Problema nomadi: non è solo decoro, il problema è anche sanitario

Arriva da un nostro lettore l’accorato appello per affrontare un problema che si presenta ormai da anni: si parla delle comunità nomadi che periodicamente si accampano in diverse parti del nostro paese, precisamente nella zona industriale di via Racale e nei pressi di uno svincolo lungo via Marina.

l’attuale situazione (Foto Ozanews)

Non c’entra assolutamente l’odio razziale o il fondamentalismo politico, visto che tra l’altro parliamo di nomadi italiani, la questione è soprattutto sanitaria. Io sarei il primo a essere contento se queste persone potessero usufruite di una zona che li permetta di vivere dignitosamente

lo sfogo del lettore

Questo è quello che ci tiene a sottolineare il nostro amico, raccontando come questi problemi siano stati più volte segnalati alle autorità competenti, le quali pare non siano in grado di gestire la situazione, anche per una questione normativa, infatti la denuncia di oggi non è destinata ad una questione “penale”: questa non è una storia di reati, quanto di dignità delle persone e del decoro del nostro paese, che ricordiamocelo sempre, si prepara ad accogliere i turisti in una di quelle che potrebbe essere la stagione più affollata di sempre.

Si tratta di un problema che, specie nella zona industriale di via Racale, va avanti per anni sia pure a periodi alterni. Osservando le abitudini dei nomadi si nota chiaramente come non siano propriamente stanziali (intenzionati, cioè, a vivere stabilmente in un solo luogo) ma preferiscano spostarsi anche abbastanza frequentemente con le loro roulotte. Se da una parte questo è tipico di alcune etnie , dall’altra potrebbe anche essere un espediente adottato per evitare eventuali sgomberi forzati da parte delle forze dell’ordine.

I problemi sono tanti è vero, ma quello sanitario è sicuramente quello prioritario. Vediamo molte persone in giro per i campi circostanti l’area che si sta lentamente trasformando in una discarica a cielo aperto, nonostante la presenza di aziende che hanno investito milioni per potersi insediare in questa zona.

conclude il suo messaggio

Si tratta di un problema che, specie nella zona industriale di via Racale, va avanti da anni sia pure a periodi alterni. Osservando le abitudini dei nomadi si nota chiaramente come non siano propriamente stanziali (intenzionati, cioè, a vivere stabilmente in un solo luogo) ma preferiscano spostarsi anche abbastanza frequentemente con le loro roulotte. Se da una parte questo è tipico di alcune etnie nomadi, dall’altra potrebbe anche essere un espediente adottato per evitare eventuali sgomberi forzati da parte delle forze dell’ordine.

Perché allora non ripensare ad una soluzione che possa risolvere in maniera pratica una questione che si protrae da anni? Magari seguendo l’indicazione di chi ci scrive che molto acutamente ha già individuato quello che a tutti sembrerebbe la soluzione migliore: la sistemazione di un’area appositamente attrezzata e controllata per l’accoglienza dei nomadi stanziali. Una soluzione che permetterebbe di non assistere più a scene come queste:

A ben pensare si tratterebbe di un investimento da poche migliaia di euro che influirebbe in maniera sostanziale sul decoro della nostra città in primis, oltre che sulla dignità e sulla vita di queste persone.

In cucina con Adri: le chiacchiere di carnevale.

Ciao beddhazzi!

Siamo nel periodo più frizzante dell’anno. La nostra personalità e il nostro aspetto si possono finalmente celare, in tutta mostra, dietro una maschera. Prepariamo al carnevale.

Per tutti i gusti e in tutti i colori ogni maschera nasconde una storia, una tradizione, un significato e anche noi salentini siamo catturati ogni anno dalla sensazione di goliardia, di leggerezza e dall’affascinante nota di colore che dà uscire in incognito, sfilando per le strade del paese senza essere riconosciuti, almeno ci proviamo!

Forse un po’ troppo presto starete pensando, manca ancora un po’ al carnevale!

Non per le nostre massaie che sperimentano gia’ da prima in cucina i dolci che rappresenteranno, anche quest’anno, la tradizione.

Ma qual è il dolce salentino di carnevale per eccellenza? Questa volta ci uniamo al resto d’Italia in un dolce tutto tricolore : Le chiacchiere!

L’origine di questo dolce risale all’epoca romana: in quel periodo i dolci a base di uova e farina chiamati “frictina”, venivano fritti nel grasso di maiale e preparato dalle donne romane per festeggiare i “saturnali” (festività che corrisponde al nostro carnevale).

La storia ci porta anche a Napoli, alla corte della Regina Savoia che in uno dei suoi salotti chiese al cuoco di corte, Raffaele Esposito, di preparare un dolce in tutta fretta per accompagnare le chiacchiere che avrebbe fatto con i suoi ospiti. Da questo termine e dalla fretta con cui preparò quel dolce il cuoco ebbe l’ispirazione del nome e fu così che nacquero le chiacchiere ancora un must dei dolci fritti italiani.

Le chiacchiere sono un dolce che si tramanda da secoli, dunque, grazie anche alla sua ricetta facile e per niente dispendiosa.

Per prepare questo dolce non vi faccio fare neanche la lista della spesa! Gli ingredienti sono così semplici che vi basterà recarvi in dispensa per trovarli, al ritorno fermatevi nel soggiorno e aprite la cristalleria, prendete pure il primo liquore che vi capita o del vino bianco, prosecco o spumante che vi è rimasto delle feste, quello che vi pare.

Allora, andateci adesso e facciamole insieme, dai, subito, io vi aspetto qui!

Non dimenticate di prepararvi un mattarello o la macchina che usate per tirare la pasta fresca e una rondella taglia pasta!

Ecco la ricetta delle “Chiacchiere”:

  • 500gr. di farina 00;
  • 100gr. di zucchero;
  • 3 uova intere;
  • 50gr. di burro o margarina;
  • 50gr. di anice o marsala;
  • 40gr. di vino bianco;
  • Un pizzico di sale;
  • Buccia grattugiata di 1 limone o di 1 arancia;
  • Olio di semi per friggere;
  • Zucchero a velo per guarnire;

Procedimento:

Impasto velocissimo fatto a mano: partiamo dai liquidi già pesati, versiamoli in un contenitore e poi  aggiungiamo le uova e finiamo con la farina e il sale, impastiamo!

Lasciamo a riposo per una mezz’oretta.

Dividiamo l’impasto in pezzettini e cominciamo a stendere il primo con il mattarello. Se usate la macchina tirate la pasta fino all’ultimo numero. Dev’essere sottilissima. Più sottile sarà l’impasto, migliore saraà la riuscita del dolce!

Aiutatevi con la farina durante questo lavoro e spolverate e anche un bel pò sui vassoi su cui andrete a porre le vostre chiacchiere prima di essere fritte.

Aiutandovi con una rondella taglia pasta, formate le vostre chiacchiere tagliando la pasta a rettangoli e incidendole poi al centro con un taglietto.

Friggete in abbondante olio di semi di girasole o di arachidi.

📍CONSIGLI PER LA FRITTURA

✔️ la pentola dev’essere alta e capiente;

✔️ Il punto di fumo (la temperatura) si raggiunge a 180gradi;

✔️ Prova del 9: quando iniziano a formarsi le “venature” nell’olio immergiamo un pezzettino di pasta. Se risale subito in superficie l’olio è pronto. Altrimenti aspettiamo ancora un po’;

✔️ Girate continuamente le chiacchiere fino a che non raggiungeranno un colore dorato;

✔️ Scolate in carta assorbente;

Sistemate le chiacchiere su un vassoio e ad ogni strato spolverate con abbondante zucchero a velo( basta solo da un lato)

Fate lo stesso per ogni strato.

📍VARIANTE AL CIOCCOLATO

  • sciogliete del cioccolato fondente a bagno maria o in microonde e aiutandovi con una forchetta o un cucchiaio guarnite le vostre chiacchiere

Allora? Facile no? Fatele e fatemi sapere!

Video tutorial completo⬇️

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Preparazione completa sul mio canale.

TI sei perso i BISCOTTI DELLA SALUTE? (CLICCA QUI)

Furti ruote: Ancora una segnalazione

Arriva un’altra segnalazione che ha purtroppo coinvolto un nostro collaboratore, lo stesso ad averci raccontato quanto accaduto.

Mercoledì scorso intorno a mezzanotte ignoti hanno piazzato con diligenza un cric sotto una Fiat Panda parcheggiata in via S.Francesco d’Assisi, dopodiché hanno smontato e portato via 3 ruote. Solo l’intervento del proprietario, allertato dai rumori provenienti dalla strada, ha impedito ai ladri di poter terminare il loro lavoro.

Un altro episodio che si aggiunge a quelli dei giorni scorsi e che ci hanno spinto a lanciare un sondaggio sul nostro profilo Instagram, che ha coinvolto 43 cittadini con il 75% del campione che ha detto di non sentirsi sicuro a Ugento.

Segnalazione rifiuti: il lavoro dei volontari vanificato dai ritardi

Segnalazione rifiuti: volontari al lavoro, il comune no. Di oggi la segnalazione di un nostro lettore che denuncia l’accaduto allegandoci delle foto.

I lodevoli volontari dell’associazione Amanti della Natura – Punta del Macolone – Parco Naturale di Ugento in data 4 dicembre hanno provveduto ad una raccolta rifiuti sulle nostre spiagge.

Tutto molto bello se non fosse che la spazzatura raccolta è rimasta lì.

Questo è come si presenta il parcheggio dopo oltre un mese dall’impegno dei volontari.

I rifiuti, diligentemente raccolti, sono alla mercè degli animali che scorrazzano liberamente alla ricerca di cibo, cani, gatti, gabbiani e topi. Complici le folate di vento di questi giorni, ora i rifiuti sono sparsi per il parcheggio, vanificando in parte il lavoro di raccolta e complicando quello degli operatori che dovranno ritirarli.

Da sottolineare che, come sono depositati in un punto di raccolta e, attraverso una PEC comprensiva di posizione GPS e foto, vengono segnalati al Comune di Ugento, unico ente che può attivare la procedura di raccolta da parte della ditta che gestisce lo smaltimento rsu a Ugento.

Questa è una prassi consolidata applicata da quando è stata creata la nostra associazione.

citazione di un loro post ufficiale

Questo iter è obbligatorio per l’associazione che non può smaltire in autonomia i rifiuti.

Solo il comune è autorizzato a informare la ditta di raccolta poichè si tratta di “raccolta di rifiuti straordinaria” e perciò fatturata a parte.

Anche il gestore della pineta, assicurato dall’associazione che il comune avrebbe provveduto a rimuovere i rifiuti, non ha smaltito o segnalato la presenza della raccolta.

L’associazione da molto tempo si fa carico di numerose raccolte rifiuti, visionaibili sui loro profili social, occupandosi delle spiaggie di Torre Sann Giovanni, Lido Marini e Torre Mozza.

Dal 2019 l’associazione si assume la responsabilità di realizzare tali obiettivi con attività di monitoraggio, pulizia e riqualificazione, promozione culturale dell’ecosistema del litorale ugentino. L’associazione lavora per la valorizzazione di attività aperte al pubblico ossia di svago, ricreative, sportive e culturali e autoctone volte a favorire la fruizione delle bellezze naturalistiche esistenti e di assicurarne il mantenimento nel tempo in quanto patrimonio di tutti.

Così sul proprio sito.

Un impegno a tutto tondo nella salvaguardia dei nostri litorali. Una sensibilità ammirevole nei confronti della propria terra che non dovrebbe essere ripagata in questo modo. Per questo il presidente dell’associazione ci tiene a sottolineare come tutti i loro sforzi siano atti a un vero e proprio cambiamento culturale della popolazione. Cambiamento che si inizia a scorgere dopo tre anni di intensa attività dell’associazione, come ha confermato il suo presidente Antonio Nuzzo:

Devo dire che i risultati si iniziano a vedere, anche se c’è ancora molto da fare. Abbiamo notato come i luoghi che abbiamo più volte pulito stiano migliorando grazie all’impegno dei volontari, dei cittadini e dell’amministrazione che ci supporta.

L’amministrazione dovrebbe provvedere celermente alla rimozione dei rifiuti raccolti dalla fatica dei volontari, come sempre successo in altre occasioni.

Speriamo che questa segnalazione arrivi a chi di dovere per permettere agli operatori di compiere il loro lavoro.

Essere genitori oggi: pillole senza contro indicazioni

Essere genitori oggi. Essere genitore oggi è, naturalmente, diverso rispetto al passato.

L’evoluzione ha apportato numerosi cambiamenti sia nelle relazioni e sia negli stili di vita.

Infatti, i giovani di oggi sono chiamati “nativi digitali” perché sono immersi nella tecnologia digitale sin dalla nascita e la loro educazione ha subito la prepotenza di questo medium.

Tutto ciò nei nostri paesini è accaduto con ritardo rispetto le grandi città ma è evidente che la realtà che ci circonda è profondamente intrisa di digitale anche nelle nostre case ormai già da tempo.

In questo contesto le relazioni si sono digitalizzate, a maggior ragione, con l’avvento della pandemia, che ha costretto anche i comuni più piccoli a dover utilizzare maggiormente il medium internet.

I social hanno assunto un ruolo centrale nelle nostre giornate, diventando un mezzo per stare insieme agli altri.

Bambini e ragazzi, per poter avere una crescita equilibrata, hanno bisogno di:

ascolto senza giudizio, di accoglienza e protezione, della spinta verso il mondo esterno e della fiducia in sé stessi.

Come genitore è essenziale favorire l’esplorazione del mondo esterno del proprio figlio ma allo stesso tempo è importantissimo attribuirne un significato. Dare una spiegazione ai propri ragazzi di quello che non riescono a far proprio. Ovviamente, non dobbiamo sostituirci a loro ma comprenderli.

È importante non chiudersi e rispondere allo stesso modo nel momento in cui un’adolescente trasgredisce e ci rifiuta.

I figli amano i propri genitori incondizionatamente perché sono il loro primo esempio di persone adulte nella società. Dovremmo riflettere sull’esempio che stiamo dando ai nostri ragazzi se siamo i primi a comunicare con un telefono in mano.

I social hanno un effetto straniante, di distacco con la realtà che ci circonda e internet ha creato un gap diverso nelle piccole città. Infatti, i piccoli comuni vivono a velocità diverse i cambiamenti.

La differenza generazionale può creare scontri tra genitori e figli, che dipendono esclusivamente dal fatto che si parlano linguaggi diversi.

La comunicazione è molto importante per i genitori di oggi.

Aprire, sin da subito, un dialogo con i nostri figli serve per gettare le basi di un adulto sano, capace, cha abbia competenze sociali e personali.

La famiglia, come prima agenzia educativa, ha il compito di educare al riconoscimento delle proprie emozioni poiché risulta cruciale per lo sviluppo del bambino.

Risulta essenziale vivere di emozioni.

Infatti, il bambino già nell’utero materno le riconosce e nel corso dell’infanzia le fà proprie in modo graduale attraverso lo “specchio” con i propri genitori o chi li circonda.

Fondamentale far esprimere ai nostri bambini quello che sentono per poter impostare i percorsi cerebrali più corretti.  

Sviluppo cognitivo e sviluppo emotivo vanno di pari passo. Essere genitori oggi significa cominciare sin dà subito a comunicare con i nostri ragazzi.

Dott.ssa Ferritto Mariaserena. Psicologa.

Leggi anche i consigli post abboffate di Natale. CLICCA QUI

In cucina con Adri: i biscotti della salute

Ciao beddhazziiii!

In cucina con Adri

Tempo di diete dopo le feste, troppi dolci, troppe calorie? Sono d’accordo ma attenzione alla salute..

I nutrizionisti consigliano di seguire la nostra dieta mediterranea e io non saprei proprio da dove iniziare per seguire altri tipi di diete! Ampio spazio dunque a verdure, frutta di stagione e cereali senza trascurare i carboidrati e un po’ di sano movimento..

Ogni tanto concediamoci un dolcetto, magari da inserire in una ricca colazione, e nella colazione di noi salentini non c’è solo il pasticciotto. Oggi vi presento il biscotto per eccellenza della tradizione salentina, ottimo a qualsiasi ora della giornata:

I BISCOTTI DELLA SALUTE.

Perché “della salute”?

In antichità le massaie salentine preparavano questi biscotti ai bimbi che affrontavano delle malattie o in periodo di convalescenza, ecco perchè la ricetta prevede l’utilizzo di molte uova rispetto a quelle di altri biscotti, considerando l’uovo  come ingrediente principale stavolta e non solo messo li giusto per “legare”.

Ottimo a colazione, anche da inzuppo o per merenda, meraviglioso in tutte le sue varianti. Delizioso se accompagnato con un buon vino. Chiaramente salentino!

Ma seguitemi bene adesso. Sto per svelarvi un trucchetto che potrete utilizzare nella preparazione di tutti i tipi di biscotti! Questo ingrediente segreto e golosissimo pensate si trova tra gli scarti della vostra credenza.

Aprite tutti i contenitori dei biscotti e prendete le briciole dei biscotti vecchi che non consumate più, mostaccioli che vi sono avanzati dopo le feste, anche quei biscotti che vi hanno regalato ma che non riuscite a digerire.

Insomma tutto ciò che stavate per buttare. Raccogliete tutto in un sacchetto o nel frullatore e sbriciolate!

Se sono delle molliche di panettone o torte morbide avanzate, fatele a pezzettoni e passatele nel forno per biscottarle, prima a 140 gradi per, 20 min e poi sbriciolatele.

Questo vale per tutti i tipi di dolci o biscotti (con mandorle, uvetta, gocce di cioccolato). Tutto quello che vi avanza diventerà un ingrediente aggiuntivo e gustosissimo nella creazione dei vostri biscotti, ma come inserirli nell’impasto?

Una volta sbriciolati a quasi farina si aggiungono semplicemente a tutti gli altri ingredienti che prevede la ricetta, diventando così anch’essi ingrediente..

La quantità? Non piu’ di 200gr.di briciole su un kg di farina. Se ne avete di piu’ consumatele una ricetta per volta.

Ecco la ricetta dei biscotti della salute:

  • 300gr. di farina 00;
  • 100 gr. di farina tipo 1;
  • 100gr. di farina di semola o di grano duro (Consiglio sempre di mischiare più farine, ma, se vi va, potete farli con un unico tipo di farina bianca quindi 500gr. di farina 00 andranno benissimo);
  • 100 gr. di briciole di biscotti;
  • 180gr. di zucchero;
  • 100 gr. Olio (meglio se di semi) ma anche EVO andrà benissimo;
  • 8gr. di lievito per dolci oppure 5 gr. di ammoniaca per dolci (se usate l’ammoniaca svioglietela in un filino d’acqua, di latte o di succo d’arancia);
  • Nuccia grattugiata, metà arancia e di metà limone;
  • 4 uova intere(quattro si! Sono della salute!);
  • Un pizzico di sale;

Varianti:

📍Alle mandorle: aggiungere all’impasto 100gr. di mandorle tostate (se le comprate crude tostate le in forno 160gradi per 10 min) e poi sbriciolatele grossolanamente anche passando le con un mattarello.

📍Uvetta e noci: aggiungere all’impasto 50gr. uvetta laciata precedentemente macerare in mezzo bicchiere di sambuca (aggiungere uvetta e anche la sambuca!), più 50 gr. di gherlini di noci.

📍 Scaglie di cioccolato: aggiungere all’impasto 100gr. di cioccolato fondente a scaglie, a pezzi o gocce che avete precedentemente passato in freezer  per una mezz’oretta.

📍Fichi e mandorle: aggiungere all’impasto 50gr. di mandorle tostate e 50gr. di fichi secchi tagliati a pezzettini

📍Cioccolato e mandorle: aggiungere all’impasto 50gr. cacao amaro e 100gr. mandorle tostate.

Pricedimento:

Partiamo con i liquidi, sempre, in questo caso con olio e uova e poi aggiungiamo lo zucchero e  gli altri ingredienti, per ultimo la farina e il lievito.

Impastiamo velocemente. Appena si amalgama l’impasto stendiamolo sulla tavola, aiutandoci con un pò di farina, e formiamo dei bastoncini del diametro di circa 6 cm e della lunghezza della nostra teglia.

Li sistemiamo sulla teglia, appunto, con della carta da forno distanziati uno dall’altro almeno da 2 cm perché lieviteranno in cottura.

Inforniamo a 180 gradi per 10 min, (ogni forno è a sè) quando il bastoncino si stacca dalla carta è pronto..

Facciamoli intiepidire o raffreddare meglio e tagliamoli poi a tocchetti,in modo da formare i nostri biscottini in pezzetti dello spessore di circa 1 cm, (tagliamoli piano. Prendiamoci il tempo necessario, perchè possano essere il più precisi e uguali possibliletra loro, altrimenti durante la biscottatura quelli più spessi rimarranno un pò crudi e i più sottili si bruceranno!)

Quindi disponiamoli su teglia con carta forno anche vicinissimi perche’ sono già cotti e inforniamo a 140 gradi per 30 min.

La fase della biscottatura è un processo importantissimo per tutti i biscotti non solo per quello della salute.

Facile no?

Fateli e fatemi sapere!

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Procedimento completo dei biscotti della salute semplici
Procedimento biscotti della salute, varienate fichi e mandorle.

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Cittadini al buio in via Mons. de Razza

Altra segnalazione dei nostri lettori a cui siamo sempre ben lieti di dare voce. Oggi siamo in via Mons. de Razza, una delle strade che corre parallela a via Marina.

Il nostro lettore ci ha inviato una foto con un lapidario commento

Buongiorno, questo è il palo senza lampione, è da mesi che sta così

Una situazione che a dire del nostro lettore si protrae da mesi, con innumerevoli disagi per i cittadini e gli abitanti della strada che, pur essendo al centro del paese, continuano a sentirsi poco sicuri per via della scarsa illuminazione pubblica.

Intanto viene pubblicata la determina 934 del 22/12/2021 che ufficializza l’investimento di 6mila euro per l’acquisto di nuovi apparati per l’illuminazione pubblica. Tra questi ci sarà finalmente la luce da montare su questo palo?

Una domanda che proveremo a sottoporre all’assessore al ramo Alessio Meli nei prossimi giorni.

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