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Fidas Taviano celebra donatori tra memoria e solidarietà

Ieri Taviano ha vissuto una giornata di grande significato grazie all’iniziativa promossa dalla Fidas Taviano, che ha riunito la comunità attorno ai valori della donazione del sangue, della memoria e della solidarietà. Un evento sentito, in cui cittadini, volontari e autorità si sono ritrovati per celebrare e riflettere sull’importanza di questo impegno sociale.

L’appuntamento si è aperto con un momento di spiritualità: la comunità ha partecipato alla Santa Messa dedicata ai donatori, un rito che ogni anno rinnova il senso di appartenenza e riconoscenza verso chi dedica parte della propria vita agli altri. Al termine della funzione religiosa, un corteo silenzioso ha raggiunto il cimitero comunale per rendere omaggio ai donatori defunti. Davanti alle tombe di chi ha saputo donare speranza in vita, il ricordo si è intrecciato all’impegno presente e futuro di Fidas.

Il sentimento di riconoscenza è stato espresso anche dalle parole di Lorenzo Corchia, presidente Fidas Taviano, che nel suo discorso ha sottolineato “il valore inestimabile di ogni donazione e il ruolo fondamentale dei nostri volontari, veri pilastri della solidarietà nella nostra città”. Il direttivo dell’associazione, presenti accanto al presidente, ha ricordato l’impegno costante e silenzioso dei tanti che aderiscono alle campagne di raccolta sangue, sottolineando come ogni gesto di generosità sia un atto concreto di speranza per chi è in difficoltà.

La giornata è proseguita in un clima conviviale grazie al tradizionale pranzo sociale, organizzato per riunire soci, donatori e famiglie in un momento di gioiosa condivisione. A tavola, in molti si sono stretti in un abbraccio simbolico, celebrando la forza del gruppo e i valori che animano il volontariato a Taviano. Le testimonianze raccolte tra i partecipanti hanno lasciato emergere gratitudine e orgoglio: “Sentirsi parte di Fidas significa donare, ma anche ricevere molto sul piano umano”, racconta una volontaria storica.

Ugento, la sostenibilità di facciata tra bandiera blu e certificazioni

La Bandiera Blu sventola fiera sulle spiagge di Ugento. È il simbolo di un mare pulito, di servizi efficienti, di una città che rispetta l’ambiente. Ma basta scendere dalle foto ufficiali per accorgersi che la realtà racconta un’altra storia.
Cassonetti stracolmi, rifiuti abbandonati nelle marine, raccolta differenziata a singhiozzo, mancanza di controlli e segnalazioni continue da parte dei cittadini. Eppure, anche per il 2026, il Comune si prepara a ripresentare la candidatura alla Bandiera Blu, investendo nuove risorse pubbliche per mantenere un riconoscimento che, ormai, sembra sempre più formale e sempre meno sostanziale.


La determina: 6.307 euro per la certificazione ambientale

Tutto parte dalla Determina n. 771 del 2 ottobre 2025, firmata dall’ingegnere Luca Casciaro, responsabile del Settore Urbanistica, Ambiente e SUAP.
Con quell’atto, il Comune di Ugento impegna 6.307,40 euro (IVA compresa) per il rinnovo della certificazione ambientale ISO 14001 e per la nuova candidatura alla Bandiera Blu 2026.
L’affidamento è diretto e il beneficiario è la società IMQ S.p.A. di Milano, una delle principali aziende italiane nel campo delle certificazioni.

La spesa viene coperta con i proventi dell’imposta di soggiorno, cioè con i soldi versati dai turisti per migliorare la qualità dell’accoglienza e dei servizi sul territorio.
Secondo l’amministrazione, l’obiettivo è “rendere più vivibile, accogliente ed ospitale il territorio comunale”.
Ma per molti cittadini, la vivibilità delle marine ugentine è stata tutt’altro che esemplare.


Un’estate tra rifiuti e disservizi

Chi ha trascorso l’estate a Torre San Giovanni, Torre Mozza o Lido Marini sa bene cosa significa convivere con cassonetti colmi e cumuli di spazzatura sotto il sole.
Le segnalazioni sui social e alle redazioni locali sono state numerose: sacchi di rifiuti lungo le strade, cestini traboccanti, zone periferiche trasformate in discariche improvvisate.
Una situazione incompatibile con l’immagine di un Comune “Bandiera Blu”, che per statuto dovrebbe garantire pulizia costante, raccolta differenziata efficiente e decoro urbano.

Gli operatori turistici raccontano di aver speso tempo e risorse per compensare le carenze del servizio pubblico, spesso intervenendo direttamente per evitare che le aree attorno alle strutture ricettive diventassero invivibili.


Cosa certifica davvero la ISO 14001

Il documento comunale fa riferimento al rinnovo della certificazione ISO 14001, condizione spesso necessaria per concorrere al riconoscimento Bandiera Blu.
Ma cosa significa davvero?

La ISO 14001 è uno standard internazionale di gestione ambientale.
Non certifica la pulizia di un territorio o la qualità dei servizi, bensì l’esistenza di un sistema organizzato di controllo e monitoraggio degli impatti ambientali.
In altre parole, la certificazione attesta che il Comune ha procedure, piani e documenti per gestire in modo sistematico le questioni ambientali — ma non verifica se tali procedure producano risultati concreti.

Un Comune può dunque essere certificato anche in presenza di carenze reali, purché sulla carta esista un piano che dimostri di voler migliorare.
Il certificatore, nel caso di Ugento la IMQ, valuta i processi amministrativi, non lo stato effettivo delle strade o la frequenza della raccolta dei rifiuti.


Il giro economico delle certificazioni

Dietro la Bandiera Blu e le certificazioni ambientali si muove un vero e proprio circuito economico.
Ogni anno, i Comuni che vogliono ottenere o mantenere il riconoscimento devono pagare:

  • le tariffe per la candidatura alla FEE Italia, la Fondazione per l’Educazione Ambientale che gestisce il marchio Bandiera Blu;
  • i compensi ai certificatori ISO, incaricati di verificare la conformità del sistema di gestione ambientale;
  • le spese amministrative per redigere documenti, relazioni tecniche e audit.

Un meccanismo che genera entrate costanti per società e enti di certificazione, e che alimenta un’economia parallela della sostenibilità, spesso più attenta alla forma che alla sostanza.

Per Ugento, i 6.307 euro impegnati nel 2025 si sommano a una lunga serie di spese analoghe negli anni precedenti: piccole cifre, ma ricorrenti, che nel tempo incidono sulle finanze comunali senza corrispondere a un reale miglioramento dei servizi ambientali.


Bandiera Blu: riconoscimento o illusione?

La Bandiera Blu, istituita nel 1987, premia le località costiere che rispettano 32 criteri tra qualità delle acque, gestione dei rifiuti, sicurezza e servizi turistici.
Ma la procedura di assegnazione si basa soprattutto su documentazione e autocertificazioni fornite dagli stessi Comuni.
Solo una minima parte dei controlli è diretta e indipendente.

E così può accadere che una località ottenga il riconoscimento anche in presenza di criticità evidenti, purché la parte formale sia curata nei dettagli.
Un marchio, insomma, che rischia di premiare la burocrazia più che la realtà, trasformandosi in un’operazione di marketing territoriale anziché in uno strumento di garanzia ambientale.


Sostenibilità di carta

Ugento, come tanti altri Comuni italiani, ha tutto il diritto di puntare sulla valorizzazione del suo patrimonio naturale.
Ma la sostenibilità non si costruisce a colpi di determine e certificazioni: richiede coerenza, pianificazione e rispetto quotidiano del territorio.

Finché le spiagge restano sporche, i cassonetti pieni e i cittadini esasperati, la Bandiera Blu continuerà a sventolare su un mare che riflette più le contraddizioni di un sistema che la sua effettiva purezza.

Perché la sostenibilità vera non si certifica con un timbro o con un CIG.
Si certifica con i fatti, con la cura quotidiana e con un’amministrazione che, prima di parlare di “eccellenza ambientale”, garantisca almeno la nettezza urbana nelle sue marine.

Controlli straordinari della Polizia nel Leccese

Controlli rafforzati della Polizia nel Leccese: migliaia di persone e veicoli verificati

Settimana di verifiche intensive a Lecce, Nardò, Taurisano, Otranto e Gallipoli: controlli su locali, strade e piazze.

Dal 13 al 19 ottobre la Polizia di Stato ha condotto una vasta operazione di controllo straordinario del territorio a Lecce e nei principali comuni della provincia, interessando in particolare Nardò, Taurisano, Otranto e Gallipoli.

L’obiettivo dei servizi di prevenzione, disposti dalla Questura di Lecce, è stato quello di garantire maggiore sicurezza nei punti di aggregazione giovanile, nelle aree commerciali, nei parchi, nelle piazze più frequentate e in alcune zone nevralgiche come la stazione ferroviaria del capoluogo.

Sono state impegnate numerose forze: agenti del Reparto Prevenzione Crimine, della Polizia Stradale, delle Volanti, oltre a personale delle squadre amministrativa, mobile, della Scientifica e dei commissariati territoriali, coadiuvati dalla Polizia Locale dei rispettivi comuni.

Durante la settimana di attività, sono state controllate complessivamente 3786 persone e 1640 veicoli. I controlli sulla circolazione stradale hanno portato alla contestazione di 22 contravvenzioni al Codice della Strada. In particolare, sono state rilevate 7 infrazioni relative alla violazione dell’art. 72 n. 13 (uso di silenziatore non a norma in assenza del cosiddetto “db killer”). Inoltre, 13 conducenti sono stati sottoposti ad accertamenti tramite etilometro.

I servizi hanno interessato anche l’ambito amministrativo: solo a Lecce sono state controllate 11 attività di somministrazione di cibi e bevande. In quest’ambito, sono state elevate due sanzioni legate a irregolarità nell’occupazione del suolo pubblico senza la necessaria autorizzazione. In un altro caso, i titolari di un’attività commerciale sono stati invitati a presentarsi negli uffici della Polizia Amministrativa e Sociale per esibire la documentazione e chiarire la propria posizione, in vista di una eventuale sanzione.

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Aida apre la 50ª Stagione Lirica a Lecce

L’attesissima “Aida” di Giuseppe Verdi, che torna a Lecce dopo 18 anni, inaugura la 50a Stagione lirica della Provincia di Lecce, in programma dal 7 al 30 dicembre 2025. Il cartellone prevede tre opere in abbonamento al Teatro Politeama Greco e un quarto titolo fuori abbonamento, la rara esecuzione di “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla al Teatro Apollo.

L’edizione numero 50, promossa dall’Ente di Palazzo dei Celestini, rappresenta l’evento musicale più atteso dal Salento e si avvale del sostegno del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo (Ministero della Cultura), della Regione Puglia e della Camera di Commercio, in collaborazione con il Comune di Lecce e Puglia Culture attraverso un protocollo triennale 2025-2027. La direzione artistica è affidata a Giandomenico Vaccari e Maurilio Manca, responsabile del progetto il dirigente Roberto Serra (fonte).

Il programma 2025 prende avvio venerdì 7 novembre alle ore 20.45 con “Aida” di Verdi al Teatro Politeama Greco, replica domenica 9 novembre alle ore 18. Secondo titolo in cartellone “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, in scena venerdì 5, sabato 6 (entrambe alle 20.45) e domenica 7 dicembre (ore 18). La terza proposta è il dittico inedito composto da “Arlecchinata” di Antonio Salieri e “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, venerdì 19 (ore 20.45) e domenica 21 dicembre (ore 18).

Al via la campagna abbonamenti per le opere al Politeama. La prelazione per gli abbonati della scorsa stagione è fissata per martedì 21 ottobre (18-20) e mercoledì 22 ottobre (10-12). In caso di impossibilità, si potrà scrivere a info@politeamagreco.it per acquistare tramite bonifico o presentarsi in biglietteria entro il 25 ottobre. I nuovi abbonamenti saranno in vendita da giovedì 23 ottobre (10-12 e 18-20) fino al 7 novembre. I biglietti per i singoli spettacoli saranno disponibili a partire da sabato 25 ottobre, dalle 10 alle 12.30.

I tagliandi sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro Politeama Greco (via XXV Luglio, 30 – Lecce, 0832-241468; martedì e giovedì 10-12 e 18-20; mercoledì, venerdì e sabato 10-12), online su https://www.politeamagreco.it e nei punti vendita Vivaticket.

La stagione si chiuderà con il quarto titolo fuori abbonamento: “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla, 29 e 30 dicembre (ore 20.45), al Teatro Apollo di Lecce. Le modalità di acquisto dei biglietti per queste date saranno comunicate prossimamente.

Guida sicura: Montermini a Lecce il 21/10

Martedì 21 ottobre il progetto Sara Safe Factor fa tappa a Lecce. Si tratta di un incontro dedicato alla guida sicura e all’educazione stradale, rivolto a oltre trecento partecipanti, fra studenti e ingegneri. L’appuntamento è fissato alle ore 10 presso l’Aula Magna Y1 della Facoltà di Ingegneria, Campus Ecotekne dell’Università del Salento.

L’iniziativa, promossa da Sara Assicurazioni – compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI – in collaborazione con ACI Sport, si realizza con il supporto e i patrocini di Automobile Club Lecce, Università del Salento, Ordine degli Ingegneri di Lecce e si inserisce nel quadro di “Movidamente – Vivi la movida responsabilmente”, progetto interistituzionale della Provincia di Lecce.

Protagonista dell’incontro sarà il pilota e campione automobilistico Andrea Montermini, che porterà la propria testimonianza e darà consigli concreti per una condotta di guida sicura e responsabile. Al suo fianco, anche Emiliano Cantagallo, volto noto del cicloturismo nazionale, collaboratore Sky Sport, capitano del team Giro-E Sara Assicurazioni al Giro d’Italia e responsabile del Roma Bike Park: sarà lui a introdurre la platea ai temi della guida sicura in bici.

All’incontro prenderanno parte, inoltre, Guendalina Federico (vice prefetto aggiunto di Lecce); Antonio Tramacere (consigliere provinciale delegato allo sport); Francesco Micelli (presidente Ordine degli Ingegneri di Lecce); Maria Antonietta Aiello (Rettore dell’Università del Salento); Francesco Sticchi Damiani (presidente AC Lecce). Saranno presenti anche Gigi Renis (delegato CONI Lecce) e la neo campionessa italiana assoluta rally Sara Carra.

Maggiori dettagli disponibili nella fonte ufficiale Provincia di Lecce.

Spazzatura, ma quanto mi costi!

Quando la mancanza di controllo pesa più dei rifiuti stessi

C’è una voce di spesa che a Ugento continua a crescere di anno in anno: quella per la raccolta dei rifiuti abbandonati.
L’ultima, nero su bianco, è la Determina n. 787 del 6 ottobre 2025, firmata dal Responsabile del Settore Urbanistica, Ambiente e SUAP, ing. Luca Casciaro, con la quale il Comune affida alla ditta Spurgo Canal Jet srl di Casarano un intervento da 48.236,33 euro IVA compresa per “ripristinare la pulizia e la funzionalità delle aree pubbliche”.

Un’operazione necessaria, certo. Ma anche l’ennesima prova di un sistema che si limita a rincorrere l’emergenza, senza riuscire a prevenirla.

L’inciviltà non basta a spiegare tutto

È facile, quasi comodo, dare la colpa all’inciviltà di pochi. Ai sacchetti lasciati lungo le strade, alle discariche improvvisate tra gli ulivi, ai materassi e agli elettrodomestici scaricati di notte.
Ma la verità è che non basta parlare di maleducazione: serve guardare in faccia il problema per quello che è — un fallimento della prevenzione e del controllo.

Mancano le fototrappole, mancano pattugliamenti regolari, mancano multe esemplari.
In molte zone del territorio non c’è alcun deterrente reale per chi decide di trasformare un tratto di campagna in discarica.
E quando il controllo è debole, l’abitudine diventa regola.

Prevenire costerebbe meno che ripulire

Quasi cinquantamila euro per rimuovere rifiuti già abbandonati: una cifra che, se investita in tecnologie di sorveglianza o in campagne di sensibilizzazione permanenti, potrebbe ridurre drasticamente il problema alla radice.
Invece si continua a spendere per “ripristinare” ciò che si potrebbe evitare.

E così, tra un appalto e l’altro, il Comune è costretto a intervenire periodicamente per tamponare una ferita che non smette di riaprirsi.
Un circolo vizioso che ha un costo non solo economico, ma anche ambientale e culturale.

Un dovere politico e civile

Il rispetto del territorio non può essere affidato solo al senso civico dei cittadini — serve una politica ambientale attiva, che unisca prevenzione, controllo e sanzioni.
Chi amministra deve dare l’esempio, ma anche dotarsi degli strumenti per punire chi sporca e premiare chi rispetta.

Ugento merita di più di un’operazione di pulizia straordinaria. Merita una visione ordinaria e continua di tutela ambientale, che protegga il paesaggio e le risorse comuni.

Perché la spazzatura non è solo quella che si vede sulle strade: è anche quella che resta sotto il tappeto quando si sceglie di non affrontare davvero il problema.

Maria Spennato campionessa italiana di pugilato Under 17

Un nuovo, straordinario traguardo sportivo illumina la comunità di Melissano: Maria Spennato ha conquistato il titolo di campionessa italiana di pugilato Under 17 (categoria 48 kg), nella competizione organizzata dalla Federazione Pugilistica Italiana e disputata a Chianciano Terme.

Un successo frutto di impegno, sacrificio e talento, costruito giorno dopo giorno sotto la guida dei tecnici Emanuele Spennato e Alessandro Caputo, della palestra Body Alive Melissano, dove Maria si allena con dedizione e passione.

L’Amministrazione Comunale di Melissano ha espresso tutto il proprio orgoglio per questo risultato, sottolineando come la giovane atleta rappresenti un esempio di determinazione, disciplina e amore per lo sport:

“A Maria va il plauso dell’intera Amministrazione per lo splendido ed eccellente risultato raggiunto. Che sia per te solo l’inizio di una grande, lunga e luminosa carriera, costellata di ulteriori successi.”

Il Comune ha voluto anche rivolgere un messaggio di incoraggiamento alla campionessa:

“Porta avanti i veri valori dello sport, coltiva il tuo talento con sacrificio e continua a correre verso nuovi e ambiziosi traguardi, senza dimenticare mai le tue radici.”

Con questa vittoria, Maria Spennato non solo sale sul gradino più alto del podio nazionale, ma porta in alto anche il nome di Melissano, simbolo di una comunità che crede nei giovani e nello sport come strumenti di crescita e orgoglio collettivo.

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