Torre San Giovanni: strade colabrodo mettono a rischio la sicurezza

Una situazione al limite dell’emergenza quella segnalata dai residenti di Torre San Giovanni, frazione marina di Ugento, dove le condizioni del manto stradale hanno raggiunto livelli di degrado preoccupanti. In particolare, Via Tremiti e la strada che conduce al centro colonico presentano crateri che poco hanno a che vedere con le normali buche stradali.

“Chi abita qui e ha figli in bici o in scooter, cosa rischia con buche di queste dimensioni?” si domanda una cittadina esasperata, che ha documentato la situazione con diverse fotografie. “Non bastasse il fatto che siamo al buio ogni sera, l’intero paese è disseminato di voragini simili. La situazione è diventata invivibile.”

Il problema non si limita al disagio quotidiano. Queste arterie principali, che anche nel periodo invernale vedono il transito di centinaia di veicoli al giorno, sono diventate un vero e proprio percorso a ostacoli che mette a repentaglio l’incolumità di automobilisti, motociclisti e ciclisti.

Ma c’è di più: il dissesto stradale si traduce in un pesante aggravio economico per le casse comunali. Infatti, i danni subiti dai veicoli generano contenziosi legali contro il Comune di Ugento che, secondo le stime, costano ai cittadini centinaia di migliaia di euro ogni anno in risarcimenti.

La comunità chiede interventi urgenti per ripristinare condizioni di sicurezza accettabili, considerando che Torre San Giovanni, rinomata località turistica del Salento, non può permettersi di accogliere i visitatori con strade che sembrano bombardate. L’amministrazione comunale dovrà necessariamente fare i conti con questa emergenza, prima che il deterioramento delle strade porti a conseguenze ancora più gravi.

La storia si ripete nel parco di Ugento: nuovo scempio pubblico

Una nuova, preoccupante segnalazione raggiunge la redazione di OzaNews riguardo il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. A quattro anni di distanza dal sequestro operato dai Carabinieri Forestali nel 2020, la storia sembra ripetersi con inquietanti similitudini, in un territorio dove le notizie scomode sembrano dissolversi nel nulla, inghiottite dal silenzio mediatico.

Un nostro lettore denuncia una devastazione ambientale di proporzioni significative nell’area del bacino Ulmo. Il danno è evidente: una striscia di territorio larga circa tre metri è stata completamente divelta lungo l’intero sviluppo del bacino e del canale adiacente. L’intervento ha causato la distruzione di un habitat prioritario protetto dalla Direttiva europea 92/43/CEE, zona umida che ospitava specie vegetali caratteristiche di questi ambienti.

Particolarmente grave è la perdita di migliaia di esemplari di orchidee spontanee, tra cui l’Anacamptis palustris, specie protetta e inserita nella lista rossa nazionale. Un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, cancellato in nome di presunti interventi di sistemazione dell’area.

La vicenda assume contorni ancora più foschi considerando la risposta del direttore del Parco, Giuseppe Scordella, che, informato dei fatti, non avrebbe potuto fare altro che alzare le spalle di fronte all’accaduto. Un gesto che simboleggia una preoccupante impotenza istituzionale di fronte a quello che appare come un vero e proprio attentato alla biodiversità.

Del precedente caso del 2020, quando un intervento di riqualificazione finanziato dalla Regione Puglia con 5 milioni di euro fu bloccato dai Carabinieri Forestali per difformità progettuali e utilizzo improprio di materiali inerti, si sono perse le tracce. Come tante altre vicende scottanti di questo territorio, anche quella è stata sepolta sotto una coltre di silenzio, in un contesto dove l’informazione giornalistica autentica e indipendente non ha mai trovato terreno fertile. Al suo posto, una narrazione edulcorata del territorio, fatta di comunicati stampa su sagre paesane e festival della pizzica, generosamente finanziata con denaro pubblico.

Oggi, come allora, ci troviamo di fronte a un paradosso: opere pubbliche che, invece di valorizzare e proteggere il territorio, finiscono per devastarlo. La domanda sorge spontanea: chi vigila realmente sulla tutela di questi preziosi ecosistemi? Come è possibile che, nonostante i precedenti e le normative di protezione ambientale, simili scempi possano ancora verificarsi?

La redazione di OzaNew continuerà a monitorare la situazione, dando voce a chi, come il nostro lettore, non resta indifferente di fronte alla progressiva distruzione di uno dei più importanti patrimoni naturalistici del Sud Italia. È tempo che le istituzioni preposte alla tutela ambientale assumano un ruolo più incisivo nella protezione di questi habitat unici e insostituibili, e che l’informazione torni ad essere uno strumento di verità e non di mera propaganda.

Denuncia dopo la “Notte della Cultura 2024” a Ugento

Un cittadino di Ugento ha sollevato una seria denuncia su un fatto preoccupante avvenuto subito dopo l’ultima edizione della “Notte della Cultura 2024”, organizzata in Piazza San Vincenzo. L’evento, che avrebbe dovuto essere un momento di condivisione e orgoglio per la comunità, ha rivelato una sconcertante mancanza di attenzione da parte delle istituzioni, con conseguenze potenzialmente gravi.

Secondo quanto riportato nella denuncia diffusa sui social, birra e Coca Cola sarebbero state lasciate incustodite nella piazza per un’intera giornata, diventando facilmente accessibili ai minorenni. Un episodio che ha sollevato numerose polemiche, soprattutto in merito alla sicurezza dei giovani e alla gestione di eventi pubblici da parte dell’amministrazione comunale.

Le Parole del Cittadino

Il cittadino ha espresso il suo malcontento in maniera chiara e decisa, mettendo in luce le problematiche derivanti da questa “svista” organizzativa. “Noi genitori ci affidiamo alle istituzioni per proteggere i nostri figli, soprattutto in contesti pubblici,” scrive. “Vedere che la sicurezza dei giovani viene messa a rischio a causa di una gestione superficiale è inaccettabile.”

L’autore della denuncia si interroga su come un evento così importante per la città possa essere macchiato da una gestione che ha messo a repentaglio la sicurezza dei minori. Le istituzioni, a detta del cittadino, avrebbero dovuto vigilare con maggiore attenzione, soprattutto in un contesto pubblico così partecipato.

Le Preoccupazioni della Comunità

Questa vicenda solleva interrogativi profondi sulla gestione degli eventi pubblici a Ugento e sulla responsabilità delle amministrazioni locali. Episodi come questi non dovrebbero essere sottovalutati, poiché mettono in evidenza un problema che tocca da vicino la sicurezza dei ragazzi e la fiducia che i genitori ripongono nelle istituzioni.

La Richiesta di Cambiamento

La denuncia si conclude con un appello diretto alla cittadinanza: “Non possiamo accontentarci di parole vuote o di promesse non mantenute. Serve maggiore attenzione, serve responsabilità. Perché la sicurezza e il futuro dei nostri figli devono essere al primo posto, senza se e senza ma.”

È chiaro che l’episodio accaduto alla “Notte della Cultura 2024” ha scosso molti cittadini, che ora chiedono un cambiamento concreto nella gestione degli eventi pubblici, affinché situazioni simili non si ripetano in futuro.

Le Risposte delle Autorità

Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dell’amministrazione comunale riguardo all’accaduto. Tuttavia, ci si aspetta che vengano fornite spiegazioni e, possibilmente, un piano per evitare che simili episodi si ripetano in occasione di eventi futuri.

Ozanews continuerà a monitorare la situazione e a riportare eventuali sviluppi, nella speranza che episodi come questi possano portare a un miglioramento nella gestione della sicurezza durante e dopo gli eventi pubblici a Ugento.

Crateri sulla Strada dei Villaggi a Torre San Giovanni

Segnalato dai Lettori: – Località Fontanelle

Una lettrice di Ugento ci ha segnalato una situazione allarmante sulla Strada dei Villaggi a Torre San Giovanni, in località Fontanelle. Le recenti piogge hanno peggiorato una problematica già esistente: la presenza di buche profonde, che ora, colmandosi d’acqua, diventano invisibili e si trasformano in trappole pericolose per chi percorre la strada.

Queste buche, alcune delle quali somigliano a veri e propri crateri, rappresentano un rischio serio, soprattutto per motociclisti e automobilisti, che rischiano di subire danni ai veicoli o, peggio, incorrere in incidenti. Quando l’acqua piovana riempie le cavità, diventa quasi impossibile riconoscere la profondità delle buche, rendendo la strada ancora più insidiosa, soprattutto durante le ore serali o in condizioni di scarsa visibilità.

La situazione non è solo un rischio per la sicurezza, ma comporta anche costi economici significativi per il Comune di Ugento. Le condizioni critiche del manto stradale stanno infatti portando a un aumento esponenziale di contenziosi. Ogni anno, l’amministrazione si ritrova a dover gestire centinaia di migliaia di euro in cause legali con automobilisti, motociclisti e operatori della strada che subiscono danni a causa della scarsa manutenzione delle strade.

Riparazioni ai veicoli, richieste di risarcimento e spese legali contribuiscono a gravare ulteriormente sulle casse comunali, che potrebbero essere meglio impiegate per interventi di prevenzione e manutenzione, evitando così nuovi incidenti e contenziosi. È evidente, dunque, come il mancato intervento non rappresenti solo un problema di sicurezza, ma anche un peso economico che si potrebbe alleviare con una gestione più efficiente e tempestiva.

È fondamentale che le autorità competenti intervengano quanto prima per ripristinare la sicurezza lungo la Strada dei Villaggi e prevenire ulteriori incidenti. Ci auguriamo che segnalazioni come questa possano aiutare a sollecitare una rapida soluzione.

Invitiamo tutti i cittadini a condividere la loro esperienza o a inviare ulteriori segnalazioni nella zona, affinché si possa fare luce su situazioni simili e spingere verso un intervento concreto.

Se anche tu vuoi segnalarci una situazione, scrivici su WhatsApp o inviaci un messaggio sui nostri social!

Via Settembrini: una strada diventata pericolosa

“11 luglio 2024, Torre San Giovanni, via Settembrini. È quasi mezzanotte, i miei figli giocano a palla in giardino. La palla esce e mentre vanno a recuperarla vedono una macchina a gran velocità investire un animale che vola scaraventato nel terreno adiacente. Settimana scorsa, stessa sorte per il mio gatto. Questa mattina, un uomo e una donna, affranti e disperati piangono qui la perdita di una parte della famiglia, a quattro zampe. È una prassi quotidiana, auto a gran velocità a qualsiasi ora. Personalmente, negli ultimi 10 anni ho perso 13 gatti e 2 cani, morti in questo barbaro modo. Su questa strada e adiacente a questa, viviamo in tanti con numerosi bambini. Anni fa era stato messo un cartello stradale nel punto più stretto, di obbligo di velocità a 30 km/h. ‘Ovviamente’ abbattuto. Chiediamo l’aiuto delle istituzioni e dell’amministrazione comunale per la tutela di persone e animali. 🛑🛑 VOGLIAMO I DOSSI 🛑🛑”

Un’altra notte di terrore a Torre San Giovanni, via Settembrini, dove la vita tranquilla dei residenti è costantemente minacciata da automobilisti sconsiderati. La segnalazione, giunta nella notte tra l’11 e il 12 luglio, descrive una scena drammatica: un’auto a gran velocità investe un animale, scagliandolo brutalmente fuori dalla strada. Questo tragico evento è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti simili. La settimana scorsa, la stessa sorte è toccata al gatto di famiglia del nostro lettore, e la disperazione degli abitanti cresce di giorno in giorno.

Il dolore si legge negli occhi dei residenti, molti dei quali hanno perso i loro amati animali domestici in circostanze simili. Negli ultimi dieci anni, il nostro lettore ha visto morire ben 13 gatti e 2 cani, investiti da auto che sfrecciavano lungo via Settembrini. La strada, abitata da numerose famiglie con bambini, è diventata un campo di battaglia, dove ogni giorno si rischia la vita.

Nonostante la presenza, anni fa, di un cartello stradale che limitava la velocità a 30 km/h, la situazione non è migliorata. Il cartello è stato abbattuto e mai più sostituito, lasciando i residenti senza alcuna protezione contro l’incoscienza degli automobilisti.

La richiesta è chiara e urgente: dosso artificiali per rallentare il traffico e proteggere le vite umane e animali. I residenti di via Settembrini chiedono l’intervento immediato delle istituzioni e dell’amministrazione comunale di Ugento per mettere fine a questa spirale di morte e dolore.

L’appello accorato dei cittadini non può più essere ignorato. Le strade delle nostre città devono essere sicure per tutti, dai bambini agli animali domestici. È tempo che le autorità rispondano e prendano misure concrete per garantire la sicurezza di tutti. Non aspettiamo che un’altra vita venga spezzata prima di agire.

🛑🛑 VOGLIAMO I DOSSI 🛑🛑

Le vite dei nostri cari, umani e non, dipendono da questo.

Ci sono gli scivoli ma non i cartelli. Beffa a Torre San Giovanni

Immagino che non oltre alle persone che non guardano bene dove parcheggiano, diciamo che senza segnaletica adatta o bianca nemmeno se ne accorgono… o meglio me lo auguro, che dici??

Perché che fanno gli scivoli ma i disabili o passeggini che non possono salire… è inutile !!!

Il testo della segnalazione di un nostro lettore

Ci risiamo. L’estate 2024 è qui e con essa il consueto spettacolo di maleducazione e incuria che sembra caratterizzare alcune delle nostre località balneari più amate. Questa volta, il teatro della mancanza di civiltà è Torre San Giovanni, una delle marine più visitate del sud Italia. La foto allegata alla segnalazione ritrae una macchina parcheggiata di fronte a uno scivolo per disabili, rendendolo di fatto inutilizzabile.

La questione è sempre la stessa: mancanza di segnaletica adeguata o semplicemente mancanza di attenzione da parte degli automobilisti?

Eppure, la risposta è forse meno importante della soluzione, che sembra non arrivare mai. Un semplice cartello potrebbe fare la differenza, ma quando anche la segnaletica è presente, spesso viene ignorata. E così, i disabili e le mamme con passeggini devono rassegnarsi a fare i conti con barriere architettoniche che non dovrebbero esistere.

Ancora una volta, ci chiediamo dove sia il garante dei disabili del comune di Ugento. Dal suo insediamento, più che per la sua attività, si è fatto notare per la sua latitanza. Mentre i disabili continuano a scontrarsi con ostacoli insormontabili, le istituzioni sembrano essere in vacanza perenne. Eppure, il compito del garante sarebbe proprio quello di vigilare e garantire l’accessibilità degli spazi pubblici.

È inaccettabile che in un luogo che si vanta di essere una meta turistica di primo piano, i diritti delle persone con disabilità vengano sistematicamente ignorati. Le barriere architettoniche non sono solo un problema di segnaletica, ma un segno tangibile di una cultura che ancora fatica a mettere al centro le esigenze di tutti i cittadini.

Questa segnalazione è un grido di allarme che non possiamo più permetterci di ignorare. Se vogliamo davvero essere una società inclusiva, dobbiamo partire dalle piccole cose: un parcheggio corretto, uno scivolo libero, una segnaletica chiara. Piccoli gesti di civiltà che fanno la differenza.

Torre San Giovanni e tutte le altre località italiane devono diventare accessibili a tutti, perché il diritto di godere delle bellezze del nostro paese non deve avere barriere. Svegliamoci, perché la civiltà non può andare in vacanza.

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Dopo fleximan arriva carrabilman a Ugento

In un mondo sempre più frenetico e caotico, dove gli eroi si moltiplicano a vista d’occhio, emerge un nuovo paladino della libertà (di parcheggio): carrabilman ! Ma chi è carrabilman ? Da dove viene? E soprattutto, perché ha deciso di colpire proprio a Torre San Giovanni, pacifico borgo costiero noto più per le sue pizzerie che per i suoi supercriminali?

La vicenda inizia due anni fa, quando un intrepido cittadino decide di acquistare casa su via Corso Uxentum. Sfortunatamente, questa strada, cuore pulsante del paese, è un vero crocevia di auto, moto e pedoni, attratti dalle innumerevoli attrazioni locali: negozi, farmacia, bar e, ovviamente,il posto auto del nostro malcapitato lettore. Il nostro protagonista, infatti, con il legittimo desiderio di godere del proprio posto auto, si trova spesso a fare i conti con parcheggiatori selvaggi che ostruiscono il suo accesso.

Il Cartello della Discordia

Dopo aver subito numerose vessazioni automobilistiche, il nostro eroe decide di appellarsi all’unica forza in grado di ristabilire l’ordine: il Passo Carrabile del Comune. Dopo aver pagato regolarmente cartello e canone annuale, finalmente l’ordine sembra tornato in via Corso Uxentum. Tuttavia, nonostante l’installazione del sacro cartello, gli automobilisti più indisciplinati continuano a sfidare le regole, costringendo il nostro a ripetuti concerti di clacson per liberare il proprio posto.

L’Incredibile Scomparsa

Ma è qui che la storia prende una piega degna di un romanzo di Agatha Christie. Domenica il cartello era lì, fiero e risplendente, a segnare il confine tra ordine e caos. Mercoledì, puff, sparito! Come un mago di periferia, qualcuno ha fatto scomparire il simbolo della legalità. Il nostro sfortunato proprietario, tra il divertito e l’indignato, denuncia il furto ai carabinieri e ai vigili urbani, sperando in un pronto ripristino del cartello.

Carrabilman: L’Eroe che Torre San Giovanni non Merita ma di Cui ha Bisogno

Ed è qui che entra in scena Carrabilman, il nuovo eroe della strada. Un supereroe nato dall’esasperazione collettiva, un vendicatore mascherato deciso a far parcheggiare chiunque, ovunque. Con la sua maschera (che immaginiamo a forma di cartello), Carrabilman si aggira per le vie del paese, liberando i cittadini dall’oppressione dei divieti di sosta. La sua missione? Fare in modo che nessun automobilista debba mai più sentirsi dire: “Scusi, questo è un passo carrabile”.

Il nostro povero cittadino, in attesa della copia del cartello, può solo sperare che la giustizia prevalga e che il suo diritto a un passo carrabile venga finalmente rispettato. Ma fino a quel momento, Torre San Giovanni continuerà a vivere nell’ombra di Carrabilman, l’eroe che promette di far parcheggiare tutti, ovunque.

In attesa del prossimo episodio di questa avvincente saga, non ci resta che rimanere con il fiato sospeso e il clacson pronto. Chissà, forse il vero eroe di cui abbiamo bisogno non è Carrabilman, ma un buon senso civico che, ahimè, sembra essere sparito insieme al cartello.

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