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Ambiente e Territorio

Ugento è bandiera blu. Le polemiche continuano

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ugento e bandiera blu ma quante polemiche
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Nel suggestivo scenario salentino, c’è un piccolo comune che per il terzo anno consecutivo si ritrova al centro di una controversia tanto singolare quanto divertente: Ugento e la sua Bandiera Blu.

Mentre il resto dell’Italia festeggia senza troppe polemiche il prestigioso riconoscimento, Ugento diventa teatro di un’epica saga sociale, con protagonisti arrabbiati cittadini e commentatori taglienti sui social media, che sembrano quasi volersi sfilare dalla stucchevole propaganda di governo, sottolineando il loro dissenso. Ecco, cari lettori, che cosa rende così unica questa situazione, resa comica anche dai goffi tentatiti di qualcuno di malcelarla, cancellando i commenti negativi, come successo sui social del sindaco Chiga, o assoldando una clac composta da una pletora riconducibile a figure che circolano intorno ad un’amministrazione comunale che per loro è sempre disponibile a nuovi progetti e finanziamenti.

Ugento, immersa nelle acque cristalline del Mar Ionio, sembra essere il paradiso dei cartelloni turistici. Ma quando si scava un po’ sotto la superficie, ci si rende conto che dietro ogni cartolina c’è una pagina di disagio e disperazione, la stessa che si poteva leggere nei commenti che oggi non riusciamo più a leggere sulla pagina del primo cittadino di Ugento, ma che si possono ritrovare tali e quali su una delle pagine di propaganda della maggioranza cittadina, che si è affrettata a riportare la notizia della conferma di Ugento come bandiera blu.

Le strade dissestate di Torre San Giovanni diventano il simbolo di una città in declino, dove la bellezza naturale si scontra con un’amministrazione che sembra aver smarrito la mappa della manutenzione urbana, ma anche e soprattutto il contatto con la realtà del nostro paese. E mentre i turisti si avvicinano con la speranza di vivere un’esperienza da rivista di viaggi, si ritrovano ad affrontare un’odissea su strade sterrate e sentieri pericolanti.

Ma la vera ciliegina sulla torta è il porto di Torre San Giovanni, trasformato in una sorta di bomba ecologica pronta ad esplodere. I lavori di dragaggio sprigionano odori così intensi da far desiderare ai residenti di indossare maschere antigas invece dei costumi da bagno, quando mancano pochi giorni all’inizio della stagione estiva.

E cosa dire dei commenti dei cittadini, veri e propri gioielli di satira? Dal sarcastico “prestigioso riconoscimento” che sembra esistere solo nelle brochure turistiche, all’ironico “bandiera blu? Mettetela sul barcone abbandonato!“, ogni commento è un pungente schiaffo alla realtà distorta di Ugento ma ancor di più a tutti i cantori di una propaganda foraggiata da bandi regionali e incarichi diretti.

E se la situazione non fosse già abbastanza surreale, c’è anche il confronto impietoso con la vicina Nardò, descritta come una sorta di utopia terrestre con strade asfaltate, piste ciclabili e giardini curati.

Ma forse il commento più toccante è quello di chi chiede “una passerella di legno per raggiungere la spiaggia senza mettere i piedi nella melma dello stagnetto antistante l’area portuale”. Una richiesta tanto semplice quanto simbolica, che rappresenta la speranza di poter accedere al mare senza dover affrontare un campo minato di fango e detriti.

Eppure se Ugento risulta essere l’unico comune italiano in cui la conquista della bandiera blu porta con se questo tipo di conseguenze, ed un motivo ci dovrà pur essere, aldilà delle legittime vedute contrastanti delle parti politiche in campo.

Sembra infatti sfociare nel ridicolo il tentativo di piegare una realtà sotto gli occhi di tutti i cittadini, rimasti attoniti nel vedere il riconoscimento di un titolo del genere nonostante lo stato di totale abbandono in cui versano le marine di Ugento, con particolare attenzione a Lido Marini, vera e propria vittima sacrificale del sistema Ugento.

E così, mentre il mondo celebra la bellezza di Ugento attraverso la sua Bandiera Blu, gli abitanti ridono di gusto dietro le quinte, consapevoli che la realtà è molto più strana e divertente di ogni cartolina turistica.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.