. Si è trattato, fortunatamente, di un falso allarme che ha richiesto comunque la massima attenzione da parte dei militari.

Dopo le verifiche del caso, la situazione è tornata alla normalità e via Messapica ha ripreso il suo ritmo quotidiano, seppure con un pizzico di agitazione rimasta nell’aria. I passanti, tirato un sospiro di sollievo, hanno commentato l’accaduto tra loro: c’era chi scherzava definendo la scena “da film d’azione” e chi invece non nascondeva di essersi preso un bello spavento.

Alla fine, tutto si è concluso senza conseguenze, ma l’episodio resterà sicuramente nella memoria di chi ha assistito a quell’insolito pomeriggio ugentino, iniziato con il rumore assordante delle sirene e finito con un sospiro di sollievo.

Incendio sulla SP 274: strada chiusa, riaperta nel pomeriggio

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Momenti di paura nella tarda mattinata di oggi lungo la strada provinciale 274, all’altezza dello svincolo per Ugento e Taurisano, a causa di un violento incendio che ha interessato la zona.

Le fiamme si sono sviluppate intorno a mezzogiorno da una campagna situata nei pressi del campo sportivo di Ugento, un’area che ogni anno viene purtroppo colpita da roghi. L’incendio, alimentato dalla vegetazione secca e dal vento, si è rapidamente esteso fino a raggiungere i terreni adiacenti alla carreggiata.

Intorno alle 13:30 la situazione è diventata particolarmente critica: una densa coltre di fumo ha invaso la sede stradale, riducendo la visibilità al minimo e costringendo le autorità a chiudere la provinciale per motivi di sicurezza. Diversi automobilisti sono rimasti bloccati e il traffico ha subito notevoli rallentamenti.

Sul posto sono prontamente intervenuti gli agenti della Polizia Municipale di Ugento, che hanno regolato la viabilità e gestito l’emergenza, e i Vigili del Fuoco di Gallipoli, impegnati nello spegnimento e nella bonifica dell’area. Le operazioni sono state rese difficili dall’ampiezza del rogo e dalle alte temperature della giornata, che hanno favorito il propagarsi delle fiamme.

La strada è stata riaperta intorno alle ore 16, dopo che la zona è stata dichiarata in sicurezza.

L’episodio rilancia l’allarme sulla vulnerabilità delle campagne del Salento durante i mesi estivi e di inizio autunno, quando caldo, siccità e incuria rendono queste aree particolarmente esposte al rischio incendi.

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