L’accorato appello del lettore: Torre Mozza potrebbe essere una “chicca”

Un nostro lettore che da anni villeggia Torre Mozza ha preso carta e penna per esprimere il suo punto di vista su Torre Mozza. Pubblichiamo interamente il suo messaggio.

Buongiorno, sono un frequentatore di Torre Mozza da diversi anni, soggiornando 3/4 mesi all’anno (escluso agosto), in questo grazioso borgo.
Sono venuto in possesso del vostro numero di maggio casualmente nella Tabaccheria di Ugento , via Marina , e vi faccio i complimenti per l’idea e i contenuti.
Sono pensionato, 69 anni, mi sono sempre occupato di turismo in qualità di direttore di alcuni tour operator di Milano.
Ci troviamo bene a Torre Mozza dove appunto alloggiamo diversi mesi.
Come le tutte le cose che si amano si vorrebbe sempre più che funzionassero e raggiungessero un elevato livello.
Abbiamo patito lo scorso anno il lungo periodo di disagio per i necessari lavori di fognatura…. Ma quest’anno abbiamo trovato ancora lavori non terminati e dissesto un po’ ovunque.
Preciso che non ho colore politico e mi esprimo come cittadino progressista e democratico.
Vorrei sensibilizzare, attraverso le vostre pagine, gli amministratori del comune di Ugento, al fine di rendere questo borgo una “chicca” e basta poco.

Che cosa chiederei:

  • una migliore sistemazione delle strade. Chi abita al piano terra è riempito di polvere, calce. sabbia…
  • spiagge più pulite. Aumentare i bidoni per i rifiuti e relativa raccolta.
  • maggiori cestini e bidoni CAPIENTI, lungo le strade non solo al lungomare, serve evitare lo scempio di immondizia sui marciapiedi specialmente nei week end.
  • una pulizia delle dune e delle piante in via Tiepolo per EVITARE CHE EXTRACOMUNITARI lo adoperino per wc!!! Con conseguente male odore quando si passa nelle vicinanze, dove loro tra l’altro bivaccano mangiando e dormendo nei pomeriggi estivi…..
  • vietare l’ingresso ai cani in spiaggia, liberi e senza museruola con appositi cartelli di divieto.
  • vietare il fumo in spiaggia o quanto meno raccogliere i mozziconi in un bicchiere, una scatoletta di carta, o altro ,ma non SOTTERRARLI NELLA SABBIA😨
  • durante il periodo estivo 15/6 -15/9 gli addetti alla sosta (soc. privata,) si preoccupano solo della verifica del tagliando di pagamento, tralasciando divieti che bloccano uscite dalle abitazioni, blocco di altre auto con parcheggio selvaggio, camper che non dovrebbero essere parcheggiati ecc.
  • migliorare il servizio dell’ufficio IAT per i turisti; una locazione più centrale non sarebbe male. Così pure un maggior coinvolgimento del personale addetto per consigli, escursioni, servizi auto, taxi, e non la semplice cartina del Salento che si può trovare tranquillamente alla gelateria Martinucci o da Lidomania…
    -Ugento bandiera blu 👏🏻👏🏻👏🏻 ma anche servizi igienici pubblici dislocati sul territorio, anche per i diversamente abili.

La segnalazione: la strada per il mare e i suoi problemi

Come sempre accogliamo con piacere e pubblichiamo le segnalazioni dei nostri lettori, la vera anima del progetto Ozanews.it fin dal suo principio.
Oggi ospitiamo la segnalazione di un residente in zona parco che lamenta i continui disagi dovuti all’assenza di manutenzione di una strada su cui, ogni estate, transitano migliaia di veicoli.

Buongiorno Direttore volevo segnalare un problema di viabilità. Sia in inverno con le varie pozze d’acqua sia in estate con il transito dei vari turisti e le nuvole di terra che ne conseguono. Essendo residente in zona, la strada in questione è la strada che porta al lido Malibu’ (il parcheggio a pagamento presente) passano tutte da li. Spero che sarà possibile fare qualcosa essendo ricadente nel parco naturale (su questa strada dovrebbe sorgere il centro delle visite.) Cordiali Saluti

La segnalazione del nostro lettore
la foto inviata dal nostro lettore

Amaretti di pasta di Mandorla

Ciao beddhazzi!!
Siamo nel mese di aprile, uno dei mesi più miti e piacevoli dell’anno e nelle tavole salentine padroneggia un ingrediente in particolare, protagonista di molti dolci che hanno fatto la storia e tutt’ora sono tradizioni che si rinnovano ogni anno di generazioni in generazioni.. Parliamo della mandorla.. Ed in particolare della “PASTA DI MANDORLA” o pasta reale? Vi starete chiedendo.. E’ lo stesso impasto? Cambia solo il nome? Quali sono le origini? Tutte nostre o siciliane? In questo art. Oggi troverete le risposte a tutti i vostri dubbi oltre che la ricetta per realizzare questi deliziosi e raffinati dolci senza difficoltà a casa con i vostri bimbi!
E’ vero.. Ancora una volta la storia culinaria Salentina si intreccia con quella siciliana che nello stesso periodo.. (Siamo nel XV sec.) e in monasteri diversi, quello di Martorana in Sicilia e delle monache benedettine di Lecce, dall’unione di mandorle e zucchero, vede nascere quella che diventerà poi un’eccellenza italiana nel mondo.. Parliamo della pasta di mandorla, che si differenzia dalla pasta reale solo nel terzo elemento che caratterizza e da corpo e sapore diversi ai dolci di cui si compongono.. La prima impastata con albume d’uovo, la seconda con liquore “strega”.
Un tempo I dolci realizzati con la pasta reale erano fatti e pensati per gli altri alti prelati, vescovi e personaggi illustri del tempo, per i nobili e le loro corti..
Oggi possiamo godere tutti di questa meraviglia della pasticceria Salentina e siciliana, così semplice nei suoi ingredienti, così facile da realizzare.. Così buona e veramente alla portata di tutti essendo la pasta reale, quella con il liquore, priva di glutine e uova quindi adatta a chi ha problemi di intolleranze o allergie alimentari.
Non basta di certo un solo articolo per descrivere in dettaglio, come piace fare a noi, tutti i segreti e i dolci che si possono realizzare con queste paste raffinate tanto simili e pur diverse, da cui nascono gli “AMARETTI” ;la “FRUTTA MARTORANA” ; l’ “AGNELLO e il PESCE” di pasta reale; le “FIAMME” e tantissimi altri dolcetti dal sapore delicato e profumato di agrumi, mandorle e liquore…ma vi prometto un viaggio che ne svelerà i trucchi e il loro facile realizzo.
Cominciamo oggi allora con questo articolo in cui vi Presento gli

  AMARETTI DI PASTA DI MANDORLA

ingredienti:
500gr.mandorle pelate
350gr.zucchero semolato
100gr.albume d’uovo
Un cucchiaio di miele
4 gocce di essenza di mandorla amara
Oppure 4 mandorle amare
Per decorare ciliegie candite, mandorle sgusciate, granella di nocciola o pistacchio, zucchero a velo, gocce di cioccolato, mandorle a foglie.

Vi occorrerà una sac a’ poche di stoffa e un beccuccio n. 14
Cottura : 160 x 12min circa (ogni forno è a sé)
Gli amaretti si devono colorare appena in cottura in modo da risultare leggermente croccanti all’esterno e dal cuore morbido..
Vi sembreranno crudi e mollicci appena sfornati ma non indugiate.. Prenderanno corpo e consistenza quando si raffredderanno poi.. Parola mia! 😉
Per mantenerli sempre freschi e morbidi come appena sfornati vi do’ un consiglio.. Appuntatevelo subito!
Consumate in giornata quelli che volete e gli altri congelateli in Freezer.. Quando vi andrà o avrete degli ospiti inaspettati per il caffè e vorrete fare un figurone.. Vi basterà toglierli dal frigo una mezz’oretta prima di servirli e voilà’…I vostri amaretti potranno essere gustati morbidissimi come appena fatti!
Ma ora proviamo a farli insieme. Forza! 😊
Maciniamo a farina mandorle e zucchero insieme, aggiungiamo l’aroma di mandorla amare o le mandorle amare, aggiungete se vi va buccia grattata. Limone e arancia o i loro aromi, il miele e l’albume d’uovo. Impastiamo a mano…a pasta di mandorle è pronta! Facile no? 😉
Ora mettiamo metà dell’impasto nella sac a poche e con un giro deciso spingiamo la pasta a formare dei dolcetti posizionati su teglia Con carta da forno distanziati uno dall’altro da un paio di cm.
Decoriamo i nostri amaretti con una spolverata di zucchero semolato(darà lucentezza) metà con ciliegie e l’altra metà con mandorle.
Per gli altri amaretti invece procediamo cosi:
Ci sistemiamo una teglia Con carta forno
E ci versiamo la granella di arachidi o pistacchio.. Aiutandoci con la sacca i semplicemente con le mani buttiamo giù la pasta di mandorle nella granella.. Con un giro delicato tra le mani(senza lavorare la pasta!) ma solo girandola delicatamente nella granella creiamo i nostri dolcetti che andremo a sistemare su un’altra teglia con carta forno… Togliamo ora la granella è la sostituiamo con le mandorle a foglie e poi con le gocce di cioccolato e poi con lo zucchero a velo.. A rotazione.. Sempre con lo stesso sistema realizziamo gli AMARETTI VARIEGATI.
E’ stato più facile a farsi che a dirsi vero? Ditemelo! Scrivetemi su Quantobastalacucinadiadri@gmail.com
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Sabato amaro: l’appello degli ambulanti del mercato e della popolazione.

Sabato amaro: l’appello degli ambulanti e della popolazione riguardo la posizione del mercato settimanale.

Lo scorso sabato non ha avuto lo stesso sapore. La popolazione ugentina e gli ambulanti mercatali si sono visti riposizionare il mercato settimanale. Un ritorno alle origini che non ha fatto felice nessuno.

Passeggiando per via Marchesi, la vecchia strada che ospitava gli alimentari, era un brulicare di lamentele: tutti erano poco contenti del riposizionamento del mercato; chi non lo sapeva e dichiarava la sua sorpresa; chi incredulo non ne capiva il motivo, chi si chiedeva il perché quando Piazza Italia si era rivelata una manna da cielo per tutti.

Marco ci ha contattati per esprimere e rendere pubblico il disagio di chi come lui ha trovato non poche difficoltà al ritorno in via Marchesi; ci ha spiegato, come altri ambulanti, che da tempo cercano di trovare una soluzione per accomunare e rendere unico lo spazio mercatale di Ugento; ne gioverebbe per tutti: cittadini e ambulanti

Abbiamo cercato di riassumere le richieste di Marco e i suoi colleghi per il mercato settimanale:

  • Lo spazio: la paura covid è ancora forte e per coloro che necessitano di contatto diretto con il pubblico è un rischio maggiore; Piazza Italia è molto più spaziosa e offre maggior rispetto del distanziamento; la stessa larghezza della zona in genarle permette maggiore comodità per mercanti e clienti;
  • Motivi di sicurezza: se dovesse essere necessaria un’ambulanza non c’è lo spazio materiale per permettere i soccorsi. D’estate con un afflusso triplicato sarebbe ancora peggio e il malcapitato potrebbe essere vittima di qualcosa di prevedibile;
  • Impossibilità di usufruire delle risorse pubbliche come elettricità, servizi igienici o acqua: il necessario riposizionamento, dovuto alla pandemia, ha lasciato dei buchi nei servizi; il ritorno preannunciato non è stato tempestivamente predisposto ad offrire i servizi necessari; cosa che non sussisteva in Piazza Italia, che era attrezzata con bagni chimici e quant’altro per acquirenti e venditori.
  • Disponibilità a nuova disposizione: gira voce di una futura o probabile ridislocazione dell’intera area marcatale che necessita sicuramente di tempo per essere approvata; nel frattempo gli alimentari sarebbero penalizzati in quanto non godono più della comodità di approvvigionamento dei cittadini ai loro prodotti; restare in Piazza almeno fino al 31 dicembre sembra essere la cosa più logica.
  • Stare tutti insieme: alimentari abbigliamento casalinghi e scarpe ecc; il mercato è “occasione”: compri il giubbotto e passi dall’agricoltore locale e prendi qualcosa, poi ti ricordi che hai da fare un regalo oppure di un nuovo paio di calzini, nel frattempo ti è venuta fame e decidi di mangiare pollo a pranzo, questo è il concetto alla base del mercato settimanale. Tutti ci guadagnano, ha poco senso essere divisi.

I mercanti capiscono bene le difficoltà amministrative rigurado la gestione complicata di qualcosa di molto importante come il mercato. Cosa si chiede?

Una sistemazione temporanea in Piazza Italia, senza interferire sulla viabilità o sulla fruizione delle piste ciclabili.

“In tutto siamo solo 10 operatori alimentari. Sentiamo voci di una possibile riallocazione ma nel frattempo noi saremmo penalizzati inutilmente, a maggior ragione dato il contesto storico fatto di rincari su ogni bene, benzina, spesa, bollette e dato dalla situazione sanitaria che seppur migliorata resta poco rassicurante. Siamo disposti a tutto. Chiediamo un incontro per poter essere tutti d’aiuto a mettere d’accordo necessità economiche e istituzionali. Non vogliamo fare polemiche che non servono a nulla. abbiamo raccolto il parere degli altri ambulanti e fatto una raccolta firme: esiste la possibilità di poter vendere tutti sulla piazza; questo chiediamo.” L’appello di Marco che si è fatto portavoce.

La richiesta appare concreta, senza pretese e che ricerca la miglior soluzione per tutti, ossia poter offrire il miglio servizio possibile alla popolazione, venendo incontro alle necessità degli ambulanti tutti.

Gli anziani, per esempio, che sono i clienti più assidui del mercato settimanale e hanno non poche difficoltà a raggiungere il loro banco di fiducia. Difficoltà palesate passeggiando per via Marchesi sabato scorso. Moltissime lamentele.

Marco è stato il portavoce del malessere degli altri ambulanti alimentari, che hanno trovato scomodo e controproducente il ritorno alla normalità dato che la postazione in Piazza Italia si era rivelata azzeccata e comoda per tutti.

Il vociare del mercato era unisono, tutti vogliono che il mercato resti in Piazza Italia.

Speriamo si possa creare un dialogo proficuo con l’amministrazione, per risolvere questo problema nel minor tempo possibile.

Le zeppole di San Giuseppe

Ciao beddhazziiii
Il numero di marzo non puo’ che essere dedicato alla regina dei dolci fritti salentini che si prepara il giorno di San Giuseppe per la festa del papà: la zeppola di San Giuseppe.
I forni e le pasticcerie salentine sono in fermento durante la settimana che precede la festa per la preparazione di questa dolcissima delizia che ora si consuma tutti i giorni dell’anno in versione mignon, ma trova tutto il suo fascino e il suo perchehè nel formato originale e proprio nel giorno della festa del papà: il 19 marzo.


Ma perchè solo e proprio in quel giorno?
La risposta la troviamo andando molto indietro nel tempo.. “in quel tempo” come recita il Vangelo, quando San Giuseppe si narra vendesse della pasta fritta girata nello zucchero, sul suo carretto durante il viaggio verso Nazareth in cambio di frutta o di altri beni necessari alla sopravvivenza.
Ma la pasta choux di cui si compongono le zeppole trova origini assume versioni diverse nel tempo e nella storia passando dalle corti napoletane a quelle fiorentine, dove i pasticceri di corte delizia amo il palato dei loro signori con bignè alla crema, alla frutta e al cioccolato o semplicemente con frittelle allo zucchero.
Ma veniamo ai giorni nostri.

Ingredienti
100gr. acqua
100gr. farina tipo 0
100gr. uova (circa 2 uova intere)
50gr. burro o margarina o strutto
Un pizzico di sale
Un pizzico di cannella
Un cucchiaino di zucchero

Crema pasticcera per zeppole
Un lt di latte intero o di panna liquida
Oppure 500ml latte e 500ml panna
120gr. amido di mais
6 tuorli d’uovo
250gr. zucchero


Per ottenere la crema al cioccolato basta aggiungere un po’ di cacao amaro setacciato alla crema fredda fino al colore fino al colore desiderato.
Per i piu’ golosi aggiungete un po’ di crema alla nocciola (la più famosa Nutella).

Vi serviranno:
2 sacapoche di stoffa
3 beccucci a stella di cui 2 n°16 (per dare forma alla zeppola e per la crema) e 1 n°14 (per i ciuffetti al cioccolato)

Procedimento
Mettiamo sul fuoco acqua e burro con sale, zucchero e aromi.
Portiamo a bollore. Aggiungiamo la farina precedentemente setacciata, la aggiungiamo tutta d’un colpo e la amalgamiamo energicamente al liquido.
Spegniamo il fuoco e spostiamo la pentola. Aspettiamo qualche minuto che si raffreddi.
Aggiungiamo le uova una alla volta. Questo passaggio è il più importante ed è quello che determina la buona riuscita o il fallimento della pasta choux.
Aggiungo un uovo e giro con cucchiaio di legno per non alterare la temperatura. Una volta che è perfettamente assorbito dall’impasto e asciutto aggiungo l’altro uovo Vi consiglio di pesare le uova, di sbatterle con la frusta e di unirle al composto “a filo”. Un filo per volta, man mano si assorbe. Così non sbaglierete!


Tutto qui! La nostra pasta choux è pronta. Facile no?
Ora la parte più divertente. Rilassatevi. Il grosso del lavoro è fatto. Adesso fate un sorriso e datevi una pacca sulla spalla. Siete state brave e avete appena realizzato una base da vera pasticceria!
Ora divertitevi con i vostri bimbi a preparare la crema pasticcera!
Lavorate con una frusta o un cucchiaio tuorli e zucchero, aggiungete poi l’amido. Girate a freddo fino a formare una cremina senza grumi. Ora scaldate (non bollite mi raccomando) il latte o la panna sul fuoco con dei semi di bacca di vaniglia in una casseruola di acciaio.
Versate ora il composto preparato prima e cominciate a girare con la frusta sempre da un lato a fuoco medio senza mai spostarvi. Ci vorranno circa tre minuti perche’ vada a bollore. Ma non muovetevi. Appena compaiono le prime bolle, quelle grandi, la crema è pronta. Spegnete e spostate subito dal fuoco. Coprite direttamente la crema con la pellicola la crema, non sulla pentola. Attaccate la pellicola sulla crema in modo che non si formi quella fastidiosa patina gelatinosa una volta raffreddata. Laciamo raffreddare per bene la crema e andiamo a realizzare le nostre zeppole. Ritagliamo dei quadrati di carta forno della dimensione di circa 15×15 cm.
Riempiamo di pasta la sacca con beccuccio n°16 e spingiamo forte sulla carta per creare un cerchio dello spessore di circa 2cm. Al centro del cerchio tracciamo allo stesso modo una striscia.
Mettiamo a scaldare in una casseruola alta e capiente abbondante olio di semi di girasole o di arachidi.
Raggiungiamo il punto di fumo sui 180° e cominciamo a friggere le nostre zeppole prendendole insieme al quadratino di carta dove sono posizionate e capovolgiamole nell’olio. Dopo qualche secondo la carta si staccherà da sola. Possiamo rimuoverla e continuare la cottura. Girando la zeppola da un lato e dall’altro fino a quando avrà raggiunto un colore dorato. Scolare in abbondante carta assorbente da cucina.
Per una cottura leggera non unta vi consiglio di testare prima la temperatura dell’olio: appena appaiono le venature immergiamo un pezzettino di pasta.. Se risale subito, l’olio è pronto altrimenti è il caso di aspettare un po’.
Mettete poche zeppole alla volta altrimenti la temperatura di abbasserà (ecco perchè le sentite poi piene di olio).
E quelle al forno? Detto fatto! Per quelle al forno non avete bisogno di posizionare le zeppole sui quadrati di carta forno ma formatele pure su un unico foglio su una teglia, distanziate una dall’altra di 3 cm. Infornate a forno preriscaldato a 220° per 5 minuti, abbassate poi a 190° per 15 minuti, e poi spiffero x 5 minuti. Cos’è lo spiffero? Forno spento e porta socchiusa da un cucchiaio di legno.
Lo spiffero è molto importante per l’asciugatura della pasta.
Il forno statico è meglio. Con queste temperature e questo sistema vi assicuro zeppole alte, gonfie e vuote all’interno. Lo stesso risultato lo otterrete con i bignè. Provare per credere!
Passiamo alla farcitura, che in questo caso è più una guarnizione visto che viene fatta all’esterno della pasta.
Passiamo le zeppole fritte nello zucchero semolato.
Riempiamo la sacapoche con beccuccio n°16 di crema pasticcera e con le stessi movimenti e la stessa pressione eseguita per creare la zeppola ne delineiamo i contorni. Ora facciamo i ciuffetti al cioccolato con un altra sacapoche con beccuccio n°14.
Per le zeppole al forno procediamo allo stesso modo ma prima di guarnire con la crema diamo una spolverata di zucchero a velo.
Le nostre zeppole sono pronte!

In cucina con Adri: TORTA MIMOSA

Ciao beddhazziiii!


Per il giorno in cui in cui tutto il mondo festeggia la donna, ognuno con le sue tradizioni, noi rimaniamo nella tradizione italiana e omaggiamo le donne salentine con il dolce classico per eccellenza che tanto richiama per aspetto e colori il fiore della mimosa.


Estremamente facile da preparare per chi non ha tempo tra lavoro e vari impegni, la torta mimosa è un must presente in tutte le pasticcerie, fornerie e ristoranti italiani il giorno dell’8 marzo.


Noi salentini amiamo la versione all’ananas che vi propongo oggi; in alternativa si puo’ guarnire con fragole o frutti rossi o fiori freschi… ma ricordiamoci che l’aspetto deve rimanere fedele al fiore di mimosa.


Piu’ facile a farsi che a dirsi.. Nn ci credete?
Andate in dispensa, mentre leggete, ora, in questo momento e prendere uova, zucchero e farina. Non vi servirà altro. Prepariamo la base in due minuti. Pronti? Facciamola insieme!


Torta mimosa (variante all’ananas)

  • Pan di spagna(per 8 persone)
    Ps: se siete in due a casa fatela per 8 ugualmente perchè poi ne darete un pezzo alla mamma, uno alla sorella, uno alla vicina, noi salentine siamo cosi:

    – 4 uova
    – 120 gr. zucchero
    – 120 gr. farina 00
    – Tortiera, diametro 20, anche 18 va bene.

Procedimento:

  • Montare a spuma ben ferma le uova intere e lo zucchero (devono montare benissimo per almeno 10 min). La prova per la riuscita della spuma: capovolgere il boccale se nom cola niente la spuma è ok. Vi consiglio per quest’operazione e per tutti i tipo di montature di usare un contenitore in acciaio che avrete messo in frezeer una mezz’oretta prima insieme alle fruste e le uova mi raccomando. A temperatura ambiente non da frigo!
  • Rilassatevi, il grosso del lavoro è fatto. Ora andiamo ad aggiungere la farina setacciata poco alla volta e ogni volta la amalgamiamo alla spuma con movimento dolce aiutandoci con una spatola dal basso verso l’alto, movimento dolce delicato, lento. Questo passaggio è importantissimo e serve proprio a creare la struttura del pan di Spagna. Se fatto bene crea l’ossigeno naturale, quel magico elemento invisibile che sostituisce il lievito chimico per dolci, che nasce dalle nostre mani e che si fa con sentimento.
  • A lavoro finito non vi resta che versare il composto nella teglia che avrete già preparato con carta forno. Attenzione! Deve arrivare fino all’orlo della teglia se trabocca lasciate la carta forno lunga oltre l’altezza della teglia a modi “prolunga” verso l’alto. Se non arriva all’orlo vi conviene cambiare teglia. Prendetene una piu’ piccola!
  • E’ il momento di profumare casa e vicinato di “buono”. Preriscaldiamo il forno a 200 gradi e inforniamo a 180 per 40min circa. Forno statico. (Se utilizzate un forno ventilato abbassate la temeratura di 10gradi, quindi 160.) Controllate la cottura con uno stuzzicadenti pungendo il pan di Spagna in più punti. Se è asciutto completamente ci siamo.
  • Sfornate e capovolgete il pan di spagna.
  • Bene, prepariamo ora la bagna con 100 gr. acqua, 50 gr. zucchero, 25 gr. rum: portiamo sul fuoco fino a far sciogliere lo zucchero completamente. Per una bagna analcolica utilizzate pure lo sciroppo delle ananas. In questa ricetta utilizzeremo infatti 250 gr.di ananas sciroppate, domani però, per oggi abbiamo finito.
  • Facciamo raffreddare bene il nostro pan di Spagna dopo averlo sformato.. Domani e’ in altro giorno!

Il giorno della crema😋😋😋


Per un’ottima torta mimosa serva una crema chantilly, che altro non è che la crema pasticcera unita sulla panna montata. Crema pasticcera:
– 500 ml di latte intero
– 125 gr. zucchero
– 3 tuorli
– 60 gr. amido di mais
– Aroma vaniglia

Procedimento:

  • Con la frusta, a freddo, mischiamo tuorli e zucchero, continuiamo con l’amido o farina 00 e l’aroma, fino a formare una cremina.
  • Scaldiamo su fuoco medio il latte e prima del bollore aggiungiamo la nostra crema fredda. Mescoliamo con la frusta sempre dallo stesso verso fino a bollore. Appena compaiono le prime bolle agitiamo forte e togliamo dal fuoco: spegniamo il formello e spostiamo la nostra crema in modo che non continui a cuocere sul fornello ancora caldo. Copriamo con pellicola direttamente sulla crema in modo che non si forni quell’antipatica patina gelatinosa.
  • Per avere una crema più “cremosa” e goduriosa, usare la panna liquida al posto del latte!
    Intanto che aspettiamo che la crema di freddi montiamo 200 ml di panna; ricordate: il trucco del contenitore il Frezeer! Quando notate dei “buchi” “vuoti d’aria”, la panna è ben montata.
  • Uniamola alla crema quando sarà raffreddata e procediamo all’assemblaghio della torta mimosa:
    Tagliamo il nostro pan di Spagna in due o tre strati, in base a quanto vi è uscito alto, mettete la base sul vassoio di portata, svuotatelo della sua mollica formando una vera e propria calotta; (mettete la mollica da parte) a metà crema chantilly aggiungete le ananas tagliate a pezzettini, non tutte però, lasciatene qualcuna intera per la guarnizione finale, una per vostro marito e un’altra per vostro figlio, ve la ruberanno tanto passando per la cucina, quindi comprate pure il barattolo grande!
    Inutile stare a guardare il grammo in certe ricette; versate pure la crema senza leccarvi le dita, ricordatevi della vicina che verrà a fare il caffè a pomeriggio!..
  • Chiudete con la parte finale che avrete anche privato un pò della sua dolce mollica.
  • Decorate con il resto della crema chantilly, quella senza ananas; cospargete come se piovesse le mollo che di pan di Spagna per guarnire e decorate, se volete, con delle mezzelune di ananas. Se vi saranno avanzate in qualche modo.


E niente questo è tutto..

La notra Torta Mimosa, in omaggio alle donne che piace molto agli uomini di casa. Forse perche’ ricorda molto “le torte della nonna.


E’ pronto.. Facile no? 😉


Fatelo e fatemi sapere! Soprattutto voi donne mie vicine di casa ed amiche.. Fatelo e mandatemene un pezzo😅😋


Auguri a tutte le donne che della resilienza sanno approfittare e in momenti difficili sanno rialzarsi piu’ forti di prima.. Alle donne che muovono il mondo con coraggio, fermezza e tanto amore❤️

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Tortino al cioccolato dal cuore morbido

Ciao beddhazziiii


Tempo d’amore di dediche di baci e di coccole.. Tutto in un giorno!
Non solo per il partner ma soprattutto per noi stesse.. Dedichiamoci almeno un’ora al giorno. . Non solo in questo giorno ma sempre.. Un’ora tutta per noi.. Regaliamoci un po’ di attenzioni, di cure di affetto.. Tutto per noi! Questo è il mio augurio più grande!


Lo so che starete pensando a un pomeriggio di shopping sfrenato o a un percorso compreso di fanghi terapeutici con apericena compreso sprizz e tutto il resto.. A vostra fantasia.. E come non darvi ragione!.. quello che invece posso fare io è darvi una ricetta.. Solo questo😅
vi prometto un momento.. Uno solo.. Breve ma intensissimo.. Di bontà.. Tutto in un piccolo dolce monoporzione.. Tutto per voi.. Facilissimo da preparare a casa..
Sto parlando del #tortinoalcuoremorbido di cioccolato!!
Una bomboniera che racchiude un’esplosione di gusto. Al peperoncino, alla paprica, alla cannella, al cioccolato bianco o fondente, al pistacchio e per tutti i gusti per ogni palato.. Facilissimo da preparare in casa.. Pratico da tenere in freezer e da cuocere poi al momento.. Giusto un quarto d’ora prima di essere servito..

Ricetta:
100gr.cioccolato fondente di alta qualità
100gr.burro
80gr.zucchero
40gr.farina tipo 00
2uova
Un pizzico di sale
Aroma vaniglia, oppure peperoncino, oppure paprica, oppure cannella
Freezer 4 ore
Cottura:180x11min

Per avere un cuore morbido al cioccolato bianco basterà aggiungere al centro del pirottino un cioccolatino bianco.
L’unico “segreto” per la riuscita di ottimo tortino dal cuore morbido, oltre alla cottura e’ quello di imburrare e infarinare gli stampi bene bene.. In modo che non rimanga attaccato durante la sformatura.
Non impazzite alla ricerca delle formine e di stampini vari.. Li trovate in alluminio pratici monouso in qualsiasi supermercato.. Oppure in silicone dal vostro negoziante di fiducia..
Il tortino e’ sempre in tema!


Facile no? Fateli e fatemi sapere.. ❤️
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