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A scuola di sicurezza balneare

scuola di sicurezza balneare

Si è concluso nei giorni scorsi un interessante percorso educativo e formativo dei bambini del campus estivo della scuola primaria organizzato dalla Scuola dell’infanzia paritaria “San Vincenzo” di Ugento. 

Dopo la visita di alcuni operatori della Guardia Costiera presso la sede di Ugento e la visita dei bambini presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, i tanti aspetti trattati durante gli incontri sull’ambiente marino, la sua tutela e quella delle risorse ittiche e delle specie protette, la salvaguardia della vita umana in mare, hanno trovato un riscontro pratico presso un tratto suggestivo della nostra costa, ove è stata celebrata una vera e propria giornata di formazione alla sicurezza balneare. 

Ospitati nella bellissima cornice del villaggio turistico “Nicolaus Club La Ciurlita” di Torre Mozza, gli assistenti ai bagnanti ivi in servizio, unitamente al personale della Guardia  Costiera di Otranto e di Torre San Giovanni di Ugento, hanno fornito una dimostrazione pratica delle tipiche tecniche di salvamento utilizzate in caso di incidente in mare. Simulando l’annegamento di un bagnante, i bagnini hanno proceduto a soccorrere il malcapitato procedendo dapprima con il salvataggio/recupero a mezzo “pattino”, poi utilizzando il classico salvagente alla “baywatch”.

Riportato a riva il bagnante, il responsabile del servizio di salvataggio della struttura ospitante, unitamente ai colleghi, ha provveduto a simulare l’utilizzo dei protocolli di sicurezza ed emergenza utilizzati in caso di annegamento: rianimazione cardio – polmonare e utilizzo del defibrillatore semiautomatico, così illustrando la corretta procedura da utilizzare per prestare aiuto in casi di annegamento. 

Durante le esercitazioni e le spiegazioni non sono mancate le curiosità dei bambini, utili come sempre a renderli partecipi dell’importanza di mantenere non solo comportamenti corretti, ma un’attenzione particolare allorquando si trovino in un ambiente complesso, che da bello può talvolta trasformarsi in qualcosa di molto pericoloso e che come tale merita sempre il necessario rispetto.

L’aver strutturato questo momento educativo in tre giornate prettamente improntate all’imparare a stare insieme attraverso il divertimento, è certamente un merito che va riconosciuto alla Scuola dell’infanzia paritaria “San Vincenzo”, che attraverso la competenza, la professionalità ed una non comune passione e dedizione ai più piccoli riesce a garantire un servizio di assoluto valore civico e sociale per la nostra comunità. In supporto alle famiglie, contribuisce ad assolvere egregiamente quel fondamentale ruolo di agenzia primaria di socializzazione.

A tal proposito, appare ancora utile ricordare che non sempre tutto ciò che appare possa essere sempre dato per scontato. Dietro alle “cose belle”, c’è sempre un grande sacrificio, in primis umano e personale, che deve essere riconosciuto e fatto conoscere a tutta la comunità che direttamente o indirettamente ne coglie i benefici. Proprio perché sono belle, comportano fatica, impegno, costanza, sudore.

Ed in effetti, a mio modesto avviso, Gianni Rodari aveva perfettamente ragione a sostenere che: «Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione. E non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile».

Personalmente credo che sia molto più utile stare meno tempo alla televisione e vivere di più esperienze sul campo e nel campo per imparare, per crescere, per assorbire insomma il valore della condivisione. 

Mi piacerebbe che i bambini rimanessero sempre geni, per essere sempre “grandi”, che “sappiano guardare al mondo come a un che di estraneo“, diceva Schopenhauer. “Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai”.

Il compito di ogni adulto, sia o non sia genitore, deve essere quello di considerare i bambini non come un vaso da riempire, magari lasciandolo da solo con il cellulare in mano o davanti alla playstation, ma un fuoco da accendere tutti i giorni con l’amore.

La riforma dello sport in pillole

riforma dello sport in pillole massimo de nuzzo ugento

Dal 1 luglio 2023 nasce la figura del “Lavoratore Sportivo”

Secondo il decreto n. 36/2021 è un “lavoratore sportivo” l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore sportivo, il direttore tecnico, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza distinzione di genere e indipendentemente dal settore, esercita attività sportiva remunerata.

Sono inoltre considerati sportivi i tesserati che, verso corrispettivo, svolgono mansioni necessarie per lo svolgimento dell’attività sportiva.

Nell’ambito dei DILETTANTI, il rapporto si presume nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, quando;
a) la durata delle prestazioni oggetto del contratto, pur avendo carattere continuativo, non supera le 24 ore settimanali escluso il tempo dedicato alla partecipazione a manifestazioni sportive;
b) le prestazioni oggetto del contratto risultano coordinate sotto il profilo tecnico- sportivo, in osservanza dei regolamenti delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate e degli Enti di promozione sportiva.

L’ASD o SSD ha l’obbligo di comunicare al Registro delle attività sportive dilettantistiche (RAS), tenuto dal Dipartimento dello Sport, i dati necessari all’individuazione del rapporto.

La comunicazione al RAS equivale a tutti gli effetti alle comunicazioni al Centro per l’Impiego e il mancato adempimento comporta le medesime sanzioni previste per le omesse comunicazioni al Centro per l’Impiego, tramite gli organi di vigilanza in materia di lavoro, fisco e previdenza, che trasmettono il rapporto all’ufficio territoriale dell’Ispettorato del Lavoro.

Fermo restando gli obblighi all’atto dell’instaurazione del rapporto per il tramite del RAS, non sono soggetti a comunicazione i compensi non imponibili a fini fiscali e previdenziali.

Con l’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo i pagamenti effettuati dal 1 luglio 2023 non potranno più essere considerati rimborsi forfettari o compensi sportivi esentati da adempimenti e trattamento fiscali , previdenziali e assicurativi agevolati.

Dal 01/07 tutti coloro che percepiranno un compenso saranno considerati “lavoratori sportivi”.
Esisterà la collaborazione volontaria per coloro che percepiranno eventualmente rimborsi spese non superiori a 150 euro mensili.

Con riguardo al trattamento contributivo dei lavoratori sportivi per i compensi annuali inferiori a € 5.000 vi sarà esonero contributivo; per compensi annuali superiori a € 5.000 vi sarà obbligo a carico delle ASD SSD del versamento contributi secondo le aliquote Inps della gestione separata, di cui 1/3 a carico del collaboratore. Fino al 2027 è prevista una riduzione del 50% dell’imponibile.

Sul piano fiscale per compensi annuali inferiori a € 15.000 è prevista esenzione Irpef.

L’obbligo di comunicazione al RAS in sede di prima applicazione può avvenire in una unica soluzione entro la fine del rapporto di lavoro e limitatamente ai periodo di paga da luglio a settembre 2023 gli adempimenti possono essere eseguiti entro ottobre 2023.

I lavoratori subordinati sportivi sono sottoposti a obbligo assicurativo INAIL.

Il primo nido di tartaruga del 2023 sulle spiagge di Torre San Giovanni

il primo nido di tartarughe a ugento nel 2023

LE TARTARUGHE MARINE SCELGONO NUOVAMENTE TORRE SAN GIOVANNI PER DEPORRE LE UOVA.
Questa mattina, alle prime luci dell’alba, lungo la spiaggia del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” nei pressi del Campeggio Riva di Ugento, durante il solito tragitto di monitoraggio effettuato sul versante ionico da parte dei ragazzi del gruppo SEATURTLE Watcher, sono state rinvenuta delle tracce di tartaruga marina riconducibili alla presenza di un nido. Simone Potenza e Antonio De Nuzzo hanno subito allertato il Centro Recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, che è intervenuto con il responsabile Piero Carlino.
Arrivato sul posto il direttore del Centro ha confermato la presenza del primo nido della stagione 2023 ed in collaborazione con gli operatori del campeggio e la Guardia Costiera di Torre San Giovanni ha provveduto a mettere in sicurezza il sito.
La nidificazione avvenuta quest’anno, che si spera sia solo la prima della stagione, dimostra come il tratto di litorale inserito nel Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento, interessato ormai da anni dal fenomeno della nidificazione, rappresenta un sito di fondamentale importanza per la riproduzione delle tartarughe marine nel Salento.

Il comunicato stampa del centro tartarughe marine

La tartaruga caretta caretta, conosciuta anche come tartaruga comune o tartaruga liuto, è una specie di tartaruga marina che vive principalmente nelle acque temperate e tropicali degli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico. Le tartarughe caretta caretta sono note per la loro imponente dimensione, in quanto possono raggiungere una lunghezza di oltre un metro e un peso di oltre 100 kg.

In Italia, la Puglia è una delle regioni in cui la tartaruga caretta caretta è presente durante la stagione riproduttiva. Le tartarughe nidificano lungo le coste pugliesi, soprattutto nella zona del Salento, dove si trovano spiagge sabbiose e acque calde e poco profonde adatte alla deposizione delle uova.

Durante il periodo di nidificazione, che va approssimativamente da maggio a settembre, le femmine emergono dall’acqua per raggiungere la spiaggia e scavare un nido nella sabbia, in cui depongono le uova. Una singola femmina può deporre da 80 a 120 uova in un solo nido. Dopo aver chiuso il nido, le femmine fanno ritorno in mare e le uova vengono lasciate a svilupparsi di conseguenza per un periodo di incubazione di circa 60 giorni.

Le spiagge della Puglia, soprattutto quelle della costa ionica come Punta Pizzo, Torre Lapillo e Torre San Giovanni, sono monitorate da associazioni e istituzioni locali per proteggere i nidi delle tartarughe. I volontari lavorano per identificare i siti di nidificazione, proteggere i nidi dalle minacce umane e naturali, e monitorare l’uscita dei piccoli tartarughe dal nido verso il mare.

La conservazione delle tartarughe caretta caretta in Puglia è di fondamentale importanza per la biodiversità marina. Questa specie è a rischio di estinzione a livello globale e le azioni di protezione svolte lungo le coste pugliesi contribuiscono alla sopravvivenza di questa affascinante tartaruga marina.

È importante ricordare che quando si visita una spiaggia in cui le tartarughe nidificano, è fondamentale rispettare le regole e le indicazioni delle autorità locali per garantire la protezione di queste specie. L’uso di luci forti o l’attraversamento dei nidi può disturbare le tartarughe e mettere a rischio la sopravvivenza delle uova e dei piccoli.

I piccoli che conoscono il mare

I piccoli che conoscono il mare

Gli studi della sociologia dell’educazione ci dicono che l’educazione altro non è che un mezzo (od il mezzo!) per mitigare le disuguaglianze sociali. Un luogo dove sostanzialmente i bambini possono sviluppare le loro capacità intellettive. A differenza di altre discipline come la pedagogia, la psicologia educativa che si concentrano sul processo educativo vero e proprio, la sociologia dell’educazione si occupa del rapporto tra educazione e società, sapendo che le caratteristiche dell’educazione non derivano tanto da un modello ideale, quanto piuttosto dalle condizioni sociali nelle quali l’educazione avviene e i processi educativi si realizzano. 

La grande novità dell’approccio sociologico all’educazione sta proprio nel basarsi sulla consapevolezza che le caratteristiche dell’educazione sono strettamente connesse a quelle della società in cui avviene.

Ritengo che proprio in questa cornice è possibile collocare la recente visita che i bambini del campus estivo della scuola primaria organizzato dalla Scuola dell’infanzia paritaria “San Vincenzo” di Ugento hanno effettuato presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto. Accolti con disponibilità, cortesia e umanità dal Tenente di Vascello Francesco Walter DI MARCO, Comandante della Guardia Costiera della città dei martiri, i bambini hanno toccato con mano l’importanza del lavoro svolto giornalmente dagli “angeli del mare”. 

La visita ha riguardato l’organizzazione interna degli Uffici, i compiti svolti al servizio dell’utenza marittima, diportistica e balneare; soprattutto l’espletamento delle principali attività istituzionali assegnate alla Guardia Costiera Italiana: salvaguardia della vita umana in mare, tutela e protezione dell’ambiente marino e delle risorse della ittiche.

Un’occasione di crescita e di apprendimento per i futuri cittadini che non hanno mancato di porre legittime e “curiose” domane a tutto il personale in servizio, evidenziando un forte interesse per le specie ittiche protette e soprattutto per il rispetto di una fondamentale risorsa come il mare.

Le parole della dott. ssa Marisabel Margarito, presidente della Cooperativa sociale “La Clerita” che gestisce la scuola dell’infanzia paritaria, credo valgano ad esprimere il significato di una giornata trascorsa a contatto con chi si sacrifica nel mare, per garantire sicurezza ai naviganti e ai bagnanti, e per il mare, proteggendolo e reprimendo tutte quelle condotte deleterie per l’equilibrio dell’immenso patrimonio blu: “Rappresentare la scuola San Vincenzo è per me fonte di grande orgoglio. La passione e l’amore che contraddistingue tutto il nostro staff, ci spinge quotidianamente a proporre nuove e indelebili emozioni ai nostri ragazzi. La giornata odierna ha regalato a tutti loro un’esperienza unica: vivere da vicino il meraviglioso lavoro svolto dalle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, suscitando in loro grande ammirazione. Sono profondamente colpita dalla dedizione di tutto il personale in servizio a Otranto e dal loro costante impegno per le diverse tematiche riguardanti la grande attenzione rivolta alla tutela e salvaguardia delle persone che lavorano e vivono sul mare, soprattutto durante il periodo estivo. Un lavoro che svolgono con grande impegno e senso di umanità che si evince anche dalla calorosa accoglienza riservataci dal Comandante Di Marco, che ci ha fatto sentire veramente a casa nostra”.

Le parole della Presidente Margarito sintetizzano quanto sia e debba essere stretto, o meglio ancora interdipendente, il legame fra educazione e società, in tutte le componenti istituzionali preposte allo svolgimento di essenziali funzioni e compiti a favore della stessa società, di ogni suo componente, che deve essere messo nelle condizioni di “interiorizzare” attraverso i processi educativi valori, significati e capacità di relazionarsi, educandosi allo stare insieme rispettando se stesso e gli altri.  

Diceva Maria Montessori che il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda. Noi adulti siamo i ciceroni di questi viaggiatori che fanno il loro ingresso nella vita umana. Ciceroni che illustrano brevemente l’opera d’arte e conducono il viaggiatore a osservare le cose più belle, affinché non perda tempo in cose inutili e trovi godimento e soddisfazione in tutto il suo viaggio.

Posso dire che per chi come me ha l’onore di appartenere alla Guardia Costiera, l’aver vissuto questa visita così gradita, sia stato un momento “alto” di crescita, direi anche di “educazione” inteso come “trasmissione di cultura e di aiuto alla vita in tutte le sue espressioni”. E’ un dono aver avuto l’opportunità di far conoscere una realtà che è sempre al servizio della collettività. Un bene ed un valore per tutti, proprio come il mare che giornalmente tutti dobbiamo proteggere e che va conosciuto con gli occhi dei piccoli.

Arriva la mozione per il recupero della stazione di Ugento

mozione per il recupero della stazione ferroviaria di Ugento

Torna a farsi sentire il gruppo politico Uniti Verso il Futuro rappresentato dal suo capogruppo in consiglio comunale Giulio Lisi, che proprio oggi ha pubblicato la mozione presentata per il recupero della stazione ferroviaria di Ugento, abbandonata da tempo immemore e a cui recentemente si è aggiunta anche la velostazione, abbandonata anch’essa al suo destino.

giulio lisi

Mi piace fare una precisazione in premessa. I nostri interventi, i nostri reportage, il nostro impegno non sono orientati, come qualcuno dice, verso una campagna elettorale ma mirano a fornire ai cittadini prima e alla maggioranza poi uno spaccato chiaro dello scenario che tutti noi, ogni giorno viviamo. È giusto che tutti si abituino a comprendere quali siano le priorità di un paese che ormai vive solo di turismo! Tutto qui. Nessuna polemica e nessun attacco personale! Dopo la necessaria premessa, ritengo unitamente al mio gruppo, che è davvero giunto il momento di affrontare e tentare di risolvere la situazione di degrado nella quale versa la stazione ferroviaria, prima per i pendolari (lavoratori e studenti) che la utilizzano ..e poi perché rappresenta una delle “porte di accesso alla città” per i turisti che vi giungono in treno! Bisogna sfruttare il momento dei fondi del PNRR, far pressione sulla regione e sulla società, perché altrimenti rischiamo di restare indietro e di essere “impresentabili” nonostante siamo città d’arte e bandiera blu, allorquando dovesse finalmente chiudersi il cerchio in merito alla realizzazione della cosiddetta metropolitana di superficie.
E poi, comunque, per quanto di sua competenza, il Comune deve farsi carico della manutenzione esterna del piazzale della stazione, ponendo urgente rimedio ad una situazione di gravissimo ed insostenibile degrado e attivare senza ulteriore ritardo il servizio di velostazione, esempio eclatante di sperpero di pubblico denaro. Per chiudere, già immagino che qualcuno dirà che la stazione ferroviaria è anche di Taurisano! Bene! Se a qualcuno venisse questa idea sappia che la stazione è anche a servizio di Taurisano ma ricade completamente in territorio di Ugento! Intanto per noi è senza dubbio un’occasione da non perdere

La dichiarazione di Giulio Lisi per Ozanews.it

La storia della stazione ferroviaria di Ugento è strettamente legata allo sviluppo delle ferrovie nella regione e alle trasformazioni sociali ed economiche che ne sono derivate. La linea ferroviaria che attraversa la stazione di Ugento-Taurisano fa parte della cosiddetta Ferrovia Jonica, che collega Taranto a Lecce. La costruzione di questa linea iniziò alla fine del XIX secolo, con l’obiettivo di migliorare le connessioni ferroviarie nella regione. La stazione di Ugento-Taurisano fu inaugurata il 7 novembre 1885, insieme all’apertura dell’intera linea ferroviaria Jonica. Inizialmente, la stazione aveva un ruolo importante nel trasporto delle merci e delle persone lungo la costa ionica. Era una tappa fondamentale per i viaggiatori che si spostavano tra Taranto e Lecce, due importanti città della Puglia.

Negli anni successivi, la stazione di Ugento-Taurisano vide un aumento del traffico ferroviario e divenne un punto di riferimento per la comunità locale. Tuttavia, con l’avvento dei mezzi di trasporto su gomma e l’aumento dell’uso dell’automobile, il trasporto ferroviario iniziò a perdere gradualmente importanza. Negli anni ’80, la linea ferroviaria Jonica, compresa la stazione di Ugento-Taurisano, subì un progressivo declino. A causa della mancanza di manutenzione e degli investimenti insufficienti nel settore ferroviario, molti servizi ferroviari furono sospesi e le infrastrutture caddero in disuso. Un destino che colpì anche la stazione di Ugento, abbandonata a se stessa da circa 30 anni.

Nel 2016 è stato annunciato un piano di investimenti per la ristrutturazione e l’ammodernamento della Ferrovia Jonica, progetto che però non comprende la stazione di Ugento, come anche il progetto della petropolitana di superficie salentina. Una decisione che non ha visto alcuna reazione da parte dell’amministrazione comunale di Ugento, con politici che negli anni si sono avvicendati con la comune convinzione di abbandonare un luogo storico come è il vecchio casello.

Il progetto prevede la riattivazione dei servizi passeggeri lungo la linea ferroviaria e la creazione di collegamenti più efficienti tra le città della Puglia. L’obiettivo è quello di offrire un’alternativa sostenibile al trasporto su strada e di favorire lo sviluppo economico e turistico della regione. Attualmente, la stazione di Ugento-Taurisano rappresenta un simbolo delle sfide e delle opportunità del trasporto ferroviario nella regione, ma anche un simbolo dell’immobilità dei rappresentanti politici di questa zona negli ultimi 20 anni.

Passeggiata a Torre San Giovanni

Passeggiata a Torre San Giovanni

La Pro Loco Ugento e Marine organizza la “Passeggiata a Torre San Giovanni”.

La partecipazione è gratuita, ma con obbligo di prenotazione presso l’Infopoint di Ugento oppure al numero 3498738689 (solo con WhatsApp o Telegram). Appuntamento il 25 giugno 2023 alle ore 9.00 in Piazza del Porto a Torre San Giovanni.

Sulle orme di due illustri studiosi come Salvatore Zecca ed Antonio Pizzurro, che hanno scritto pagine indelebili sulla storia, l’archeologia ed il vissuto di Torre San Giovanni, ammiraglia tra le località della costa ugentina.


Un itinerario semplice ed alla portata di tutti:

tra i luoghi che hanno caratterizzato questa nostra località marittima: i villaggi dell’età del bronzo, il portus uxentinus, il faro, la Madonna dell’Aiuto, i bacini, i pescatori e gli osti di mare…questi solo alcuni dei protagonisti di questo nostro racconto.

Con questo primo evento dedicato alla nostra costa ed alla sua storia, la Pro Loco Ugento e Marine – nell’ambito del più ampio progetto di “Meravigliosa Ugento” – intende far conoscere aspetti e narrazioni del territorio ugentino meno noti: senza una consapevolezza del loro “esserci stati” e di aver comunque caratterizzato il tessuto della nostra Città, queste testimonianze materiali ed immateriali rischierebbero di finire nell’oblio della Storia stessa.


Appuntamento quindi a domenica 25 giugno 2023 alle ore 9.00 in Piazza del Porto a Ts Giovanni.

Vecchi scritti di un ugentino che non c’è più

Vecchi scritti di un ugentino che non c’è più

Sono trascorsi diversi anni da quando il compianto prof. Salvatore Carluccio scriveva un interessantissimo e curioso articolo dal singolare titolo: “Vi racconto la mia. Esperienze vissute in politica”. 

Rispolverando alcuni suoi scritti, gelosamente custoditi in un archivio del tutto “personale”, un modo come un altro per ricordarne l’impegno professionale, sociale e politico, ho letto e riletto questo suo scritto, convincendomi che evidentemente molte cose erano state da lui previste. A mio modesto avviso, non vi è nessuno (o solo pochi che siano in mala fede), che non possa concordare con queste riflessioni. E’ comprensibile che non lo dicano apertamente, per “non esporsi”, perché viviamo in una comunità in cui sembra ci sia timore ad esprimere ciò che si pensa.

Oppure si preferisce dire ciò che potrebbe avere un tornaconto personale Ma nel profondo la coscienza interroga e suona il campanello!

E’ la riflessione di una persona, di un concittadino per la cui scomparsa qualcuno ha addirittura stappato bottiglie per brindare, mosso da sentimenti che nulla hanno a che fare con il senso di umanità. Mi viene da aggettivarlo come “poveraccio”! Altri aggettivi sarebbero uno spreco ed un’offesa alla lingua di padre Dante. Ma vediamo lo scritto.  

“Un figlio chiese al padre cosa bisogna fare per diventare  un politico di successo. Il genitore non sapeva come rispondere ad una domanda così imbarazzante. Nonostante tutto, così parlò: 

«Anzitutto  bisogna essere molto ignoranti, perché l’ignoranza permette di non avere  dubbi. Poi occorre  essere molto approssimativi e  superficiali, perché anche queste doti permettono di non avere scrupoli. Bisogna avere un’alta stima di sé stessi, in quanto aiuta ad avere una faccia tosta. È d’obbligo non mantenere la parola data ed essere pronti a dire tutto ed il contrario di tutto, pronti a trattare e ritrattare ogni cosa pensando soltanto ai propri interessi, tenendo presente che non si resta per sempre sulla cresta dell’onda  e che, quindi, bisogna pensare non a programmare il futuro, ma  a vivere il presente. Al popolo bisogna negare sempre le promesse fatte ed i buoni  propositi  predicati, tanto alla scadenza ti riconfermeranno  ugualmente. La riconferma è scontata se si hanno dei lestofanti che ti appoggiano incondizionatamente per gli interessi comuni. Gli elettori vengono attratti, come da legge fisica, dai  politici furbi: è scientificamente provato che  la calamita attrae il ferro ed il polo positivo quello negativo, così come la furbizia ha sempre abusato dell’ingenuità”. Il giovane figlio stava attento e seguiva con molto interesse quello che il genitore gli diceva, anche se tanti significati gli sfuggivano e non gli erano per nulla chiari. Infatti, lo stesso genitore gli aveva sempre insegnato che nella vita bisogna essere corretti, leali, altruisti, rispettosi del prossimo, senza mai approfittare delle cose altrui e, soprattutto, tener ben presente che nella vita tutto si ottiene con il sudore della fronte. Anche i suoi insegnanti gli raccomandavano di essere diligente, coscienzioso, leale e disinteressato nell’affrontare le problematiche  della vita quotidiana. Lo aiutavano a comprendere che il dubbio è la lanterna che illumina i passi delle persone corrette e sagge e che la giustizia  è un’arma nelle mani degli uomini per far trionfare sempre la Verità. Di questo era a conoscenza il nostro giovane, armato di buoni propositi, e a tutto questo pensava quando il padre gli descriveva il mestiere del politico, tanto che, a sentire quella risposta del genitore, era quasi pentito della domanda fatta. Sicché, rivolto al padre, commentò che fare il politico è cosa assai complessa e difficile. Il genitore, intuendo che il figlio aveva capito poco o quasi nulla, così gli replicò: “figlio mio, il vero  politico è colui che non ha mestiere”!”».

Ogni lettore tragga da sé la morale e provi a calarla nella realtà di tutti i giorni della nostra comunità. Avrebbe la possibilità quanto meno di riflettere su ciò che è stato il passato, sul nostro presente e su quello che potrebbe essere il futuro della nostra Ugento.

Si potrebbe quasi “pensare altrimenti”, nella direzione dell’interessamento alla cosa pubblica, pretendendo certamente il rispetto dei diritti, a condizione di riconquistare una coscienza dei doveri verso se stessi, il proprio territorio, i propri concittadini, la propria città. Si comprenderebbe l’importanza di essere onestamente critici (nel senso nobile!). “Umani” lo siamo tutti.

Forse dovrebbe capirlo qualche solone, vecchio e nuovo. E’ necessario e doveroso essere attenti per avere una visione sempre aperta alle criticità, non rimanendo sempre a guardare dalla finestra, perché concentrare un interesse per la cosa pubblica solo in 30 giorni di campagna elettorale, è meschino, ingiusto e soprattutto inutile. 

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