Posidonia e bacini: una convivenza difficile

La convivenza tra posidonia e bacini è sempre più difficile a causa dei pochi e inutili interventi di miglioria attuati dall’amministrazione e dal consorzio di bonifica.

A distanza di meno di un anno dalla rimozione della imponente ostruzione di residui di posidonia oceanica (lunga oltre 40 metri), che intasava il bacino di Torre San Giovanni nel bel mezzo del centro abitato, nel tratto tra via Corsica e via Malta, l’annoso problema è tornato a ripresentarsi più volte nei mesi scorsi.

La segnalazione arriva dalla pagina facebook “Monitoraggio bacino Torre San Giovanni”. Dal 2019 questa pagina raccoglie documentazione fotografica, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sulla tutela di quello che è uno dei più importanti ecosistemi palustri del Salento.

Le praterie di posidonia, che sorgono nei fondali al largo delle nostre coste, oltre a rappresentare un bio-indicatore della qualità delle acque marine costiere, svolgono un importante opera nella protezione della linea di costa dall’erosione.

La posidonia come qualsiasi altra pianta, perde le foglie secche, che normalmente non costituiscono un problema, se non visivo, quando spiaggiate lungo la costa.

Rappresenta, però, un serio problema all’interno di un sistema artefatto come quello dei bacini: l’accumulo dell’alga, impedisce il corretto afflusso di acqua dal mare all’interno degli stessi, compromettendo, di fatto, l’equilibrio del delicato ecosistema palustre.

Ne è un esempio la moria di pesci dello scorso ottobre (QUI l’articolo)

I bacini, nati per bonificare, rendendono abitabile un territorio, il nostro, che prima si rivelava inospitale e malarico.

Allo stesso modo,oggi, rischiamo di tornare una terra “inospitale”, quantomeno per i residenti che più volte hanno denunciato problemi di salubrità quali la massiccia presenza di zanzare e l’odore nauseabondo dovuto alle alghe in putrefazione

Anche se in maniera meno vistosa, attualmente il fenomeno è visibile nel tratto dove il canale si distacca da via Corsica formando una curva che poi immette il canale stesso nel bacino Sudenna.

Questa posizione rende difficile, se non impossibile, una eventuale risoluzione con l’ausilio di mezzi cingolati, metodo questo, utilizzato nel corso degli ultimi interventi

I pochi interventi eseguiti negli ultimi anni, ad opera del Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi, l’ente preposto alla manutenzione, non sono stati mai atti alla risoluzione del fenomeno, ma hanno interessato la rimozione occasionale di cumuli di posidonia.

Il problema, visto e considerato l’importante valore naturalistico del sito, ma anche la vocazione turistica di Torre San Giovanni, meriterebbe maggiore attenzione delle istituzioni che finora sono risultati miopi

Tartarughe, inaugurate le nuove sale del Museo di Calimera

Il 28 dicembre scorso presso il Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera, sede del Centro Recupero Tartarughe Marine, si è tenuta l’inaugurazione di due nuove sale, una destinata alla riabilitazione delle tartarughe ed una espositiva contenente riproduzioni in scala 1:1 del ciclo di vita delle tartarughe.


La sala di riabilitazione è già operativa da circa un anno, ma la sua inaugurazione è stata rimandata a causa della pandemia che ha costretto il centro alla chiusura forzata per un lungo periodo, spiega il Direttore del Centro Piero Carlino, ed ha permesso di migliorare qualità e quantità dell’azione nel recupero e nella tutela delle tartarughe marine, specie sempre più minacciata a causa di diversi fattori come ad esempio la pesca accidentale, l’impatto con natanti o l’ingestione di plastica che ormai viene riscontrata in oltre l’80% degli esemplari ospitati.


Durante l’evento sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Calimera Gianluca Tommasi, l’europarlamentare On. le Andrea Caroppo e l’assessore regionale con delega all’ambiente Anna Grazia Maraschio e il Direttore del Museo, Antonio Durante, che ha illustrato come l’importante lavoro portato avanti in questi anni abbia permesso al CRTM di diventare un vero e proprio punto di riferimento per le attività di tutela e recupero non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo.

Tantissimi sono stati in questi anni gli esemplari di tartaruga marina, principalmente della specie Caretta Caretta, la più comune del mar Mediterraneo, salvati dal Centro di recupero in quasi quarant’anni di attività, grazie anche a prestigiose collaborazioni con Università, organizzazioni ed all’aiuto fondamentale dei volontari come i Seaturtlewatcher, ragazzi e ragazze che con grande impegno affiancano gli operatori del centro durante lo svolgimento delle attività ed in particolare nelle operazioni di monitoraggio della costa salentina.

Parcheggi della discordia.

Il Piano Parco approvato dal comune di Ugento con la discussa delibera comunale del 28 dicembre 2020 individua nuove aree da adibire a parcheggi rispetto a quelle attuali.

allegato_p4a_10000_mobilita_parcheggi_stato_attuale-1

Stato attuale mobilità e parcheggi.

Che poi così attuali non sono visto è considerato che per la stagione estiva appena trascorsa. L’amministrazione comunale non ha rilasciato alcuna concessione per i parcheggi, nonostante nessuna alternativa sia stata proposta, motivo per cui sono stati utilizzati anche da alcuni amministratori e loro parenti.

Le nuove aree preposte risultano però lontane dagli stabilimenti e dalle spiagge libere.

Un grosso problema se pensiamo che il turismo nelle marine di Ugento, e in particolare a Torre San Giovanni, è prettamente balneare e di tipo familiare.

Quindi appare molto difficile immaginare ad esempio persone diversamente abili e famiglie con bambini intente a raggiungere a piedi l’arenile, sotto il sole cocente, trasportando ombrelloni e sdraio.

progetto_p4_10000_i_progetti_il_piano_della_fruizione-1

Progetto del piano della fruizione, mobilità e parcheggi.

L’amministrazione intende risolvere il problema con l’individuazione di nuovi parcheggi e con l’attivazione di un servizio di navette.

Questa, però, si scontra con limiti oggettivi, tenendo conto che l’arenile si estende per oltre 5 km, e che nei periodi di bassa stagione il servizio potrebbe risultare economicamente non sostenibile data l’esigua affluenza turistica.

Tuttavia è innegabile che, come sollevato dai redattori del piano, a causa dell’incremento della presenza turistica, sia necessario regolamentare gli accessi delle auto all’interno del parco particolarmente nei periodi di picco come a luglio e agosto.

Questo processo dovrebbe tener conto oltre che della salvaguardia dell’ecosistema e dei sistemi dunali, anche dell’impatto che l’estinzione dei parcheggi esistenti causerebbe sull’economia locale.

Sarebbe utile invece affiancare alle navette, appositi sistemi integrati di semafori, sbarre e pannelli di indirizzamento ai parcheggi riportanti le disponibilità effettive aggiornato dai parcheggiatori stessi.

Sistemi ormai largamente utilizzati e testati che, abbinati ad applicazioni e siti web, danno la possibilità agli utenti di conoscere la disponibilità dei parcheggi in tempo reale.

L’adozione di tali sistemi, impedirebbe:

  • agli automobilisti di avventurarsi inutilmente alla ricerca di parcheggi e risolverebbe diversi problemi come ad esempio la sosta abusiva delle auto a ridosso delle dune.
  • una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale dovuto alla presenza massiccia di auto all’interno del parco tra la litoranea e le dune e del traffico che interessa la litoranea (SP91) nel periodo estivo.
  • incentiverebbe di riflesso il turista a scoprire nuove attrattive turistiche, tanto decantate nel piano, come la serra di Ugento, le torri costiere e le varie masserie presenti sul territorio.

Azioni di questo tipo avrebbero il vantaggio di: salvaguardare il turismo, l’accesso libero dei cittadini residenti al parco durante la stagione invernale (oggi esiguo), la salvaguardia dei posti di lavoro derivanti dalle attività degli stabilimenti e dei parcheggiatori, che intanto hanno già presentato ricorso al TAR.

Parcheggi della discordia.

Il Piano Parco approvato dal comune di Ugento con la discussa delibera comunale del 28 dicembre 2020 individua nuove aree da adibire a parcheggi rispetto a quelle attuali.

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Stato attuale mobilità e parcheggi.

Che poi così attuali non sono visto è considerato che per la stagione estiva appena trascorsa. L’amministrazione comunale non ha rilasciato alcuna concessione per i parcheggi, nonostante nessuna alternativa sia stata proposta, motivo per cui sono stati utilizzati anche da alcuni amministratori e loro parenti.

Le nuove aree preposte risultano però lontane dagli stabilimenti e dalle spiagge libere.

Un grosso problema se pensiamo che il turismo nelle marine di Ugento, e in particolare a Torre San Giovanni, è prettamente balneare e di tipo familiare.

Quindi appare molto difficile immaginare ad esempio persone diversamente abili e famiglie con bambini intente a raggiungere a piedi l’arenile, sotto il sole cocente, trasportando ombrelloni e sdraio.

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Progetto del piano della fruizione, mobilità e parcheggi.

L’amministrazione intende risolvere il problema con l’individuazione di nuovi parcheggi e con l’attivazione di un servizio di navette.

Questa, però, si scontra con limiti oggettivi, tenendo conto che l’arenile si estende per oltre 5 km, e che nei periodi di bassa stagione il servizio potrebbe risultare economicamente non sostenibile data l’esigua affluenza turistica.

Tuttavia è innegabile che, come sollevato dai redattori del piano, a causa dell’incremento della presenza turistica, sia necessario regolamentare gli accessi delle auto all’interno del parco particolarmente nei periodi di picco come a luglio e agosto.

Questo processo dovrebbe tener conto oltre che della salvaguardia dell’ecosistema e dei sistemi dunali, anche dell’impatto che l’estinzione dei parcheggi esistenti causerebbe sull’economia locale.

Sarebbe utile invece affiancare alle navette, appositi sistemi integrati di semafori, sbarre e pannelli di indirizzamento ai parcheggi riportanti le disponibilità effettive aggiornato dai parcheggiatori stessi.

Sistemi ormai largamente utilizzati e testati che, abbinati ad applicazioni e siti web, danno la possibilità agli utenti di conoscere la disponibilità dei parcheggi in tempo reale.

L’adozione di tali sistemi, impedirebbe:

  • agli automobilisti di avventurarsi inutilmente alla ricerca di parcheggi e risolverebbe diversi problemi come ad esempio la sosta abusiva delle auto a ridosso delle dune.
  • una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale dovuto alla presenza massiccia di auto all’interno del parco tra la litoranea e le dune e del traffico che interessa la litoranea (SP91) nel periodo estivo.
  • incentiverebbe di riflesso il turista a scoprire nuove attrattive turistiche, tanto decantate nel piano, come la serra di Ugento, le torri costiere e le varie masserie presenti sul territorio.

Azioni di questo tipo avrebbero il vantaggio di: salvaguardare il turismo, l’accesso libero dei cittadini residenti al parco durante la stagione invernale (oggi esiguo), la salvaguardia dei posti di lavoro derivanti dalle attività degli stabilimenti e dei parcheggiatori, che intanto hanno già presentato ricorso al TAR.

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