Polvere e martelli pneumatici: disagi e lamentele nelle marine di Ugento

Oggi vi portiamo a Torre San Giovanni, una perla del turismo salentino che, grazie all’efficienza delle opere pubbliche, sembra più un cantiere a cielo aperto che una località balneare. Gli abitanti e i proprietari di strutture ricettive sono al limite della sopportazione. A lamentarsi maggiormente sono proprio gli operatori turistici, che stanno subendo gravi danni non solo economici, ma anche d’immagine.

“Viviamo ormai da mesi nella polvere”, ci scrive un lettore, “e pur comprendendo che i lavori della fognatura richiedano tempo, non capisco perché una volta terminati non venga immediatamente asfaltata almeno la zona dello scavo. A via Scipione l’Africano lo scavo è stato chiuso più di un mese fa senza completare i lavori con il rattoppo dell’asfalto. Lo stesso vale per via Morosini e altre numerose strade”.

Ecco, immaginate la sorpresa dei turisti che, attirati da splendide foto su Instagram, arrivano a Torre San Giovanni solo per essere svegliati all’alba dal melodioso suono del martello pneumatico. Un ospite austriaco ha addirittura restituito le chiavi per cercare rifugio a Mancaversa.

Tutto questo perché, ovviamente, nessuno ha pensato che la stagione turistica qui inizia ben prima del 1° luglio.

lo sfogo del nostro lettore

La causa di tutto questo caos? Fondi che devono essere spesi entro certi termini. Ma l’organizzazione? Un vero mistero. In via Scipione l’Africano i lavori sono stati eseguiti due mesi fa, ma la strada non è ancora rattoppata. Intanto, nuovi scavi sono iniziati nella parallela via Silvio Pellico, creando un concerto di rumori incessanti dalle 7.00 alle 15.00 e una cortina di polvere degna di un set post-apocalittico.

Non dimentichiamo le condizioni del verde pubblico e l’annoso problema della spazzatura, che ormai decora strade secondarie, campagne e dune del nostro fantastico mare. Una situazione degna del miglior film di fantascienza.

Gli operatori turistici sono alla disperazione. Hanno investito decine di migliaia di euro in marketing solo per vedere i loro sforzi vanificati da feedback negativi di clienti costretti a vivere nella polvere e nei disagi di eterni lavori.

Questi lavori, sebbene necessari per far uscire Ugento da una condizione di arretratezza medioevale, stanno creando enormi disagi per via della loro pessima organizzazione. Il comune di Ugento anche in questo caso brilla per la sua mancanza di programmazione e comunicazione istituzionale. Nessun operatore è stato informato su tempi e modalità dei lavori, lasciandoli letteralmente abbandonati a loro stessi. La responsabilità di mantenere i numeri turistici di Torre San Giovanni ricade interamente su di loro, senza alcun supporto istituzionale.

Speriamo che questa segnalazione, possa smuovere le acque e portare a una risoluzione più rapida ed efficiente dei problemi segnalati. Ugento merita di meglio e, con un po’ di buon senso e organizzazione, potrebbe tornare a essere il gioiello turistico che tutti conosciamo.

Lo sfogo di un residente di Torre Mozza bandiera Blu

Ogni tanto, tra le righe della nostra posta in arrivo, troviamo vere e proprie gemme di testimonianze, segnalazioni che ci arrivano direttamente da voi, che vivete e respirate la vita quotidiana dei luoghi che amiamo tanto. Questa volta, il nostro occhio attento è stato catturato dalle parole del signor Gaetano, un affezionato lettore di Ozanews e frequentatore di Torre Mozza da diversi anni, il quale ci ha riportato le sue riflessioni dopo il suo arrivo nella marina o a fine aprile.

In una lettera che trasuda amore e preoccupazione, Gaetano ci ha fatto notare come, a distanza di un anno esatto, le stesse problematiche che aveva segnalato nel 2023 persistano immutate. E non possiamo ignorare il suo appello, carico di speranza e frustrazione, sullo stato dell’ambiente, dell’infrastruttura e dei servizi nel suo amato angolo di Salento.

Con un mix di malinconia e determinazione, Gaetano ci ha condotto in un viaggio attraverso le vie del suo paese, mettendo in luce questioni cruciali come lo smaltimento dei rifiuti, l’asfalto dissestato, la carenza di servizi igienici adeguati e le tariffe esorbitanti dei parcheggi. Ma dietro ogni critica, risuona un profondo attaccamento a Torre Mozza, un desiderio di vedere il suo splendore mantenuto e migliorato per le generazioni future.

Le sue parole sono un richiamo alla responsabilità collettiva, un invito a riflettere su come possiamo contribuire, ciascuno nel proprio piccolo, a preservare e migliorare il luogo che chiamiamo casa o che amiamo visitare.

sono un frequentatore di Torre Mozza da diversi anni, e sono giunto nel borgo a fine aprile.
Iniziando a scrivervi mi sono accorto che proprio un anno fa (3 maggio 2023) vi segnalavo alcune cose…..che sono le stesse di oggi😭
È vero che siamo in pochi, anzi pochissimi, in questo periodo, ma la spazzatura dove dobbiamo metterla visto che in una settimana si è visto solo una volta il camion, che non ha peraltro raccolto nulla…😩?
Lo smaltimento della immondizia è a mio avviso uno dei problemi di Torre Mozza, e basta vedere nei soli giorni di fine aprile/inizio maggio, come i pochi cestini sono stati riempiti da turisti incivili, ma anche da gente locale, per avere una idea di cosa attende il periodo estivo.
Bella la pubblicità sui cestini che invita a non mettere “spazzatura” di casa in essi, ma poco efficiente in quanto, a mio avviso, non rende l’idea che si vorrebbe far passare.
Mi permetto accludervi una foto dello stesso “avviso” fatto in altro Comune, forse più efficace.
Ma fino a QUANDO NON VERRANNO MESSI GRANDI CONTENITORI SULLE STRADE atti a raccogliere la immondizia proveniente dai fruitori della spiaggia…e non solo…NON SI RISOLVERA il problema. Mettere cestini piccoli, cestini per pile scariche e cestini per deiezioni dei cani…avremo sempre spazzatura per il centro abitato.
L’asfalto dissestato sulla via Tiepolo – lungomare- dello scorso anno è rimasto tale ai giorni nostri. Che aspetta il Comune?
Vogliamo parlare delle toilette? È possibile che non si possa provvedere a toilette chimiche (magari divisi x sesso, handicap e minori) in diversi punti del paese? o almeno sul lungomare, visto le centinaia/ migliaia di persone presenti nelle festività e nel periodo estivo, compresi i venditori ambulanti che mangiano, fanno il pisolino…e i loro bisogni corporali…sotto le piante del predetto lungomare?😩😩
Chiudiamo con la dolente nota del parcheggio!! Non si può prendere in considerazione di avere una area disponibile all’ingresso del paese?
il parcheggio a pagamento di 1 euro ora dal 15 giu al 30 sett. dalle 8 alle 24 è …una rapina🤑. si potrebbe pensare ad una tariffa “balneare” per non gravare sui costi già eccessivi che occorre sostenere già sul posto: (affitti, bar, ombrelloni, supermercato….)….
come fanno già alcuni comuni limitrofi (allego foto) con una tariffa di 4 euro Giornaliera?
i villeggianti che soggiornano in case private sono costretti a lasciare l’auto in strade adiacenti al lungomare E NON SPOSTARLA per tutto il periodo….utilizzando la fitta rete di mezzi pubblici per raggiungere località vicine per approvvigionamenti…o altro😩😩😄😄😄
Se il Salento rimarrà fermo penso, purtroppo, che la classe media che oggi frequenta Torre Mozza, lentamente si sposterà altrove.
Avere l’opportunità del G7 a giugno nel Salento è senz’altro un fiore all’occhiello, ma non si pensi solo….ad aumentare ancora di più i prezzi.
Vi ringrazio per l’attenzione, ma voglio veramente bene a questo luogo.

Il duro sfogo di un lettore: “siamo delle merde umane”

Iniziamo oggi a dare spazio alle numerose segnalazioni e messaggi giunti in redazione durante l’ultima e quanto mai travagliata stagione estiva. Iniziamo dallo sfogo di un lettore, che ha avuto la possibilità di villeggiare per una settimana a Torre San Giovanni. Un messaggio che, insieme ad altri, abbiamo deciso di pubblicare a stagione quasi finita, per evitare di aggiungere inutili polemiche in un’estate in cui sicuramente non sono mancate.

Buongiorno ho visto la vostra pagina Facebook consigliato da un amico.
Stando a Torre San Giovanni una settimana intera ho notato il paese allo sbando soprattutto parlando di immondizia.
Spiego meglio cosa ho visto che più mi ha fatto male: il mercato di lunedì, i commercianti alle 13 .30 smontano baracche e baracchini lasciando l impossibile di plastica, quella che serve per rivestire i vestiti venduti e grucce a terra riempiendo così tutto il lungo mare.
Giustamente qualcuno dirà che passeranno gli spazzini dopo poco, ed io rispondo che in una giornata ventosa come quella di lunedì scorso compresa di pioggia ,la maggior parte delle plastiche se ne è andata in mare senza aspettare l’arrivo degli spazzini.
Se passate dal lungo mare verso la nave incagliata si possono notare varie grucce a terra NON raccolte.
Il vizio di buttare a terra le plastiche e carte dopo aver venduto, denota la propria inciviltà che andrebbe punita. Basterebbe poco per far passare la voglia. Basterebbe una circolare con il divieto ad ogni singolo commerciante previa multa salata. Purtroppo l’italiano se non viene multato non si castiga mai.
Altro punto dove solo a passeggiare ti viene da piangere è la zona di fine porto.
Sembra di arrivare nella discarica con varie bottiglie buttate e cassette di polistirolo.
Sicuramente non funziona qualcosa anche nella ditta della nettezza urbana che vista con i miei occhi non raccoglie la plastica poggiata a terra accanto il bidone apposito ed il giorno stabilito. Fanno finta di nulla per non piegarsi per non consumare troppe energie.
Facendo il bagno ieri verso il faro mi sono imbattuto in ben 3 tartarughe giganti stupende. L’emozione è stata così forte che ancora oggi le rivedo negli occhi. Penso di non dimenticare mai più quella giornata. Ma purtroppo quelle tartarughe nuotavano nella plastica.
Con questo concludo dicendo che siamo delle merde umane. Soprattutto chi dovrebbe controllare e fa finta di nulla per non farsi nemici.
Torre San Giovanni potrebbe essere una delle marine migliori ma forse qualcuno non vuole farla crescere più di tanto.
Forse ho sbagliato a scrivere su questo numero ma almeno mi sono sfogato. Ritorno a Matino con una bellissima esperienza ma con un nodo alla gola sapendo che poi a molti non interessa la vita del mare.
Un abbraccio a chi leggerà questo messaggio.

Il messaggio giunto sul nostro numero WhatsApp

Torre Mozza migliora ma c’è ancora tanto da fare

Anche quest’anno un nostro appassionato lettore prende carta e penna per scrivere un accorato appello per la sua amata Torre Mozza:

Buongiorno a tutti e buon inizio di stagione turistica e buon lavoro.
Come ormai da abitudine da diversi anni trascorro alcuni mesi in vacanza a Torre Mozza .
Essendo arrivato da pochi giorni, malgrado la pioggia🌦️, ho notato e apprezzato alcuni cambiamenti apportati.
Il lungomare Tiepolo è nettamente migliorato con il taglio di alberi, rami., vegetazione👏👏.
Restano, a mio avviso, alcuni accorgimenti da mettere in atto per far si che la cittadinanza e relativi turisti, non abbiano a soffrire….

  • pulizia periodica delle strade
  • aumentare i cestini e mettere nuovi bidoni capienti nelle varie strade
  • due toilette chimiche
  • strisce parcheggi e divieti di accesso e di sosta ben segnalati (lungomare a alternato)

in questo periodo come funziona la raccolta dei rifiuti? dove si lascia??
aspettiamo l’estate……
vi ringrazio per il servizio che fate e mi adopererò se posso per rendere questa località sempre più accogliente.
Evviva Torre Mozza.

p.s. MA COME EVITARE LO ABITUALE ALLAGAMENTO DAVANTI A PLAYA DEL SOL… ??. E POI ARRIVERÀ LA SABBIA….

cordialmente

Ugento nel mondo: il prof. Marcello Caleffi.

Ugento nel mondo: il prof. Marcello Caleffi.

Marcello Caleffi è originario di Ugento e si laurea a Lecce nel 2005, 110 e Lode in “Computer science engineering”. Nel 2009 ottiene un dottorato di ricerca in “Electronic and telecommunications engineering” all’università Federico II di Napoli.

Insieme alla compagna, la prof. Angela Sara Cacciapuoti, il prof. Caleffi è docente federiciano, Università Federico II di Napoli;

Entrambi esperti di Quantum Communications e Quantum Networks, hanno ricevuto dalla IEEE Communications Society il prestigioso premio internazionale “Best Tutorial Paper Award”. CLICCA QUI per l’articolo scientifico.


La IEEE Communications Society raggruppa oltre 26 mila scienziati, professionisti ed esperti nel campo delle comunicazioni e delle reti di computer, provenienti da oltre 149 nazioni. Ogni anno conferisce il premio “Best Tutorial Paper” all’articolo, tra gli oltre 20.000 pubblicati nelle riviste edite dalla IEEE.

L’articolo premiato, scritto insieme a Rod Van Meter della Keio University e Prof. Lajos Hanzo, docenti della University of Southampton ed intitolato “When Entanglement Meets Classical Communications: Quantum Teleportation for the Quantum Internet”, analizza le sfide e gli ostacoli tecnologici per il design e lo sviluppo di una Quantum Internet.

“Siamo felici del riconoscimento ricevuto, che conferma il ruolo di assoluto primo piano della Federico II nella ricerca mondiale su quantum communications e quantum networks.” spiega Caleffi. “Realizzare la Quantum Internet — attraverso cui interconnettere ed integrare tecnologie, sistemi e computers quantistici su scala globale — è l’obiettivo del programma decennale da 1 miliardo di euro “Quantum Flagship” lanciato dalla Commissione Europea. Sono però necessari standard condivisi, che garantiscano interoperabilità tra reti e sistemi eterogenei, ed il nostro gruppo di ricerca è tra i promotori della proposta di definizione di uno standard IETF (Internet Engineering Task Force): “Architectural Principles for a Quantum Internet.” spiega la Cacciapuoti.

Per farla “molto semplice” il Quantum Internet si propone di completare il classico mondo della rete. L’idea del prof. Marcello Caleffi.

Attraverso l’utilizzo del Qubit, contrazione di quantum bit, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico ovvero l’unità di informazione quantistica, si cercherà di affiancare l’attuale schema a bit e completare le falle presenti nel sistema.

Il prof. Marcello Caleffi che descrive il Quantum Internet

Il Qantum intenet permetterebbe applicazioni enormi nella sempre più crescente e necessaria economia della cyber security;

Descritto nell’articolo The Quantum Switch: enabling Noiseless Quantum communications for CyberSecurity Appliations”, presentato, e premiato, da un team dell’Università di Napoli “Federico II” – Electrical Engineering and Information Technology Department and “E. Pancini” Physics Department made up of Marcello Caleffi, Angela Sara Cacciapuoti, Vincenzo D’Ambrosio and Carlo Forestiere.

L’articolo intende dimostrare i vantaggi di un innovativo device quantico nei sistemi di comunicazione terrestri e satellitari: il Quantum Switch. Questo dispositivo sembra promettente per applicazioni di Cybersecurity. Risolve problemi di vulnerabilità che caratterizzano le attuali infrastrutture terrestri di comunicazione quantica e problematiche relative alle odierne tecniche di distribuzione di chiavi Quantiche.

Il mondo digitale evolve in fretta e la rete con esso. La sicurezza è un problema che caratterizzerà e sfide industriali e istituzionali del futuro. L’europa, l’Italia e anche Ugento fanno parte della nascita di queste.

Ugento riaccende le luci, anche di giorno

A più di dieci giorno dall’entrata in vigore dell’ordinanza per il risparmio energetico del Comune di Ugento non si accennano a placare le polemiche sull’illuminazione pubblica.

Alle numerose foto giunte in redazione che raffigurano i diversi angoli completamente oscuri del nostro paese, fanno da contraltare le foto pervenute poche ore fa, che fanno vedere diversi lampioni accesi in pieno giorno.

Sarà forse a causa di questi disservizi che continuano da diversi giorni che il comune ha deciso di cambiare la ditta che fino ad oggi si è occupata della manutenzione della rete di pubblica illuminazione, affidando l’incarico in assegnazione diretta ad una ditta di Gagliano Del Capo con la durata di 9 mesi impegnando l’importo di 21 301.20€.

2050765_ATT_000047354_34531

5 ore in macchina ad aspettare i vigili: finisce bene per due cani

Una piccola disavventura finita fortunatamente in modo positivo. Louis, un nostro lettore, ha pochi giorni fa incrociato sul suo cammino due simpatici cagnoni bianchi che scorrazzavano pericolosamente nei pressi della sua abitazione. Spinto dal suo amore verso i cani, pensa bene di farli entrare in auto per metterli in sicurezza e chiamare i vigili urbani per segnalare la loro presenza.

Purtroppo non era possibile portarli a casa mia, avendo io già un cane da guardia molto territoriale, che avrebbe messo a rischio la sicurezza dei cani stessi. Per questo sono stato costretto a tenerli in auto per non farli fuggire via.

la testimonianza di Louis

La risposta che arriva dalla polizia municipale è una generica richiesta d’attesa, aspettando l’arrivo di un no precisato operatore.

È così che inizia la lunga attesa per i cani e per il nostro amico che ha dovuto pazientemente aspettare 5 ore fino alla soluzione di questa storia:

Dopo aver avuto delle sommarie informazioni al telefono, mi ero convinto di aspettare un incaricato della ASL che doveva arrivare da maglie, si è presentato invece un vigile con il proprietario dei cani che gli ha raccolti direttamente dalla mia auto, dove erano rimasti fino ad allora.

Una storia a lieto fine dunque, che lascia però un po’ di perplessità nel nostro lettore:

Possibile che un cittadino che ha la sensibilità di salvare due bestiole dalla strada debba essere sottoposto a questo disagio? Ore ad aspettare senza alcuna informazione e senza l’indicazione di un posto dove recarmi o una persona con cui parlare. Ma se una persona in quel momento si sta recando al lavoro o non ha la possibilità di aspettare tutto quel tempo, come sarebbe andata a finire?

Exit mobile version